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A MORRA DE SANCTIS L’ECCELLENZA DELLA VISITA TEATRALIZZATA SUI LUOGHI DI FRANCESCO DE SANCTIS

A MORRA DE SANCTIS L’ECCELLENZA DELLA VISITA TEATRALIZZATA SUI LUOGHI DI FRANCESCO DE SANCTIS.

Domenica scorsa, col Club di Territorio del TOURING CLUB ITALIANO ‘Paesi d’Irpinia’ siamo stati accolti con una inimmaginabile sorpresa dalla PRO LOCO DI MORRA DE SANCTIS. Erano uomini e donne dell’800 perfettamente IRPINI nel linguaggio e nel portamento. Attraverso varie ‘stazioni’ ci hanno fatto entrare nel migliore dei modi possibile nei luoghi e nelle stanze di Francesco De Sanctis, nato proprio qui a Morra 200 anni orsono.

Una visita teatralizzata con attori professionisti ma incredibilmente giovani del posto, fondatori della Pro Loco.  A Morra De Sanctis (Av), uno spettacolo teatrale itinerante su Francesco De Sanctis nei luoghi e con i personaggi della sua giovinezza, con estensione della visita guidata al Castello e al palazzo Molinari (splendido palazzo nobiliare al centro del paese, scampato al disastro della ricostruzione post-terremoto).

Che dire ?  Che aggiungere ? VI CONSIGLIAMO DI CONTATTARE LA PRO LOCO E DI PRENOTARVI PER UNA DELLE PROSSIME VISITE, informandovi sulle date e sugli orari.

Il riferimento è Francesco Pennella, presidente della Pro Loco; potete contattarlo al 333 1824257 o vi a.email prolocomorra@libero.it _                      a.v.

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VIAGGIO NEL CUORE DELL’IRPINIA

Grande successo per il “Viaggio nel cuore dell’Irpinia” organizzato del Touring Club Italiano attraverso il  “Club di Territorio Paesi d’Irpinia”.  Domenica 26 giugno 2016 i circa sessanta partecipanti si sono ritrovati a Gesualdo, come da programma, presso “Zembalo B&B” dove sono stati accolti dal Console del Club di Territorio Paesi d’Irpinia, Angelo Verderosa, e dal Socio Gianni Fiorentino che, nella veste di responsabile accompagnatore dell’itinerario, ha portato i saluti del Console Regionale Giovanni Pandolfo; manifestazione organizzata col supporto del socio Touring Vito Mocella e con la presenza del Console per Napoli Maria Teresa Balsimelli e dei soci Giovanni Liparulo e Pietro Di Leo.
A tutti è stata offerta da Raffaele Pietropaolo, nello Zembalo B&B, una deliziosa colazione di benvenuto anche con gustose prelibatezze locali. Al termine, con una piacevole passeggiata per le vie e i vicoli del centro storico, i partecipanti hanno raggiunto il Castello di Gesualdo, dove sono stati accolti dal vice-sindaco Gianluca Scrima in rappresentanza dell’amministrazione comunale portando i saluti del Sindaco Domenico Forgione. L’Arch. Vincenzo Cogliano, curatore dei restauri, con minuziosa conoscenza degli episodi storici e degli aspetti artistici e costruttivi, li ha quindi guidati alla scoperta del maniero appartenuto al principe madrigalista Carlo Gesualdo. A seguire, nella sala grande del vicino Palazzo Pisapia, un intervallo musicale molto apprezzato con il M° Roberta Paturzo – chitarra classica. Dopo la pausa-pranzo, il trasferimento nella vicina Fontanarosa con visita al Museo dell’arte della Pietra della Paglia e del Presepe, accolti dal Sindaco Flavio Petroccione, da Giovanni Gambino della locale Proloco e dalla guida, ing. Di Talia, che ha illustrato la storia e le tecniche della caratteristica lavorazione della paglia i cui risultati sono stati ammirati dai partecipanti negli imponenti e suggestivi moduli del Carro di Fontanarosa. A seguire, accompagnati dallo scultore Egidio Iovanna, visita al laboratorio artigiano F.lli Iovanna,  di lavorazione della pregiata “pietra bianca di Fontanarosa” e quindi visita guidata al bellissimo Santuario di Santa Maria della Misericordia, anticamente noto come Chiesa di Santa Maria del Pozzo da dove i partecipanti hanno potuto anche ammirare la spettacolare attigua Torre Civica di Fontanarosa. Col trasferimento a Paternopoli, i Soci e amici del Touring hanno ricevuto i saluti del Sindaco Pino Forgione ed hanno visitato la cantina Fiorentino, costruita mediante l’applicazione di tecniche di bioarchitettura e con l’utilizzo di materiali finalizzati alla sostenibilità ambientale. L’Azienda ha offerto ai partecipanti una degustazione dei propri vini e di prodotti tipici locali ed ha aperto, in occasione della giornata Touring, i battenti della mostra fotografica “Recupera e Riabita” ospitata in cantina ed illustrata dal fotografo Antonio Bergamino. _ (Testo di G.F., foto A.V + G.F. + FB)

La mostra fotografica sarà visitabile fino al 31 luglio 2016 ogni sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Info: 347 4869310  gianni.fiorentino@gmail.com _

 

MOSTRA FOTOGRAFICA a Gesualdo (Av)

Mostra fotografica _ Gesualdo - Locandina.jpg

MOSTRA FOTOGRAFICA

Castello di Gesualdo 22.11.2015 – 10.1.2016         10.30-13 16-18

 

RECUPERA / riabita

La mostra recensisce borghi, abbazie e castelli recuperati nell’ultimo decennio in Irpinia, oggi di uso pubblico. Si tratta di beni fortemente danneggiati dal terremoto del 1980 e restaurati in gran parte con risorse della comunità europea attraverso i Por Campania. Borghi medioevali e monumenti capaci di innescare processi virtuosi per le nostre piccole comunità; oltre il dono quotidiano della loro bellezza, queste opere ci portano benefici culturali, turistici ed economici.

Oltre 50 immagini di architetture, paesi e paesaggi con la documentazione di testimonianze di utilizzo civico.

15 esempi di buon recupero e di buon riuso.                 continua :

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Tra Morigerati e Vibonati c’è un luogo …

– di AV per Piccoli Paesi

Tra Morigerati e Vibonati, nel Cilento, c’è un ‘luogo’ accogliente; ci abitano Amedeo, Claudia ed il piccolo Ettore. Ci hanno ospitati qualche giorno fa. Eravamo di ritorno dal piccolo paese di Morigerati, bandiera arancione del ‘Touring Club Italiano‘; un gruppo di amici e soci TCI, partiti senza preamboli e preavvisi alle otto di mattina, con un minibus. Viaggiare è un’esperienza sensoriale, con un bus diventa anche una forte esperienza relazionale. Amedeo e Claudia hanno fatto una scelta di vita molto forte, intelligente, di avanguardia, difficile da descrivere; bisogna andarci al ‘Casale il Sughero‘ per capire, chiacchierando con due giovani neo-agricoltori filosofi ed intellettuali in auto-sostentamento; possibilmente seduti a tavola tra delicate ricchezze a metro zero. Di seguito ce ne parlerà Lara Tomasetta in una bella intervista uscita stamane su ‘Orticalab’. Come in uso a ‘Piccoli Paesi’, non ci dilunghiamo, ci fermiamo qui.  Amedeo è invitato quest’anno a ‘Recupera-Riabita‘, porterà il racconto della sua esperienza a Cairano 7x dal 19 al 21 giugno.  Ecco come arrivare al Sughero http://www.casaleilsughero.com; fermatevi anche a Morigerati, oltre il centro storico potrete visitate l’Oasi WWF con la poderosa fuoriuscita del fiume Bussento in una spettacolare grotta; ecco il recapito di Marianna Falese che vi accoglierà sorridente come sa fare il Touring : 349.1717873.  Morigerati è a 120 km. dall’Irpinia, via Contursi; sulla Salerno-Reggio Calabria uscita Padula-Buonabitacolo; prendere la superstrada per Sanza-Policastro, uscire quindi a Caselle in Pittari e seguire la segnaletica per Morigerati; da qui, seguire quindi Vibonati e vi troverete al Casale Il Sughero; sarete a qualche km. da Policastro e Scario; da maggio a settembre ci si può bagnare in un mare pulito. 

– di LARA TOMASETTA per Orticalab 8.4.2015  

«Tra una città e l’altra esistono tante città invisibili, tante città diffuse rurali che attendono solo di essere abitate, ri-contemporaneizzate, rese di nuovo dense, attraverso il lavoro della terra, la sobrietà dei consumi e delle abitudini, l’ascolto della natura e le relazioni umane che a questo passo sapranno tessersi. Il nuovo abitante non si scoraggia di fronte all’abbandono del suo territorio ma sa decodificarne le potenzialità, intravede nel selvatico e nella ri-naturalizzazione la forza di un ecosistema con il quale egli interagisce in forma creativa e non impositiva». Ho scelto questo passaggio estratto dal blog dell’Agriturismo Casale Il Sughero per attirare l’attenzione su di un tema che interessa il nostro territorio in modo particolare. Ma, anche in questo caso, facciamo un passo indietro. L’Agriturismo che ho menzionato è situato nel basso Cilento, in un’area contigua al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. I proprietari di questo luogo sono Amedeo Trezza e la moglie Claudia, due ragazzi di Napoli che circa 10 anni fa hanno deciso di abbandonare la metropoli per trasferirsi in un contesto completamente diverso, rimodellando stili di vita e consumi sulla base di un riposizionamento esistenziale ed economico proiettato all’auto-sostentamento. Il tipo di ospitalità che questa struttura offre è orientata completamente a viaggiatori responsabili, intelligenti ed in cerca di identità territoriali. Detta in parole povere, da molti anni esiste un tipo di turismo di nicchia interessato alla scoperta di luoghi che per storia, prodotti, cultura e tradizioni sono tutt’oggi sconosciuti al grande pubblico. E’ un tipo di turismo che ignora i grandi circuiti dedicati alle masse, ma si muove in modo autonomo, in un continuo “nomadismo” di conoscenza. Questo tipo di turismo è anche quello che riesce a creare interesse su zone che per decenni hanno sofferto l’abbandono e si nutre in modo massiccio del lato esperenziale del viaggio. Amedeo e Claudia hanno saputo intercettare questi flussi mettendo a disposizione dei viaggiatori un sistema di accoglienza che pone al centro dell’esperienza il racconto del territorio, riabilitando il concetto di uno stile di vita “slow”. Riconvertendo un antico fondo rustico negli anni dismesso ed impoverito, sono riusciti oggi a portare in quel terreno semi e razze antiche a rischio estinzione come i ’pomodorini rosa’, la ’melanzana rossa’, l’insalata ’a coste lunghe’, i pomodori gialli d’inverno detti ’vernini’, legumi antichi come il fagiolo di Gorga, il ’vignarulo’ e tanti altri. Un grande lavoro di recupero che negli anni è riuscito ad attrarre visitatori incuriositi dal forte passaparola sul web e dagli articoli sulle riviste specializzate. E come ha affermato lo stesso Amedeo, «Se questa pratica è valida per il Cilento è ancor più vera per l’Irpinia: un territorio splendido, con una terra molto dolce e facile da coltivare che permette una straordinaria biodiversità». E proprio l’Irpinia può annoverare diversi esempi di un tipo di turismo basato sul recupero e sull’esaltazione delle specificità del territorio: sono già moltissimi gli agriturismi nati in prossimità dei luoghi che raccolgono le eccellenze irpine. Così come ci si aspetta che nei prossimi anni si assisterà al moltiplicarsi di strutture ricettive rivolte a visitatori sempre più in cerca di ritmi di vita lenti, stanchi del caos delle grandi metropoli, in cerca di un’autenticità che sembra sempre più effimera chimera. D’altronde, lo stesso Vanni Chieffo, Presidente del Gal Irpinia, aveva di recente prospettato uno sviluppo basato proprio sui flussi turistici provenienti dalla grandi città. Ma nello splendido quadro che si è venuto a creare non bisogna tralasciare un elemento fondamentale. Come giustamente viene rammentato nel blog dell’agriturismo cilentano: «Colui che pratica l’ospitalità rurale non segue la moda agri-turistica perché non si tratta di ’turismo agricolo’ ma, al contrario, di agricoltura offerta come stile di vita e di accoglienza al viaggiatore e, pertanto, opera anzitutto una scelta di vita fondata su di un’economia di sussistenza incentrata sulla auto-produzione di beni primari frutto del lavoro della terra, per sé e per la sua famiglia, contribuendo così a ripopolare e rendere di nuovo contemporanei i territori rurali». Per essere più chiari, oggi ci troviamo di fronte al fenomeno del “ritorno alla terra”, basti vedere i numerosi articoli dedicati all’argomento. Ma il rischio sotteso a questo atteggiamento è lo scadere in una vera e propria moda, che poco o niente ha a che vedere con il vero ripristino delle tradizioni, dei metodi di lavorazione e delle antiche origini dei prodotti locali. In alcuni casi si crede erroneamente di poter avviare un business basato sul turismo rurale, senza avere il giusto sostrato culturale in grado di sostenere tale scelta. Ciò che intendo dire è che avviare un’attività – che sia ricettiva o di ristorazione – basata anche e soprattutto sul patrimonio della biodiversità irpina, così giustamente esaltata da Amedeo, non è un qualcosa che si può improvvisare dalla sera alla mattina; occorre esperienza, studio, caparbietà, pazienza e rispetto. Rispetto di un territorio che è il primo in Italia per prodotti certificati e riconosciuti anche dal Ministero per Le Politiche Agricole. Voler intensificare la produzione di questa o quella eccellenza, tanto per fare un esempio, sarebbe la chiara dimostrazione di non avere contezza delle specificità e delle necessità del nostro territorio, forzando un sistema che esiste proprio in virtù della sua unicità. Il rischio, alla fine dei conti, è di creare un tessuto ricettivo-economico in grado soltanto di scimmiottare le antiche usanze per un risultato scadente che non pone basi solide in grado di generare sviluppo di lunga durata. Anzi, questo tipo di turismo è in grado di sopravvivere solo per pochi anni. Basti contare i tanti ristoranti della provincia aperti e chiusi in poco tempo, che non hanno realmente creduto nei prodotti locali e nel ripristino delle ricette di una volta. In virtù del fatto che l’Irpinia è un territorio ormai straripante di piccole aziende agricole ed agriturismi, è bene riflettere sul modo in cui sono stati concepiti e sul reale sviluppo che riusciranno a generare. articolo originale su OrticalabEd ecco le foto della nostra giornata tra Morigerati e Vibonati, fino a Scario …

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PINACOTECA DE NITTIS + BARLETTA : INVITO AL VIAGGIO

PINACOTECA DE NITTIS + BARLETTA : INVITO al VIAGGIO 

DOMENICA 16 FEBBRAIO 2014 / La Penisola del Tesoro _ Touring Club Italiano

giuseppe de nittisAlla scoperta di Giuseppe De Nittis, pittore impressionista nato a Barletta e affermatosi a Parigi nell’800; il più grande e famoso ritrattista e paesaggista impressionista italiano affermatosi a Parigi. Numerose sue opere sono ambientate nella campagna ofantina. Sarà l’occasione per conoscere, oltre le opere di Nittis nella splendida Pinacoteca del cinquecentesco Palazzo della Marra,  il centro storico di Barletta, di una bellezza inaspettata; sarà possibile visitare il Castello di Federico II, la Cattedrale, la Basilica del Santo Sepolcro, il Colosso di bronzo, la Cantina della ‘disfida’.

Partenza da Sant’Angelo dei Lombardi ore 7,30; via Bisaccia, autostrada casello Lacedonia; rientro previsto ore 18.  Colazione al sacco o in uno dei tanti locali, trattorie, paninoteca e pizzerie al taglio che sono nel centro storico; c’è un ottimo forno a legna accanto alla Cattedrale.   Inviare e.mail di adesione a : piccolipaesi@gmail.com  all’attenzione di angelo verderosa.    Il 16 Febbraio, a Barletta, coinciderà con la giornata ‘La Penisola del Tesoro’ del Touring Club Italiano. Ci saranno vari gruppi. Bisogna prenotare pertanto entro pochi giorni sia l’ingresso ai musei che la guida di accompagnamento.   

Barletta CastelloBARLETTA

Barletta sorge a nord di Bari, di fronte al promontorio del Gargano, all’imboccatura del golfo di Manfredonia. Fondata in epoca pre-cristiana, la prima espansione di Barletta si ebbe nel VI secolo d.C., quando accolse gli abitanti di Canosa sfuggiti alla distruzione della propria città da parte dei longobardi. Durante la dominazione normanna Barletta divenne una tappa importante per i Crociati e per i traffici commerciali con la Terra Santa. Il momento di maggior splendore della città, testimoniato dalla costituzione di una potente flotta mercantile, si ebbe sotto la dominazione Angioina. Ai primi del ‘500, durante la guerra tra spagnoli e francesi, risale l’episodio della “Disfida di Barletta”, per cui la cittadina è famosa nel mondo; 13 cavalieri italiani guidati da Ettore Fieramosca sfidarono a duello 13 cavalieri Francesi guidati da Guy de La Motte; era il 13 febbraio 1503.

Barletta, basilica del santo Sepolcro

Barletta, basilica del santo Sepolcro

COSA VISITEREMO

Il Castello Svevo edificato per volere di Federico II su una preesistente rocca normanna. La Cattedrale di S. Maria Maggiore, splendido esempio dell’architettura romanica pugliese.  La grande statua bronzea del colosso Eraclio e la vicina Basilica del S. Sepolcro, risalente al XII secolo e caratterizzata da interessanti influssi orientali.  Momento più importante della visita è il Palazzo della Marra, bellissima struttura cinquecentesca sede della Pinacoteca De Nittis, dove ammireremo la collezione permanente del più famoso impressionista italiano.  A pochi chilometri dalla città, il sito archeologico di Canne della Battaglia, luogo dell’epico scontro tra l’esercito romano e le truppe di Annibale nel 216 a.C. Essendo aperto solo di mattina, difficilmente riusciremo a visitarlo.

la disfida di barletta

LINK utili

PINACOTECA DE NITTIS : http://it.wikipedia.org/wiki/Pinacoteca_De_Nittis

BARLETTA : http://www.viaggiareinpuglia.it/at/93/comune/141/it/Barletta

BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO : http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_del_Santo_Sepolcro_(Barletta)

CASTELLO : http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Barletta

CATTEDRALE S.MARIA MAGGIORE : http://it.wikipedia.org/wiki/Concattedrale_di_Santa_Maria_Maggiore

PINACOTECA e mostra su DE NITTIS (chiude il 31 marzo 2014) http://www.barlettamusei.it/news/mostra_dono_citta.pdf

 http://www.barlettalife.it/notizie/mostra-sulla-collezione-de-nittis-aperta-fino-al-31-marzo/

“visitabili” : CASALE IL SUGHERO, Vibonati

Con ‘Piccoli Paesi’, ieri pomeriggio 27 ottobre 2013, abbiamo visitato IL CASALE ‘Il SUGHERO’ a Vibonati, nel Cilento. Abbiamo ritrovato Amedeo Trezza, filosofo che ha abbandonato Napoli e la ricerca Universitaria per una vita altra (e migliore); con Amedeo avevamo fatto conoscenza a ‘Cairano 7x’ nel 2009, poi i contatti si rinnovavano via web. Abbiamo trovato una struttura eccezionale condotta da persone che hanno sposato la terra. Letizia e passione. Solo andandoci di persona, sedendosi sul grande terrazzo proteso verso il mare del Cilento, scendendo nell’orto e soprattutto ascoltando Amedeo e la sua sposa, si inizia ad entrare in un vero miracolo rurale che era dato ormai in via di estinzione.  ‘Il Sughero’ non è la solita finta struttura agrituristica dove si propongono case rurali e poi c’è il servizio frigo, l’aria condizionata e la piscina… Al Sughero si vive della terra e per la terra!  Ci si ritrova in un laboratorio di ricerca…  Siamo in un edificio ristrutturato e ricavato dal un vecchio stazzo, utilizzando principi di bioarchitettura, dotato di approvvigionamenti energetici sostenibili e puliti e realizzato con materiali tradizionali e di recupero.  Siamo in una piccola fattoria che ospita nel terreno di pertinenza le coltivazioni essenziali per un auto-sostentamento come un frutteto di frutti antichi, aiuole destinate ad un orto sinergico ed a tentativi di agricoltura biologica naturale e integrata col territorio. Un ‘economista illuminato’ come Pasquale Persico ha descritto questa struttura come un punto-rete / osservatorio nella ‘città diffusa’ del Parco del Cilento, la Città del Parco, ora Città del Quarto Paesaggio, mirando a proporre laboratori seminariali ed eventi culturali da vero e proprio Ateneo Nomade del Cilento… (vedi il video: http://vimeo.com/36402141).  Casale Il Sughero nella sua destinazione ricettiva si prefigge l’obiettivo di offrire un servizio culturale e di tutoraggio naturalistico / escursionistico e artistico / antropologico sul territorio creando diversificazione nell’offerta. TORNEREMO A BREVE AL SUGHERO CON L’INTENTO DI SOGGIORNARE UN FINE SETTIMANA IN MODO DA PRENDERE LA CIUCCIOPOLITANA.

info : http://www.casaleilsughero.com

ciucciopolitana 1

ciucciopolitana 2

a.v.

Written by A_ve

28 ottobre 2013 at 19:27

VISITABILI / trame / toledo

Toledo, una città (un piccolo paese a breve distanza da madrid) che invito a visitare. Ha un centro storico straordinariamente bello, ricco di trame, forse troppo monocromatiche. E’ un luogo dove il turista è accolto con ospitalità a prezzi interessanti.
antonio bergamino (foto e commento)

Written by A_ve

16 settembre 2013 at 07:11

PierLuigi Nervi a Margherita di Savoia / VISITABILI

CON QUESTO POST INIZIA una nuova sezione del blog : VISITABILI.
Sono luoghi ed opere visitabili a breve distanza dal nostro territorio e consigliati da esperti viaggiatori.
Antonio Bergamino, affermato fotografo professionista, specializzato in architettura, ci invia due foto dell’opificio che PierLuigi Nervi progettò per le saline di Margherita di Savoia.

Written by A_ve

3 settembre 2013 at 17:51

DIARIO di D’ARIO / Il Cammino di Guglielmo 2013

il nostro miraggio (foto a. bergamino)

il nostro miraggio (foto a. bergamino)

Recupera/Riabita _ 2^ edizione _ 2013

Nel complesso abbaziale del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi / Due giorni di incontri, cammini, confronti e silenzi / Sulle alture dell’appennino irpino-lucano.

DIARIO di DARIO (Bavaro)

Il 18 e il 19 maggio una Comunità imprevedibile ed impermanente si è formata e ritrovata lungo il cammino che attraversa i borghi dell’appennino irpino-lucano.

La sera del 17 maggio nella casa di Gilda Rizzi e Faluccio Capasso a Lioni, si è costituito il primo nucleo di comunitari e pellegrini riunitosi attorno alle “cannazze”, piatto tipico calitrano, alla “pagnotta svuotata e ripiena di peperoni”  di Sant’Andrea di Conza che i contadini si portavano in campagna per affrontare le fatiche del lavoro della terra, la “pancetta ripiena d’agnello e le braciole” tipiche di Lioni mentre il “ragù” preparato, rigorosamente, da una ricetta tipica di Melito Irpino e da un corposo vino aglianico di Paternopoli che ha punteggiato con virgole e punti esclamativi  la serata.

La tavola preparata con amore e accoglienza la sera del 17 è stata la premessa ideale del viaggio iniziato la mattina del 18 maggio con partenza dal Goleto verso  Calitri, prima tappa del percorso, dove Filomena Cestone  ci  accoglie e accompagna verso il borgo Castello, recuperato dall’architetto Vito De Nicola con rigore e rispetto della memoria del luogo e ancora purtroppo da riabitare.

I luoghi recuperati devono essere abitati per ritrovare la magia dell’aria e dei suoni, dei passi che nella lentezza naturale del luogo ti preparano alla meraviglia di paesaggi senza confini.

A Calitri abbiamo visitato le grotte del salumificio  Masseria Valenzio accolti da Lucia Protano dove si stagionano pregiati salumi che abbiamo degustato riscoprendone i profumi, i sapori intensi e antichi.

Da Calitri a San Fele ci accoglie Fernanda Ruggiero, ideatrice della via dei Fiori e delle Preghiere e dopo una breve ma intensa presentazione del Santuario di S. Maria di Pierno, da parte di padre Alberto ci avviamo verso il caseificio di Donato Pierri, il casaro che ci prepara alla degustazione di profumatissimi caciocavalli e di una tenace e gustosissima treccia di latte di mucca podolica e un formaggio di latte di pecore che pascolano solo in queste radure dell’Irpinia d’Oriente  presentatoci da Elisa Chieca.

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