Archive for novembre 2012
nove quarti di luna a Castelfranci
L’Associazione Libero Pensiero Irpino Giordano Bruno, l’Archivio Storico CGIL di Avellino, le Ceramiche d’arte Terra Leonum con il patrocinio del Comune di Bagnoli Irpino presentano il libro “Nove quarti di luna”, diario di un viaggio in Equador, di Agostino Arciuolo. L’appuntamento è per Venerdì 30 novembre 2012, alle ore 18.00, presso la sede dell’Associazione L.P.I. Giordano Bruno a Castelfranci (Av).
L’Americana Il Brachetto di Girolamo Caruso
Girolamo Caruso pausing to talk with L’Americana about his Brachetto
Of deep grottos & red wine, it’s a man’s world…but they don’t mind a certain breezy American woman stopping bye every now and then to taste their wares.It was a mild October evening. I happened to park my car on via Concezione just outside the red cantina door near via Fontana. The aroma of must meant the fruit was being crushed, so I poked my head in to say hello. Girolamo Caruso and friends were making their wine, taking turns hand cranking the press, clink t’ clink t’ clink, as the crimson elixir trickled down the spout…
Il Brachetto di Girolamo is clear dry and, well, quite close to perfect. It has just a hint of the sparkle that spumanti offers without being too sweet. It’s fruity, even a little breezy…frizzante.
Calitrani men are a notoriously quiet and shy around breezy American woman. But somehow Girolamo and I made it fun. After all it was the vendemmia. TreRota’s were buzzing up and down the vias and vicolos hauling the vineyards luscious bounty, with smiling happy men. (Ever ridden in the cab of a Ape? It’s a bit tight. You need to be comfortable with the old guy driving or it could get embarrassing… zio Giovanni was my first. Generally only the wives are given the honored and very narrow spot (there is only one rickety bench seat) and sometimes not even then. The joke goes, or went, that some wives were made to ride in back, but I don’t believe it.)
In Campania wine producing is an ancient passion, and the crushing of the fruit is still a pretty primitive affair in the deep tufa grottos around Calitri. Stained hands work the presses, plastic basins and jugs hold and pour the wine. But it is a labor of love by and for men, for most Calitrani women rarely drink wine. Unleashes the passions of lovers, they say. Enough said.
I kept shooting. And Il Bracchetto di Girolamo and friends kept flowing …–
Posted By L’ Americana o L’Americana
UNIONE TRA 5 PICCOLI PAESI / sull’appennino bolognese
LA PRIMA CONSULTAZIONE PER CHIEDERE AI CITTADINI DI UNIRSI SOTTO UN SOLO «CAMPANILE»
Quelle «nozze» tra cinque sindaci
Valsamoggia, Emilia: cinque piccoli paesi pronti a fondersi «per essere più forti». Domani il referendum
SAVIGNO (Bologna) – Tutti depressi, al bar Stella d’oro. «Un brindisi per il nostro ultimo giorno», è giù un altro calice di rosso. Ogni bicchiere è un addio, recitato con toni da melodramma che per fortuna si sciolgono in una risata. «In fondo non muore mica nessuno» dice il proprietario Adriano Nanni, che pure, a rigor di logica, sarebbe il capo dei trecento arditi che con le loro firme hanno cercato di fare fronte «al progetto contronatura», così lo definisce un volantino appoggiato sul bancone per attirare l’attenzione del viandante.
La Valsamoggia, tendente al rosso per fede politica,domani sarà chiamata a una scelta difficile. No, non quella . Un’altra, che riguarda solo i destini di questo stupendo angolo di Emilia, una manciata di paesi che dall’alta pianura a ovest di Bologna si arrampicano sulle ultime colline dell’Appennino verso Modena. «Bello, vero?», Augusto Casini Ropa, primo cittadino di Savigno, si compiace del paesaggio. «Magari questo matrimonio ci aiuterà a farci conoscere in giro». La metafora nuziale è leggermente forzata, ma tra i favorevoli alla fusione tra i comuni di Bazzano, Crespellano, Monteveglio (gente di pianura, vocazione industriale), Castello di Serravalle e Savigno (gente di collina, tartufi e altre prelibatezze ) gode di una certa popolarità. Nel suo piccolo anche questa domenica di provincia andrà ricordata. Michela Zanna, sindaco di quella Castello di Serravalle in possesso del maniero simbolo identitario della vallata, avverte il peso della prima volta. «In Italia non era mai successa una cosa del genere, altro che primarie». Nel Paese delle divisioni perpetue non si era ancora visto un referendum «inclusivo» che propone l’unione di cinque realtà diverse in un unico Comune da trentamila abitanti, una Valsamoggia 2.0 con cinque opzioni per il nuovo nome, da scegliere nel segreto dell’urna.
32 ANNI FA
QUESTA FOTO E’ TRATTA DALLA MOSTRA FOTOGRAFICA “FATE PRESTO”, a cura di Mimmo Jodice e in esposizione permanente presso la Villa d’Ayala a Valva (Sa). Il ragazzo che si vede tra le macerie si salvò.
foto seguenti :
LIONI, il giorno dopo / VILLA d’AYALA, la mostra fotografica permanente / credits mostra
32 anni dal sisma dell’80
32 anni fa uno spaventoso terremoto distrusse gran parte della nostra Irpinia. Migliaia di persone perirono in quella triste giornata del 23 novembre del 1980. Interi paesi furono devastati. A distanza di tanti anni la memoria corre a quell’infausto evento e ai tanti progetti di sviluppo che hanno accompagnato l’opera di ricostruzione. Venerdì 23 novembre 2012 alle ore 16,15 nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di LIONI, l’Associazione “in_loco_motivi” organizza una cerimonia di commemorazione di questa tragica data per noi irpini. Ricorderemo quanti persero la vita in quel triste giorno ed i ferrovieri che rimasero vittime mentre svolgevano il proprio lavoro alcuni dei quali in servizio sulla ferrovia Avellino-Rocchetta deponendo una corona di fiori sulla lapide a loro dedicata. All’iniziativa parteciperà il Sindaco di Lioni prof. Rodolfo Salzarulo. Nel ricordo di quei ferrovieri seguirà una breve riflessione sull’attuale opera di smantellamento della loro e nostra OFANTINA che sembra la perfetta descrizione fatta da Paolo Rumiz in un passaggio del suo libro “ l’Italia in seconda classe” dedicato alle ferrovie “minori”: “Il treno si ferma in stazioncine senza capostazione, senza biglietteria. Alcune sono murate, altre distrutte dai vandali. Sempre i banditi? No, la globalizzazione. Sono i rami secchi, potati dai governatori dei flussi. In burocratese si chiamano stazioni impresenziate, astuto eufemismo per mascherare lo smantellamento. La fine dei territori comincia così, col bar e la panetteria che chiude , poi con le stazioni del silenzio. Sento che comincia il viaggio in uno straordinario patrimonio dilapidato.” A tutto questo noi ci ribelliamo per impedire che ’alta Irpinia possa diventare un “deserto” senza speranza….
Pietro Mitrione In_loco_motivi
Il borgo di Castelvetere su Rai 1
Il borgo medioevale di Castelvetere sul Calore (Irpinia) su RAI 1 nella puntata di “Easy Driver” di sabato 17 novembre 2012
CLICCA QUI per accedere al video sul sito della RAI
Castelvetere : dal minuto 00:07:45 a 00:09:20
Il Borgo : 50 posti letto, sala convegni, cantine, osteria, sale espositive, botteghe (restauri ultimati nel 2007) riaprirà nella Primavera 2013.
Testi e immagini di approfondimento sul borgo : CLICCA QUI
BASILICATA : SETTIMANA UNESCO
ALLEGATO INVITO AI LETTORI DI PICCOLI PAESI E AGLI AMICI DEL CAMMINO DI GUGLIELMO.
Vi aspettiamo, Fernanda Ruggiero / La Strada dei Fiori / San Fele (PZ)