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IRPINIA C’E’ _ RACCONTI D’IMPRESE

In scena giovani imprenditori per narrare e cementare relazioni virtuose. Visioni, sogni e sfide di irpini in Irpinia e oltre.

1° agosto 2022 a Cairano; 3 agosto a Gesualdo, 10 settembre a Sant’Andrea di Conza.

Racconti d’Imprese raccolti in scena da Maria Fioretti, Angelo Verderosa, Annibale Discepolo e Dario Bavaro.

Un format a cura di Irpinia 7x con Orticalab.

ECCO le FOTO della rassegna stampa e della PRIMA SERATA nel TEATRO-ODEON di Cairano.

GIOVANNI SPINIELLO A MILANO

LA TERRA È STANCA DI GIOVANNI SPINIELLO A MILANO  _ un evento a cura di “Irpinia 7x”

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Venerdì 29 marzo alle 18.00 al Godot Art Bistrot di Avellino, conferenza stampa di presentazione della personale “La Terra è Stanca” del maestro Giovanni Spiniello che si terrà presso lo Spazio d’arte Scoglio di Quarto a Milano. La mostra, che inizia il 2 e termina il 19 aprile, è promossa dall’Associazione Cairano 7X ed è curata dal sociologo Enrico Finzi, ex presidente nazionale TP e ideatore di Sòno, società di consulenza sulla realizzazione esistenziale. Modererà l’incontro con l’artista e il curatore il giornalista Generoso Picone. Durante l’incontro sarà proiettato un breve video sulle molteplici attività del maestro realizzato da Giancarmine Festa con le musiche del Maestro Mario Cesa.

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Written by A_ve

13 marzo 2019 at 12:50

RASSEGNA STAMPA – Residenza Borgo Biologico, 13-14-15 luglio 2018 con Irpinia 7x

Residenza Borgo Biologico luglio 2018 copia 2.jpg

RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA

Evento culturale in Irpinia

13 – 14 – 15 Luglio 2018

Borgo di Cairano (Av)

7x

tre giorni di studio e di relazioni felicitanti per

recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino

a cura del Master universitario di II Livello “Casaclima-Bioarchitettura” e dell’Associazione “Irpinia 7x”

Seguono gli articoli di stampa pubblicati in relazione all’evento “Residenza Borgo Biologico”, tenuto in Alta Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018.


 

. IL QUOTIDIANO DEL SUD  15 luglio 2018 – Redazione Cultura

Il Quotidiano del Sud 15 7 2018 Piccoli centri, rilancio possibile


 

IRPINIAPOST   14 luglio 2018 – di Giulio D’Andrea

La sfida di Cairano mentre il borgo svela nuovi tesori

c11.jpgA Cairano c’è tutto, forse anche qualcosa in meno“. Era uno degli slogan dei primi festival organizzati nel borgo altirpino. Adesso c’è tutto e forse ci sarebbe bisogno di qualcosa in più. Perché in un venerdì di luglio Cairano mostra i suoi nuovi tesori ed è uno spettacolo. Apre il museo delle relazioni felicitanti e soprattutto nasce un anfiteatro che sbalordisce. Compare tra vicoletti e antichi palazzi rimessi a nuovo. Miracoli dell’architettura, il paese è sempre più un gioiello. “Il teatro c’era anche prima, solo che noi non lo vedevamo“, dice il sindaco Luigi D’Angelis che dopo svariati mandati si gode i frutti concreti di un lavoro partito da molto lontano.

E per trovarlo, per trovare il teatro, un team guidato dall’architetto Angelo Verderosa ha operato in questi anni. Un po’ in silenzio, senza grossi eventi e proclami. Poi l’inaugurazione, la musica e la meraviglia è servita. A Cairano c’è tutto, ci sarebbe veramente tutto. Il panorama, i colori, la storia, il recupero e la frattura che si ricompone, quella del sisma. Lo vedono i ragazzi del master Lumsa “CasaClima BioArchitettura”. Gli altri visitatori. Che girano tra potenziali cantine, angoli inediti e tra gli slarghi che hanno reso famoso il luogo. A Cairano, 300 anime, trovi quello che hai visto l’anno prima ma più bello. Come i giardini fioriti, le casette colorate. Ed è un peccato che la sua vita svelata agli altri sia proprio come luglio, illusorio e veloce.

La sfida di Angelo Verderosa, l’architetto, è in buona sostanza vinta: parlano gli occhi. Quella degli animatori è per certi versi più difficile, rendere questo luogo tappa obbligata per più mesi. Riempire di cultura, arte e persone i tanti spazi vuoti, vuoti per ora, come il museo felicitante o la rupe. C’è la battaglia più complicata, una scalata spaventosa per chiunque: far sì che gli abitanti restino, che qualcuno possa pensare a un buen retiro o qualcosa del genere. Che la tranquillità e la pace siano accompagnate da altro, e purtroppo è difficile stabilire cosa. Ma un tesoro così non può restare nascosto, questo è sicuro. E spopolamento non può essere uno spettro che si agita costante come il vento del luogo. D’Angelis aggiungerà nella giornata: “Racconteremo la storia, il passato e il presente perché abbiamo costruito anche con l’aiuto dei contadini“. La Cairano delle colture a valle si riflette lungo i belvedere ma le cantine non contengono botti. Raccontare il futuro… chissà che nella tre-giorni iniziata venerdì non si possa azzardare qualche ipotesi.

 


 

ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post

ascolta l’intervento tenuto dal Prof. Antonino Saggio al convegno di sabato 14 audio:  

http://www.arc1.uniroma1.it/Saggio/Filmati/Conferenze/AntoninoSaggioCairano14luglio2018.mp3

Antonino Saggio 14 7 2018.png


 

ANGELO VERDEROSA – intervento tenuto al convegno di sabato 14 luglio 2018  Architetto, Istituzione Premio “Recupera-Riabita”. Radicato

R COME RESIDENZA   R COME RADICATO

residenza borgo biologico foto fonte web8 copia.jpg

Residenza” è l’obiettivo a lungo termine dell’azione culturale in atto in Alta Irpinia: favorire il reinsediamento di nuovi abitanti -sia metropolitani sia di etnie diverse- in luoghi che un tempo erano presidi di civiltà ma che oggi sono stati ridotti a marginali e spopolati. Questo potrà avvenire se cambierà il modello di sviluppo dei territori rurali dell’Italia interna; non più singoli progetti per ogni diverso comune ma progetti unitari e coordinati che abbiano un fondamento strategico a monte.  Non più il comune ma il territorio, non solo l’architettura ma il paesaggio. La grande ricucitura delle isole dell’Arcipelago Italia, tema del Padiglione Italia alla 16. Biennale Architettura di Venezia 2018, potrà iniziare con un paziente rammendo a base di filo di ferro: riaprire e velocizzare le tratte ferroviarie trasversali tra i due mari; i trasporti pubblici sono il servizio pubblico fondamentale per ridare dignità di residenza agli abitanti dei piccoli paesi per connetterli con le città e i luoghi dell’alta velocità.

A Cairano, negli ultimi 3 anni, hanno recuperato e aperto casa tre nuovi abitanti, 3 “forestieri”. Un’inversione di tendenza è possibile, serve un progetto di comunicazione collettivo, relazionante, visionario; la politica –da cui attendevamo cambiamenti- sembra pratica ormai superata; non parla ai cittadini, non basta.  Un concreto sviluppo potrà innescarsi se si ridarà centralità all’unica grande risorsa dei territori del sud Italia: la terra ! Quindi agricoltura, allevamento, pastorizia e coltivazione dei boschi correlate alla cura dell’aria e dell’acqua, risorse insostituibili e sempre più preziose ed ambite in un futuro di cambiamenti climatici. In Alta Irpinia pensiamo da anni, tra i temi della ex-Comunità Provvisoria del 2009, l’idea di un “parco rurale”: non solo per tutelare gli spazi naturali, ma anche per salvaguardare e valorizzare le tracce del lavoro umano e delle storie radicate in genetica profondità. Un parco rurale come laboratorio di riconversione e di innovazione agricola produttiva, un’esperienza pilota che potrebbe tracciare la strada per il rilancio delle altre aree interne dell’Appennino italiano; capace di divenire modello di lavoro e di socialità differente rispetto ai modelli urbani dominanti.

Quale il ruolo degli architetti, dell’arte, della cultura, dello studio in un processo di sviluppo che dovrebbe essere a trazione politica e che invece vede quest’ultima ormai completamente slegata rispetto alle realtà locali ?

Bisognerebbe conoscere bene il territorio, i paesi, i sindaci, le case per scoprirne esperienze, racconti, buone pratiche.

Pensatori e progettisti (pensiero e azione), arte e cultura sono binomi imprescindibili per costruire nuove comunità che abbiano il desiderio del restart, come serve in generale al nostro Paese.

Non serve più agli architetti occuparsi della singola costruzione, forse non servono più nemmeno nuovi edifici; dovremmo con pazienza e coraggio bonificare il territorio da una vasta serie di brutture accumulate nel tempo; beceri volumi edilizi incapaci di dialogare tra loro, impermeabili alla luce e al paesaggio. Demolire più che costruire. Pensiamo alle periferie delle nostre città, oggi impraticabili sia a livello sociale che come fruizione estetica.

Come “radicati” in sito non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo ancora che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni.  Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche (quindi avanguardia universale).

Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra radicati e forestieri; molti sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia oggi non sono considerati importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. E’ una questione di sensibilità ricevuta in dono da chi si occupa della “formazione”, docenti soprattutto e maestri di strada.

Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso.

Paesi e città. Associazioni e Università.

Chi ha detto che nei piccoli paesi non è possibile una grande vita ? 


 

. QUI IRPINIA  14 luglio 2018 – di Elisa Forte

Dalla scienza all’arte. L’architettura ridisegna il paradigma delle vivibilità, e candida il laboratorio altirpino agli Stati Generali della green economy

Schermata 2018-07-16 alle 18.25.47.pngDalla scienza all’arte. L’architettura cambia pelle e diventa dottrina umanistica in grado di attraversare e filtrare tutte le discipline che studiano il paesaggio, per azzardare una lettura dall’interno che interpreti la vera identità del luogo. Non immagina nuove cementificazioni, ma è chiamata ad una nuova lettura dell’inerzia che avvolge i piccoli paesi, per offrire nuovi modelli di vivibilità, complementari e non alternativi ai contesti delle grandi città. Così l’architettura offre risposte alla conservazione architettonica degli edifici, alla valorizzazione storica, ma anche alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla prevenzione del rischio sismico e in buona sostanza alla politica politicante impegnata nella strategia nazionale per le aree interne.

Il perimetro geografico dell Alta Irpinia, infatti, individuato come bacino di sperimentazione della Snai- strategia nazionale per le aree interne- si candida a interpretare la nuova mission affidata alla scienza artistica e creativa accendendo i riflettori su due direttrici. Mentre a Cairano viene illustrato il percorso progettuale architettonico di recupero del borgo costruito in venti anni dall’interno della pancia della balena; a Lioni, Conza e Calabritto, è il mondo accademico che promuove un confronto con studenti e “maestranze” locali. A guidare gli alunni della Federico II di Napoli, sarà il faro acceso dall’architetto Federico Verderosa, membro del Consiglio scientifico, docente dei seminari, coordinatore dei laboratori, Co-Direttore del workshop del master universitario di II livello in “Architettura e progetto per le aree interne. Ri_Costruzione dei piccoli paesi” . Oggetto del tour altirpino è uno studio sul campo del nuovo approccio multidisciplinare dell’architettura per invertire la rotta dell abbandono e dello spopolamento. L universita si propone di costruire una figura tecnica in grado di reinterpretare la “comunità sommersa” dai rovi e portare nuova linfa.

Il laboratorio Cairano offre invece una prospettiva diversa, dimostra come una politica adottata “dal basso” dagli attivisti 7x, ha trasformato Cairano in una falegnameria a cielo aperto, e ridisegnato l intero canovaccio del borgo a matita, in contemplazione dell esistente. Qui la nuova veste che si restituisce all abitato è frutto di un processo culturale e non scientifico, che non vuole agganciare il paese alla città, ma farne un giardino di benessere e bellezza, tanto da spingere a costruire un Brand.

Il treno del ripopolamento corre su questo doppio binario intanto, dove si incrociano riflessioni sull agricoltura multifunzionale, individuata come unica leva possibile per la crescita delle economie locali, ma anche sulla giusta redistribuzione dei servizi, funzionali ad innalzare gli standard di vivibilità e incremento demografico.

Il laboratorio architettonico allestito da Angelo Verderosa si è avvalso del prezioso contributo di creativi e professionisti riuniti nell’associazione dei 7x, prima esclusivamente dedicata a Cairano, poi all’Irpinia. La concertazione di pensieri e visioni si è rivelata vincente, tanto da pianificare una società di mutuo soccorso; fra paesi e città, associazioni e università. Franco Dragone, primo supporter del laboratorio cairanese, conferma che alla base del manifesto del recupero del piccolo borgo ci sia un progetto culturale, prima che architettonico, che integra l’arte, la cucina, l’incontro, lo scambio, il teatro e la formazione. In occasione del focus annuale “recupera- riabita” sono stati illustrati contributi di grande valore da parte di architetti, studiosi, artisti, amministratori e imprenditori. A partire dall’architetto Alex De Muzio, che ha illustrato un censimento compiuto nella sola provincia di Foggia sulla presenza delle masserie, 800 in tutto, geolocalizzate e fotografate. Il censimento permette di poter studiare queste architetture per poterne analizzare il loro potenziale economico.

In questa ottica, Mario Marciano, consulente di marketing, suggerisce che gli addetti ai lavori istituzionali del turismo dovrebbero produrre meno guide e più visioni. “I vicoli ciechi, le strade chiuse, le piazze vuote e le case abbandonate hanno bisogno di nuovi occhi” spiega. “Il pietismo e il romanticismo non invertono il destino, né concorrono al cambio di paradigma”. C è bisogno di progetti qualificanti e ambiziosi che non hanno il paese vicino come termine di paragone, ma il mondo intero. Nel “Marciano pensiero” il turismo nei paesi andrebbe bandito per legge, per essere sostituito invece da un nuovo modello di inurbamento e percezione del paesaggio, che spinge per il superamento delle chiusure e favorisce una apertura dell’uomo e il dialogo con l’ambiente.

Il progetto Cairano dunque, propone un nuovo umanesimo che rimette l uomo al centro, e ri- codifica la dialettica fra leggi e umanità. Secondo Massimo Pica Ciamarra, l’urbano è assenza di pensiero politico:riflette egoismi e narcisismi, esalta separazioni e nega l integrazione. Non chiudere, ma riorganizzare, è l input che arriva dal sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri, che auspica il superamento delle logiche campanilistiche per una convinta collaborazione fra Comuni.


 

ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post (1)

Antonino Saggio 14 7 2018_.png


 

IL QUOTIDIANO DEL SUD  13 luglio 2018 – di Floriana Guerriero

Cairano, le radici e il dna dei luoghi

Il Quotidiano del Sud 13 7 2018 Cairano le radici e il dna dei luoghi

 


 

ORTICALAB  12 luglio 2018 – di Maria Fioretti

Cairano ritrova la sua Piazza Teatro, l’Irpinia il suo faro di arte e cultura

Siamo stati all’apertura della tre giorni di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.

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Cairano è un dorso di balena che incanta. Siamo stati all’apertura della tre giorni  (che continua fino a domenica) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico: solo materiali locali trattati da maestranze della provincia, nessun mezzo pesante, ma un lavoro manuale, attento all’impatto ambientale e alla storia di ogni singola pietra.

Insieme a noi a compiere questa prima esplorazione c’erano gli allievi del Master Lumsa “Casa-Clima BioArchitettura” appena arrivati su quest’isola senza mare, guidati dall’Architetto Angelo Verderosa – loro docente e curatore del progetto esposto al Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – e da Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Cairano 7x” e promotore della nostra bella passeggiata sensoriale tra le atmosfere cairanesi.

E poi davanti al nostro sguardo si è aperta la Piazza Teatro recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano, un cuore pulsante di arte e cultura, il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.

Mentre il maestro Spiniello accarezzava con i suoi pennelli uno spicchio di muro che costeggia gli antichissimi gradoni della platea del Teatro riportato alla luce, al quale si accede attraversando gli impervi vicoli del borgo, passando per il Museo delle relazioni felicitanti, appena dietro la Chiesa e la piazzetta, a fare da cornice allo spettacolo di note e suggestioni tanti gli avventori che si muovevano tra le residenze artistiche per studenti e docenti del Master in arti dello spettacolo, anch’esse frutto di una meticolosa opera di riqualificazione, con uno spazio dedicato alla mostra sul Cineasta e Partigiano cairanese, Michelangelo Frieri, curato dal professore Paolo Speranza.

Non più un giacimento di nostalgie questo piccolissimo paese di trecento abitanti, ma un luogo in moto, vivo di creatività, forte per la comunità nuova di “radicati” e “forestieri” che si confrontano su un territorio che ha mantenuto la sua autenticità, diventando un’ispirazione. Un luogo di rinascita, epicentro di un futuro ancora possibile ma soprattutto necessario.


 

QUI IRPINIA  11 luglio 2018 – di Elisa Forte

L’isola di Cairano, minimo Comune multiplo dell’Arcipelago Italia

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Mi piace definirla “Repubblica indipendente”, ma anche microcosmo fecondo in cui è possibile raddrizzare le cose o edificare nuove Nazioni. Cairano è letteratura, sì per me lo è. Sarà la sua forma di balena galleggiante a rendere il borgo speciale, ma anche la leggerezza del vento che soffia a dieci nodi esatti, che consente di acclimatarsi in un mondo ovattato, carico di ‘possibilità’ e aspettative. Non è un caso se l’abitato sia finito sotto la lente di osservazione della cosiddetta “intellighenzia”, quel circolo culturale animato da professionisti e poeti, residenti e stranieri, che da venti anni lavorano ad una strategia di recupero, ma soprattutto di costruzione di un laboratorio di nuova vivibilità. Lo stesso Enrico Finzi, sociologo di fama nazionale, lo ha definito “minimo Comune multiplo”, ma prima di lui ci ha pensato Vinicio Capossela a renderlo immortale come “Il paese dei coppoloni”.

Dopo venti anni di studi e analisi, ricerche e progettazione, è arrivato il momento di inaugurare il ‘borgo biologico’. Un borgo interamente recuperato nella sua funzione storica del comprensorio, che si candida a rivoluzionare il concetto di vivibilità nei paesi dell’entroterra dell’Appennino. Pioniere di questa avventura è l’architetto Angelo Verderosa, che ha già esposto il progetto architettonico alla Biennale di Venezia nel padiglione Arcipelago Italia, incassando grande successo fra gli addetti ai lavori e non solo: il borgo irpino infatti, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato- tra oltre 500 opere realizzate- e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico. Completate le opere strutturali candidate dal Comune a valere sui fondi europei, ‘il parterre dei creativi’ alza il sipario sul primo borgo altirpino destinato a residenza per artisti.

Cultura e arte, visioni e interpretazioni del paesaggio rappresentano la cifra del progetto di rilancio delle aree interne, depositarie di linfa e ricchezza, che necessitano una trasformazione del tessuto sociale ma anche dell’indotto economico. Architettura, arte e agricoltura rappresentano la declinazione del genius loci individuato dall’associazione, determinata a costruire non solo un manifesto culturale di nuovi modelli abitativi di riferimento, ma anche a moltiplicare il valore dell’esistente.

“Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo” spiega l’architetto Verderosa. “Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti, invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università”.

Il progetto sarà illustrato in tutti i dettagli nella tre giorni promossa da Irpinia 7X, a cui prenderanno parte espressioni del mondo accademico proveniente da tutta Italia, studiosi, appassionati, artisti, viaggiatori e imprenditori. Sono previste infatti visite al percorso delle cantine, e poi il taglio del nastro ad opera di Franco Dragone, regista e showmaker di origini cairanesi, e fondatore della “Dragone cultural cration company” della piazza teatro; oltre alle visite di cantieri e laboratori didattici.

Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”, che prevede un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.

Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio.

Domenica 15 infine, si procederà con il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.


 

IRPINIAPOST   11 luglio 2018 – Redazione

Cairano, Franco Dragone inaugura la nuova piazza-teatro

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In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano, inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Alle ore 21.00 Franco Dragone presiederà alla pre-apertura della piazza-Teatro a Cairano.

Sabato 14 luglio si terrà il convegno“Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti.  Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. I posti per il convegno sono sold out. Domenica 15, in mattinata si farà  il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.

Angelo Verderosa, coordinatore della manifestazione: Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni.  Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università“.


 

ORTICALAB  11 luglio 2018

Tre giorni a Cairano per immaginare come si recuperano e si riabitano i piccoli paesi

Sarà presentato il progetto del Borgo Bologico e gli allievi di Casaclima-Bioarchitettura saranno coinvolti in eventi culturali e approfondimenti sullo stato di salute dei borghi. Venerdì sera Franco Dragone presiederà all’inaugurazione della Piazza Teatro, cuore della residenza per artisti e studenti del suo Master di Arti dello Spettacolo.

arton65031-f6c3a.jpg  In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano (Av), inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.

Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.

Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. Tra questi Franco Dragone, regista di fama internazionale, originario di Cairano che venerdì sera presiederà alla pre-apertura della piazza-teatro, recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano.

Dato il vasto interesse suscitato dalla manifestazione, organizzata mesi fa, i posti in sala sono tutti esauriti; saranno disponibili gli abstract degli interventi. Domenica 15, in mattinata si farà il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.

Il “Borgo Biologico” è un progetto durato 20 anni, oggi realizzato a Cairano (Av), in una delle 5.000 “isole” di quell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018. Il borgo irpino, già noto per aver ospitato negli ultimi 9 anni il festival visionario “Cairano 7x”, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato (tra oltre 500 opere realizzate) e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico.

Angelo Verderosa è il coordinatore della manifestazione al Borgo Biologico di Cairano, pronto ad ospitare gli studenti del Master: «Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università».

Sarà Franco Dragone a presiedere all’inaugurazione della Piazza teatro a Cairano venerdì sera (13 luglio): «Il nostro progetto è il risultato di una riflessione comune, sviluppatasi col tempo, che si basava sull’esperienza e sulla conoscenza intima, personale e condivisa che abbiamo del nostro territorio. Ecco perché ha brillato alla Biennale Architettura di Venezia, grazie ai suoi esperti: perché non mentono su chi siamo, perché se controlliamo la sua crescita questo progetto non sarà più soltanto un promontorio iconico da cui saltare verso l’ignoto, ma un faro dove le barche a vela possono essere ancorate, barche di coloro che cercano dove ritrovare l’ispirazione in un territorio che ha mantenuto la sua forza e la sua autenticità. Cairano, una traccia millenaria sulla strada delle grandi invasioni, come tante altre isole di questo vasto arcipelago di villaggi e micro città che tessono il tessuto dell’Italia e di gran parte dell’Europa, forse non è che una lucciola contro la marea delle stelle. Ma questa lucciola è sufficiente per illuminare la notte e guidare coloro che vogliono sedersi con noi a cercare nelle emozioni di vivere insieme ciò che può rendere i sogni una realtà».

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. IL QUOTIDIANO DEL SUD   11 luglio 2018 – Redazione Cultura, Floriana Guerriero

Rispettare l’identità dei territori

Il Quotidiano del Sud 11 7 2018 Rispettare l identita dei territori


 

BIBLUS-NET   5 luglio 2018 – di Francesca Ressa

Residenza Borgo Biologico, straordinario evento culturale a Cairano (Av), dal 13 al 15 luglio 2018

Residenza Borgo biologico: una tre giorni di eventi formativi per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Il progetto di Cairano alla Biennale di Venezia

Tra le più interessanti architetture realizzate ed esposte fino al 25 novembre 2018 alla Biennale Architettura di Venezia 2018, nel Padiglione Italiano “Arcipelago Italia” curato da Mario Cucinella, c’è il Borgo Biologico di Cairano (AV) di Verderosa Architetti.

Il borgo di Cairano è stato selezionato (tra oltre 500 progetti) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo per dare un futuro ai borghi che si spopolano.

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Dal 13 al 15 luglio 2018 Cairano sarà anche la sede dell’importante manifestazione culturale “Residenza Borgo biologico, arcipelago Italia”: il borgo ospiterà per 3 giorni gli allievi del Master universitario di II Livello CasaClima-Bioarchitettura, che si tiene a Roma presso la Lumsa, e gli animatori territoriali che fanno capo all’associazione “Irpinia 7x”.

Sono previsti incontri ed eventi sul tema del recupero e ripopolamento dei piccoli paesi; non si tratterà di un’esercitazione didattica, ma di un’esperienza di conoscenza sul campo.

L’obiettivo è quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari per promuovere la possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino.

Programma

Nell’ambito del programma didattico-formativo del Master è stata organizzata la manifestazione culturale a Cairano, nei giorni 13, 14 e 15 luglio 2018.

Oltre alle visite di cantiere e ai laboratori didattici, per gli studenti del Master è prevista una giornata di studio (sabato 14 luglio) che vedrà la partecipazione di oltre 40 relatori tra architetti, contadini, sindaci, artisti, docenti, scrittori, visionari; saranno a loro disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi dell’Appennino.

Non si tratterà, quindi, della solita conferenza frontale o del convegno per addetti ai lavori ma di un laboratorio aperto e partecipato al cui centro c’è l’ascolto e la relazione tra i partecipanti.

Infine, nella giornata di domenica, ci sarà una visita guidata nei paesi distrutti dal sisma del 1980, con esempi di ricostruzione fortemente diversi tra loro.

Il progetto

Il progetto di Cairano, un piccolo e spopolato borgo di Cairano in provincia di Avellino dove vivono 300 abitanti su una rupe, a cura dall’architetto Angelo Verderosa, è partito circa vent’anni fa, nel 1999, ma è mancato qualsiasi tipo di finanziamento; solo nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati (al 90%).

Tecnologia e modernità si relazionano con paesaggio e tradizioni in una serie di recuperi integrati, estesi per 4.000 mq tra spazi urbani, attrezzature ed alloggi ripensati per dare accoglienza in uno dei piccoli paesi dell’entroterra italiano. A Cairano (Av), in Irpinia: 300 abitanti su una rupe a 800 m di altitudine, sulla dorsale appenninica, al confine tra Campania e Lucania; in una zona ad elevato rischio sismico. Lontano dalle luci e dal rumore, un paesaggio incontaminato, straordinario, vuoto.

Per la realizzazione del progetto sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri; si tratta di materiali, per lo più pietre che sono cadute col terremoto, che non necessitano il trasporto, né di mezzi pesanti in cantiere, sono inoltre lavorati da maestranze locali manualmente, facendo attenzione al recupero dei manufatti storici.

Ogni alloggio, inoltre, sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione.

Il borgo di Cairano non sarà un albergo diffuso, ma la residenza per artisti, in quanto sede del Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia, già a settembre prossimo.

Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa 200 persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere.


 

ORTICALAB  19 giugno 2018  – di Maria Fioretti

Rinascite possibili

Cairano è un Borgo Biologico che respira futuro

Con l’architetto Angelo Verderosa e Dario Bavaro – presidente di “Irpinia 7x” – abbiamo parlato di questo progetto corale, partito vent’anni fa e arrivato alla Biennale di Venezia tra le più belle architetture del mondo, ospiterà per tre giorni gli allievi del Master CasaClima-Bioarchitettura della Lumsa per raccontare le possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino: recuperato con materiali e maestranze locali, si è lavorato manualmente, salvando quello che esisteva, con un’attenzione particolare all’impatto ambientale. Un organo a canne, installazione permanente unica al mondo, sarà suonato dal vento sulla rupe e le nuove strutture ospiteranno la scuola delle Arti dello Spettacolo di Franco Dragone: la rinascita è cominciata

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CasaClima-Bioarchitettura è il Master di II Livello che si tiene a Roma presso l’Università Lumsa ed ha un legame con il nostro territorio perché torna per il secondo anno a Cairano protagonista di una tre giorni (13-14 e 15 luglio) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.

Sul dorso della balena – così si definisce la rupe – ci sono trecento abitanti e siamo in quell’entroterra appenninico che fa parte delle 5mila isole dell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – curata da Mario Cucinella – per cui è stato selezionato ed esposto il progetto del “Borgo Biologico”, curato dall’architetto Angelo Verderosa.

Nello specifico si tratta di una realizzazione corale, partita vent’anni fa con piccoli tasselli e arrivata a Venezia, fino al 25 novembre 2018, così tra le più belle architetture realizzate nel mondo c’è anche il piccolo e spopolato borgo di Cairano che ha avviato il suo processo di rinascita: «Il progetto è cominciato nel 1999, ma per quindici anni non ha ricevuto attenzione, è mancato qualsiasi tipo di finanziamento, sia da parte del CIPE che della Regione – spiega Verderosa – nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati, sull’avanzamento dei lavori siamo al 90 per cento. Sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri che aiutano l’ecologia perché non hanno viaggiato, sono trattati da maestranze locali, nel cantiere non arrivano mezzi pesanti e si lavora manualmente facendo attenzione al recupero dei manufatti storici. Tutte le pietre che sono cadute col terremoto o per lo stato di incuria del borgo, vengono reimpiegate e ogni alloggio sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione».

Gli studenti del Master oltre alle visite di cantiere e ai laboratori, saranno impegnati in una giornata di relazioni che prevede la partecipazione di oltre quaranta relatori tra architetti, contadini, sindaci dei comuni del cratere (Conza, Teora, Sant’Angelo dei Lombardi, Calitri), artisti, docenti, scrittori, visionari che avranno a disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi.

L’obiettivo è proprio quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari, parlando allo stesso tempo di sogni e di visioni, come conferma Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Irpinia 7x” legata all’evento “Cairano 7x” che quest’anno si terrà durante la prima settimana di agosto: «Cairano si è data una definizione grazie ad una semina costante di attività, abitarla e lasciarsi abitare è possibile solo stabilendo un contatto col luogo, visitandolo e respirando la sua aria speciale. Non si può raccontare a parole, perciò siamo contenti che sempre più persone vengano a trovare Cairano e ci aiutino a costruire relazioni e momenti di felicità. Oggi esistono una serie di condizioni favorevoli e c’è una bella umanità a popolare il borgo che sta diventando grande mentre prima sembrava soltanto un sogno romantico, ma anni di lavoro e di ostinazione ci hanno portato qui, al punto della rinascita».

Non sarà un albergo diffuso il borgo di Cairano, ma una residenza per artisti, perché è qui che Franco Dragone ha scelto di far vivere il suo Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia. Si comincia già a settembre di quest’anno con dieci giorni di Masterclass: «Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata – continua l’architetto Angelo Verderosa – la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa duecento persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere».


 

. IL MATTINO  25 maggio 2018 – di Generoso Picone

I “Siensi” di Cairano al Padiglione Italia, il progetto di Verderosa all’Arcipelago

2018 05 25 Biennale Venezia Verderosa

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RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA”.  Evento culturale in Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018. 

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ABSTRACT degli INTERVENTI tenuti al convegno di sabato 14 luglio 2018 : clicca QUI  

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PROGRAMMA DETTAGLIATO dell’evento dal 13 al 15 luglio 2018 : clicca QUI .

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viaggio nel cratere conza teora sant’angelo (materiale di archivio)

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Si ringrazia per la COMUNICAZIONE

Elisa FORTE –Giornalista e scrittrice, irpina. Blog Elisafortequiirpinia 

Floriana GUERRIERO –Giornalista per il Quotidiano del Sud

Giulio D’ANDREA –Giornalista e Direttore di IrpiniaPost

Maria FIORETTI e Marco STAGLIANO’ – Giornalista e Direttore di Orticalab

Antonio SENA, Alessandro FUCILLA, Massimo GUGLIUCCIELLO – Fotografi 

Si ringraziano gli SPONSOR

ACCA SOFTWARE

CANTINA FIORENTINO, Paternopoli

DI SESSA COSTRUZIONI, Impresa Restauri

EDILGEO, Impresa edile

KEIM, Bolzano

TOURING CLUB ITALIANO / Club di Territorio Paesi d’Irpinia

ZEMBALO B&B

VERDEROSA studio

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Da Milano a Cairano, Enrico Finzi

Articolo pubblicato su ‘Il Corsivo’ del 26.11.2016 in occasione del Convegno e del Premio ‘Recupera-Riabita 2016’. Sono sfogliabili 4 pagine, cliccare per ingrandire.

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restanti 3 pagine

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Written by fabiondo

28 novembre 2016 at 17:49

Quale Mezzogiorno nel XXI secolo?

Articolo tratto da Quotidiano del Sud del 27.11.16, riguardante le questioni discusse al convegno di Irpinia 7x, organizzato nell’ex Carcere Borbonico di Avellino.

 

Quotidiano del Sud

Quale Mezzogiorno nel XXI secolo?

Articolo tratto da Il Mattino del 27.11.16, riguardante le questioni discusse al convegno di Irpinia 7x, organizzato nell’ex Carcere Borbonico di Avellino.

Il Mattino del 27 Novembre,convegno 7x

 

 

I RELATORI DEL CONVEGNO 26.11.2016, brevi cenni biografici.

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sabato 26 novembre 2016, ore 16

Ex Carcere Borbonico, Avellino / sala Blu, ingresso da Piazza De Marsico

 

Quale Mezzogiorno per il XXI secolo ?

Trasmissione Audio Tv di Radio Radicale

 

 

1^ sessione

 

Enrico Finzi

milanese, è ricercatore sociale e giornalista professionista. E’ stato presidente nazionale della TP (l’organizzazione che rappresenta i professionisti della comunicazione). Ha maturato esperienze significative in diversi ambiti: docenza universitaria, direzione di istituti di ricerca (Fondazione Agnelli, IterMatrix, Demoscopia e Astra Ricerche), management (direttore marketing del Gruppo Rizzoli-Corriere della Sera) e giornalismo (”Il Sole 24 Ore” e “L’Espresso”). E’ autore di numerosi saggi e studi di sociologia, marketing e storia contemporanea; tra i più recenti ricordiamo “Come siamo felici”, un’analisi della “Italian way to hahappiness”, il volume su “La storia sociale dei consumi in Italia dal 1951 al 2011”, il più recente “Felici malgrado”.

 

Pasquale Persico

è  nato nel 1946, Ordinario di Economia Politica e Scienze della Comunicazione, nell’Università di Salerno dal 1987. Ha insegnato Economia Politica, Econometria, Politica economica ed Economia Italiana nelle università di Bari, di Napoli (Orientale e Parthenope), delle Calabrie e di Roma (la Sapienza). Premio Saint Vincent per l’Economia, 1981. Research Scholar presso la London School Of  Economics e Visiting presso il SIRCED della stessa Scuola 1984,85. Consultant OCDE presso la Divisione Scienze e Tecnologia 1987. Responsabile Scientifico del PIT del Parco Nazionale del Cilento 2002. E’ stato assessore allo sviluppo del Comune di Salerno (93-97) ed Assessore alle Politiche del territorio e dell’ambiente della Regione Campania 2001. Direttore della collana di ricerca “le città degli uomini” e della collana “La Città e L’altra città”. Autore di numerose pubblicazioni.

 

Generoso Picone

è giornalista a “Il Mattino” di Napoli, dove dirige la redazione di Avellino dopo essere stato responsabile delle redazioni nazionali Politica e Cultura. E’ autore di numerosi saggi di critica letteraria e ha scritto i volumi “Paesaggi Italiani”, dedicato alla letteratura italiana degli anni ’80 (con Fulvio Panzeri e Massimo Raffaelli, Transeuropa, Ancona 1994), “Tondelli, il mestiere di scrittore” (con Fulvio Panzeri, Transeuropa, Ancona 1994, Theoria, Roma Napoli 1997 e nuova edizione ampliata Bompiani, Milano 2001) e “I napoletani” (Laterza, Roma Bari 2005). Con Ugo Santinelli ha pubblicato “Avellino le pietre e la polvere” (Mephite, Avellino 2008).

 

Massimo Pica Ciamarra

laureato in Architettura nel 1960 a Napoli, docente -dal 1971 al 2007– di Progettazione nell’Università di Napoli “Federico II”. Nel 1972 ha fondato lo studio Pica Ciamarra Associati; tra le opere realizzate più note: dall’Università della Calabria ad Arcacavata del 1972/74, alla Città della scienza di Napoli (19972003). Socio fondatori di IDIS; dal 1997 al 2011 vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Architettura; presidente O.I.A. -Observatoire international d‘architecture-; dal 2006 è direttore de «le Carré Bleu, feuille internationale d’architecture». Dal 2012 vicepresidente della “Fondazione Italiana di Bioarchitettura”, presidente del Comitato Scientifico di “Bioarchitettura®”, Coordinatore del Comitato Scientifico INARCH, Membro dell’International Academy of Architecture / I.A.A. Numerose pubblicazioni al suo attivo.

 

Massimo Di Silverio

irpino, attualmente Direttore Generale dell’Università di Udine, è un manager di provata esperienza. I suoi incarichi precedenti in Zanussi, Aprilia, Moto Guzzi e Gruppo Piaggio rappresentano il suo curriculum. Appassionato della sua terra ha dato vita insieme alla sua famiglia ad un’apprezzata azienda agricola, con sede a Paternopoli, che produce  tre vini DOCG ed un olio, il Ravece che ha vinto numerosi premi nazionali.

 

Giovambattista Capasso

nato in Irpinia (Lioni) nel 1950, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974 presso l’Università di Napoli, è attualmente Professore Ordinario di Nefrologia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN), Direttore del Dipartimento Interaziendale di Nefrologia (SUN-Monaldi-Cotugno) e del Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche. E’ stato Presidente della Società Italiana di Nefrologia dal 2012 al 2014 e nel maggio 2016 è stato eletto componente del Consiglio Direttivo della Società Europea di Nefrologia (ERA-EDTA). Recentemente è stato chiamato a dirigere l’area “Genetica e Medicina Traslazionale” dell’Istituto di Ricerca BioGem di Ariano Irpino. Autore di numerose pubblicazioni e ricerche scientifiche.

Luigi Fiorentino

nato in irpinia nel 1959, si è laureato in giurisprudenza con lode ed ha conseguito il Diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione (90/90) presso l’Università degli Studi di Napoli. Dal 1985 al 2006 ha svolto attività universitaria presso la cattedra di Diritto Amministrativo dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Prof. S. Cassese). Dal 1997 ha ricoperto l’incarico di Professore a contratto presso diversi Atenei. Dal 2012 insegna “Metodi e modelli per l’organizzazione e la gestione delle pubbliche amministrazioni” presso la LUISS Guido Carli nell’ambito del Master Management e politiche delle amministrazioni pubbliche. Attualmente è Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri; è Vice Presidente del Centro di Ricerca «Guido Dorso». Nel 2016 ha curato, per Editoriale Scientifica, «Idee per lo sviluppo dell’Irpinia», indagine promossa dal Centro di Ricerca «Guido Dorso».

 

 

2^ sessione

 

Franco Dragone

nato a Cairano (Av) nel 1952 è regista e direttore teatrale; si stima che quasi 80 milioni di persone nel mondo abbiano visto un suo spettacolo. Ha contribuito in modo determinante a plasmare l’identità artistica del Cirque du Soleil, scrivendo e dirigendo quasi tutti gli spettacoli dal 1995 al 1998: in totale dieci titoli rappresentati per anni nei cinque continenti, tra cui i celebri Saltimbanco (1992) e Alegria (1994). E’ stato insignito di tre Obie Award e di un Los Angeles Critics’ Award, oltre ad aver ricevuto la laurea honoris causa dall’Università del Quebec. È il fondatore e direttore artistico della compagnia Dragone, con sede in Belgio, tra i leader mondiali di eventi e spettacoli teatrali; occupa 150 dipendenti a La Louviére e una media di altri 400 in ciascuno degli spettacoli in attività. Migliaia di dipendenti e collaboratori sono nella Dragone Group in Cina, Turchia ed Emirati Arabi.

 

Antonia de Mita

nata a Napoli, giornalista, operatrice culturale, ha studiato al liceo classico, si è diplomata a Parigi alla Sorbona in storia della civilizzazione francese, ha frequentato a New York, alla New York University, la scuola di giornalismo televisivo, dove ha realizzato un cortometraggio.  È’ stata ufficio stampa alla Mondadori e capo della comunicazione europea del marchio Fay per la Tod’s Group. Autrice e giornalista televisiva, dopo aver collaborato a Rai Educational, ha ideato il progetto Irpinia Madre Contemporanea, ora alla sua seconda edizione.

 

Marianna Venuti

nata in Irpinia, terra cui ha rivolto le sue principali attenzioni culturali e lavorative. Dedicatasi a studi d’ingegneria gestionale, è stata “project manager” presso enti pubblici ed aziende private, nei campi della gestione aziendale, della pianificazione e programmazione integrata delle risorse d’impresa e del controllo statistico della qualità. Incarichi istituzionali in corso: presidente Donna Impresa della Coldiretti irpina, consigliere della Camera di Commercio di Avellino, vicepresidente del Consorzio di tutela dei vini d’Irpinia. Ha indirizzato notevoli energie imprenditoriali al settore vitivinicolo, fondando e dirigendo l’Azienda omonima con l’obiettivo di realizzare un modello lavorativo etico, rispettoso delle certificazioni biologiche e promotore di nuove forme di aggregazione.

 

Fernanda Ruggiero

competente in modelli di valorizzazione nei campi del Turismo nei Piccoli Borghi, Turismo della Tradizione e dei beni culturali, svolge da oltre trenta anni attivita’ di consulente. Project Manager in ottimizzazione del patrimonio culturale. Project management in modelli di rilancio turistico per pubbliche amministrazioni con l’attuazione di opportunità professionali mancanti. Fundraising per attivita’ ed eventi culturali con la ricerca e conoscenza della storia locale per attivita’ di sviluppo del patrimonio anche immateriale. Action developer e studiosa di nuove forme di turismo: turismo della memoria e del ritorno, delle emozioni e dei 5 sensi, olistico e della storia narrata. Docente in pianificazione di reti intercomunali di turismo integrato (OMCTI).

 

Luigi D’Angelis

Luigi D’Angelis, 51 anni sposato e padre di quattro figlie. Sindaco di Cairano (più volte dal 1994), un piccolo e bellissimo borgo di 350 abitanti, e da due anni consigliere provinciale. Geometra, direttore dell’Ufficio Tecnico dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi–Conza–Nusco–Bisaccia; si definisce “geometra umanista” e sindaco contadino perché crede nella tradizione e nella cultura della ruralità che pratica coerentemente coltivando il suo vigneto di aglianico. La sua massima è: “Nel mondo dei contadini non si entra senza una chiave di magía.” ( Carlo Levi)

 

Mario Marciano

avellinese, designer e pubblicitario, laureato in scienze della Comunicazione. Lavora nel marketing e nella comunicazione d’impresa, scrive di comunicazione per un settimanale, svolge docenze per la formazione, ha un ruolo attivo nel dibattito sulle nuove frontiere della comunicazione in seminari e convegni, è direttore creativo dell’agenzia di marketing e comunicazione Grafistudio Associati. Le sue radici affondano nella civiltà contadina di cui è appassionato cultore, senza nostalgia ma proteso verso un’innovazione rispettosa del patrimonio naturale che abbiamo ereditato. Socio tesoriere dell’Associazione Irpinia 7x che difende i valori della terra Irpina nel segno della condivisione, la sua formazione è centrata sul lavoro di gruppo, dove la somma dei singoli è sempre superiore alla loro somma algebrica.

 

Roberta Marzullo

nata ad Avellino, ha studiato presso l’istituto commerciale S. Scoca di Avellino. È operatrice socio- sanitaria specializzata e lavora presso una struttura a Salerno. Anima l’associazione ‘Info Irpinia’ da oltre 2 anni, impegnandosi concretamente nella difesa e nella valorizzazione della terra irpinia, attraverso iniziative culturali come i tour di riscoperta culturale di ‘Estate in Irpinia’, e con il concorso fotografico Emozioni d’Irpinia. Cairano è il suo paese preferito.

Angelo Verderosa

architetto libero professionista (Irpinia 1961); impegnato nell’opera di salvaguardia e valorizzazione ambientale, ha attuato varie azioni di riqualificazione e di promozione territoriale, ricercando nell’architettura una continuità di linguaggio con quanto scampato al sisma del 1980. Sue opere sono state pubblicate nelle principali riviste di settore; ha pubblicato “Il recupero dell’architettura e del paesaggio in Irpinia” per De Angelis Editore. Tra le migliori realizzazioni: il restauro dell’Abbazia del Goleto, il restauro del Castello di Valva, il recupero dei borghi medioevali dalla Terminio-Cervialto, il borgo biologico di Cairano (in corso d’opera). Docente del master universitario Casaclima-Bioarchitettura / Referente Campania della Fondazione Italiana di BIOAarchitettura / Console del Touring Club Italiano. Autore del blog ‘Piccoli Paesi’.

3^ sessione

Dario Bavaro

primo laureato in Italia in Scienze della Comunicazione e in Canto lirico, consulente familiare, già direttore dell’Istituzione Teatro Comunale Carlo Gesualdo; delegato alla cultura e promozione del territorio del Comune di Cairano. Coordinatore di ‘Cairano 7X’ dal 2011. Presidente dell’associazione ‘Irpinia 7x’. Volontario nel Burundi per Africa70, giovanissimo ha partecipato negli anni ‘70 all’organizzazione di ‘Musica-incontro’ ad Avellino coinvolgendo personalità come Luigi Nono, Claudio Abbado, Maurizio Pollini e altri grandi artisti. Fiduciario di Franco Dragone, ha coinvolto un gruppo di amici per raccontare un modo nuovo di costruire relazioni felicitanti attraverso un viaggio condiviso e simbolico “da Cairano al mondo e viceversa”.

Amedeo Trezza

Napoli, 1979; dottore di ricerca in Teoria del Linguaggio si è occupato per 8 anni di Semiotica del paesaggio. A 30 anni lascia la città (Napoli) per dedicarsi al progetto ‘Casale Il Sughero’ in Cilento (provincia di Salerno), dove si occupa dal 2010 di ospitalità rurale, agricoltura naturale e turismo esperienziale. Fondatore e animatore dell’associazione culturale “La casa di Pitagore”; animatore del MUM Cilento (Museo Ugo Marano in Morigerati). Assegnatario del Premio Recupera-Riabita 2015.

 

Istituzioni

 

Rosetta D’Amelio

nata a Lioni, dove attualmente vive. E’ stata dirigente della ASL, sindaca di Lioni, assessore regionale alle politiche Sociali, Giovanili, Pari Opportunità, Demanio e Patrimonio per il PD. Ha diretto l’AIR ed è stata presidente della Fondazione L’Annunziata, con la quale ha realizzato numerosi progetti di sostegno sociale. Nel 2010 e poi nel 2015 è stata eletta al Consiglio Regionale della Campania tra le fila del PD. Attualmente è Presidente del Consiglio regionale della Campania.

 

Domenico Gambacorta

nato ad Avellino nel 1961. Dirigente di azienda, consegue il master di II livello in direzione delle aziende sanitarie presso l’Università di Salerno. Ha lavorato per la Scuola Superiore di Formazione di Genova, per la fondazione il Tarì e per Biogem. Vice Coordinatore di FI – Regione Campania, Delegato Regione Campania per Comitato delle Regioni – Bruxelles. Sindaco della città di Ariano Irpino (Av) e Presidente della Provincia di Avellino.

Piero Lacorazza

nato a Potenza nel 1977; giornalista pubblicista. Segretario regionale del PDS nel 1998 (a 21 anni), poi rieletto nel 2003. Con le primarie del 2007 viene nominato segretario regionale del Partito Democratico della Basilicata. Nel 2009 è eletto presidente della Provincia di Potenza sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Eletto nel Consiglio regionale Basilicata nel 2013, ne diventa Presidente.  Responsabile dell’Ambiente per l’Unione delle Province Italiane, componente della Conferenza Unificata e Stato-Città e componente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea a Bruxelles.

 

CONDUCE

GIUSEPPE DI LEO, Radio radicale

Nato nello zoccolo duro del Mezzogiorno (Muro Lucano),  è  un giornalista fuori dalle conventicole della corporazione. Da dieci anni lavora a Radio Radicale,  dopo esperienze professionali al Foglio,  all’ Espresso e al Riformista. Simpatetico nei dibattiti, risulta simpatico anche quando polemizza: l’importante è  che alla fine gli si riconosca  che sta dalla parte della ragione.

 

 

post correlati al convegno di sabato 26 :

PROGRAMMA DEL CONVEGNO https://piccolipaesi.wordpress.com/2016/11/11/recupera-riabita-2016/

I RELATORI del convegno, brevi cenni biografici: https://piccolipaesi.wordpress.com/2016/11/21/i-relatori-del-convegno-26-11-2016-brevi-cenni-biografici/

RECUPERA RIABITA 2016

scarica qui la locandina in pdf: recupera-riabita-2016

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ENRICO FINZI: FOLLIA PURA IL PARCO EOLICO A CAIRANO

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Written by A_ve

23 ottobre 2016 at 16:45

IRPINIA 7X, LA SFIDA E’ POLITICA

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Il Mattino 19 6 2016

IRPINIA 7X, si parte

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Written by A_ve

17 giugno 2016 at 18:29