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Recupera Riabita 2019

Recupera Riabita 2019.jpg

16-5-2019 _ Cari amici, a seguito della riunione organizzativa tenuta ieri pomeriggio, purtroppo registriamo problemi sia amministrativo-comunali che logistici per poter svolgere adeguatamente i 4 giorni di ‘Recupera-Riabita’ previsti ad inizio luglio. A fine maggio sapremo la possibile data di aggiornamento, sicuramente non prima della fine di luglio. Molte scuse a tutti.

 RURALITA’ / NARRAZIONE / RIUSO i temi portanti dell’abitare estivo sulla rupe felicitante.  In mattinata incontri formativi, mai frontali sempre circolari, nel pomeriggio visite guidate e laboratori manuali. La sera di sabato festa d’estate in una masseria recuperata. Domenica l’assegnazione del Premio Recupera Riabita 2019. Tenetevi liberi e prenotate per tempo perché i posti letto sono pochi. Niente di accademico, lasciamo che le università facciano il loro lavoro, nessuna call / convegno con 40 relatori come lo scorso anno ma un piacevole ABITARE sulla rupe. Una vacanza ‘formativa’ dove mettere insieme idee, rafforzare relazioni, realizzare connessioni, lanciare visioni, intraprendere nuove missioni per riabitare i borghi dell’Appennino. A breve il pre-programma, poi passeremo alla prenotazione degli alloggi, di cui 3 B&B gestiti dai residenti (ricordiamo che Cairano è il borgo più piccolo della Campania: 299 abitanti) e 5 alloggi recuperati nell’ambito del Borgo Biologico. Appena definito il pre-programma con alcuni relatori portanti*, ognuno potrà proporre il proprio contributo. Niente vieta di venire ad abitare per ascoltare / per il piacere di stare nel paesaggio nel raduno annuale dei visionari appenninici. 

 


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Written by A_ve

17 aprile 2019 at 07:55

RASSEGNA STAMPA – Residenza Borgo Biologico, 13-14-15 luglio 2018 con Irpinia 7x

Residenza Borgo Biologico luglio 2018 copia 2.jpg

RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA

Evento culturale in Irpinia

13 – 14 – 15 Luglio 2018

Borgo di Cairano (Av)

7x

tre giorni di studio e di relazioni felicitanti per

recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino

a cura del Master universitario di II Livello “Casaclima-Bioarchitettura” e dell’Associazione “Irpinia 7x”

Seguono gli articoli di stampa pubblicati in relazione all’evento “Residenza Borgo Biologico”, tenuto in Alta Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018.


 

. IL QUOTIDIANO DEL SUD  15 luglio 2018 – Redazione Cultura

Il Quotidiano del Sud 15 7 2018 Piccoli centri, rilancio possibile


 

IRPINIAPOST   14 luglio 2018 – di Giulio D’Andrea

La sfida di Cairano mentre il borgo svela nuovi tesori

c11.jpgA Cairano c’è tutto, forse anche qualcosa in meno“. Era uno degli slogan dei primi festival organizzati nel borgo altirpino. Adesso c’è tutto e forse ci sarebbe bisogno di qualcosa in più. Perché in un venerdì di luglio Cairano mostra i suoi nuovi tesori ed è uno spettacolo. Apre il museo delle relazioni felicitanti e soprattutto nasce un anfiteatro che sbalordisce. Compare tra vicoletti e antichi palazzi rimessi a nuovo. Miracoli dell’architettura, il paese è sempre più un gioiello. “Il teatro c’era anche prima, solo che noi non lo vedevamo“, dice il sindaco Luigi D’Angelis che dopo svariati mandati si gode i frutti concreti di un lavoro partito da molto lontano.

E per trovarlo, per trovare il teatro, un team guidato dall’architetto Angelo Verderosa ha operato in questi anni. Un po’ in silenzio, senza grossi eventi e proclami. Poi l’inaugurazione, la musica e la meraviglia è servita. A Cairano c’è tutto, ci sarebbe veramente tutto. Il panorama, i colori, la storia, il recupero e la frattura che si ricompone, quella del sisma. Lo vedono i ragazzi del master Lumsa “CasaClima BioArchitettura”. Gli altri visitatori. Che girano tra potenziali cantine, angoli inediti e tra gli slarghi che hanno reso famoso il luogo. A Cairano, 300 anime, trovi quello che hai visto l’anno prima ma più bello. Come i giardini fioriti, le casette colorate. Ed è un peccato che la sua vita svelata agli altri sia proprio come luglio, illusorio e veloce.

La sfida di Angelo Verderosa, l’architetto, è in buona sostanza vinta: parlano gli occhi. Quella degli animatori è per certi versi più difficile, rendere questo luogo tappa obbligata per più mesi. Riempire di cultura, arte e persone i tanti spazi vuoti, vuoti per ora, come il museo felicitante o la rupe. C’è la battaglia più complicata, una scalata spaventosa per chiunque: far sì che gli abitanti restino, che qualcuno possa pensare a un buen retiro o qualcosa del genere. Che la tranquillità e la pace siano accompagnate da altro, e purtroppo è difficile stabilire cosa. Ma un tesoro così non può restare nascosto, questo è sicuro. E spopolamento non può essere uno spettro che si agita costante come il vento del luogo. D’Angelis aggiungerà nella giornata: “Racconteremo la storia, il passato e il presente perché abbiamo costruito anche con l’aiuto dei contadini“. La Cairano delle colture a valle si riflette lungo i belvedere ma le cantine non contengono botti. Raccontare il futuro… chissà che nella tre-giorni iniziata venerdì non si possa azzardare qualche ipotesi.

 


 

ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post

ascolta l’intervento tenuto dal Prof. Antonino Saggio al convegno di sabato 14 audio:  

http://www.arc1.uniroma1.it/Saggio/Filmati/Conferenze/AntoninoSaggioCairano14luglio2018.mp3

Antonino Saggio 14 7 2018.png


 

ANGELO VERDEROSA – intervento tenuto al convegno di sabato 14 luglio 2018  Architetto, Istituzione Premio “Recupera-Riabita”. Radicato

R COME RESIDENZA   R COME RADICATO

residenza borgo biologico foto fonte web8 copia.jpg

Residenza” è l’obiettivo a lungo termine dell’azione culturale in atto in Alta Irpinia: favorire il reinsediamento di nuovi abitanti -sia metropolitani sia di etnie diverse- in luoghi che un tempo erano presidi di civiltà ma che oggi sono stati ridotti a marginali e spopolati. Questo potrà avvenire se cambierà il modello di sviluppo dei territori rurali dell’Italia interna; non più singoli progetti per ogni diverso comune ma progetti unitari e coordinati che abbiano un fondamento strategico a monte.  Non più il comune ma il territorio, non solo l’architettura ma il paesaggio. La grande ricucitura delle isole dell’Arcipelago Italia, tema del Padiglione Italia alla 16. Biennale Architettura di Venezia 2018, potrà iniziare con un paziente rammendo a base di filo di ferro: riaprire e velocizzare le tratte ferroviarie trasversali tra i due mari; i trasporti pubblici sono il servizio pubblico fondamentale per ridare dignità di residenza agli abitanti dei piccoli paesi per connetterli con le città e i luoghi dell’alta velocità.

A Cairano, negli ultimi 3 anni, hanno recuperato e aperto casa tre nuovi abitanti, 3 “forestieri”. Un’inversione di tendenza è possibile, serve un progetto di comunicazione collettivo, relazionante, visionario; la politica –da cui attendevamo cambiamenti- sembra pratica ormai superata; non parla ai cittadini, non basta.  Un concreto sviluppo potrà innescarsi se si ridarà centralità all’unica grande risorsa dei territori del sud Italia: la terra ! Quindi agricoltura, allevamento, pastorizia e coltivazione dei boschi correlate alla cura dell’aria e dell’acqua, risorse insostituibili e sempre più preziose ed ambite in un futuro di cambiamenti climatici. In Alta Irpinia pensiamo da anni, tra i temi della ex-Comunità Provvisoria del 2009, l’idea di un “parco rurale”: non solo per tutelare gli spazi naturali, ma anche per salvaguardare e valorizzare le tracce del lavoro umano e delle storie radicate in genetica profondità. Un parco rurale come laboratorio di riconversione e di innovazione agricola produttiva, un’esperienza pilota che potrebbe tracciare la strada per il rilancio delle altre aree interne dell’Appennino italiano; capace di divenire modello di lavoro e di socialità differente rispetto ai modelli urbani dominanti.

Quale il ruolo degli architetti, dell’arte, della cultura, dello studio in un processo di sviluppo che dovrebbe essere a trazione politica e che invece vede quest’ultima ormai completamente slegata rispetto alle realtà locali ?

Bisognerebbe conoscere bene il territorio, i paesi, i sindaci, le case per scoprirne esperienze, racconti, buone pratiche.

Pensatori e progettisti (pensiero e azione), arte e cultura sono binomi imprescindibili per costruire nuove comunità che abbiano il desiderio del restart, come serve in generale al nostro Paese.

Non serve più agli architetti occuparsi della singola costruzione, forse non servono più nemmeno nuovi edifici; dovremmo con pazienza e coraggio bonificare il territorio da una vasta serie di brutture accumulate nel tempo; beceri volumi edilizi incapaci di dialogare tra loro, impermeabili alla luce e al paesaggio. Demolire più che costruire. Pensiamo alle periferie delle nostre città, oggi impraticabili sia a livello sociale che come fruizione estetica.

Come “radicati” in sito non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo ancora che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni.  Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche (quindi avanguardia universale).

Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra radicati e forestieri; molti sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia oggi non sono considerati importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. E’ una questione di sensibilità ricevuta in dono da chi si occupa della “formazione”, docenti soprattutto e maestri di strada.

Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso.

Paesi e città. Associazioni e Università.

Chi ha detto che nei piccoli paesi non è possibile una grande vita ? 


 

. QUI IRPINIA  14 luglio 2018 – di Elisa Forte

Dalla scienza all’arte. L’architettura ridisegna il paradigma delle vivibilità, e candida il laboratorio altirpino agli Stati Generali della green economy

Schermata 2018-07-16 alle 18.25.47.pngDalla scienza all’arte. L’architettura cambia pelle e diventa dottrina umanistica in grado di attraversare e filtrare tutte le discipline che studiano il paesaggio, per azzardare una lettura dall’interno che interpreti la vera identità del luogo. Non immagina nuove cementificazioni, ma è chiamata ad una nuova lettura dell’inerzia che avvolge i piccoli paesi, per offrire nuovi modelli di vivibilità, complementari e non alternativi ai contesti delle grandi città. Così l’architettura offre risposte alla conservazione architettonica degli edifici, alla valorizzazione storica, ma anche alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla prevenzione del rischio sismico e in buona sostanza alla politica politicante impegnata nella strategia nazionale per le aree interne.

Il perimetro geografico dell Alta Irpinia, infatti, individuato come bacino di sperimentazione della Snai- strategia nazionale per le aree interne- si candida a interpretare la nuova mission affidata alla scienza artistica e creativa accendendo i riflettori su due direttrici. Mentre a Cairano viene illustrato il percorso progettuale architettonico di recupero del borgo costruito in venti anni dall’interno della pancia della balena; a Lioni, Conza e Calabritto, è il mondo accademico che promuove un confronto con studenti e “maestranze” locali. A guidare gli alunni della Federico II di Napoli, sarà il faro acceso dall’architetto Federico Verderosa, membro del Consiglio scientifico, docente dei seminari, coordinatore dei laboratori, Co-Direttore del workshop del master universitario di II livello in “Architettura e progetto per le aree interne. Ri_Costruzione dei piccoli paesi” . Oggetto del tour altirpino è uno studio sul campo del nuovo approccio multidisciplinare dell’architettura per invertire la rotta dell abbandono e dello spopolamento. L universita si propone di costruire una figura tecnica in grado di reinterpretare la “comunità sommersa” dai rovi e portare nuova linfa.

Il laboratorio Cairano offre invece una prospettiva diversa, dimostra come una politica adottata “dal basso” dagli attivisti 7x, ha trasformato Cairano in una falegnameria a cielo aperto, e ridisegnato l intero canovaccio del borgo a matita, in contemplazione dell esistente. Qui la nuova veste che si restituisce all abitato è frutto di un processo culturale e non scientifico, che non vuole agganciare il paese alla città, ma farne un giardino di benessere e bellezza, tanto da spingere a costruire un Brand.

Il treno del ripopolamento corre su questo doppio binario intanto, dove si incrociano riflessioni sull agricoltura multifunzionale, individuata come unica leva possibile per la crescita delle economie locali, ma anche sulla giusta redistribuzione dei servizi, funzionali ad innalzare gli standard di vivibilità e incremento demografico.

Il laboratorio architettonico allestito da Angelo Verderosa si è avvalso del prezioso contributo di creativi e professionisti riuniti nell’associazione dei 7x, prima esclusivamente dedicata a Cairano, poi all’Irpinia. La concertazione di pensieri e visioni si è rivelata vincente, tanto da pianificare una società di mutuo soccorso; fra paesi e città, associazioni e università. Franco Dragone, primo supporter del laboratorio cairanese, conferma che alla base del manifesto del recupero del piccolo borgo ci sia un progetto culturale, prima che architettonico, che integra l’arte, la cucina, l’incontro, lo scambio, il teatro e la formazione. In occasione del focus annuale “recupera- riabita” sono stati illustrati contributi di grande valore da parte di architetti, studiosi, artisti, amministratori e imprenditori. A partire dall’architetto Alex De Muzio, che ha illustrato un censimento compiuto nella sola provincia di Foggia sulla presenza delle masserie, 800 in tutto, geolocalizzate e fotografate. Il censimento permette di poter studiare queste architetture per poterne analizzare il loro potenziale economico.

In questa ottica, Mario Marciano, consulente di marketing, suggerisce che gli addetti ai lavori istituzionali del turismo dovrebbero produrre meno guide e più visioni. “I vicoli ciechi, le strade chiuse, le piazze vuote e le case abbandonate hanno bisogno di nuovi occhi” spiega. “Il pietismo e il romanticismo non invertono il destino, né concorrono al cambio di paradigma”. C è bisogno di progetti qualificanti e ambiziosi che non hanno il paese vicino come termine di paragone, ma il mondo intero. Nel “Marciano pensiero” il turismo nei paesi andrebbe bandito per legge, per essere sostituito invece da un nuovo modello di inurbamento e percezione del paesaggio, che spinge per il superamento delle chiusure e favorisce una apertura dell’uomo e il dialogo con l’ambiente.

Il progetto Cairano dunque, propone un nuovo umanesimo che rimette l uomo al centro, e ri- codifica la dialettica fra leggi e umanità. Secondo Massimo Pica Ciamarra, l’urbano è assenza di pensiero politico:riflette egoismi e narcisismi, esalta separazioni e nega l integrazione. Non chiudere, ma riorganizzare, è l input che arriva dal sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri, che auspica il superamento delle logiche campanilistiche per una convinta collaborazione fra Comuni.


 

ANTONINO SAGGIO 14 luglio 2018 / Facebook post (1)

Antonino Saggio 14 7 2018_.png


 

IL QUOTIDIANO DEL SUD  13 luglio 2018 – di Floriana Guerriero

Cairano, le radici e il dna dei luoghi

Il Quotidiano del Sud 13 7 2018 Cairano le radici e il dna dei luoghi

 


 

ORTICALAB  12 luglio 2018 – di Maria Fioretti

Cairano ritrova la sua Piazza Teatro, l’Irpinia il suo faro di arte e cultura

Siamo stati all’apertura della tre giorni di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.

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Cairano è un dorso di balena che incanta. Siamo stati all’apertura della tre giorni  (che continua fino a domenica) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino e abbiamo visto come è stato restaurato il Borgo Biologico: solo materiali locali trattati da maestranze della provincia, nessun mezzo pesante, ma un lavoro manuale, attento all’impatto ambientale e alla storia di ogni singola pietra.

Insieme a noi a compiere questa prima esplorazione c’erano gli allievi del Master Lumsa “Casa-Clima BioArchitettura” appena arrivati su quest’isola senza mare, guidati dall’Architetto Angelo Verderosa – loro docente e curatore del progetto esposto al Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – e da Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Cairano 7x” e promotore della nostra bella passeggiata sensoriale tra le atmosfere cairanesi.

E poi davanti al nostro sguardo si è aperta la Piazza Teatro recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano, un cuore pulsante di arte e cultura, il posto perfetto scelto da Franco Dragone per la sua Scuola di Arti dello Spettacolo di cui avremo un’anteprima con la Masterclass di settembre: un luogo magico riportato alla luce, un luogo che pulsava arte e cultura già 2500 anni fa.

Mentre il maestro Spiniello accarezzava con i suoi pennelli uno spicchio di muro che costeggia gli antichissimi gradoni della platea del Teatro riportato alla luce, al quale si accede attraversando gli impervi vicoli del borgo, passando per il Museo delle relazioni felicitanti, appena dietro la Chiesa e la piazzetta, a fare da cornice allo spettacolo di note e suggestioni tanti gli avventori che si muovevano tra le residenze artistiche per studenti e docenti del Master in arti dello spettacolo, anch’esse frutto di una meticolosa opera di riqualificazione, con uno spazio dedicato alla mostra sul Cineasta e Partigiano cairanese, Michelangelo Frieri, curato dal professore Paolo Speranza.

Non più un giacimento di nostalgie questo piccolissimo paese di trecento abitanti, ma un luogo in moto, vivo di creatività, forte per la comunità nuova di “radicati” e “forestieri” che si confrontano su un territorio che ha mantenuto la sua autenticità, diventando un’ispirazione. Un luogo di rinascita, epicentro di un futuro ancora possibile ma soprattutto necessario.


 

QUI IRPINIA  11 luglio 2018 – di Elisa Forte

L’isola di Cairano, minimo Comune multiplo dell’Arcipelago Italia

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Mi piace definirla “Repubblica indipendente”, ma anche microcosmo fecondo in cui è possibile raddrizzare le cose o edificare nuove Nazioni. Cairano è letteratura, sì per me lo è. Sarà la sua forma di balena galleggiante a rendere il borgo speciale, ma anche la leggerezza del vento che soffia a dieci nodi esatti, che consente di acclimatarsi in un mondo ovattato, carico di ‘possibilità’ e aspettative. Non è un caso se l’abitato sia finito sotto la lente di osservazione della cosiddetta “intellighenzia”, quel circolo culturale animato da professionisti e poeti, residenti e stranieri, che da venti anni lavorano ad una strategia di recupero, ma soprattutto di costruzione di un laboratorio di nuova vivibilità. Lo stesso Enrico Finzi, sociologo di fama nazionale, lo ha definito “minimo Comune multiplo”, ma prima di lui ci ha pensato Vinicio Capossela a renderlo immortale come “Il paese dei coppoloni”.

Dopo venti anni di studi e analisi, ricerche e progettazione, è arrivato il momento di inaugurare il ‘borgo biologico’. Un borgo interamente recuperato nella sua funzione storica del comprensorio, che si candida a rivoluzionare il concetto di vivibilità nei paesi dell’entroterra dell’Appennino. Pioniere di questa avventura è l’architetto Angelo Verderosa, che ha già esposto il progetto architettonico alla Biennale di Venezia nel padiglione Arcipelago Italia, incassando grande successo fra gli addetti ai lavori e non solo: il borgo irpino infatti, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato- tra oltre 500 opere realizzate- e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico. Completate le opere strutturali candidate dal Comune a valere sui fondi europei, ‘il parterre dei creativi’ alza il sipario sul primo borgo altirpino destinato a residenza per artisti.

Cultura e arte, visioni e interpretazioni del paesaggio rappresentano la cifra del progetto di rilancio delle aree interne, depositarie di linfa e ricchezza, che necessitano una trasformazione del tessuto sociale ma anche dell’indotto economico. Architettura, arte e agricoltura rappresentano la declinazione del genius loci individuato dall’associazione, determinata a costruire non solo un manifesto culturale di nuovi modelli abitativi di riferimento, ma anche a moltiplicare il valore dell’esistente.

“Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo” spiega l’architetto Verderosa. “Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti, invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università”.

Il progetto sarà illustrato in tutti i dettagli nella tre giorni promossa da Irpinia 7X, a cui prenderanno parte espressioni del mondo accademico proveniente da tutta Italia, studiosi, appassionati, artisti, viaggiatori e imprenditori. Sono previste infatti visite al percorso delle cantine, e poi il taglio del nastro ad opera di Franco Dragone, regista e showmaker di origini cairanesi, e fondatore della “Dragone cultural cration company” della piazza teatro; oltre alle visite di cantieri e laboratori didattici.

Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”, che prevede un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.

Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio.

Domenica 15 infine, si procederà con il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.


 

IRPINIAPOST   11 luglio 2018 – Redazione

Cairano, Franco Dragone inaugura la nuova piazza-teatro

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In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano, inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Alle ore 21.00 Franco Dragone presiederà alla pre-apertura della piazza-Teatro a Cairano.

Sabato 14 luglio si terrà il convegno“Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti.  Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. I posti per il convegno sono sold out. Domenica 15, in mattinata si farà  il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.

Angelo Verderosa, coordinatore della manifestazione: Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni.  Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università“.


 

ORTICALAB  11 luglio 2018

Tre giorni a Cairano per immaginare come si recuperano e si riabitano i piccoli paesi

Sarà presentato il progetto del Borgo Bologico e gli allievi di Casaclima-Bioarchitettura saranno coinvolti in eventi culturali e approfondimenti sullo stato di salute dei borghi. Venerdì sera Franco Dragone presiederà all’inaugurazione della Piazza Teatro, cuore della residenza per artisti e studenti del suo Master di Arti dello Spettacolo.

arton65031-f6c3a.jpg  In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano (Av), inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.

Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti. Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.

Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. Tra questi Franco Dragone, regista di fama internazionale, originario di Cairano che venerdì sera presiederà alla pre-apertura della piazza-teatro, recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano.

Dato il vasto interesse suscitato dalla manifestazione, organizzata mesi fa, i posti in sala sono tutti esauriti; saranno disponibili gli abstract degli interventi. Domenica 15, in mattinata si farà il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.

Il “Borgo Biologico” è un progetto durato 20 anni, oggi realizzato a Cairano (Av), in una delle 5.000 “isole” di quell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018. Il borgo irpino, già noto per aver ospitato negli ultimi 9 anni il festival visionario “Cairano 7x”, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato (tra oltre 500 opere realizzate) e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico.

Angelo Verderosa è il coordinatore della manifestazione al Borgo Biologico di Cairano, pronto ad ospitare gli studenti del Master: «Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni. Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università».

Sarà Franco Dragone a presiedere all’inaugurazione della Piazza teatro a Cairano venerdì sera (13 luglio): «Il nostro progetto è il risultato di una riflessione comune, sviluppatasi col tempo, che si basava sull’esperienza e sulla conoscenza intima, personale e condivisa che abbiamo del nostro territorio. Ecco perché ha brillato alla Biennale Architettura di Venezia, grazie ai suoi esperti: perché non mentono su chi siamo, perché se controlliamo la sua crescita questo progetto non sarà più soltanto un promontorio iconico da cui saltare verso l’ignoto, ma un faro dove le barche a vela possono essere ancorate, barche di coloro che cercano dove ritrovare l’ispirazione in un territorio che ha mantenuto la sua forza e la sua autenticità. Cairano, una traccia millenaria sulla strada delle grandi invasioni, come tante altre isole di questo vasto arcipelago di villaggi e micro città che tessono il tessuto dell’Italia e di gran parte dell’Europa, forse non è che una lucciola contro la marea delle stelle. Ma questa lucciola è sufficiente per illuminare la notte e guidare coloro che vogliono sedersi con noi a cercare nelle emozioni di vivere insieme ciò che può rendere i sogni una realtà».

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. IL QUOTIDIANO DEL SUD   11 luglio 2018 – Redazione Cultura, Floriana Guerriero

Rispettare l’identità dei territori

Il Quotidiano del Sud 11 7 2018 Rispettare l identita dei territori


 

BIBLUS-NET   5 luglio 2018 – di Francesca Ressa

Residenza Borgo Biologico, straordinario evento culturale a Cairano (Av), dal 13 al 15 luglio 2018

Residenza Borgo biologico: una tre giorni di eventi formativi per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino. Il progetto di Cairano alla Biennale di Venezia

Tra le più interessanti architetture realizzate ed esposte fino al 25 novembre 2018 alla Biennale Architettura di Venezia 2018, nel Padiglione Italiano “Arcipelago Italia” curato da Mario Cucinella, c’è il Borgo Biologico di Cairano (AV) di Verderosa Architetti.

Il borgo di Cairano è stato selezionato (tra oltre 500 progetti) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo per dare un futuro ai borghi che si spopolano.

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Dal 13 al 15 luglio 2018 Cairano sarà anche la sede dell’importante manifestazione culturale “Residenza Borgo biologico, arcipelago Italia”: il borgo ospiterà per 3 giorni gli allievi del Master universitario di II Livello CasaClima-Bioarchitettura, che si tiene a Roma presso la Lumsa, e gli animatori territoriali che fanno capo all’associazione “Irpinia 7x”.

Sono previsti incontri ed eventi sul tema del recupero e ripopolamento dei piccoli paesi; non si tratterà di un’esercitazione didattica, ma di un’esperienza di conoscenza sul campo.

L’obiettivo è quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari per promuovere la possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino.

Programma

Nell’ambito del programma didattico-formativo del Master è stata organizzata la manifestazione culturale a Cairano, nei giorni 13, 14 e 15 luglio 2018.

Oltre alle visite di cantiere e ai laboratori didattici, per gli studenti del Master è prevista una giornata di studio (sabato 14 luglio) che vedrà la partecipazione di oltre 40 relatori tra architetti, contadini, sindaci, artisti, docenti, scrittori, visionari; saranno a loro disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi dell’Appennino.

Non si tratterà, quindi, della solita conferenza frontale o del convegno per addetti ai lavori ma di un laboratorio aperto e partecipato al cui centro c’è l’ascolto e la relazione tra i partecipanti.

Infine, nella giornata di domenica, ci sarà una visita guidata nei paesi distrutti dal sisma del 1980, con esempi di ricostruzione fortemente diversi tra loro.

Il progetto

Il progetto di Cairano, un piccolo e spopolato borgo di Cairano in provincia di Avellino dove vivono 300 abitanti su una rupe, a cura dall’architetto Angelo Verderosa, è partito circa vent’anni fa, nel 1999, ma è mancato qualsiasi tipo di finanziamento; solo nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati (al 90%).

Tecnologia e modernità si relazionano con paesaggio e tradizioni in una serie di recuperi integrati, estesi per 4.000 mq tra spazi urbani, attrezzature ed alloggi ripensati per dare accoglienza in uno dei piccoli paesi dell’entroterra italiano. A Cairano (Av), in Irpinia: 300 abitanti su una rupe a 800 m di altitudine, sulla dorsale appenninica, al confine tra Campania e Lucania; in una zona ad elevato rischio sismico. Lontano dalle luci e dal rumore, un paesaggio incontaminato, straordinario, vuoto.

Per la realizzazione del progetto sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri; si tratta di materiali, per lo più pietre che sono cadute col terremoto, che non necessitano il trasporto, né di mezzi pesanti in cantiere, sono inoltre lavorati da maestranze locali manualmente, facendo attenzione al recupero dei manufatti storici.

Ogni alloggio, inoltre, sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione.

Il borgo di Cairano non sarà un albergo diffuso, ma la residenza per artisti, in quanto sede del Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia, già a settembre prossimo.

Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa 200 persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere.


 

ORTICALAB  19 giugno 2018  – di Maria Fioretti

Rinascite possibili

Cairano è un Borgo Biologico che respira futuro

Con l’architetto Angelo Verderosa e Dario Bavaro – presidente di “Irpinia 7x” – abbiamo parlato di questo progetto corale, partito vent’anni fa e arrivato alla Biennale di Venezia tra le più belle architetture del mondo, ospiterà per tre giorni gli allievi del Master CasaClima-Bioarchitettura della Lumsa per raccontare le possibilità del riabitare nei piccoli paesi dell’Appennino: recuperato con materiali e maestranze locali, si è lavorato manualmente, salvando quello che esisteva, con un’attenzione particolare all’impatto ambientale. Un organo a canne, installazione permanente unica al mondo, sarà suonato dal vento sulla rupe e le nuove strutture ospiteranno la scuola delle Arti dello Spettacolo di Franco Dragone: la rinascita è cominciata

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CasaClima-Bioarchitettura è il Master di II Livello che si tiene a Roma presso l’Università Lumsa ed ha un legame con il nostro territorio perché torna per il secondo anno a Cairano protagonista di una tre giorni (13-14 e 15 luglio) di incontri e relazioni sui temi del recupero e del riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.

Sul dorso della balena – così si definisce la rupe – ci sono trecento abitanti e siamo in quell’entroterra appenninico che fa parte delle 5mila isole dell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia 2018 – curata da Mario Cucinella – per cui è stato selezionato ed esposto il progetto del “Borgo Biologico”, curato dall’architetto Angelo Verderosa.

Nello specifico si tratta di una realizzazione corale, partita vent’anni fa con piccoli tasselli e arrivata a Venezia, fino al 25 novembre 2018, così tra le più belle architetture realizzate nel mondo c’è anche il piccolo e spopolato borgo di Cairano che ha avviato il suo processo di rinascita: «Il progetto è cominciato nel 1999, ma per quindici anni non ha ricevuto attenzione, è mancato qualsiasi tipo di finanziamento, sia da parte del CIPE che della Regione – spiega Verderosa – nel 2015 sulla base dell’accelerazione di spesa, il progetto è stato avviato e oggi i cantieri sono quasi ultimati, sull’avanzamento dei lavori siamo al 90 per cento. Sono stati utilizzati esclusivamente materiali locali come la pietra irpina o il legno di Calitri che aiutano l’ecologia perché non hanno viaggiato, sono trattati da maestranze locali, nel cantiere non arrivano mezzi pesanti e si lavora manualmente facendo attenzione al recupero dei manufatti storici. Tutte le pietre che sono cadute col terremoto o per lo stato di incuria del borgo, vengono reimpiegate e ogni alloggio sarà ben coibentato, in grado di consumare poco ed economico da un punto di vista di gestione».

Gli studenti del Master oltre alle visite di cantiere e ai laboratori, saranno impegnati in una giornata di relazioni che prevede la partecipazione di oltre quaranta relatori tra architetti, contadini, sindaci dei comuni del cratere (Conza, Teora, Sant’Angelo dei Lombardi, Calitri), artisti, docenti, scrittori, visionari che avranno a disposizione 7 minuti e 7 immagini da proiettare per lanciare un messaggio “relazionante” sul futuro dei piccoli paesi.

L’obiettivo è proprio quello di mettere insieme energie individuali per sviluppare idee e progetti comunitari, parlando allo stesso tempo di sogni e di visioni, come conferma Dario Bavaro, presidente dell’associazione “Irpinia 7x” legata all’evento “Cairano 7x” che quest’anno si terrà durante la prima settimana di agosto: «Cairano si è data una definizione grazie ad una semina costante di attività, abitarla e lasciarsi abitare è possibile solo stabilendo un contatto col luogo, visitandolo e respirando la sua aria speciale. Non si può raccontare a parole, perciò siamo contenti che sempre più persone vengano a trovare Cairano e ci aiutino a costruire relazioni e momenti di felicità. Oggi esistono una serie di condizioni favorevoli e c’è una bella umanità a popolare il borgo che sta diventando grande mentre prima sembrava soltanto un sogno romantico, ma anni di lavoro e di ostinazione ci hanno portato qui, al punto della rinascita».

Non sarà un albergo diffuso il borgo di Cairano, ma una residenza per artisti, perché è qui che Franco Dragone ha scelto di far vivere il suo Master di Arti dello Spettacolo che porterà gli allievi dei corsi di arti sceniche e i docenti dal mondo all’Irpinia. Si comincia già a settembre di quest’anno con dieci giorni di Masterclass: «Gli alloggi serviranno agli studenti e ai turisti che scelgono di trascorrere un periodo in questa meravigliosa terra al confine tra Puglia e Basilicata – continua l’architetto Angelo Verderosa – la piazzetta è diventata un teatro all’aperto che può ospitare circa duecento persone, con la gradinata e il palco centrale sulla scorta dell’anfiteatro greco, tutto intorno si sviluppano le case, le botteghe, il ristorante e i laboratori. Sulla rupe sarà installato in maniera permanente un organo a canne alimentato dal vento che produrrà suoni naturali, capace di accordi tonali molto particolari, un’opera unica al mondo. Il Borgo di Cairano è la testimonianza di modelli alternativi di ricostruzione post terremoto, recuperare un borgo biologico di 300 abitanti potrebbe sembrare una follia, ma è una affascinante follia, come mi diceva un collega francese. In Italia accadono anche miracoli come questo ed è la cultura l’elemento di forza, quello su cui puntare per far restare quei giovani che ancora pensano se partire oppure no, dobbiamo riuscire ad affascinarli e così avremo una possibilità. L’agricoltura abbinata al turismo e allo sviluppo del settore culturale può generare quella micro economia che permetterebbe a borghi come quello di Cairano di sopravvivere».


 

. IL MATTINO  25 maggio 2018 – di Generoso Picone

I “Siensi” di Cairano al Padiglione Italia, il progetto di Verderosa all’Arcipelago

2018 05 25 Biennale Venezia Verderosa

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RESIDENZA BORGO BIOLOGICO, ARCIPELAGO ITALIA”.  Evento culturale in Irpinia dal 13 al 15 luglio 2018. 

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ABSTRACT degli INTERVENTI tenuti al convegno di sabato 14 luglio 2018 : clicca QUI  

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PROGRAMMA DETTAGLIATO dell’evento dal 13 al 15 luglio 2018 : clicca QUI .

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viaggio nel cratere conza teora sant’angelo (materiale di archivio)

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Si ringrazia per la COMUNICAZIONE

Elisa FORTE –Giornalista e scrittrice, irpina. Blog Elisafortequiirpinia 

Floriana GUERRIERO –Giornalista per il Quotidiano del Sud

Giulio D’ANDREA –Giornalista e Direttore di IrpiniaPost

Maria FIORETTI e Marco STAGLIANO’ – Giornalista e Direttore di Orticalab

Antonio SENA, Alessandro FUCILLA, Massimo GUGLIUCCIELLO – Fotografi 

Si ringraziano gli SPONSOR

ACCA SOFTWARE

CANTINA FIORENTINO, Paternopoli

DI SESSA COSTRUZIONI, Impresa Restauri

EDILGEO, Impresa edile

KEIM, Bolzano

TOURING CLUB ITALIANO / Club di Territorio Paesi d’Irpinia

ZEMBALO B&B

VERDEROSA studio

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RECUPERA/RIABITA, EMOZIONI x AZIONI ECO-SOSTENIBILI

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RECUPERA-RIABITA, MASSERIE D’IRPINIA, PICCOLI PAESI, RIUSO MATERIALI, ECO-SOSTENIBILITA’
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Nell’ambito della Mostra-Convegno ‘ARKEDA’ a Napoli, RECUPERA-RIABITA, emozioni per azioni eco-sostenibili’ con la Fondazione Italiana per la BioArchitettura e Irpinia 7x.
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Sabato 2 dicembre ore 15 – 18,30
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Programma e abstract convegno con la partecipazione di amici ed animatori Irpinia 7x, vedi allegato PDF 00 Programma 02 12 2017
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Programma generale eventi formativi ARKEDA, link _ http://www.arkeda.it/programma-2017/
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Per registrarti ai corsi formativi sul portale iMateria, link _ https://imateria.awn.it/custom/imateria/
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Registrati e scarica il badge gratuito per l’ingresso ad Arkeda, link _ http://www.arkeda.it/accredito-visitatori/
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Con i nuovi ‘Criteri Ambientali Minimi’ (CAM), in vigore con D.M. 11 ottobre 2017, i Comuni devono valutare se sia realmente necessaria la costruzione di un nuovo edificio o se non si possa invece adeguarne uno esistente migliorando la qualità del costruito, considerando anche l’estensione del ciclo di vita utile degli edifici e favorendo il recupero dei complessi architettonici di valore storico artistico.

Usare la gomma più che la matita.

Ad una scala territoriale, abbiamo in Campania un ingente patrimonio edilizio inutilizzato, soprattutto lungo la dorsale appenninica, che deve essere recuperato. Serve sicuramente una visione nuova dell’utilizzo delle risorse disponibili, fermare i ‘piani casa’ e puntare ad un riequilibrio tra area metropolitana e area montana, ripensando la distribuzione dei servizi e dei collegamenti ferroviari al fine di riabitare i microcosmi dell’Appennino.

Recuperare per Riabitare.

 

Ad una scala invece più ravvicinata bisogna sensibilizzare gli animatori della filiera edilizia; azioni eco-sostenibili virtuose puntano ad esempio al recupero e al riuso dei materiali aridi e di scarto provenienti da tagli e demolizioni. Si pensi ai processi di ricostruzione post-terremoto; in Umbria hanno tuttora il problema dei crolli delle murature di pietrame assimilati per norma a rifiuti…

Riutilizzare scarti e rifiuti per l’architettura.

Bisognerebbe vietare gli inerti trasportati dalle cave e favorire la frantumazione e il riutilizzo di quell’inservibile che rimane dei crolli dei vetusti edifici: massi e massetti, coppi rotti e pezzi di laterizio, pietrame e ciottoli, travi e tavolati di legno. Materiali utili per murature e nuovi intonaci, massetti e pavimentazioni che permettono agli edifici di autorigenerarsi con i propri elementi originari; aiuteremo l’ambiente a resistere meglio innescando nuove micro-economie legate al riciclo e al riuso. Micro-economie capaci di generare nuovi posti di lavoro in loco, con filiere corte sottratte alle multinazionali.

Riabitare (in loco) per Recuperare.

 

Struttura

Registrazioni ore 15 / start ore 15.15

Dopo i saluti introduttivi di Roberto Cappelli e Fulvio Fraternali, avremo 4 interventi da 15 minuti:

Andrea Damiati, ci parlerà del ‘cammino’ di conoscenza avviato con Instaura lungo i paesi vesuviani e i borghi dell’entroterra.

Lucie Boissenin, porta avanti la sua tesi di dottorato in Irpinia per la facoltà di architettura di Grenoble sulla figura dell’architetto come animatore del recupero, non solo architettonico, dei borghi rurali.

Giovanni Villani, continua a dedicare la sua missione pubblica al recupero e alla valorizzazione di quanto scampato a terremoti ed abbandono, soprattutto nelle aree marginali dell’Irpinia e del Cilento.

Massimo Pica Ciamarra, sconfortato dalla cronica lentezza italiana nell’attuare nuove visioni di antropizzazione sostenibile dell’ambiente, ci emozionerà con la nuova sfida spazio-temporale lanciata con ‘OrbiTecture’.

Dopo breve pausa, la relazione di Angelo Verderosa che, a partire dai cantieri di recupero dei borghi della Terminio-Cervialto (1999 – con Massimo Pica Ciamarra) e dal restauro dell’Abbazia del Goleto (2003), ha sperimentato, attraverso i disciplinari tecnico-prestazionali e le successive fasi di cantiere, la filiera del riciclo dei materiali aridi nei cantieri di recupero. Durante il convegno saranno illustrate alcune voci di capitolato e le immagini di quanto realizzato.

Avviando le conclusioni dell’evento formativo, Dario Bavaro illustrerà una serie di azioni comunitarie che dal 2011 hanno dato il via al progetto “Recupera-Riabita, salviamo i piccoli borghi dell’Appennino”; divenuto dal 2014 premio nazionale, viene attribuito a chi ha recuperato un luogo dell’appennino; a chi, invertendo la tendenza dello spopolamento, ha generato visioni, emozioni e nuova occupazione in luoghi destinati diversamente all’abbandono.

Gianni Fiorentino, produttore di vini doc, ha recuperato nell’area del Taurasi, un materiale nobile e incorruttibile quale il legno di castagno per ‘fasciare’ la cantina di famiglia; ci porterà alcune immagini significative del gradimento del pubblico verso questa architettura eco-sostenibile (vino/legno).

Vincenzo De Maio, giovane vice-presidente dell’ordine di Avellino, oltre a portarci una sua recente esperienza nel campo del riuso edilizio di scarti di lavorazione dei pellami, proverà a fare sintesi dei contributi, delle emozioni e delle possibili azioni correlate alle tematiche affrontate.

Al termine dell’evento formativo (18,30 ca.), degustazione vini della Cantina Fiorentino, Paternopoli / Irpinia.

L’evento è promosso con Arkeda dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Avellino e dà diritto a 4 crediti formativi.

Per registrarsi, link iMateria direttamente in sala.

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ANTEPRIMA ‘RECUPERA-RIABITA’ 2017

borgo biologico

ANTEPRIMA ‘RECUPERA-RIABITA’ 2017  |  Programma 

VENERDI’ 21 luglio 2017 _ pomeriggio

ore 15  VISITA guidata al ‘BORGO BIOLOGICO’, Comparto SottoChiesa e Comparto Castello; saranno illustrate le tecniche di recupero architettonico e di consolidamento strutturale; saranno analizzate e commentate le varie fasi di cantiere; saranno presenti le maestranze, le imprese, l’ufficio direzione lavori, gli allievi del Master ‘CasaClima-BioArchitettura’, Università Lumsa.

ore 19 Visita alla RUPE dove sarà posizionato l’organo del vento.

ore 20 CENA a cura della Pro-Loco, cucina vegetariana biologica locale, vino cairanensis

SABATO 22 luglio 2017 _ mattina

ore 9  Convegno ‘Anteprima Recupera-Riabita 2017’_  Saluti introduttivi

1^ parte: video-proiezione sulle fasi dell’appalto e sulle fasi di cantiere, aspetti architettonici, strutturali, sismici, energetici

2^ parte: retrospettiva ‘Recupera-Riabita’, le edizioni dal 2014 e i premi assegnati

3^ parte: l’idea del Museo delle Relazioni felicitanti

Visita alla casa insignita del premio ‘Recupera-Riabita 2015′

ore 13 colazione di lavoro

Per chi intende pernottare nel centro storico di Cairano (Av), ancora qualche posto disponibile presso i B&B:  B&B ‘Le radici delle nuvole’   ‘Sotto le Stelle’   ‘Il Piccolo Principe’ _

Dato il ridotto numero di posti disponibili sia nella visita guidata che al successivo convegno è opportuno dare preventiva conferma, scrivendo a: piccolipaesi@gmail.com

con Irpinia 7x  e la Fondazione Italiana per la BioArchitettura

irpinia 7x            fondazione bioarchitettura.png

 

Written by A_ve

18 luglio 2017 at 18:45

QUALE MEZZOGIORNO, sintesi e LINK

trasporti-irpinia-3-copiaQuale Mezzogiorno per il XXI secolo ?
sabato 26 novembre 2016, ore 16 / Ex Carcere Borbonico, Avellino

L’iniziativa di ‘Irpinia 7x’ attuata col supporto di Radio Radicale, é stata innanzitutto un’iniziativa di animazione territoriale,  di puro volontariato civico, attuata senza risorse economiche di tipo pubblico.  Ed è stata l’occasione per rinnovare la ’traccia’ di Recupera-Riabita, premio giunto al 3° anno.  (i7x)

ALCUNI LINK delle memorie impresse nella rete web (cliccare sulle seguenti voci per aprire i collegamenti) :

AUDIO-VIDEO DI RADIO RADICALE _ streaming

LE MIGLIORI FOTO DEL CONVEGNO _foto Bergamino e PP

QUALE MEZZOGIORNO SENZA pensiline ? RACCOLTA degli ABSTRACT pervenuti

ARTICOLO DE IL MATTINO _ di Fulvio Coppola 27.11.2016

per associarsi a IRPINIA 7X

Sono intervenuti: Giuseppe Di Leo (giornalista vaticanista di Radio Radicale), Rosetta D’amelio (presidente del Consiglio Regionale della Campania, Partito Democratico), Luca Rossi (musicista), Enrico Finzi (presidente di Astra Ricerche), Pasquale Persico (professore), Generoso Picone (giornalista de Il Mattino), Massimo Pica Ciamarra (associato di Progettazione Architettonica all’Università Federico II di Napoli), Gianni Capasso (professore), Massimo Di Silverio (direttore generale dell’Università degli Studi di Udine), Antonia De Mita (giornalista), Marianna Venuti (presidente del Comitato Donne Impresa di Coldiretti Avellino), Fernanda Ruggiero (presidente de La Strada dei Fiori e delle Preghiere di San Fele), Luigi D’Angelis (sindaco del Comune di Cairano), Mario Marciano, Roberta Marzullo, Angelo Verderosa (architetto), Dario Bavaro (direttore del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino).

Tra gli argomenti discussi: Agricoltura, APPENNINO, ARCHITETTURA, Artigianato, Avellino, Beni Ambientali, Beni Culturali, Comuni, Cultura, Donna, Economia, Enti Locali, Giovani, Irpinia, Istituzioni, Italia, Mezzogiorno, Politica, Qualità della Vita, RECUPERO, Società, Sud, Sviluppo, Territorio, TRASPORTI, Urbanistica.

La registrazione video di questo convegno ha avuto una durata di 3 ore e 9 minuti.

 

Da Milano a Cairano, Enrico Finzi

Articolo pubblicato su ‘Il Corsivo’ del 26.11.2016 in occasione del Convegno e del Premio ‘Recupera-Riabita 2016’. Sono sfogliabili 4 pagine, cliccare per ingrandire.

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restanti 3 pagine

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Written by fabiondo

28 novembre 2016 at 17:49

Quale Mezzogiorno nel XXI secolo?

Articolo tratto da Quotidiano del Sud del 27.11.16, riguardante le questioni discusse al convegno di Irpinia 7x, organizzato nell’ex Carcere Borbonico di Avellino.

 

Quotidiano del Sud

Quale Mezzogiorno nel XXI secolo?

Articolo tratto da Il Mattino del 27.11.16, riguardante le questioni discusse al convegno di Irpinia 7x, organizzato nell’ex Carcere Borbonico di Avellino.

Il Mattino del 27 Novembre,convegno 7x

 

 

RECUPERA RIABITA 2016

scarica qui la locandina in pdf: recupera-riabita-2016

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VIAGGIO NEL CUORE DELL’IRPINIA

Grande successo per il “Viaggio nel cuore dell’Irpinia” organizzato del Touring Club Italiano attraverso il  “Club di Territorio Paesi d’Irpinia”.  Domenica 26 giugno 2016 i circa sessanta partecipanti si sono ritrovati a Gesualdo, come da programma, presso “Zembalo B&B” dove sono stati accolti dal Console del Club di Territorio Paesi d’Irpinia, Angelo Verderosa, e dal Socio Gianni Fiorentino che, nella veste di responsabile accompagnatore dell’itinerario, ha portato i saluti del Console Regionale Giovanni Pandolfo; manifestazione organizzata col supporto del socio Touring Vito Mocella e con la presenza del Console per Napoli Maria Teresa Balsimelli e dei soci Giovanni Liparulo e Pietro Di Leo.
A tutti è stata offerta da Raffaele Pietropaolo, nello Zembalo B&B, una deliziosa colazione di benvenuto anche con gustose prelibatezze locali. Al termine, con una piacevole passeggiata per le vie e i vicoli del centro storico, i partecipanti hanno raggiunto il Castello di Gesualdo, dove sono stati accolti dal vice-sindaco Gianluca Scrima in rappresentanza dell’amministrazione comunale portando i saluti del Sindaco Domenico Forgione. L’Arch. Vincenzo Cogliano, curatore dei restauri, con minuziosa conoscenza degli episodi storici e degli aspetti artistici e costruttivi, li ha quindi guidati alla scoperta del maniero appartenuto al principe madrigalista Carlo Gesualdo. A seguire, nella sala grande del vicino Palazzo Pisapia, un intervallo musicale molto apprezzato con il M° Roberta Paturzo – chitarra classica. Dopo la pausa-pranzo, il trasferimento nella vicina Fontanarosa con visita al Museo dell’arte della Pietra della Paglia e del Presepe, accolti dal Sindaco Flavio Petroccione, da Giovanni Gambino della locale Proloco e dalla guida, ing. Di Talia, che ha illustrato la storia e le tecniche della caratteristica lavorazione della paglia i cui risultati sono stati ammirati dai partecipanti negli imponenti e suggestivi moduli del Carro di Fontanarosa. A seguire, accompagnati dallo scultore Egidio Iovanna, visita al laboratorio artigiano F.lli Iovanna,  di lavorazione della pregiata “pietra bianca di Fontanarosa” e quindi visita guidata al bellissimo Santuario di Santa Maria della Misericordia, anticamente noto come Chiesa di Santa Maria del Pozzo da dove i partecipanti hanno potuto anche ammirare la spettacolare attigua Torre Civica di Fontanarosa. Col trasferimento a Paternopoli, i Soci e amici del Touring hanno ricevuto i saluti del Sindaco Pino Forgione ed hanno visitato la cantina Fiorentino, costruita mediante l’applicazione di tecniche di bioarchitettura e con l’utilizzo di materiali finalizzati alla sostenibilità ambientale. L’Azienda ha offerto ai partecipanti una degustazione dei propri vini e di prodotti tipici locali ed ha aperto, in occasione della giornata Touring, i battenti della mostra fotografica “Recupera e Riabita” ospitata in cantina ed illustrata dal fotografo Antonio Bergamino. _ (Testo di G.F., foto A.V + G.F. + FB)

La mostra fotografica sarà visitabile fino al 31 luglio 2016 ogni sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Info: 347 4869310  gianni.fiorentino@gmail.com _

 

cos’è recupera / riabita

La traccia per la trasmissione radiofonica del 2 febbraio 2016 su Radio Cosmo Taurasi; anche qui un’occasione per fare un bilancio su ‘Recupera-Riabita’.

COS’E’ RECUPERA/RIABITA ? E’ Un programma itinerante, partito nel 2012 dall’Abbazia del Goleto in Irpinia col ‘Cammino di Guglielmo’. Nel 2013 e 2014 è stato ripreso a Cairano 7x. Nel 2015 a Gesualdo. Architetture, Paesi, Paesaggi, Ambiente e Agricoltura per recuperare e riabitare l’immenso patrimonio rurale dell’Appennino italiano. Una costellazione di piccoli paesi spopolati e tanta terra abbandonata: ripartire dalle risorse naturali per recuperare attraverso nuove relazioni, paesaggi e architetture. Riabitare l’entroterra, invertire i programmi governativi : dalla moderna bruttezza delle periferie metropolitane all’antica bellezza dei borghi rurali. Necessitano buone idee, volontà convergenti, artisti, artigiani, contadini, lavoratori, sognatori; e incentivi, sgravi fiscali, trasporti pubblici, comunicazione e promozione attiva.


RECUPERA/RIABITA accoglie testimoni visionari per stabilire nuove relazioni, per la salvezza del territorio appenninico e della salute umana: esperienze di autoproduzione alimentare, auto-costruzione con materiali di recupero, Leggi il seguito di questo post »

Written by A_ve

9 febbraio 2016 at 18:56

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