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Il Venerdì Santo di Vallata: fede, tradizione e folklore dal 1541
Un processione molto particolare e suggestiva dove sfilano tele settecentesche, i “misteri”, duecento centurioni romani e i cantori della Passio Christi di Metastasio
In Irpinia uno dei più antichi riti della settimana santa del Sud Italia
VALLATA (AV) – Il paese della Baronia si prepara anche quest’anno a celebrare i tradizionali riti della Morte e Risurrezione di Cristo, nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo. A differenza di molti altri eventi legati alla Passione, quello di Vallata è da considerarsi uno dei più antichi e, molto probabilmente, uno dei più particolari dell’intero Mezzogiorno d’Italia.
La Processione del Giovedì e Venerdì Santo, tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, infatti, si svolge da tempo immemorabile nel comune di Vallata. La vivacità economica del paese e il suo costituire un nevralgico snodo stradale determinarono lo stabilimento di una piccola ma fiorente comunità ebraica, specializzata nel commercio del bestiame, della lana e delle pelli, oltre che nelle consuete attività creditizie. A tale presenza si ricollega la scenografica rappresentazione, che dopo la conversione forzata del 1541, assunse il significato di una catechesi pubblica severa nei confronti degli antichi ebrei, ora divenuti cristiani novelli. Tali rappresentazioni iniziano il giovedì con la consueta lavanda dei piedi, la cattura con il tradimento di Giuda, il processo davanti a Pilato e la flagellazione. Si passa così al venerdì, dove viene ricordata la passione di Cristo con una commossa rievocazione, lontana dalle rappresentazioni sacre così diffuse nel medioevo. Il Venerdì Santo a Vallata rappresenta quel momento magico di incontro tra religiosità e tradizione; dove il momento religioso oltre a non essere Leggi il seguito di questo post »
17-18 aprile 2014!
Il paese della Baronia si prepara anche quest’anno a celebrare i tradizionali riti della Morte e Risurrezione di Cristo, nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo. A differenza di molti altri eventi legati alla Passione, quello di Vallata è da considerarsi uno dei più antichi e, molto probabilmente, uno dei più particolari dell’intero Mezzogiorno d’Italia.
– Giovedì 17 aprile, ore 19.00, suggestiva processione aux flambeaux con cattura, condanna e flagellazione del Cristo;
– Venerdì 18 aprile, ore 11.00, storica processione del Cristo morto. (VISITA IL NUOVO SITO DELLA PLURICENTENARIA PROCESSIONE DEL VENERDì SANTO DI VALLATA)
Manifesti di memoria, l’invasione digitale del centro storico di Vallata
Sono otto le invasioni digitali in programma in Irpinia, questo fenomeno culturale di stampo social che sta interessando tutto il bel paese. Beni architettonici, religiosi, musei, siti archeologici e culturali in genere, per la maggior parte sconosciuti ai più, che saranno oggetto di questa iniziativa voluta dal giovane ideatore salernitano, Fabrizio Todisco. In sintesi il progetto mira a coinvolgere gli attori principali di un territorio, associazioni, enti museali, pro loco, ma anche liberi cittadini, per mettere in mostra il patrimonio culturale di cui dispongono. Come? Semplicemente organizzando un evento che li riguardi attraverso l’invito ai turisti e non solo ad invaderlo muniti di smart-phone, macchine fotografiche e video-camere, in modo tale da divulgarne i contenuti sui principali social network e sul web. In questo modo la promozione dei beni culturali avviene on-line a costo zero, ma soprattutto si portano all’attenzione di milioni di utenti i tesori nascosti che l’Italia possiede. E’ così che si libera la cultura.
Irpinia Turismo, grazie alla collaborazione avviata con l’associazione Piccoli Musei del professore Giancarlo Dall’Ara, partner del progetto, ha dapprima sposato l’iniziativa organizzando una propria invasione a Castelvetere sul Calore, e poi ha invitato le associazioni e i musei del territorio irpino a fare altrettanto.
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NO-PETROLIO in Irpinia. Proposta di legge degli studenti di Vallata.
Gli alunni dell’Istituto Fermi di Vallata presentano una proposta di
legge regionale contro le trivellazioni petrolifere in Irpinia.
All’interno del progetto “Ragazzi in aula”, iniziativa della
Presidenza del Consiglio Regionale sulla partecipazione degli alunni della
Campania alla vita legislativa dell’ente, gli studenti dell’Istituto
Enrico Fermi di Vallata grazie alla sensibilità del dirigente scolastico
Prof. Sabato Centrella e coordinati dalla docente Gerarda Tanga, hanno
presentato una proposta di legge contro le trivellazioni petrolifere in
Irpinia e Campania.
Pluricentenaria Processione del Giovedì e Venerdì Santo di Vallata(AV)
La Processione del Giovedì e Venerdì Santo, tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, si svolge da tempo immemorabile nel comune di Vallata. La vivacità economica di Vallata e il suo costituire un nevralgico snodo stradale, determina lo stabilimento di una piccola ma fiorente comunità ebraica, specializzata nel commercio del bestiame, della lana e delle pelli, oltre che nelle consuete attività creditizie. A tale presenza si ricollega la scenografica rappresentazione, che dopo la conversione forzata del 1541 assunse il significato di una catechesi pubblica severa nei confronti degli antichi ebrei, ora divenuti cristiani novelli. Tali rappresentazioni iniziano il giovedì con la consueta lavanda dei piedi, la cattura con il tradimento di Giuda, il processo davanti a Pilato e la flagellazione. Si passa così al venerdì, dove viene ricordata la passione di Cristo con una commossa rievocazione, lontana dalle rappresentazioni sacre così diffuse nel medioevo, tramite i cosiddetti “Misteri”, costituiti dai simboli e tele settecentesche raffiguranti Gesù nei vari momenti della passione e i personaggi intervenuti nella stessa ,con frasi del racconto evangelico di San Giovanni, oltre a stendardi, insegne romane e altri simboli sacri. Animano la processione due numerosi “Squadroni”, uno dei piccoli e uno dei grandi, formati da giovani del paese con armatura romana al completo, preceduti, il piccolo squadrone, dall’ Aquila latina con due alabardieri e dalla guida e, il grande, da Cesare Imperatore con Lictores, capo squadrone e Pilato. Partecipano alla Processione circa 150 figuranti. Il passo di tutti è cadenzato dal ritmo di un suono caratteristico di tromba e tamburo, che contribuisce a creare un ambiente di commossa riflessione sul grande mistero di dolore di Cristo. Tale meditazione è ulteriormente sollecitata da alcuni cantori sparsi lungo la processione che intonano in un motivo popolare caratteristico, i versetti sacri del Metastasio sulla passione, tradotti in dialetto irpino. Chiudono la processione il feretro del Cristo morto circondato dai medici del paese e l’Addolorata circondata da bambine con bandierine listate a lutto.
Programma:
– Giovedì 5 aprile, ore 18.00, suggestiva processione aux flambeaux con cattura, condanna e flagellazione del Cristo;
– Venerdì 6 aprile, ore 11.00, storica processione del Cristo morto.
Approfondimenti:
Il Venerdì Santo, manifestazione pluricentenaria per il paese, rappresenta quel momento magico di incontro tra religiosità e tradizione; dove il momento religioso oltre Leggi il seguito di questo post »
Al mio paese il calzolaio ha chiuso bottega…
Al mio paese il calzolaio ha chiuso bottega _ di Erminio D’Addesa
A Vallata, il mio paese, l’ultimo calzolaio ha chiuso la sua bottega ed è andato via. Questo artigiano in verità veniva da un paese limitrofo ed aveva pensato di aprire bottega a Vallata dopo aver imparato il mestiere di calzolaio durante un periodo di emigrazione all’estero dove mi pare sia ora ritornato.
Questo episodio dà il senso dei paesi che vanno scomparendo perché non sono solo le scuole, le poste, gli ospedali che chiudendo certificano il declino delle nostre comunità ma anche la fine dei mestieri in verità già iniziata da tempo. Dalle mie parti non ci sono più falegnami, calzolai, sarti, dei cardalana, degli stagnini, degli scalpellini non c’è più traccia da tempo, resiste qualche fabbro professionalmente riconvertito e qualche barbiere anzi qualche paese piuttosto grandicello ne è privo totalmente e sostituito da saloni unisex gestite da artigiane; i muratori e gli edili sono ormai stati rimpiazzati da artigiani dell’est europeo.
Nei nostri paesi è comunque da tempo finito l’artigianato sia quello di produzione che di servizio e fortunatamente resiste nelle città forse grazie al numero degli abitanti ed è con amarezza che si fotografa questa situazione.
Pensare che un tempo i nostri paesi, le nostre comunità si reggevano sull’artigianato, sull’agricoltura ed un po’ di commercio e rivolgendo lo sguardo al passato tutto è un quadro impolverato che fissa situazioni datate. Erano gli artigiani il fulcro della nostre società, facevano lezioni di vita oltre che formazione professionale ai figli del sottoproletariato che “andavano a bottega”, erano gli artigiani che si interessavo e facevano politica insieme a qualche sparuto signorotto del paese al quale quasi sempre si contrapponevano ed erano gli artigiani che costituivano la struttura delle bande musicali paesane perché quando mancava il lavoro od i clienti in bottega si cimentavano con gli strumenti musicali nella logica di non essere inoperosi; gli artigiani italiani hanno contribuito con la loro professionalità alla crescita di Paesi sudamericani dove molti di essi emigrarono nel dopoguerra.
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