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IL CAMMINO DI GUGLIELMO: FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
Firmato stamane presso il Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine il Protocollo d’Intesa tra ABBAZIA di MONTEVERGINE, ABBAZIA del GOLETO, COMUNI e ASSOCIAZIONI.
14 febbraio 2023
Questa mattina alle ore 11, presso il Palazzo Abbaziale Loreto di Montevergine, è stato firmato il protocollo d’intesa riguardante la realizzazione del “Cammino di Guglielmo”, sulle orme del giovane pellegrino e santo fondatore delle abbazie di Montevergine e del Goleto, santo patrono d’Irpinia. Il protocollo ha visto il coinvolgimento delle due abbazie irpine insieme ai comuni di Chiusano di San Domenico, Ospedaletto d’Alpinolo, Mercogliano e Sant’Angelo dei Lombardi, unitamente alle associazioni del Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano, Irpinia 7x, Info Irpinia e alle proloco di Ospedaletto e di Mercogliano.
Il protocollo di intesa viene ad essere firmato alla soglia dell’anno giubilare dell’Abbazia di Montevergine, a ricordo dei novecento anni dalla fondazione di San Guglielmo.
La cartografia, allegata al protocollo di intesa, prevede ben nove tappe, per complessivi 250 km. che si snodano partendo da Montevergine e attraverso vie montane, facendo tappe significative (tra cui l’Eremo di S.Guglielmo a Chiusano, la grotta dell’Apparizione sul lago Laceno e il pozzo di S.Guglielmo sui monti Picentini), arrivano all’abbazia del Goleto per riprendere poi in direzione della badia di Santa Maria di Pierno (Basilicata) e da lì, seguendo l’Ofanto, fino a Melfi, e poi Canosa e quindi a Barletta (Puglia), dove era uno degli imbarchi per la Terra Santa, meta agognata dal giovane pellegrino.
L’itinerario, sui passi del santo pellegrino Guglielmo, è un’immersione nell’esperienza umana, spirituale e mistica sul senso e il significato del vivere e del condividere la fatica del cammino, in un contesto sociale avvolto dallo smarrimento esistenziale e da una oceanica ricerca di senso.
Il Cammino pensato ha valore culturale, artistico, antropologico, naturalistico e particolarmente spirituale, sui passi del protettore principale dell’Irpina.
Il protocollo di intesa è un primo sostanziale passo che ha come radice l’esperienza di dodici anni di cammini fatti sui passi di Guglielmo, portati spontaneamente avanti dal 2011 dalle tante associazioni radicate nel territorio.
È auspicata, da parte di tutte le componenti di tale protocollo, il coinvolgimento di ulteriori comuni e associazioni coinvolti nell’itinerario tracciato; a partire dalla fondazione odierna, il protocollo sarà quindi aperto a coloro che vogliono collaborare a recuperare e manutenere i sentieri nell’ambito dei propri comuni.
La riunione si è tenuta in un clima di fraterna stima e di solidale condivisione.
In rappresentanza dell’Abbazia Territoriale di Montevergine ha firmato l’abate Don Riccardo Luca Guariglia mentre, per l’Abbazia del Goleto, il giovane rettore Don Salvatore Sciannamea.
In rappresentanza dei comuni hanno firmato Carmine De Angelis, sindaco di Chiusano; Luigi Marciano, sindaco di Ospedaletto; Vittorio D’Alessio, Sindaco di Mercogliano e Rosa Anna Maria Repole in rappresentanza del Comune di Sant’Angelo dei Lombardi.
Insieme alle abbazie ed ai comuni citati hanno sottoscritto il Protocollo: per il Club Alpino Italiano (CAI), sezione di Avellino, Alfonso De Cesare; per il Touring Club Italiano, Club di Territorio Paesi d’Irpinia, il socio e console Angelo Verderosa; per l’associazione Irpinia Sette Per, Dario Bavaro; per l’associazione Info-Irpinia Aps, Francesco Celli; e per le ProLoco di Mercogliano, Stefania Porraro e di Ospedaletto con Fabio Clemente.
comunicato a cura di Salvatore Sciannamea
























IRPINIA C’E’ – RACCONTI D’IMPRESE. In scena giovani imprenditori per narrare e cementare relazioni virtuose. Visioni, sogni e sfide di irpini in Irpinia e oltre.
1° agosto 2022 a Cairano; 3 agosto a Gesualdo, 10 settembre a Sant’Andrea di Conza.
Racconti d’Imprese raccolti in scena da Maria Fioretti, Angelo Verderosa, Annibale Discepolo e Dario Bavaro.
Un format a cura di Irpinia 7x con Orticalab.
A Gesualdo, nello splendido scenario storico e paesaggistico dei Giardini di Palazzo Pisapia hanno raccontato le loro imprese: Beniamino Izzo per 3DRAP, laboratorio di modellazione 3D nel borgo antico di Capocastello, a Mercogliano; Nicolas Verderosa, founder di Ruralis, start-up di sviluppo turistico delle aree interne con sede a Sant’Angelo dei Lombardi. E ancora Nicola Urciuolo di Lumaca Irpina, che a Forino ha cominciato la sua attività di produzione di cosmetici bio all’estratto di bava di lumaca. Ospite anche Antonio Bruno di Bruno Agricoltura a Grottaminarda e i giovani Francesco Cataldo e Francesco Colicchio del Birrificio artigianale Skapte a Cairano, insieme al vignaiolo di Paternopoli Gianni Fiorentino. Sono intervenuti Gianfranco Bianco Assessore alla cultura per il Comune di Gesualdo unitamente ai consiglieri comunali Alfonso Pugliese e Antonella Solomita. In chiusura gli interventi di sintesi a cura di Stefano Scauzillo Presidente Giovani industriali Confindustria Avellino e di Giuseppe Di Leo giornalista di radio radicale. Chiusura in bellezza col concerto del bravissimo Giovanni Masi, maestro di chitarra classica.
Ecco le prime FOTO della SECONDA SERATA nei GIARDINI DI PALAZZO PISAPIA a Gesualdo. Il video delle due serate sarà proiettato a Sant’Andrea di Conza il prossimo 10 settembre nella ex-Fornace di laterizi; serata conclusiva, convegno, consegna dei riconoscimenti ai giovani imprenditori narratori.





















IRPINIA C’E’ _ RACCONTI D’IMPRESE
In scena giovani imprenditori per narrare e cementare relazioni virtuose. Visioni, sogni e sfide di irpini in Irpinia e oltre.
1° agosto 2022 a Cairano; 3 agosto a Gesualdo, 10 settembre a Sant’Andrea di Conza.
Racconti d’Imprese raccolti in scena da Maria Fioretti, Angelo Verderosa, Annibale Discepolo e Dario Bavaro.
Un format a cura di Irpinia 7x con Orticalab.
ECCO le FOTO della rassegna stampa e della PRIMA SERATA nel TEATRO-ODEON di Cairano.


























RURALIS alla Rural Pact Conference di Bruxelles. La start-up irpina unica rappresentante italiana delle “Giovani Realtà Rurali”

La startup irpina Ruralis.com, in rappresentanza dell’imprenditoria giovanile nelle zone rurali, parteciperà alla Rural Pact Conference di Bruxelles (Belgio) per discutere, con altri giovani del settore, gli obiettivi delle aree rurali da ottenere entro il 2040, in relazione con il Patto Rurale, e l’impegno delle varie realtà per raggiungerli.
La conferenza internazionale, organizzata dalla Commissione Europea in partenariato con il Comitato Europeo delle Regioni, il Comitato Economico e Sociale Europeo, il Parlamento Europeo, la Presidenza del Consiglio Europeo e il Parlamento Rurale Europeo, avrà luogo a Bruxelles (Belgio) e sarà disponibile in diretta live streaming dal 15 giugno al 16 giugno 2022, giornate durante le quali, in sessioni tematiche, si discuterà il ruolo chiave che le zone rurali possono svolgere nel futuro dell’Europa e le azioni necessarie per l’elaborazione della governance del Patto Rurale e il Piano d’azione rurale dell’UE, lanciato negli scorsi mesi dalla Commissione Europea al fine di realizzare comunità rurali più forti, connesse, resilienti e prospere.
A tale scopo, attraverso sessioni di breakout, i vari partecipanti, da figure politiche europee, nazionali e regionali ad autorità locali e privati, indicheranno il loro contributo attivo per il raggiungimento degli obiettivi della visione europea del Patto Rurale, identificando, attraverso il confronto, interessi e aree comuni su cui il livello locale, regionale e nazionale potrebbero agire individualmente e in cooperazione con gli altri al fine di aumentare la visibilità delle zone rurali e attuare la prima strategia rurale globale a livello europeo.
In questo importante evento, il giovane Fondatore e CEO di Ruralis.com, Nicolas Verderosa, affiancato da altri giovani europei coinvolti ed interessati allo sviluppo rurale, interverrà nella sessione dedicata alle Giovani Realtà Rurali come leader del cambiamento (“Rural youth as leaders of change”), che si terrà la mattina del 16 giugno 2022.
Si tratta di una sessione tematica durante la quale saranno approfonditi gli obiettivi rurali per il 2040 da diversi punti di vista (giovani agricoltori, imprenditori, attivisti e operatori giovanili) e saranno citate le iniziative ed azioni condotte dai giovani a sostegno di un rinnovamento generazionale e di una demografia rurale attiva in un dibattito incentrato sull’impegno dei giovani nel Patto Rurale.
In quest’ottica, il fondatore di Ruralis.com, in qualità di rappresentante di “Giovani imprenditori europei” per le aree rurali, discuterà, dunque, quali siano le aspirazioni future nelle zone rurali e l’impegno dei giovani di questo settore fondamentale per raggiungerle dal punto di vista di un giovane imprenditore. A tal proposito, con entusiasmo e ambizione, che caratterizzano lo spirito della giovane startup irpina e del suo team, il CEO di Ruralis.com parlerà della creazione di un nuovo fondo europeo dedicato ad i giovani imprenditori delle aree interne, di interventi per prevenire la fuga dei cervelli e per far tornare chi è andato via; sottolineerà, inoltre, l’importanza della salvaguardia di risorse naturali ed ecosistemi e di infrastrutture moderne nelle aree interne.
Si tratta di un’occasione unica durante la quale poter avere un confronto attivo con importanti enti ed altre giovani realtà europee in un evento internazionale che riflette l’ambizione e ogni aspetto fondamentale per lo sviluppo rurale.
Per il programma completo e per seguire la diretta live streaming dell’evento, si rimanda al seguente link: La conferenza del Patto rurale | Commissione europea (europa.eu)
INFO: http://www.ruralis.com
IL CAMMINO DI GUGLIELMO 2022
Consigliamo di organizzarsi in gruppi con almeno due auto;
la prima auto si può lascare davanti la sede della SEZIONE CAI DI NUSCO; posizione (Google map): https://goo.gl/maps/L33hBWyijr34PY6q6 (si consiglia di essere qui alle ore 9).
Con la seconda auto si può quindi raggiungere il punto di partenza, Fontana di Gavitoni; posizione https://goo.gl/maps/1UfAWywVrU1dUGSh8 (SI PARTE da qui a piedi alle ORE 10)
Questo invece è il punto intermedio di sosta delle ore 13; Fontana di Marcantonio; posizione: https://goo.gl/maps/BECwjkrTWpc4HH9QA _ se si vuole evitare di camminare 45 minuti dopo la pausa colazione, le macchine si possono lasciare anche qui.




IL CAMMINO DI GUGLIELMO 2019, le foto.
IL CAMMINO DI GUGLIELMO: DALLA GROTTA DEL LACENO ALL’ABBAZIA DEL GOLETO – a cura del Club di Territorio Paesi d’Irpinia – console del Touring Club Italiano Angelo Verderosa. domenica 9 giugno 2019, 8° anno.
“Per l’ottavo anno il Cammino di Guglielmo si è compiuto in una bella assolata domenica di giugno, partendo dalla grotta dove fu eremita il santo patrono d’Irpinia nel 1128 circa. Qui, come raffigurato in stampe e dipinti storici, ebbe l’apparizione del Signore che gli indicò la via del Goleto. Giornata coordinata con il CAI – Club Alpino Italiano, sez. di Avellino, la Pro Loco Lioni, il Touring e tanti amici, camminatori e pellegrini che hanno rinnovato il ‘Cammino’; con la collaborazione del Comune di Bagnoli Irpino che ha aperto alla visita la bella chiesetta detta di Santa Nesta sul lago con il vice-sindaco Rino Ferrante e poi la visita del centro storico con il quartiere della Giudecca e il Castello guidati dall’assessore Maria Varricchio che ha donato una preziosa rivista del Touring del 1919 alla delegazione. Colazione al sacco a Fontigliano (area pic-nic trovata purtroppo in condizioni disastrose), successiva sosta ristoro presso la sede del Cai di Nusco e alle 17 come da programma (dopo 24 km di percorso montano o 12 km. in piano a seconda della scelta fatta dai gruppi alla partenza)- l’arrivo all’Abbazia del Goleto accolti da P. Oswaldo dei Piccoli Fratelli di Charles De Focauld che ha edotto i camminatori sul significato storico e cristiano del pellegrinaggio. Circa 60 i partecipanti nonostante la giornata afosa con punte di 33 gradi di temperatura. A fine giornata si è discusso quindi di fissare il Cammino nell’ultima domenica di maggio di ogni anno; oltre la associazioni bisognerà coinvolgere i Comuni e le parrocchie di Bagnoli Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco e Lioni, paesi attraversati dal percorso, l’Abbazia di Montevergine e la Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi. A breve, fermo restando la partenza dalla grotta del lago Laceno e l’arrivo al Goleto, sarà stabilito il miglior percorso per fare in modo che il Cammino sia strutturato, segnalato e attrezzato in modo da accogliere in sicurezza sempre più partecipanti” (nota e foto a cura di Angelo Verderosa).
Info sui Cammini degli anni pregressi: https://piccolipaesi.wordpress.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
IL CAMMINO DI GUGLIELMO – domenica 9 giugno 2019 –
IL CAMMINO DI GUGLIELMO Domenica 9 Giugno 2019 _ 8° ANNO
Sulle tracce del cammino di Guglielmo nella fondazione delle due principali abbazie d’Irpinia. Con partenza dall’eremo sul Lago Laceno ed arrivo all’Abbazia del Goleto. In collaborazione con il CAI, Irpinia Trekking, Irpinia 7x, Info-Irpinia, Pro Loco Lioni, Strada dei fiori, Touring Bici Irpinia. Iniziato nel 2012, è all’8° anno. Con il console del Touring Club Italiano Angelo Verderosa.
Cos’è il cammino di Guglielmo
Una volta all’anno, in una domenica di maggio, c’è un evento semplice, intimo, intenso, dal sapore millenario. È l’occasione per lasciarsi liberi, regalarsi luce e respiro, in compagnia di una terra sacra e bellissima in omaggio a Guglielmo, giovane pellegrino, viandante d’Europa, santo patrono d’Irpinia. Ogni anno ritorna l’appuntamento atteso da pellegrini e viaggiatori a piedi con un percorso sempre diverso. Le emozioni si sciolgono nella luce cristallina delle domeniche di maggio, quando l’aria è trasparente e le pietre delle rocche e delle abbazie sembrano ancora più vicine e si vedono le montagne lontane fino agli Alburni, fino al Matese, e quelle più vicine dell’Eremita-Marzano, dell’Oppido di Lioni, del Montagnone di Nusco, del Tuoro di Chiusano, fino all’Abbazia di Montevergine. Approfondimenti https://piccolipaesi.wordpress.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
DOMENICA 9 GIUGNO _ ore 9,00
ore 9,00 Appuntamento all’eremo di Guglielmo sul Lago Laceno (Bagnoli Irpino –Av-) https://goo.gl/maps/7wpebihVokT2_ (grotta prospiciente sul lago). Si consiglia di lasciare le auto dinanzi l’Abbazia del Goleto (raduno ore 8,25) https://goo.gl/maps/gs5E5vs6iuP2 o in località Fontigliano di Nusco (raduno ore 8,35 dinanzi area picnic) https://goo.gl/maps/2RSdK7kaeS62 e formare gruppi in modo da portare il minor numero di auto al Lago Laceno poiché bisognerà andare poi a recuperarle in serata. 9,00 visita della grotta-eremo abitato da San Guglielmo con ampia vista sul Lago Laceno.
1° TRATTO (Eremo del Laceno – Fontana di Marcantonio- Sede CAI Campo di Nusco), mattinata
GRUPPO CAI – CAMMINATORI ESPERTI (VEDI di SEGUITO GRUPPO del TOURING su itinerario facile alternativo)
9,15 partenza in direzione nord, via ‘Pozzo di San Guglielmo’, con guide CAI (Club Alpino Italiano), sez. Avellino; Quota di partenza: 1027 mt – Dislivello in salita: 310 mt – Dislivello in discesa: 640 mt – Distanza: km 13,00 (tratto montano) + 9,00 circa – Difficoltà: E + T – Tempo di percorrenza: ore 5,00 + 2,30 _ Il tracciato è di tipo escursionistico da percorrere con scarponi ed equipaggiamento da trekking, senza incontrare particolari difficoltà. Dalla grotta di San Guglielmo (1027 mt), sul Lago Laceno, si procede lungo la strada asfaltata per Ponte Scaffa e tagliando la pianura su sentiero inerbito, si giunge a Pezze Santa Maria per imboccare il sentiero CAI 112 (km 2,2). Si continua su sterrata agile e in leggera salita, per giungere alla località Pozzo di San Guglielmo a quota (1314). Da qui si prosegue per un breve tratto su strada asfaltata verso Est in direzione Valle Rotonda per imboccare il sentiero CAI percorso in un fitto bosco di faggio per giungere in zona panoramica e poi piegare a valle verso la fonte Lagariello e quindi sempre in discesa, attraversando ampi castagneti, si giunge alla Fontana di Marcantonio. Da qui il percorso è tutto su strada asfaltata fino alla Sede del CAI di Nusco per incontrare il gruppo del Touring Club, proseguendo tutti insieme per l’Abbazia del Goleto.
1° TRATTO BIS (BAGNOLI IRPINO – Fontigliano di Nusco), mattinata.
Percorso facile con i gruppi TOURING, PROLOCO LIONI, INFO IRPINIA, IRPINIA 7X, STRADA dei FIORI e BICI TOURING
Appuntamento ore 10 nel centro di Bagnoli Irpino (Av), Piazza Di Capua. Breve passeggiata nel centro storico con visita esterna dei più importanti monumenti (guida del Rotary Club Goleto-Alta Irpinia); ore 11 partenza a piedi per Fontigliano di Nusco (4,7 km.); arrivo previsto ore 13. Percorso facile, in piano, in prevalenza stradina asfaltata lungo il bosco; bastano scarpe comode; giacca impermeabile e antivento; acqua, colazione al sacco. GUARDA QUI IL PERCORSO, LINK
2° TRATTO (Fontigliano di Nusco-Campo di Nusco-Abbazia del Goleto), pomeriggio. Presso la sede del CLUB ALPINO ITALIANO di Campo di Nusco si RIUNISCONO I GRUPPI E SI CAMMINA INSIEME.
ore 14,30 riprende il cammino in prevalente discesa verso la stazione ferroviaria di Campo di Nusco. ore 16,00 arrivo alla stazione di Campo di Nusco https://goo.gl/maps/FqdZrm4vHgN2 _ Sosta di 15 minuti e il percorso riprende ormai in piano su stradine interpoderali con breve tratto finale su sterrato. tratto facile 765 MT SLM – 565 MT SLM – DISTANZA 8,7 KM. – TEMPO STIMATO 2,5 ore _ Percorso facile; attrezzarsi con scarpe antiscivolo, giacca impermeabile e antivento con cappuccio; acqua. ore 17,00 (circa) arrivo all’Abbazia del Goleto.
Saluto di accoglienza dei Piccoli Fratelli di Charles De Foucauld; visita guidata all’interno dell’abbazia fondata da San Guglielmo, a cura di Angelo Verderosa.
Ristorazione (facoltativa): come sopra riportato, la mattina di domenica 9 giugno è possibile visitare Bagnoli Irpino con il centro storico e i principali monumenti; alle ore 13 si può pranzare a Fontigliano di Nusco, Ristorante Conte (tel.0827.64856, prenotazione autonoma); alle ore 14,30 si può fare il cammino da Fontigliano al Goleto (percorso facile, durata 2,5 ore); il punto di ritrovo è all’area picnic (al di sopra del ristorante Conte) alle ore 14,30.
Avviso:
Non necessitano prenotazioni presso il Club di Territorio, basta raggiungere il punto di partenza all’orario stabilito. Per la giornata di sabato bisogna, per il cammino e il pernottamento contattare e prenotare esclusivamente presso Irpinia Trekking; la benedizione è alle ore 9,30 per tutti.
E’ possibile raggiungere le tappe fissate anche con auto propria e fare il tratto di cammino che più si desidera; il recupero delle auto è da effettuarsi in gruppi auto-organizzati.
Gli organizzatori hanno facoltà di variare l’itinerario in base alle condizioni metereologiche della giornata.
La partecipazione è libera ed autonoma ed avviene sotto la propria personale responsabilità; non sono previste coperture assicurative.
Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati sulla pagina Facebook del CdT “Paesi d’Irpinia”: LINK
Le giornate organizzate dal CdT ‘Paesi d’Irpinia’ non godono di alcuna forma di contributo pubblico; sono promosse con azioni di volontariato dai soci del Touring Club Italiano, da associazioni ed amici della splendida terra d’Irpinia; sono prevalentemente gratuite; si raccomanda la puntualità; si raccomanda di consultare bene il programma prima di chiedere informazioni a mezzo telefono; utilizzare i LINK sopra riportati per raggiungere i luoghi indicati.
Riferimenti ed informazioni (invitiamo ad utilizzare se proprio necessario w_app):
CAI sez. Avellino, Vito Abate 347.7756669
Irpinia Trekking, Vito Rago 380.3553149
Irpinia 7x, Dario Bavaro 328.4205474
Info-Irpinia, Francesco Celli 320.0272502
Pro Loco Lioni, Annachiara Capasso 333.4806406
Strada dei Fiori, Fernanda Ruggiero 348.6050283
BICI Touring Irpinia, Claudio Ferraro 392.4787170
CdT Paesi d’Irpinia, Angelo Verderosa 348.6063901
Prima della partenza consultare la pagina Facebook del Club di Territorio al seguente link (esteso): https://www.facebook.com/CDTirpinia/

IL CAMMINO DI GUGLIELMO – 8° ANNO
RASSEGNA STAMPA – Residenza Borgo Biologico, 13-14-15 luglio 2018 con Irpinia 7x
RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA
Evento culturale in Irpinia
13 – 14 – 15 Luglio 2018
Borgo di Cairano (Av)
7x
tre giorni di studio e di relazioni felicitanti per
recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino
a cura del Master universitario di II Livello “Casaclima-Bioarchitettura” e dell’Associazione “Irpinia 7x”
–
Seguono gli articoli di stampa pubblicati in relazione all’evento “Residenza Borgo Biologico”, tenuto in Alta Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018.
. IL QUOTIDIANO DEL SUD 15 luglio 2018 – Redazione Cultura
IRPINIAPOST 14 luglio 2018 – di Giulio D’Andrea
La sfida di Cairano mentre il borgo svela nuovi tesori
“A Cairano c’è tutto, forse anche qualcosa in meno“. Era uno degli slogan dei primi festival organizzati nel borgo altirpino. Adesso c’è tutto e forse ci sarebbe bisogno di qualcosa in più. Perché in un venerdì di luglio Cairano mostra i suoi nuovi tesori ed è uno spettacolo. Apre il museo delle relazioni felicitanti e soprattutto nasce un anfiteatro che sbalordisce. Compare tra vicoletti e antichi palazzi rimessi a nuovo. Miracoli dell’architettura, il paese è sempre più un gioiello. “Il teatro c’era anche prima, solo che noi non lo vedevamo“, dice il sindaco Luigi D’Angelis che dopo svariati mandati si gode i frutti concreti di un lavoro partito da molto lontano.
E per trovarlo, per trovare il teatro, un team guidato dall’architetto Angelo Verderosa ha operato in questi anni. Un po’ in silenzio, senza grossi eventi e proclami. Poi l’inaugurazione, la musica e la meraviglia è servita. A Cairano c’è tutto, ci sarebbe veramente tutto. Il panorama, i colori, la storia, il recupero e la frattura che si ricompone, quella del sisma. Lo vedono i ragazzi del master Lumsa “CasaClima BioArchitettura”. Gli altri visitatori. Che girano tra potenziali cantine, angoli inediti e tra gli slarghi che hanno reso famoso il luogo. A Cairano, 300 anime, trovi quello che hai visto l’anno prima ma più bello. Come i giardini fioriti, le casette colorate. Ed è un peccato che la sua vita svelata agli altri sia proprio come luglio, illusorio e veloce.
La sfida di Angelo Verderosa, l’architetto, è in buona sostanza vinta: parlano gli occhi. Quella degli animatori è per certi versi più difficile, rendere questo luogo tappa obbligata per più mesi. Riempire di cultura, arte e persone i tanti spazi vuoti, vuoti per ora, come il museo felicitante o la rupe. C’è la battaglia più complicata, una scalata spaventosa per chiunque: far sì che gli abitanti restino, che qualcuno possa pensare a un buen retiro o qualcosa del genere. Che la tranquillità e la pace siano accompagnate da altro, e purtroppo è difficile stabilire cosa. Ma un tesoro così non può restare nascosto, questo è sicuro. E spopolamento non può essere uno spettro che si agita costante come il vento del luogo. D’Angelis aggiungerà nella giornata: “Racconteremo la storia, il passato e il presente perché abbiamo costruito anche con l’aiuto dei contadini“. La Cairano delle colture a valle si riflette lungo i belvedere ma le cantine non contengono botti. Raccontare il futuro… chissà che nella tre-giorni iniziata venerdì non si possa azzardare qualche ipotesi.
ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post
ascolta l’intervento tenuto dal Prof. Antonino Saggio al convegno di sabato 14 audio:
http://www.arc1.uniroma1.it/Saggio/Filmati/Conferenze/AntoninoSaggioCairano14luglio2018.mp3
ANGELO VERDEROSA – intervento tenuto al convegno di sabato 14 luglio 2018 Architetto, Istituzione Premio “Recupera-Riabita”. Radicato
R COME RESIDENZA R COME RADICATO
“Residenza” è l’obiettivo a lungo termine dell’azione culturale in atto in Alta Irpinia: favorire il reinsediamento di nuovi abitanti -sia metropolitani sia di etnie diverse- in luoghi che un tempo erano presidi di civiltà ma che oggi sono stati ridotti a marginali e spopolati. Questo potrà avvenire se cambierà il modello di sviluppo dei territori rurali dell’Italia interna; non più singoli progetti per ogni diverso comune ma progetti unitari e coordinati che abbiano un fondamento strategico a monte. Non più il comune ma il territorio, non solo l’architettura ma il paesaggio. La grande ricucitura delle isole dell’Arcipelago Italia, tema del Padiglione Italia alla 16. Biennale Architettura di Venezia 2018, potrà iniziare con un paziente rammendo a base di filo di ferro: riaprire e velocizzare le tratte ferroviarie trasversali tra i due mari; i trasporti pubblici sono il servizio pubblico fondamentale per ridare dignità di residenza agli abitanti dei piccoli paesi per connetterli con le città e i luoghi dell’alta velocità.
A Cairano, negli ultimi 3 anni, hanno recuperato e aperto casa tre nuovi abitanti, 3 “forestieri”. Un’inversione di tendenza è possibile, serve un progetto di comunicazione collettivo, relazionante, visionario; la politica –da cui attendevamo cambiamenti- sembra pratica ormai superata; non parla ai cittadini, non basta. Un concreto sviluppo potrà innescarsi se si ridarà centralità all’unica grande risorsa dei territori del sud Italia: la terra ! Quindi agricoltura, allevamento, pastorizia e coltivazione dei boschi correlate alla cura dell’aria e dell’acqua, risorse insostituibili e sempre più preziose ed ambite in un futuro di cambiamenti climatici. In Alta Irpinia pensiamo da anni, tra i temi della ex-Comunità Provvisoria del 2009, l’idea di un “parco rurale”: non solo per tutelare gli spazi naturali, ma anche per salvaguardare e valorizzare le tracce del lavoro umano e delle storie radicate in genetica profondità. Un parco rurale come laboratorio di riconversione e di innovazione agricola produttiva, un’esperienza pilota che potrebbe tracciare la strada per il rilancio delle altre aree interne dell’Appennino italiano; capace di divenire modello di lavoro e di socialità differente rispetto ai modelli urbani dominanti.
Quale il ruolo degli architetti, dell’arte, della cultura, dello studio in un processo di sviluppo che dovrebbe essere a trazione politica e che invece vede quest’ultima ormai completamente slegata rispetto alle realtà locali ?
Bisognerebbe conoscere bene il territorio, i paesi, i sindaci, le case per scoprirne esperienze, racconti, buone pratiche.
Pensatori e progettisti (pensiero e azione), arte e cultura sono binomi imprescindibili per costruire nuove comunità che abbiano il desiderio del restart, come serve in generale al nostro Paese.
Non serve più agli architetti occuparsi della singola costruzione, forse non servono più nemmeno nuovi edifici; dovremmo con pazienza e coraggio bonificare il territorio da una vasta serie di brutture accumulate nel tempo; beceri volumi edilizi incapaci di dialogare tra loro, impermeabili alla luce e al paesaggio. Demolire più che costruire. Pensiamo alle periferie delle nostre città, oggi impraticabili sia a livello sociale che come fruizione estetica.
Come “radicati” in sito non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo ancora che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche (quindi avanguardia universale).
Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra radicati e forestieri; molti sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia oggi non sono considerati importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. E’ una questione di sensibilità ricevuta in dono da chi si occupa della “formazione”, docenti soprattutto e maestri di strada.
Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso.
Paesi e città. Associazioni e Università.
Chi ha detto che nei piccoli paesi non è possibile una grande vita ?
. QUI IRPINIA 14 luglio 2018 – di Elisa Forte
Dalla scienza all’arte. L’architettura ridisegna il paradigma delle vivibilità, e candida il laboratorio altirpino agli Stati Generali della green economy
Dalla scienza all’arte. L’architettura cambia pelle e diventa dottrina umanistica in grado di attraversare e filtrare tutte le discipline che studiano il paesaggio, per azzardare una lettura dall’interno che interpreti la vera identità del luogo. Non immagina nuove cementificazioni, ma è chiamata ad una nuova lettura dell’inerzia che avvolge i piccoli paesi, per offrire nuovi modelli di vivibilità, complementari e non alternativi ai contesti delle grandi città. Così l’architettura offre risposte alla conservazione architettonica degli edifici, alla valorizzazione storica, ma anche alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla prevenzione del rischio sismico e in buona sostanza alla politica politicante impegnata nella strategia nazionale per le aree interne.
Il perimetro geografico dell Alta Irpinia, infatti, individuato come bacino di sperimentazione della Snai- strategia nazionale per le aree interne- si candida a interpretare la nuova mission affidata alla scienza artistica e creativa accendendo i riflettori su due direttrici. Mentre a Cairano viene illustrato il percorso progettuale architettonico di recupero del borgo costruito in venti anni dall’interno della pancia della balena; a Lioni, Conza e Calabritto, è il mondo accademico che promuove un confronto con studenti e “maestranze” locali. A guidare gli alunni della Federico II di Napoli, sarà il faro acceso dall’architetto Federico Verderosa, membro del Consiglio scientifico, docente dei seminari, coordinatore dei laboratori, Co-Direttore del workshop del master universitario di II livello in “Architettura e progetto per le aree interne. Ri_Costruzione dei piccoli paesi” . Oggetto del tour altirpino è uno studio sul campo del nuovo approccio multidisciplinare dell’architettura per invertire la rotta dell abbandono e dello spopolamento. L universita si propone di costruire una figura tecnica in grado di reinterpretare la “comunità sommersa” dai rovi e portare nuova linfa.
Il laboratorio Cairano offre invece una prospettiva diversa, dimostra come una politica adottata “dal basso” dagli attivisti 7x, ha trasformato Cairano in una falegnameria a cielo aperto, e ridisegnato l intero canovaccio del borgo a matita, in contemplazione dell esistente. Qui la nuova veste che si restituisce all abitato è frutto di un processo culturale e non scientifico, che non vuole agganciare il paese alla città, ma farne un giardino di benessere e bellezza, tanto da spingere a costruire un Brand.
Il treno del ripopolamento corre su questo doppio binario intanto, dove si incrociano riflessioni sull agricoltura multifunzionale, individuata come unica leva possibile per la crescita delle economie locali, ma anche sulla giusta redistribuzione dei servizi, funzionali ad innalzare gli standard di vivibilità e incremento demografico.
Il laboratorio architettonico allestito da Angelo Verderosa si è avvalso del prezioso contributo di creativi e professionisti riuniti nell’associazione dei 7x, prima esclusivamente dedicata a Cairano, poi all’Irpinia. La concertazione di pensieri e visioni si è rivelata vincente, tanto da pianificare una società di mutuo soccorso; fra paesi e città, associazioni e università. Franco Dragone, primo supporter del laboratorio cairanese, conferma che alla base del manifesto del recupero del piccolo borgo ci sia un progetto culturale, prima che architettonico, che integra l’arte, la cucina, l’incontro, lo scambio, il teatro e la formazione. In occasione del focus annuale “recupera- riabita” sono stati illustrati contributi di grande valore da parte di architetti, studiosi, artisti, amministratori e imprenditori. A partire dall’architetto Alex De Muzio, che ha illustrato un censimento compiuto nella sola provincia di Foggia sulla presenza delle masserie, 800 in tutto, geolocalizzate e fotografate. Il censimento permette di poter studiare queste architetture per poterne analizzare il loro potenziale economico.
In questa ottica, Mario Marciano, consulente di marketing, suggerisce che gli addetti ai lavori istituzionali del turismo dovrebbero produrre meno guide e più visioni. “I vicoli ciechi, le strade chiuse, le piazze vuote e le case abbandonate hanno bisogno di nuovi occhi” spiega. “Il pietismo e il romanticismo non invertono il destino, né concorrono al cambio di paradigma”. C è bisogno di progetti qualificanti e ambiziosi che non hanno il paese vicino come termine di paragone, ma il mondo intero. Nel “Marciano pensiero” il turismo nei paesi andrebbe bandito per legge, per essere sostituito invece da un nuovo modello di inurbamento e percezione del paesaggio, che spinge per il superamento delle chiusure e favorisce una apertura dell’uomo e il dialogo con l’ambiente.
Il progetto Cairano dunque, propone un nuovo umanesimo che rimette l uomo al centro, e ri- codifica la dialettica fra leggi e umanità. Secondo Massimo Pica Ciamarra, l’urbano è assenza di pensiero politico:riflette egoismi e narcisismi, esalta separazioni e nega l integrazione. Non chiudere, ma riorganizzare, è l input che arriva dal sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri, che auspica il superamento delle logiche campanilistiche per una convinta collaborazione fra Comuni.
ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post (1)
IL QUOTIDIANO DEL SUD 13 luglio 2018 – di Floriana Guerriero
Cairano, le radici e il dna dei luoghi
ORTICALAB 12 luglio 2018 – di Maria Fioretti
Cairano ritrova la sua Piazza Teatro, l’Irpinia il suo faro di arte e cultura
Siamo stati all’apertura della tre giorni di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.
Cairano è un dorso di balena che incanta. Siamo stati all’apertura della tre giorni (che continua fino a domenica) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico: solo materiali locali trattati da maestranze della provincia, nessun mezzo pesante, ma un lavoro manuale, attento all’impatto ambientale e alla storia di ogni singola pietra.
Insieme a noi a compiere questa prima esplorazione c’erano gli allievi del Master Lumsa “Casa-Clima BioArchitettura” appena arrivati su quest’isola senza mare, guidati dall’Architetto Angelo Verderosa – loro docente e curatore del progetto esposto al Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – e da Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Cairano 7x” e promotore della nostra bella passeggiata sensoriale tra le atmosfere cairanesi.
E poi davanti al nostro sguardo si è aperta la Piazza Teatro recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano, un cuore pulsante di arte e cultura, il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.
Mentre il maestro Spiniello accarezzava con i suoi pennelli uno spicchio di muro che costeggia gli antichissimi gradoni della platea del Teatro riportato alla luce, al quale si accede attraversando gli impervi vicoli del borgo, passando per il Museo delle relazioni felicitanti, appena dietro la Chiesa e la piazzetta, a fare da cornice allo spettacolo di note e suggestioni tanti gli avventori che si muovevano tra le residenze artistiche per studenti e docenti del Master in arti dello spettacolo, anch’esse frutto di una meticolosa opera di riqualificazione, con uno spazio dedicato alla mostra sul Cineasta e Partigiano cairanese, Michelangelo Frieri, curato dal professore Paolo Speranza.
Non più un giacimento di nostalgie questo piccolissimo paese di trecento abitanti, ma un luogo in moto, vivo di creatività, forte per la comunità nuova di “radicati” e “forestieri” che si confrontano su un territorio che ha mantenuto la sua autenticità, diventando un’ispirazione. Un luogo di rinascita, epicentro di un futuro ancora possibile ma soprattutto necessario.
QUI IRPINIA 11 luglio 2018 – di Elisa Forte
L’isola di Cairano, minimo Comune multiplo dell’Arcipelago Italia
Mi piace definirla “Repubblica indipendente”, ma anche microcosmo fecondo in cui è possibile raddrizzare le cose o edificare nuove Nazioni. Cairano è letteratura, sì per me lo è. Sarà la sua forma di balena galleggiante a rendere il borgo speciale, ma anche la leggerezza del vento che soffia a dieci nodi esatti, che consente di acclimatarsi in un mondo ovattato, carico di ‘possibilità’ e aspettative. Non è un caso se l’abitato sia finito sotto la lente di osservazione della cosiddetta “intellighenzia”, quel circolo culturale animato da professionisti e poeti, residenti e stranieri, che da venti anni lavorano ad una strategia di recupero, ma soprattutto di costruzione di un laboratorio di nuova vivibilità. Lo stesso Enrico Finzi, sociologo di fama nazionale, lo ha definito “minimo Comune multiplo”, ma prima di lui ci ha pensato Vinicio Capossela a renderlo immortale come “Il paese dei coppoloni”.
Dopo venti anni di studi e analisi, ricerche e progettazione, è arrivato il momento di inaugurare il ‘borgo biologico’. Un borgo interamente recuperato nella sua funzione storica del comprensorio, che si candida a rivoluzionare il concetto di vivibilità nei paesi dell’entroterra dell’Appennino. Pioniere di questa avventura è l’architetto Angelo Verderosa, che ha già esposto il progetto architettonico alla Biennale di Venezia nel padiglione Arcipelago Italia, incassando grande successo fra gli addetti ai lavori e non solo: il borgo irpino infatti, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato- tra oltre 500 opere realizzate- e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico. Completate le opere strutturali candidate dal Comune a valere sui fondi europei, ‘il parterre dei creativi’ alza il sipario sul primo borgo altirpino destinato a residenza per artisti.
Cultura e arte, visioni e interpretazioni del paesaggio rappresentano la cifra del progetto di rilancio delle aree interne, depositarie di linfa e ricchezza, che necessitano una trasformazione del tessuto sociale ma anche dell’indotto economico. Architettura, arte e agricoltura rappresentano la declinazione del genius loci individuato dall’associazione, determinata a costruire non solo un manifesto culturale di nuovi modelli abitativi di riferimento, ma anche a moltiplicare il valore dell’esistente.
“Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo” spiega l’architetto Verderosa. “Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti, invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università”.
Il progetto sarà illustrato in tutti i dettagli nella tre giorni promossa da Irpinia 7X, a cui prenderanno parte espressioni del mondo accademico proveniente da tutta Italia, studiosi, appassionati, artisti, viaggiatori e imprenditori. Sono previste infatti visite al percorso delle cantine, e poi il taglio del nastro ad opera di Franco Dragone, regista e showmaker di origini cairanesi, e fondatore della “Dragone cultural cration company” della piazza teatro; oltre alle visite di cantieri e laboratori didattici.
Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”, che prevede un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.
Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio.
Domenica 15 infine, si procederà con il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.
IRPINIAPOST 11 luglio 2018 – Redazione
Cairano, Franco Dragone inaugura la nuova piazza-teatro
In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano, inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Alle ore 21.00 Franco Dragone presiederà alla pre-apertura della piazza-Teatro a Cairano.
Sabato 14 luglio si terrà il convegno“Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. I posti per il convegno sono sold out. Domenica 15, in mattinata si farà il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.
Angelo Verderosa, coordinatore della manifestazione: “Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università“.
ORTICALAB 11 luglio 2018
Tre giorni a Cairano per immaginare come si recuperano e si riabitano i piccoli paesi
Sarà presentato il progetto del Borgo Bologico e gli allievi di Casaclima-Bioarchitettura saranno coinvolti in eventi culturali e approfondimenti sullo stato di salute dei borghi. Venerdì sera Franco Dragone presiederà all’inaugurazione della Piazza Teatro, cuore della residenza per artisti e studenti del suo Master di Arti dello Spettacolo.
In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano (Av), inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.
Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.
Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. Tra questi Franco Dragone, regista di fama internazionale, originario di Cairano che venerdì sera presiederà alla pre-apertura della piazza-teatro, recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano.
Dato il vasto interesse suscitato dalla manifestazione, organizzata mesi fa, i posti in sala sono tutti esauriti; saranno disponibili gli abstract degli interventi. Domenica 15, in mattinata si farà il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.
Il “Borgo Biologico” è un progetto durato 20 anni, oggi realizzato a Cairano (Av), in una delle 5.000 “isole” di quell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018. Il borgo irpino, già noto per aver ospitato negli ultimi 9 anni il festival visionario “Cairano 7x”, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato (tra oltre 500 opere realizzate) e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico.
Angelo Verderosa è il coordinatore della manifestazione al Borgo Biologico di Cairano, pronto ad ospitare gli studenti del Master: «Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università».
Sarà Franco Dragone a presiedere all’inaugurazione della Piazza teatro a Cairano venerdì sera (13 luglio): «Il nostro progetto è il risultato di una riflessione comune, sviluppatasi col tempo, che si basava sull’esperienza e sulla conoscenza intima, personale e condivisa che abbiamo del nostro territorio. Ecco perché ha brillato alla Biennale Architettura di Venezia, grazie ai suoi esperti: perché non mentono su chi siamo, perché se controlliamo la sua crescita questo progetto non sarà più soltanto un promontorio iconico da cui saltare verso l’ignoto, ma un faro dove le barche a vela possono essere ancorate, barche di coloro che cercano dove ritrovare l’ispirazione in un territorio che ha mantenuto la sua forza e la sua autenticità. Cairano, una traccia millenaria sulla strada delle grandi invasioni, come tante altre isole di questo vasto arcipelago di villaggi e micro città che tessono il tessuto dell’Italia e di gran parte dell’Europa, forse non è che una lucciola contro la marea delle stelle. Ma questa lucciola è sufficiente per illuminare la notte e guidare coloro che vogliono sedersi con noi a cercare nelle emozioni di vivere insieme ciò che può rendere i sogni una realtà».
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. IL QUOTIDIANO DEL SUD 11 luglio 2018 – Redazione Cultura, Floriana Guerriero
Rispettare l’identità dei territori
BIBLUS-NET 5 luglio 2018 – di Francesca Ressa
Residenza Borgo Biologico, straordinario evento culturale a Cairano (Av), dal 13 al 15 luglio 2018
Residenza Borgo biologico: una tre giorni di eventi formativi per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Il progetto di Cairano alla Biennale di Venezia
Tra le più interessanti architetture realizzate ed esposte fino al 25 novembre 2018 alla Biennale Architettura di Venezia 2018, nel Padiglione Italiano “Arcipelago Italia” curato da Mario Cucinella, c’è il Borgo Biologico di Cairano (AV) di Verderosa Architetti.
Il borgo di Cairano è stato selezionato (tra oltre 500 progetti) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo per dare un futuro ai borghi che si spopolano.
Dal 13 al 15 luglio 2018 Cairano sarà anche la sede dell’importante manifestazione culturale “Residenza Borgo biologico, arcipelago Italia”: il borgo ospiterà per 3 giorni gli allievi del Master universitario di II Livello CasaClima-Bioarchitettura, che si tiene a Roma presso la Lumsa, e gli animatori territoriali che fanno capo all’associazione “Irpinia 7x”.
Sono previsti incontri ed eventi sul tema del recupero e ripopolamento dei piccoli paesi; non si tratterà di un’esercitazione didattica, ma di un’esperienza di conoscenza sul campo.
L’obiettivo è quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari per promuovere la possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino.
Programma
Nell’ambito del programma didattico-formativo del Master è stata organizzata la manifestazione culturale a Cairano, nei giorni 13, 14 e 15 luglio 2018.
Oltre alle visite di cantiere e ai laboratori didattici, per gli studenti del Master è prevista una giornata di studio (sabato 14 luglio) che vedrà la partecipazione di oltre 40 relatori tra architetti, contadini, sindaci, artisti, docenti, scrittori, visionari; saranno a loro disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi dell’Appennino.
Non si tratterà, quindi, della solita conferenza frontale o del convegno per addetti ai lavori ma di un laboratorio aperto e partecipato al cui centro c’è l’ascolto e la relazione tra i partecipanti.
Infine, nella giornata di domenica, ci sarà una visita guidata nei paesi distrutti dal sisma del 1980, con esempi di ricostruzione fortemente diversi tra loro.
Il progetto
Il progetto di Cairano, un piccolo e spopolato borgo di Cairano in provincia di Avellino dove vivono 300 abitanti su una rupe, a cura dall’architetto Angelo Verderosa, è partito circa vent’anni fa, nel 1999, ma è mancato qualsiasi tipo di finanziamento; solo nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati (al 90%).
Tecnologia e modernità si relazionano con paesaggio e tradizioni in una serie di recuperi integrati, estesi per 4.000 mq tra spazi urbani, attrezzature ed alloggi ripensati per dare accoglienza in uno dei piccoli paesi dell’entroterra italiano. A Cairano (Av), in Irpinia: 300 abitanti su una rupe a 800 m di altitudine, sulla dorsale appenninica, al confine tra Campania e Lucania; in una zona ad elevato rischio sismico. Lontano dalle luci e dal rumore, un paesaggio incontaminato, straordinario, vuoto.
Per la realizzazione del progetto sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri; si tratta di materiali, per lo più pietre che sono cadute col terremoto, che non necessitano il trasporto, né di mezzi pesanti in cantiere, sono inoltre lavorati da maestranze locali manualmente, facendo attenzione al recupero dei manufatti storici.
Ogni alloggio, inoltre, sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione.
Il borgo di Cairano non sarà un albergo diffuso, ma la residenza per artisti, in quanto sede del Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia, già a settembre prossimo.
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Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa 200 persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere.
ORTICALAB 19 giugno 2018 – di Maria Fioretti
Rinascite possibili
Cairano è un Borgo Biologico che respira futuro
Con l’architetto Angelo Verderosa e Dario Bavaro – presidente di “Irpinia 7x” – abbiamo parlato di questo progetto corale, partito vent’anni fa e arrivato alla Biennale di Venezia tra le più belle architetture del mondo, ospiterà per tre giorni gli allievi del Master CasaClima-Bioarchitettura della Lumsa per raccontare le possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino: recuperato con materiali e maestranze locali, si è lavorato manualmente, salvando quello che esisteva, con un’attenzione particolare all’impatto ambientale. Un organo a canne, installazione permanente unica al mondo, sarà suonato dal vento sulla rupe e le nuove strutture ospiteranno la scuola delle Arti dello Spettacolo di Franco Dragone: la rinascita è cominciata
CasaClima-Bioarchitettura è il Master di II Livello che si tiene a Roma presso l’Università Lumsa ed ha un legame con il nostro territorio perché torna per il secondo anno a Cairano protagonista di una tre giorni (13-14 e 15 luglio) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.
Sul dorso della balena – così si definisce la rupe – ci sono trecento abitanti e siamo in quell’entroterra appenninico che fa parte delle 5mila isole dell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – curata da Mario Cucinella – per cui è stato selezionato ed esposto il progetto del “Borgo Biologico”, curato dall’architetto Angelo Verderosa.
Nello specifico si tratta di una realizzazione corale, partita vent’anni fa con piccoli tasselli e arrivata a Venezia, fino al 25 novembre 2018, così tra le più belle architetture realizzate nel mondo c’è anche il piccolo e spopolato borgo di Cairano che ha avviato il suo processo di rinascita: «Il progetto è cominciato nel 1999, ma per quindici anni non ha ricevuto attenzione, è mancato qualsiasi tipo di finanziamento, sia da parte del CIPE che della Regione – spiega Verderosa – nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati, sull’avanzamento dei lavori siamo al 90 per cento. Sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri che aiutano l’ecologia perché non hanno viaggiato, sono trattati da maestranze locali, nel cantiere non arrivano mezzi pesanti e si lavora manualmente facendo attenzione al recupero dei manufatti storici. Tutte le pietre che sono cadute col terremoto o per lo stato di incuria del borgo, vengono reimpiegate e ogni alloggio sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione».
Gli studenti del Master oltre alle visite di cantiere e ai laboratori, saranno impegnati in una giornata di relazioni che prevede la partecipazione di oltre quaranta relatori tra architetti, contadini, sindaci dei comuni del cratere (Conza, Teora, Sant’Angelo dei Lombardi, Calitri), artisti, docenti, scrittori, visionari che avranno a disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi.
L’obiettivo è proprio quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari, parlando allo stesso tempo di sogni e di visioni, come conferma Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Irpinia 7x” legata all’evento “Cairano 7x” che quest’anno si terrà durante la prima settimana di agosto: «Cairano si è data una definizione grazie ad una semina costante di attività, abitarla e lasciarsi abitare è possibile solo stabilendo un contatto col luogo, visitandolo e respirando la sua aria speciale. Non si può raccontare a parole, perciò siamo contenti che sempre più persone vengano a trovare Cairano e ci aiutino a costruire relazioni e momenti di felicità. Oggi esistono una serie di condizioni favorevoli e c’è una bella umanità a popolare il borgo che sta diventando grande mentre prima sembrava soltanto un sogno romantico, ma anni di lavoro e di ostinazione ci hanno portato qui, al punto della rinascita».
Non sarà un albergo diffuso il borgo di Cairano, ma una residenza per artisti, perché è qui che Franco Dragone ha scelto di far vivere il suo Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia. Si comincia già a settembre di quest’anno con dieci giorni di Masterclass: «Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata – continua l’architetto Angelo Verderosa – la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa duecento persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere».
. IL MATTINO 25 maggio 2018 – di Generoso Picone
I “Siensi” di Cairano al Padiglione Italia, il progetto di Verderosa all’Arcipelago
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RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA”. Evento culturale in Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018.
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ABSTRACT degli INTERVENTI tenuti al convegno di sabato 14 luglio 2018 : clicca QUI
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PROGRAMMA DETTAGLIATO dell’evento dal 13 al 15 luglio 2018 : clicca QUI .
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viaggio nel cratere conza teora sant’angelo (materiale di archivio)
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Si ringrazia per la COMUNICAZIONE
Elisa FORTE –Giornalista e scrittrice, irpina. Blog Elisafortequiirpinia
Floriana GUERRIERO –Giornalista per il Quotidiano del Sud
Giulio D’ANDREA –Giornalista e Direttore di IrpiniaPost
Maria FIORETTI e Marco STAGLIANO’ – Giornalista e Direttore di Orticalab
Antonio SENA, Alessandro FUCILLA, Massimo GUGLIUCCIELLO – Fotografi
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Si ringraziano gli SPONSOR
ACCA SOFTWARE
CANTINA FIORENTINO, Paternopoli
DI SESSA COSTRUZIONI, Impresa Restauri
EDILGEO, Impresa edile
KEIM, Bolzano
TOURING CLUB ITALIANO / Club di Territorio Paesi d’Irpinia
ZEMBALO B&B
VERDEROSA studio
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Piccoli centri, rilancio possibile
IL QUOTIDIANO DEL SUD, 15 luglio 2018 – Redazione Cultura
Piccoli centri, rilancio possibile.
scarica e leggi il PDF, clicca: Il Quotidiano del Sud 15 7 2018 Piccoli centri, rilancio possibile
Rispettare l’identità dei territori
IL QUOTIDIANO DEL SUD, 8 luglio 2018 – Redazione Cultura
Rispettare l’identità dei territori.
scarica e leggi il PDF, clicca: Il Quotidiano del Sud 11 7 2018 Rispettare l identita dei territori