Archive for the ‘Agricoltura’ Category
MASSERIE e PAESAGGI d’IRPINIA, le foto
Una splendida giornata dedicata alla cura del territorio d’Irpinia. Come da programma, visite alle masserie ed escursione per strade di campagna da Frigento a Villamaina fino a Paternopoli dove si è tenuto il convegno che ha visto l’attenzione di 90 accreditati: architetti, contadini, artisti, docenti. (8 CFP a fronte di 9 ore di intense attività). Pausa pranzo e visita guidata nella Cantina Fiorentino.
Ringraziamo la stampa che ha dedicato molta attenzione a questo evento.
Foto: Antonio Sena.
Escursione e convegno torneranno il 13-14- e 15 luglio 2018 in Alta Irpinia.
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Altre foto sono QUI e QUI
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il tutto è iniziato da questo articolo …
MASSERIE e PAESAGGI d’IRPINIA
Una giornata di ascolto dedicata al nostro territorio / Avvio del censimento delle masserie e dei paesaggi d’Irpinia per una Carta della tutela e della valorizzazione. Convegno. Mostra. Dibattito. Degustazioni. Partecipano: architetti, agricoltori, produttori, docenti, artisti, cultori della materia del restauro e del paesaggio. Posti esauriti, restano in vigore le prenotazioni già effettuate previa conferma a mezzo e.mail. All’ingresso della sala convegni sarà richiesto il pass. Dato l’alto numero di richieste pervenute, il convegno sarà replicato il 14 luglio 2018 nell’ambito del Master CasaClima-BioArchitettura, in Alta Irpinia.
Informazioni
tel / w.app +39 391 7916692
pagina FB https://www.facebook.com/masseriedirpinia/
Patrocinio
Ordine Architetti PPC della Provincia di Avellino
Irpinia 7x
Instaura
Touring Club Italiano / Paesi d’Irpinia
Info Irpinia
Giovomel
e con
DiArch Università di Napoli
Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino
Il Convegno in sintesi
In mattinata saranno trattati i temi dell’architettura rurale da recuperare (contenitori storici e mnemonici); nel pomeriggio maggiormente i temi del territorio, del paesaggio e dell’agricoltura: non ci potrà essere recupero senza una domanda. Analisi di esempi virtuosi finora attuati, cantine, b&b, osterie gourmet.
Obiettivo del convegno: innescare possibili relazioni tra i monumenti rurali in stato di abbandono ed imprenditori, neo-agricoltori, istituzioni, coloro che sono alla ricerca di sostanza e di immagine per promuovere prodotti ed obiettivi.
Beneficio per il territorio: conoscenza, cultura, conservazione e tutela del patrimionio storico e architettonico. Messa in rete.. Visita attraverso percorsi ciclabili, possibilità di abitare o acquistare prodotti locali in una masseria.
Azione: avvio del censimento delle masserie e dei paesaggi rurali in Irpinia. Carta delle masserie e dei paesaggi.
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micro spot
io non avrei detto
Cari (lettori di Piccoli Paesi), come al solito non sono riuscita a svincolarmi (per raggiungervi alla riunione dei comitati civici ieri ad Avellino), ma ho guardato i filmati postati stamattina. Io non avrei detto “ci siamo rotti i coglioni” (cafoni paesani sì e anche con orgoglio, maleducati no assolutamente), però siete stati bravissimi a sintetizzare i tanti problemi che si incrociano (finalmente) in questo periodo. Se penso ai discorsi che ho ascoltato sei-sette anni fa, discorsi degnissimi ma anche molto astratti, si sente una maturazione vera, quale può risultare solo dal confronto effettivamente praticato. Una volta di più, sono felice di conoscervi. Se si formano gruppi di lavoro ai quali si può contribuire virtualmente (a distanza) tenetemi presente. Un ringraziamento speciale ad Angelo perché sa ancora emozionarsi, dopo tutta l’attività che ha svolto per tessere rapporti e diffondere informazione! Mi piace particolarmente la denominazione “Parco Agricolo“, che è semplice, comprensibile, diretta. Bisognerebbe diffondere il progetto presso le associazioni che si interessano di alimentazione naturale a km 0 in Campania. Un tempo esisteva la Campania Felix, identificata col casertano e con l’area vesuviana. Ora che la provincia di Caserta è inquinata, la Campania Felix non esiste più, perché la Campania è stata tradita da coloro che dovevano amministrarla e anche da una parte dei suoi abitanti, abbagliati dall’illusione del guadagno facile. Ma esiste l’Irpinia Felix, che gli irpini più consapevoli vogliono difendere dalla speculazione e dall’incuria. Possiamo e dobbiamo dimostrare che lo scempio del territorio è stato compreso, smascherato, isolato, e che nessuno può più nascondere, né sotto terra, né sopra le nostre teste, l’aggressione alla natura e ai diritti degli abitanti. Nè trivelle, né rifiuti, né pale, né rapina dell’acqua per arricchire speculatori vecchi e nuovi. Nessun discorso vano, ma recupero dell’esistente (fabbricati e ferrovia, ma anche vie intercomunali, per migliorare il conferimento capillare dei prodotti agricoli), uso della telemedicina e sviluppo delle applicazioni informatiche per la diffusione dei servizi, scale mobili nei paesi più erti e navette elettriche per collegarli e favorire la socialità. C’è un’Irpinia del futuro che può aprire la strada a realtà meridionali oggi sottovalutate e che può anche integrare nuovi cittadini, immigrati alla ricerca di una vita migliore, ma non necessariamente decisi a stabilirsi migliaia di chilometri lontano dai paesi d’origine. Scusate, mi sono fatta prendere la mano. Ma non mi sento una sognatrice, perché voi esistete e l’aggregazione è reale. Grazie! Un abbraccio, Antonella
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a cura di Info Irpinia _ La giornata di ieri ha segnato un altro passo molto importante per il futuro di questa terra. Questo incontro con tanti Irpini che amano e combattono per questa terra, lavorano e si mettono insieme, in una sala piena di sogni concreti, mette la politica difronte ad una concetto chiaro: non accetteremo più decisioni calate dall’alto. L’Irpinia è degli Irpini e di chi la ama.
Basta con gli scempi ambientali e basta con le manfrine!
– E’ partita la corsa per il referendum del 17 Aprile contro le trivellazioni: bisogna andare a votare SI per dire NO al petrolio anche in Irpinia. Soprattutto è necessario portare quanta più gente possibile alle urne: le istituzioni che affermano di voler difendere il territorio, facciano la loro parte da subito.
– L’eolico selvaggio bisogna fermarlo assolutamente in tempi brevissimi per poter ancora parlare di obiettivi come quelli contenuti nel Progetto Pilota, in cui tutti siamo coinvolti. Attendiamo di leggere la nuova mozione Iannace-Bonavitacola.
– L’acqua deve restare pubblica e le nostre sorgenti non devono essere svendute a qualche privato che vuole farci profitto! La strada maestra è quella dell’Azienda Speciale Consortile ma è importante che tutti i Sindaci coinvolti si diano da fare chiedendo ed applicando anzitutto la trasparenza.
◆ INTERVENTI dei RELATORI (video):
✔ Emma Barbaro (Giornalista Il Ciriaco) https://youtu.be/j1NmL4IJLWE
✔ Francesco Celli (Ass. Info Irpinia) https://youtu.be/VwfMiPBb0cM
✔ Roberto De Filippis (Comitato NoTriv) https://youtu.be/Jr5W1-XrKjQ
✔ Angelo Verderosa (Comitati Alta Irpinia) https://youtu.be/3UtveQ-yCoQ
✔ Nadia Arace (Comitato Acqua Pubblica) https://youtu.be/FAzHRxLGM90
◆ SERVIZI TELEVISIVI:
✔ Irpinia Tv http://www.irpiniatv.it/…/grande-partecipazione-al-co…/9406/
Prima TIVVU http://www.primativvu.it/sistema-irpinia-incontro-tra-associazioni-e-comitati/
◆ ARTICOLI:
✔Irpinia Post http://www.irpiniapost.it/attacco-allirpinia-comitati-unit…/
✔ Orticalab http://www.orticalab.it/Trivelle-Eolico-Acqua-Info-Irpinia…
✔ Il Ciriaco http://www.ilciriaco.it/…/15846-trivelle,-eolico-ed-acqua-l…
✔ La nostra voce http://www.lanostravoce.info/2016/…/c50-avellino/39184/39184
✔ Irpinia 24 http://www.irpinia24.it/…/acqua-eolico-trivelle-il-tris-ch…/
IL PARCO RURALE, necessità per il Progetto Pilota.
PARCO RURALE, ne ha parlato, mercoledì scorso nell’assemblea del ‘Progetto Pilota’ a Calitri, l’Arch. Verderosa in rappresentanza del Coordinamento dei Comitati Civici dell’Alta Irpinia e del Touring Club Italiano, in qualità di Console e Coordinatore di ‘Paesi d’Irpinia’.
<<Ne parliamo dal 2009, abbiamo iniziato a lavorarci con Arminio e ‘Comunità Provvisoria’, poi con Cairano 7x, gli ‘Stati generali dell’alta Irpinia’, ‘Piccoli Paesi’ e poi ancora con il Touring Club Italiano attraverso il club di territorio. Il ‘Progetto Pilota’, per riuscire a migliorare l’assetto sociale ed economico di questo territorio irpino, ha necessità di riconoscere ed includere l’idea del ‘PARCO RURALE’ … Il Parco inteso come area di riconoscimento di un territorio rurale omogeneo serve a rafforzare l’idea di identità, di appartenenza; serve per far nascere un nuovo orgoglio, per dare un marchio ed un logo ai prodotti agricoli di questa terra. Serve per proteggere il nostro paesaggio, unico grande potenziale attrattore turistico. Non bisogna aver paura dei ‘vincoli’ paesaggistici, guardiamoli per il vantaggio che possono indurre. Basta convogliare le giuste energie e dialogare con le associazioni e cittadini che ancora credono in questo territorio>>.
In Europa attenzioni politiche e fondi di sviluppo sono destinati proprio a chi proteggerà il paesaggio rurale. A chi curerà i terrazzamenti, le siepi, gli stagni, i fossi, i filari di alberi. Proteggere significa aver cura del paesaggio, impedendo -immediatamente- lo sfruttamento selvaggio da parte di chi vuole eolico, cave, discariche, elettrodotti e inceneritori.
Basta leggere i documenti della nuova Pac (la Politica agricola comunitaria) messa a punto dalla Commissione europea e valida dal 2014 al 2020. Se ne discute nei vari paesi ma la volontà è nella prescrizione a praticare un`agricoltura che recuperi metodi tradizionali a scapito di un’agricoltura industriale. Nei documenti della Pac si prevede che -per accedere ai sostegni economici- ogni agricoltore con più di 3 ettari dovrebbe fare almeno 3 coltivazioni a pomodori o melanzane, il restante 15 a legumi o ad alberi da frutta. «L`Europa finanzia chi salvaguarda un mosaico paesaggistico complesso, che è una delle caratteristiche più apprezzate del paesaggio rurale italiano e che però nel nostro paese si è andata perdendo, si è semplificata e banalizzata, non solo a causa dell`espansione edilizia, ma anche per l`abbandono dei terreni, circa 130 mila ettari l`anno, e per l`incedere dei boschi, che aumentano di 80 mila ettari l` anno», scrive Mauro Agnoletti, professore alla Facoltà di Agraria di Firenze *. Almeno il 7 per cento di ogni proprietà (recita l` articolo 32) deve essere costituito da “aree di interesse ecologico”, che possono avere al loro interno terreni a riposo, terrazzamenti e altri “elementi caratteristici del paesaggio”, che poi andranno definiti territorio per territorio, ma di cui la Commissione stila una prima lista: terrazzamenti, siepi, alberi in filare… «L`Italia dovrebbe includere altri elementi, come colture promiscue, viticoltura, olivicoltura e frutticultura tradizionale», insiste Agnoletti. E poi vanno conservati i prati permanenti e le superfici per il pascolo, che in Italia sono diminuiti da 6 milioni (1861) a 3 milioni di ettari odierni.
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Antologia di post sul PARCO RURALE in Irpinia:
-su ‘Comunità Provvisoria’ QUI
-su ‘Piccoli Paesi’ QUI
-le regole per tutelare il Paesaggio in Alta irpinia _ QUI
-la proposta di legge regionale per l’istituzione del ‘parco’ (2008) QUI
-la bozza del ‘parco’: descrizione, mappa, adesioni QUI
-il giorno del Parco, su ‘Alternativa Sostenibile’, QUI
* Unione Europea, in Governo Italiano, rassegna stampa, QUI
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Prossima Uscita => APPENNINO
Cari Amici, Soci e Simpatizzanti con grande onore è stata scelta la nostra Condotta per ospitare una tavola rotonda sull’Appennino alla luce degli Stati Generali sull’Appennino che si sono tenuti in ottobre in Molise. 31 gennaio 2016, Caposele, presso il ristorante 7Bello dei fratelli Malanga, in corso Sant’Alfonso 46. Ci incontriamo noi, fiduciari, membri dei comitati di condotta, soci, simpatizzanti, amici, conoscenti, amministratori, cittadini, produttori, per parlare di Appennino, per fare il punto sui vari modelli di sviluppo proposti e sulle azioni intraprese dalla popolazione dell’Appennino per la popolazione dell’Appennino.
Ci incontriamo per narrare luoghi che, come ci ha ricordato Gaetano Pascale, nella giornata di chiusura lavori degli Stati generali dell’Appennino, lo scorso ottobre, «Non sono aree svantaggiate, ma danneggiate da politiche miopi, nonostante abbiano tutte le potenzialità per garantire un alto livello di benessere». Il futuro degli Appennini deve passare dall’agricoltura perché lo sviluppo delle zone montane è consentito, a tutti i livelli, dallo sviluppo o dal mantenimento del settore primario. Se l’agricoltura funziona, il settore secondario si attiverà, determinando bisogni per il terziario. In questo modo si mantiene l’identità e si sviluppa cultura. Una strada possibile è l’alleanza tra operatori, costruire una rete tra le aziende e i poli sociali. Sarà un’occasione di riflessione e di convivialità, chiedo a chi di voi è un Produttore della nostra Comunità del Cibo di voler fare una testimonianza nel dibattito (ovviamente comunicandomelo prima). Al termine dei lavori della mattina, ci sarà un pranzo di lavoro, previa prenotazione, costo € 25.00, cui seguirà una visita guidata alle Sorgenti del Sele, al Museo delle Acque e alle Macchine di Leonardo. Vi aspetto numerosi. Sinceramente, Luciana Pinto
Chi semina utopia raccoglie realtà (Carlo Petrini, fondatore Slow Food)
slowfoodaltairpinia – slowfoodaltairpinia.wordpress.com
ma che c’azzecca Banderas ?
… Tutto nasce da alcune foto pubblicate da Angelo Verderosa con hashtag #monumentirurali sulla sua pagina Facebook, QUI _ Non si sa bene il perché arrivano centinaia di ‘MI PIACE’ e decine e decine di commenti… Lara Tomasetta per ‘Orticalab’ e poi Giancarlo Manzi per ‘il Quotidiano del Sud’ scrivono dell’accaduto in due diversi articoli. Ma che c’azzecca BANDERAS (quello del Mulino bianco) ? ? ? Iniziamo dall’articolo di Tomasetta :
L’Irpinia dei mulini e dei casali: non ditelo a Banderas, non ditelo a Barilla. _ C’era una volta un casale in pietra con una splendida torre colombaia che spiccava nel verde intenso della campagna: potrebbe essere l’inizio di una delle favole dei fratelli Grimm e invece è solo l’incipit di una storia ancora da scrivere…
C’era una volta un casale in pietra con una splendida torre colombaia che spiccava nel verde intenso della campagna: potrebbe essere l’inizio di una delle favole dei fratelli Grimm e invece è solo l’incipit di una storia ancora da scrivere.
Questa storia è ambientata, manco a dirlo, nelle campagne della nostra Irpinia. Quella abbagliata dal verde, quella sconosciuta e un po’ dimenticata.
TESORO ITALIA / ‘Presa Diretta’ _ puntata dell’11.1.2015 (i tesori del Sud)
TESORO ITALIA / ‘Presa Diretta’ _ puntata dell’11.1.2015 (i tesori del Sud).
Un tesoro di potenzialità che potrebbe produrre ricchezza e posti di lavoro: l’arte, il cibo, l’agricoltura, il paesaggio se solo fossero difesi e valorizzati, renderebbero più ricco il nostro paese.
LINK (dal minuto 26 al 56°) : http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-26740f13-b577-4361-bfe9-db33ebb40947.html
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a proposito della tesi di laurea
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RIPORTIAMO IL TESTO INVIATO DAL DR. FIORENTINO A LUCIE, STUDENTESSA ERASMUS A NAPOLI; la sua tesi indaga sulla figura dell’architetto nelle zone rurali dell’Appennino italiano. E di conseguenza sul recupero della ruralità come forma del riabitare; nuovi abitanti, nuova economia. _ a.v.
Gentile Signorina Lucie,
il mio punto di osservazione rispetto alle Sue domande è quello di un imprenditore agricolo, nel caso specifico di un imprenditore nel settore della produzione del vino.
Risponderò ad alcune di esse, per questo motivo, partendo proprio dalla mia modesta esperienza personale.
La mia idea, che immagino non essere soltanto mia, è che i piccoli paesi possiedono una incredibile possibilità di offrire non solo a chi li abita, ma anche al visitatore-turista, al cliente-consumatore, lo spazio sociale e culturale che può rendere ricca ed autentica l’esperienza di vita, di fruizione dei luoghi, di acquisto/consumo dei beni prodotti in quei posti. La capacità di un territorio di tenere insieme i valori del luogo e di trasmetterne le emozioni, di promuoverne l’identità e farne comprendere la qualità, è un passaggio necessario per differenziarlo dalla tensione “industriale” e “convenzionale” all’anonimato, all’indistinto omologante, alla vita e alla produzione vissute in assenza di riferimenti valoriali e prescindendo dalle vocazioni territoriali.
Questo non significa immaginare un ritorno all’antico, non c’è da mettere una marcia all’indietro o un freno alla storia. E, soprattutto, tutto questo ha molto a che fare con la figura e con il lavoro (direi meglio: la funzione) dell’architetto. L’architetto è infatti, come Lei sa e come ricorda la radice del termine, per sua natura una figura autorevole di pensiero, di azione tecnica, di costruzione e ri-costruzione responsabile e consapevole dell’opera e dei luoghi. A suo modo è un Pontifex (costruttore di ponti), che si muove necessariamente tra passato e futuro.
Si tratta, infatti, di costruire o ricostruireanche materialmente degli spazi (socio-culturali) in ambiti rurali che accompagnino il cittadino, l’imprenditore, il visitatore, il cliente, in una esperienza di vita/produzione, visita/fruizione, conoscenza/acquisto, non anonima, non riproducibile, ma singolare, univoca, unica. Non basta misurare e incentivare la produzione, ma serve anche essere consapevoli del grado di benessere che si vive e si genera (riflettere sul Benessere Interno Lordo…).
“Bere vino ora, per molti, significa ricerca delle radici, ritornare ad un luogo dimenticato, celebrare una memoria, rinnovare una fratermità, rifare un’esperienza di comunità” (Attilio Scienza, 2014).