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Archive for giugno 2014

Recupera / Riabita _ intervento di Antonio Romano

Antonio Romano

consulente aziendale, blogger

http://antonioromano75.wordpress.com

AUTOPRESENTAZIONE

Sono Antonio Romano ho 39 anni e da 10 anni sono tornato ad Ariano Irpino per occuparmi di consulenza aziendale. Mi sono laureato in Economia dello Sviluppo presso l’Università Cattolica a Milano e, dopo diverse esperienze in giro per l’Europa e non solo, la vita mi ha costretto a tornare in Irpinia.

Sono 10 anni che provo ad annoiarmi con davvero scarsi risultati.

Ho vissuto sulla mia pelle l’idea che in un piccolo paese è possibile una grande vita. Il difficile è farlo capire alle persone che dicono o decidono di condividere con te un percorso esistenziale.

TESTIMONIANZA

L’idea parte da un’immagine del film Wall Street del 1987 di Oliver Stone. Sir Larry Wildman, un finanziere inglese in lotta con il protagonista Gordon Gekko, guida le sue operazioni speculative di Borsa dal suo yacht in mezzo al mare con un telefono satellitare ed un computer dell’anteguerra.

Con migliori tecnologie e senza avere lo yacht, dalle montagne irpine è possibile vivere una vita integrata con il tessuto economico nazionale senza necessariamente doversi muovere. E’ L’INTERNET delle montagne. La possibilità di connettersi con chiunque ( da un ex AD di Fiat a scendere giù) ad una sola condizione. AVERE QUALCOSA DA DIRE di sensato che possa catturare in 30 secondi l’attenzione e l’interesse da parte di chi in pochi minuti decide sull’allocazione di diversi milioni di euro o il lavoro di centinaia di persone. Questo è in sintesi la mia testimonianza professionale che, pur se collocata in un contesto territoriale diverso dal nostro grazie alle tecnologie, si alimenta dell’aria e delle persone dei nostri luoghi. IO VIVO IN IRPINIA FISICAMENTE MA E’ COME se vivessi altrove ogni istante.

PROPOSTA OPERATIVA:

Costruire connessioni e relazioni umane felicitanti ma soprattutto significative, in modo che possa esserci un reciproco arricchimento.  Bisogna imparare a stare insieme, a risolvere le conflittualità e ad agire come se si fosse un’unica famiglia piuttosto che un’unica comunità.

SLOGAN:

Non perdiamoci di vista, impariamo a lavorare insieme.

20140621 174721

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20 giugno 2014 at 10:22

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Recupera / Riabita _ intervento di Maria Elena De Gruttola

Maria Elena De Gruttola

per ARIANUOVA (Ariano Irpino)

Con il cuore

questa è stata la prima cosa che ho pensato quando sono entrata in contatto con le persone che non senza fatica rendono possibile tutto questo, loro lo stanno facendo con il cuore.

Ho sentito che mi arrivava un energia ed una forza che mai avrei immaginato e una determinazione senza pari a far rinascere, ripopolare e risvegliare le nostre terre, per troppo tempo abbandonate e degradate.

Solo il cuore mi ha riportata qui, nel mio paese, all’inizio non mi rendevo neanche conto del perché stessi facendo questa follia, lasciare Milano ed un lavoro sicuro per tornare giù senza nessuna prospettiva e nel periodo più difficile per le nostre zone, stavo cercando di rimettermi in contatto con il cuore, le mie radici e la mia gente che è ostile e prevenuta e non ti permette nessun errore, che giudica e critica ma che se presa per il verso giusto è entusiasta e piena di passione e di voglia di fare, che si è stancata di essere governata da gente distratta e disamorata; la nostra gente vuole il cuore.

Arianuova (che io rappresento) è un gruppo di persone con esperienze lavorative e di Leggi il seguito di questo post »

Written by A_ve

20 giugno 2014 at 10:22

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Recupera / Riabita _ intervento di Plinio Vanni

Plinio Vanni – Architetto

Dottorando di ricerca in Architettura XXIX ciclo Università degli Studi di Napoli “Federico II”

plinio.vanni@libero.it

“Oggetti smarriti”

Sono Plinio Vanni, giovane architetto e dottorando di ricerca presso il dipartimento di

architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ma sono fondamentalmente

e, prima di tutto, un Irpino. Un abitante di questa terra ricca di tanti piccoli paesi, molti dei

quali da recuperare, altri da riabitare, ma quasi tutti accomunati da quella che Franco

Arminio definirebbe la sindrome della bandiera bianca. Sono stato, fino a pochi mesi

addietro, uno di quei giovani che, come sostiene sempre il paesologo di Bisaccia, studiano

i problemi del loro paese e cercano di proporre soluzioni, essendo del posto ma venendo

da fuori: “chi risiede non riflette e chi riflette non risiede”.

La testimonianza che porto oggi a Cairano è legata ad un piccolo centro ad una settantina

di chilometri da qui: Altavilla Irpina. Non è certo un paese dell’alta Irpinia, non è battutto da

venti impetuosi, né tantomeno resta isolato per alcuni mesi all’anno a causa delle

abbondanti nevicate, ma nonostante ciò credo possa rientrare a pieno titolo nell’ambito

delle tematiche oggetto di questo incontro. L’aspetto che analizzerò è chiaramente

incentrato sulla questione del patrimonio architettonico, dell’identità del luogo; il tanto

inflazionato genius loci, riguardo al quale vari studiosi hanno speso parole ed articolato

teorie complesse. Non aggiungerò certo una teoria personale, ma porto pochi esempi

tanto concreti, quanto semplici che mettono in evidenza la situazione di grande criticità in

cui versa un piccolo centro come tanti.

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Written by A_ve

20 giugno 2014 at 10:21

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Recupera / Riabita _ intervento di Donato Cela

Donato Cela

donato.cela@libero.it

Associazione di promozione sociale SINERGIE – Bisaccia (AV), presidente

Sono Donato Cela, presidente di “Sinergie”, Associazione di Promozione Sociale attiva da quasi 2 anni sul territorio di Bisaccia. Il nostro raggio di azione è molto vasto e spazia dalla cultura, allo sport, dalla valorizzazione del territorio alla salvaguardia dell’ambiente, dalla tutela di persone con disabilità e anziani alla diffusione delle varie forme di arte e senza trascurare le infinite forme di aggregazione.

I soci fondatori sono 25, quelli effettivi 74 pur non avendo fatto una vera e propria campagna associativa. Le iniziative nel campo ambientale avranno sempre maggiore importanza e, a questo proposito, abbiamo pensato di costituire un organismo congiunto con Legambiente di prossima implementazione con l’intento di mettere in atto azioni incisive e rapide su temi quali: individuazione di fonti inquinanti, ripulitura di siti fortemente compromessi e sensibilizzazione di cittadini e amministrazioni comunali.

Prima uscita a luglio con rimozione di carcasse di auto e altri oggetti ingombranti.

Riguardo al tema odierno sono fortemente convinto della bontà dell’iniziativa. Le mie esperienze personali mi danno conforto.

Dopo essermi laureato a Napoli ho vissuto poi per lunghissimi anni a Milano e per ulteriori periodi a Parma e a Piacenza. Posso dire di poter apprezzare i vantaggi del  vivere in posti come questi. Lo dico soprattutto ai giovani:  poter parcheggiare tranquillamente, vivere gli spazi esterni, coltivare parte del proprio cibo, poter contare su relazioni sociali facilitate sono cose che non hanno prezzo.  Ricordo una sera in cui a Milano ho cercato inutilmente per un’ora un parcheggio e sono stato costretto a tornare a casa senza poter vedere il cinema che mi ero prefisso.  Oppure l’umiliazione del dover cercare casa (con la diffidenza dei proprietari) e pagare prezzi esagerati per dei tuguri.

Sono riuscito nell’intento di tornare a lavorare qui anche se non è stato facile. Ho dovuto lottare e protestare a lungo, fondare un comitato trasferimenti di 500 persone, occupare sedi sindacali e aziendali per ottenerlo.  Questi posti vanno migliorati e non abbandonati. Non saranno le Dolomiti ma sono pieni di angoli e scorci fantastici. Ogni settimana durante le nostre passeggiate ne scopriamo di nuovi. Credete che non vi siano centinaia di baresi, casertani o romani disposti a venire insieme a noi? Dobbiamo solo andargli incontro, prenderli per mano e fargli visitare i nostri musei, i nostri castelli e dargli la migliore accoglienza possibile. Il nostro cibo, la nostra aria, i nostri centri storici sono armi formidabili. Siamo in grado di farli fruttare?

Perché le radici sono un’ottima cosa ma bisogna che siano in grado di far nascere frutti e foglie.  Abbiniamo eventi culturali alla fruizione del territorio, apriamo e diamo un minimo di abitabilità alle migliaia di case chiuse, ospitiamo chi preferisce noi ai soliti banali percorsi turistici e vedrete che rinasceremo.

Facciamo rete, costruiamo un progetto comune e diamo sostegno alle singole iniziative delle singole associazioni.

Noi abbiamo un sito per veicolare le notizie ma usiamo anche gli altri come ad esempio Piccoli Paesi www.sinergiebisaccia.it

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20 giugno 2014 at 10:20

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Recupera / Riabita _ intervento di Stefania Emmanuele

Stefania Emmanuele

Sociologa, Agente di sviluppo locale / Curatore dell’Ecomuseo del paesaggio Valle del Raganello – Parco nazionale del Pollino

stefaniaemmanuele@gmail.com

“Paese, inizierò a guardarti per imparare a conoscermi”

AUTOPRESENTAZIONE

Quando si parte a 18 anni, non si sa cosa si lascia.

Quando si torna dopo 12 anni, si scopre cosa si è lasciato ritrovando se stessi.

I primi anni del mio ritorno in Calabria, nel piccolo villaggio della mia infanzia, dove i ricordi erano inconsapevolmente intessuti nella grammatica della mia anima, ho vissuto i “miei luoghi” come un esploratore in cerca del Santo Graal. Scoprivo che quella terra era un libro aperto ma pieno di polvere; sentivo che era il momento di “fare qualcosa” per recuperarne la memoria e l’identità. Dal 2003 al 2008 ho avuto l’opportunità di mettermi al servizio del territorio come amministratore e contemporaneamente frequentavo un master europeo in politiche di sviluppo sostenibile. In quegli anni ho fatto convergere la mia ricerca scientifica con la missione amministrativa e ho dato vita ad un progetto pilota “Luoghi della memoria e della identità territoriale. Ecomuseo del paesaggio Valle del Raganello. Partecipare al patrimonio”.

Ho sempre creduto nel carattere democratico e “dal basso” del movimento ecomuseale: l’accento sulla rivisitazione della memoria e del passato in funzione di una progettazione del futuro della comunità (in un’ottica più “glocal” che campanilistica e provinciale), la visione del bene culturale come patrimonio (nel territorio, del territorio e per il territorio), il ruolo educativo e formativo degli ecomusei e quindi il ruolo centrale che anche la scuola vi può giocare. L’ecomuseo è il luogo, ma anche lo spazio mentale, è la piazza, l’agorà della comunità che non rinuncia ad interrogarsi, che stimola lo spirito critico, accentua le diversità per riconoscerne la ricchezza e per farne Leggi il seguito di questo post »

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20 giugno 2014 at 10:19

Recupera / Riabita _ intervento di Michele Solazzo

Michele Solazzo
responsabile ambiente rifondazione comunista
comitato no eolico selvaggio

Abitare il territorio in Alta Irpinia è un grande impegno per una piccola forza come quella di Rifondazione Comunista che per la protesta e la proposta tiene conto del contesto sociale e politico del nostro territorio. Il quadro politico che si sta  consolidando con il governo Renzi esprime, in continuità con il ventennio precedente, quella proposizione di ridurre i significativi momenti di democrazia rappresentativa e partecipativa in una nomina di deputati, senatori, consiglieri provinciali e comunità montane. esse annullano la rappresentanza e il governo di prossimità. Solo i sindaci e consigli comunali sono e possono essere la leva del conflitto politico che si profila nel nostro territorio, caratterizzato sempre più nelle battaglie ambientali: eolico selvaggio, elettrodotto, trivellazioni petrolifere, rifiuti e acqua.

I movimenti e i comitati di protesta e di proposta che si sono espressi nelle varie vertenze, tra cui la manifestazione del 21/12/2013 a Gesualdo in provincia di Avellino, che ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone contro “il progetto Nusco”, possono avere risposte e interlocuzioni solo nei procedimenti giudiziari, ben sapendo che l’attacco e l’aggressione al territorio, deriva da una larga commistione fra capitalismo, finanza, mafie e buona parte della classe politica locale e nazionale.

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20 giugno 2014 at 10:17

Recupera / Riabita _ Vito Pagnotta, birraio Serro Croce

Vito Pagnotta / birraio SERRO CROCE

La birra artigianale Serro Croce è una dedica a chi ricerca sensazioni rare, a chi ama soddisfare il palato con gusti intensi e vivaci, a chi si
riconosce in sapori fuori dal tempo. Una birra non filtrata, non pastorizzata, rifermentata ed affinata in bottiglia.
Una birra che, lavorata secondo le tradizionali tecniche, conserva i principi nutrizionali, gli aromi primari e secondari, il risultato è
l’armonia tra un profumo denso e un gusto pulito.
I biondi campi, baciati dal sole dell’Irpinia, si specchiano nei toni dell’oro e dell’ambra e nella schiuma che trasuda dai calici.
La storia di un territorio trasformata in gusto e purezza. Il Territorio è il principale ingrediente, i campi d’orzo di Monteverde e la cura di tutti i processi sono gli elementi fondamentali che concorrono a caratterizzare fortemente la birra Serro Croce rendendola un prodotto di alto pregio.

BIRRA CHIARA
Di colore giallo paglierino tenue con schiuma compatta e persistente, al naso evidenzia leggere note floreali e fruttate. All’assaggio note mielate si stemperano nella rotonda leggerezza del corpo e lasciano spazio ad un leggero amaro di luppoli nobili. Retrogusto piacevolmente secco ed aromatico con presenza di amaro, mai invadente. Servire ad una temperatura di 7-9 °C.

BIRRA AMBRATA
All’aroma prevalgono note fresche e fragranti di scorza di agrume che ricordano arancia e pompelmo rosa. Sottofondo leggero di resina mista che riporta alla mente pino e eucalipto. Al gusto la struttura maltosa regge lunghi giochi di amaro-dolce. Leggeri sapori di liquirizia e di caramello. Retrogusto piacevolmente secco e persistente dominato da un amaro mai invadente. Servire ad una temperatura di 8-10 °C.

SERRO CROCE, la birra da filiera agricola
Monteverde – ITALY – t/f 0827 86219 c 3299892551
http://www.serrocroce.it

 

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20 giugno 2014 at 10:15

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Recupera / Riabita _ intervento di Luciana Pinto

Luciana Pinto

Fiduciaria della Condotta Slow Food Alta Irpinia e addetta alla Comunicazione del Comitato di Condotta.

slowfoodaltairpinia@gmail.com

Vorrei parlavi del mio sogno…

Carlo Petrini ha scritto “chi semina utopia … raccoglie realtà” e io ne ho fatto il mio mantra….

Ecco… Slow Food da sempre, attraverso i Presìdi alimentari, i Mercati della Terra e le Comunità del cibo di Terra Madre, tutela le piccole realtà agricole a conduzione familiare grazie alle quali è ancora oggi prodotto il cibo “buono, pulito e giusto”.

Buono da mangiare, per le sue qualità organolettiche, ma anche per i valori identitari e affettivi che si porta dietro.

Pulito perché prodotto in modo ecosostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Giusto perché conforme all’equità sociale durante la produzione e la commercializzazione.

La Condotta Slow Food Alta Irpinia, nell’anno internazionale dedicato dall’ONU all’agricoltura familiare, che è anche l’anno che l’Europa dedica alla lotta allo spreco alimentare, si impegna per la piccola agricoltura, facendone conoscere i protagonisti, le persone e i prodotti e soprattutto spiegando i valori che incarna e i benefici che comporta, per combattere la penuria e lo spreco di cibo, per difendere le tradizioni locali e la qualità alimentare, per tutelare il territorio ed il duro lavoro dei contadini, degli allevatori, dei casari e di tutte le aziende a conduzione familiare grazie alle quali il buon cibo continua ad arrivare nelle grandi e piccole città italiane.

Ma perché è cosi importante parlare di agricoltura familiare? Perché l’agricoltura di piccola scala è lo strumento fondamentale per sconfiggere la malnutrizione, tutelare la sicurezza alimentare e salvaguardare i prodotti locali, favorendo una dieta bilanciata e sana e mitigando gli effetti del cambiamento climatico. Temi questi, su cui da sempre Slow Food è in prima linea sia in Italia che all’estero.

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20 giugno 2014 at 07:21

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Recupera / Riabita _ saluti da Antonio Bergamino

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19 giugno 2014 at 17:40

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Recupera / Riabita su Prima Tivvù

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19 giugno 2014 at 17:39

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Recupera / Riabita _ intervento di Virginiano Spiniello

Virginiano Spiniello, Ass cult L’Albero Vagabondo, in rete con Forum ambientale dell’Appennino, virginiano@libero.it www.alberovagabondo.it www.forumambientale.org

-titolo dell’intervento 

Bonifica e risanamento ambientale delle aree di ricarica delle sorgenti partendo dai massicci carsici dei Picentini e del Partenio

-autopresentazione

Appassionato d’ambiente mi occupo di orti biologici, comunicazione ambientale all’Unisob in un piccolo laboratorio a Scienze della Comunicazione sul marketing ecologico, sempre per passione ho realizzato articoli e documentari come giornalista ambientale, il mio progetto più caro è l’Albero Vagabondo.

-analisi

La più grande fabbrica dell’acqua meridionale che rifornisce Campania e Puglia non risente solo delle minacce esterne – esplorazioni petrolifere, eolico selvaggio ed elettrodotti, sfruttamento delle sorgenti -, ma anche dell’attacco dei suoi abitanti, responsabili dei fenomeni di sversamento diffuso e del proliferare di microdiscariche in montagna che si aggiungono alle discariche tombate e al mancato funzionamento dei depuratori di gran parte dei piccoli Comuni. Milioni di cittadini meridionali, una volta compromessi i bacini idrogeologici, non avranno più accesso all’acqua sia per uso potabile che irriguo. Con il Forum Ambientale sono stati realizzati due eventi, il primo il 17 maggio a Volturara sui centri di pericolo e l’inquinamento nella Piana del Dragone, il secondo il 31 maggio a Castelvetere nel quale è stata rilanciata l’idea della mappatura delle discariche nelle aree di ricarica delle sorgenti

 

Le proposte sono varie

– Mappare e bonificare le discariche partendo dalle aree di ricarica delle sorgenti in territorio demaniale e individuando interventi prioritari anche nelle aree dei privati valutando la non responsabilità dei proprietari vittime dell’inquinamento e accedendo a risorse pubbliche per la bonifica

– Creare un fronte istituzionale che ponga la questione del ristoro ambientale a chi usufruisce delle risorse dell’appennino irpino.

– Istituire il Biodistretto dei Picentini

– Individuare un ente capofila, attualmente il Parco Regionale dei monti Picentini non ha l’operatività nè la struttura, per richiedere il Riconocimento Area MAB Unesco

 

-Slogan

Giù le mani dalla terra, dall’aria, dall’acqua!

 

Link

I rifiuti http://www.alberovagabondo.it/?category_name=rifiuti documentazione su www.forumambientale.org/documenti

Written by A_ve

19 giugno 2014 at 17:37

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