Archive for febbraio 2016
io non avrei detto
Cari (lettori di Piccoli Paesi), come al solito non sono riuscita a svincolarmi (per raggiungervi alla riunione dei comitati civici ieri ad Avellino), ma ho guardato i filmati postati stamattina. Io non avrei detto “ci siamo rotti i coglioni” (cafoni paesani sì e anche con orgoglio, maleducati no assolutamente), però siete stati bravissimi a sintetizzare i tanti problemi che si incrociano (finalmente) in questo periodo. Se penso ai discorsi che ho ascoltato sei-sette anni fa, discorsi degnissimi ma anche molto astratti, si sente una maturazione vera, quale può risultare solo dal confronto effettivamente praticato. Una volta di più, sono felice di conoscervi. Se si formano gruppi di lavoro ai quali si può contribuire virtualmente (a distanza) tenetemi presente. Un ringraziamento speciale ad Angelo perché sa ancora emozionarsi, dopo tutta l’attività che ha svolto per tessere rapporti e diffondere informazione! Mi piace particolarmente la denominazione “Parco Agricolo“, che è semplice, comprensibile, diretta. Bisognerebbe diffondere il progetto presso le associazioni che si interessano di alimentazione naturale a km 0 in Campania. Un tempo esisteva la Campania Felix, identificata col casertano e con l’area vesuviana. Ora che la provincia di Caserta è inquinata, la Campania Felix non esiste più, perché la Campania è stata tradita da coloro che dovevano amministrarla e anche da una parte dei suoi abitanti, abbagliati dall’illusione del guadagno facile. Ma esiste l’Irpinia Felix, che gli irpini più consapevoli vogliono difendere dalla speculazione e dall’incuria. Possiamo e dobbiamo dimostrare che lo scempio del territorio è stato compreso, smascherato, isolato, e che nessuno può più nascondere, né sotto terra, né sopra le nostre teste, l’aggressione alla natura e ai diritti degli abitanti. Nè trivelle, né rifiuti, né pale, né rapina dell’acqua per arricchire speculatori vecchi e nuovi. Nessun discorso vano, ma recupero dell’esistente (fabbricati e ferrovia, ma anche vie intercomunali, per migliorare il conferimento capillare dei prodotti agricoli), uso della telemedicina e sviluppo delle applicazioni informatiche per la diffusione dei servizi, scale mobili nei paesi più erti e navette elettriche per collegarli e favorire la socialità. C’è un’Irpinia del futuro che può aprire la strada a realtà meridionali oggi sottovalutate e che può anche integrare nuovi cittadini, immigrati alla ricerca di una vita migliore, ma non necessariamente decisi a stabilirsi migliaia di chilometri lontano dai paesi d’origine. Scusate, mi sono fatta prendere la mano. Ma non mi sento una sognatrice, perché voi esistete e l’aggregazione è reale. Grazie! Un abbraccio, Antonella
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a cura di Info Irpinia _ La giornata di ieri ha segnato un altro passo molto importante per il futuro di questa terra. Questo incontro con tanti Irpini che amano e combattono per questa terra, lavorano e si mettono insieme, in una sala piena di sogni concreti, mette la politica difronte ad una concetto chiaro: non accetteremo più decisioni calate dall’alto. L’Irpinia è degli Irpini e di chi la ama.
Basta con gli scempi ambientali e basta con le manfrine!
– E’ partita la corsa per il referendum del 17 Aprile contro le trivellazioni: bisogna andare a votare SI per dire NO al petrolio anche in Irpinia. Soprattutto è necessario portare quanta più gente possibile alle urne: le istituzioni che affermano di voler difendere il territorio, facciano la loro parte da subito.
– L’eolico selvaggio bisogna fermarlo assolutamente in tempi brevissimi per poter ancora parlare di obiettivi come quelli contenuti nel Progetto Pilota, in cui tutti siamo coinvolti. Attendiamo di leggere la nuova mozione Iannace-Bonavitacola.
– L’acqua deve restare pubblica e le nostre sorgenti non devono essere svendute a qualche privato che vuole farci profitto! La strada maestra è quella dell’Azienda Speciale Consortile ma è importante che tutti i Sindaci coinvolti si diano da fare chiedendo ed applicando anzitutto la trasparenza.
◆ INTERVENTI dei RELATORI (video):
✔ Emma Barbaro (Giornalista Il Ciriaco) https://youtu.be/j1NmL4IJLWE
✔ Francesco Celli (Ass. Info Irpinia) https://youtu.be/VwfMiPBb0cM
✔ Roberto De Filippis (Comitato NoTriv) https://youtu.be/Jr5W1-XrKjQ
✔ Angelo Verderosa (Comitati Alta Irpinia) https://youtu.be/3UtveQ-yCoQ
✔ Nadia Arace (Comitato Acqua Pubblica) https://youtu.be/FAzHRxLGM90
◆ SERVIZI TELEVISIVI:
✔ Irpinia Tv http://www.irpiniatv.it/…/grande-partecipazione-al-co…/9406/
Prima TIVVU http://www.primativvu.it/sistema-irpinia-incontro-tra-associazioni-e-comitati/
◆ ARTICOLI:
✔Irpinia Post http://www.irpiniapost.it/attacco-allirpinia-comitati-unit…/
✔ Orticalab http://www.orticalab.it/Trivelle-Eolico-Acqua-Info-Irpinia…
✔ Il Ciriaco http://www.ilciriaco.it/…/15846-trivelle,-eolico-ed-acqua-l…
✔ La nostra voce http://www.lanostravoce.info/2016/…/c50-avellino/39184/39184
✔ Irpinia 24 http://www.irpinia24.it/…/acqua-eolico-trivelle-il-tris-ch…/
IL PARCO RURALE, necessità per il Progetto Pilota.
PARCO RURALE, ne ha parlato, mercoledì scorso nell’assemblea del ‘Progetto Pilota’ a Calitri, l’Arch. Verderosa in rappresentanza del Coordinamento dei Comitati Civici dell’Alta Irpinia e del Touring Club Italiano, in qualità di Console e Coordinatore di ‘Paesi d’Irpinia’.
<<Ne parliamo dal 2009, abbiamo iniziato a lavorarci con Arminio e ‘Comunità Provvisoria’, poi con Cairano 7x, gli ‘Stati generali dell’alta Irpinia’, ‘Piccoli Paesi’ e poi ancora con il Touring Club Italiano attraverso il club di territorio. Il ‘Progetto Pilota’, per riuscire a migliorare l’assetto sociale ed economico di questo territorio irpino, ha necessità di riconoscere ed includere l’idea del ‘PARCO RURALE’ … Il Parco inteso come area di riconoscimento di un territorio rurale omogeneo serve a rafforzare l’idea di identità, di appartenenza; serve per far nascere un nuovo orgoglio, per dare un marchio ed un logo ai prodotti agricoli di questa terra. Serve per proteggere il nostro paesaggio, unico grande potenziale attrattore turistico. Non bisogna aver paura dei ‘vincoli’ paesaggistici, guardiamoli per il vantaggio che possono indurre. Basta convogliare le giuste energie e dialogare con le associazioni e cittadini che ancora credono in questo territorio>>.
In Europa attenzioni politiche e fondi di sviluppo sono destinati proprio a chi proteggerà il paesaggio rurale. A chi curerà i terrazzamenti, le siepi, gli stagni, i fossi, i filari di alberi. Proteggere significa aver cura del paesaggio, impedendo -immediatamente- lo sfruttamento selvaggio da parte di chi vuole eolico, cave, discariche, elettrodotti e inceneritori.
Basta leggere i documenti della nuova Pac (la Politica agricola comunitaria) messa a punto dalla Commissione europea e valida dal 2014 al 2020. Se ne discute nei vari paesi ma la volontà è nella prescrizione a praticare un`agricoltura che recuperi metodi tradizionali a scapito di un’agricoltura industriale. Nei documenti della Pac si prevede che -per accedere ai sostegni economici- ogni agricoltore con più di 3 ettari dovrebbe fare almeno 3 coltivazioni a pomodori o melanzane, il restante 15 a legumi o ad alberi da frutta. «L`Europa finanzia chi salvaguarda un mosaico paesaggistico complesso, che è una delle caratteristiche più apprezzate del paesaggio rurale italiano e che però nel nostro paese si è andata perdendo, si è semplificata e banalizzata, non solo a causa dell`espansione edilizia, ma anche per l`abbandono dei terreni, circa 130 mila ettari l`anno, e per l`incedere dei boschi, che aumentano di 80 mila ettari l` anno», scrive Mauro Agnoletti, professore alla Facoltà di Agraria di Firenze *. Almeno il 7 per cento di ogni proprietà (recita l` articolo 32) deve essere costituito da “aree di interesse ecologico”, che possono avere al loro interno terreni a riposo, terrazzamenti e altri “elementi caratteristici del paesaggio”, che poi andranno definiti territorio per territorio, ma di cui la Commissione stila una prima lista: terrazzamenti, siepi, alberi in filare… «L`Italia dovrebbe includere altri elementi, come colture promiscue, viticoltura, olivicoltura e frutticultura tradizionale», insiste Agnoletti. E poi vanno conservati i prati permanenti e le superfici per il pascolo, che in Italia sono diminuiti da 6 milioni (1861) a 3 milioni di ettari odierni.
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Antologia di post sul PARCO RURALE in Irpinia:
-su ‘Comunità Provvisoria’ QUI
-su ‘Piccoli Paesi’ QUI
-le regole per tutelare il Paesaggio in Alta irpinia _ QUI
-la proposta di legge regionale per l’istituzione del ‘parco’ (2008) QUI
-la bozza del ‘parco’: descrizione, mappa, adesioni QUI
-il giorno del Parco, su ‘Alternativa Sostenibile’, QUI
* Unione Europea, in Governo Italiano, rassegna stampa, QUI
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VIAGGIA CON RITARDO
VIAGGIA CON RITARDO… Un paio d’anni fa voleva asfaltare i binari per farne una pista ciclabile, NOI (InLocoMotivi, Comitati, IrpiniaTurismo, Piccoli Paesi, ecc.) eravamo per un recupero turistico della Ferrovia. Adesso propone uno studio di fattibilità per il recupero turistico. PENTITO O RAVVEDUTO ??? Sempre in ritardo, comunque. NOI SIAMO PER IL RIPRISTINO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO. Vogliamo raggiungere Avellino e Napoli con la ferrovia. I ragazzi vogliono raggiungere l’Università di Fisciano con la FERROVIA. GLI STUDI DI FATTIBILITA’ NON SERVONO AD UN C… SONO SOLDI BUTTATI. E POI NON COMPETONO A CHI LI PROPONE MA UNICAMENTE A ‘FS’ : ‘FERROVIE DELLO STATO ITALIANE’. Fino a prova contraria.
cos’è recupera / riabita
La traccia per la trasmissione radiofonica del 2 febbraio 2016 su Radio Cosmo Taurasi; anche qui un’occasione per fare un bilancio su ‘Recupera-Riabita’.
COS’E’ RECUPERA/RIABITA ? E’ Un programma itinerante, partito nel 2012 dall’Abbazia del Goleto in Irpinia col ‘Cammino di Guglielmo’. Nel 2013 e 2014 è stato ripreso a Cairano 7x. Nel 2015 a Gesualdo. Architetture, Paesi, Paesaggi, Ambiente e Agricoltura per recuperare e riabitare l’immenso patrimonio rurale dell’Appennino italiano. Una costellazione di piccoli paesi spopolati e tanta terra abbandonata: ripartire dalle risorse naturali per recuperare attraverso nuove relazioni, paesaggi e architetture. Riabitare l’entroterra, invertire i programmi governativi : dalla moderna bruttezza delle periferie metropolitane all’antica bellezza dei borghi rurali. Necessitano buone idee, volontà convergenti, artisti, artigiani, contadini, lavoratori, sognatori; e incentivi, sgravi fiscali, trasporti pubblici, comunicazione e promozione attiva.
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RECUPERA/RIABITA accoglie testimoni visionari per stabilire nuove relazioni, per la salvezza del territorio appenninico e della salute umana: esperienze di autoproduzione alimentare, auto-costruzione con materiali di recupero, Leggi il seguito di questo post »
chi siamo? a chi apparteniamo? cosa andiamo cercando?
