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NO PETROLIO in Irpinia / note a margine del convegno tenuto a Taurasi
di ANTONIO PANZONE
CONVEGNO NO PETROLIO AL CASTELLO MARCHIONALE DI TAURASI
16 febbraio 2013
Contro chi bisogna combattere? Chi è insolvente di fronte ai nostri problemi? Credo che ci voglia più partecipazione e più spirito di corpo.
Ieri sera c’è stato un interessante incontro al Castello marchionale di Taurasi, promosso dal Comitato “No Petrolio” di Gesualdo. Interessante prima di tutto perché era presente tanta bella gente irpina, qualche componente della regione,della provincia, sindaci e assessori vari. Altrettanto interessante perché alla convegnistica mordi e fuggi sta facendosi strada anche l’idea di far sentire sempre più forte e unita la nostra voce.
per una nuova regione dell’Appennino
Pubblichiamo di seguito l’intervento del Prof. Antonio Panzone di Taurasi, precisando che la posizione del Blog Piccoli Paesi è per l’abolizione completa delle provincie e per il riconoscimento di una ‘macroarea’ (nuova regione se si vuole semplificare) dei paesi dell’appennino meridionale; un’area che va dal Pollino alla Maiella, passando per i paesi delle ex-provincie di Potenza, Avellino, Benevento, Campobasso, Isernia fino a Sulmona e L’Aquila. Un’area delle montagne del Sud che come capoluogo simbolico deve avere un ‘piccolo paese’, magari il più alto come Travico o Capracotta o il più abbandonato. Basta con inutili e tronfi capoluoghi, basta con queste inutili manifestazioni campanilistiche, basta con la Regione Campania napolicentrica.
Avellino capoluogo provinciale, di ANTONIO PANZONE
Un nuovo decreto legge varato dal Governo ha accorpato la nostra Provincia con quella di Benevento, concedendo il capoluogo a Benevento. Alla notizia, rilevata da facebook COMITATO AVELLINO CAPOLUOGO, ha fatto seguito, come per un appuntamento, il ritrovamento di molte persone davanti a palazzo Caracciolo.Presenti per la circostanza anche il presidente della Provincia Cosimo Sibilia, dei rappresentanti istituzionali nonché le telecamere di Sky che hanno seguito la manifestazione. La gente era delusa, arrabbiata, mortificata. Su alcuni cartelli c’era scritto a caratteri cubitali “Da oggi ricordatevi di mettere il capoluogo di appartenenza: Avellino (Bn)”; su altri “Vergogna” rivolti al Governo, ma anche ai nostri politici regionali e irpini. Alle telecamere di Sky il presidente della Provincia Sibilia ha ribadito ciò che già il giorno prima aveva detto: «Ci continuano a penalizzare. Con questo decreto mirano a togliere ad Avellino la titolarità di Comune capoluogo. Cercheremo di far valere le nostre ragioni in tutte le sedi.. La Corte Costituzionale dovrà riconoscere quello che è un diritto sancito dalla Costituzione. Avellino, paradossalmente, pur avendo tutti i requisiti per restare Provincia, sarà il territorio più penalizzato».
Si fa appello a tutti i 119 sindaci della Provincia in modo da dare luogo ad una massiccia mobilitazione in difesa dei diritti della città capoluogo e di tutta l’Irpinia. Tra i presenti c’è chi ricordava la storia antica della città, chi attribuisce le colpe ad una politica provinciale insulsa, chi chiama in causa, come spesso avviene nei momenti di sventura, i nostri Grandi del Passato, come De Sanctis, chi ritiene giunto il tempo di far sentire forte la nostra voce.
2 settembre a Taurasi per l’unità dell’Irpinia
2 settembre a Taurasi per l’unità dell’Irpinia _ INVITO DAL PROF. ANTONIO PANZONE / Associazione Taurasia
Domenica 2 settembre, alle ore 17, ci sarà un incontro a Taurasi (AV) nella Chiesa del SS Rosario , via Municipio n.1, tra tutti gli Irpini che intenderanno affrontare uniti e con pari dignità tutte le problematiche del nostro territorio . Uniti si vince.
Il tema è: “Per un’Irpina unita”, l’Irpinia che si ritrova a una voce; e, chissà che un giorno si possa dire “il Sud a una voce”.
Per la circostanza rappresentanti di ogni angolo dell’Irpinia si incontrano per farsi carico insieme di monitorare il territorio, affrontarne le tematiche, programmarne gli interventi. E’ auspicabile la partecipazione dei giovani.
Centro e periferia che si integrano facendosi carico di tutti i problemi dell’Irpinia.
Per un’Irpinia Unita
Tanti di noi, sempre più mortificati dalle difficoltà, cui va incontro la nostra terra, si arrovellano per dare il proprio apporto per il bene comune. Precisiamo subito che in questa sede non vogliamo commentare l’operato della Politica,ma se sia possibile dare il nostro apporto collaborando per cercare di fare meglio.
Lettera agli Irpini da ANTONIO PANZONE, TAURASIA
Carissimi lettori di PICCOLI PAESI, stimolato dall’idea di poter fare qualcosa insieme per la nostra bella, ma tormentata Irpinia, Vi invio queste pagine. Con stima Antonio Panzone
Agli Irpini che hanno un’idea dietro l’angolo / Ai giovani che vogliono costruire in loco il loro progetto di vita. . .
“La Politica è l’attività di chi prende parte alla vita pubblica, rappresenta l’occasione per decidere insieme le scelte nel rispetto delle regole, nel pieno riconoscimento dei diritti e doveri di tutti.”
Per un’Irpinia Unita
Tanti di noi, sempre più mortificati dalle difficoltà, cui va incontro la nostra terra, si arrovellano per dare il proprio apporto per il bene comune. Non stiamo parlando di candidati, che a votazioni avvenute, vengono delegati dal popolo ad operare,ma, di semplici cittadini, che ,non ottemperando al suo dovere la politica, si sforzano comunque di dare il loro apporto. La via è quella delle associazioni, di una cittadinanza attiva. Opportunità per proporsi sono i convegni. Tanti convegni oggi fanno eco da una parte all’altra del territorio, i cui sforzi si rivelano per lo più vani in quanto mancano gli interlocutori, i politici. Ci si sente temporaneamente appagati, ci si rende conto di essere nel giusto, ma, a passerella ultimata, al di là del convegno ci si rende conto di non avere portato miglioramento alcuno al problema. A lungo andare ci si lascia prendere dalla rabbia o, peggio ancora, ci si sente vuoti, sapendo che tanti condividono il problema, ma non hanno tempo per collaborare e tentare di rimuoverlo, anche se si tratta di un interesse collettivo.
Si ricorre allora alla penna: si scrivono fiumi di parole, che vengono lette solo dagli addetti ai lavori.
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Una scelta possibile _ di Antonio Panzone
La presenza di Grillo, un comico, crea l’opportunità a tanti di noi di ritrovarci sotto una sola bandiera.I partiti dell’arco costituzionale hanno tutte le poltrone occupate e anche gli interessi sono talmente tanti, che, una volta che si saranno ricostituiti, a gomitate cacceranno fuori i nuovi arrivati. Grillo è uno e sta a Genova. . . Nel mio paese se io mi candido, o chi si vuole candidare, non ha rivali perchè questa iniziativa si chiama “Cittadinanza Attiva”. Ne ho parlato anche col dott. Michele Ciasullo e l’ho sentito dubbioso e incuriosito. Caro Angelo, cari lettori dei Piccoli Paesi, leggete la pagina che segue, dove portodelle mie riflessioni. Pare che in Irpinia non abbiamo poco da perdere. A presto, Antonio Panzone, Taurasi
La titubanza del nuovo mi tratteneva dall’entrare a far parte del movimento 5 stelle di Grillo. Mi sono deciso a partecipare a degli incontri; ne ho soppesato il livello delle persone (tanti giovanissimi, preparati e aperti al dialogo con tutti i componenti del gruppo; nel complesso in Italia saranno più di 10 milioni (sono tutti da emarginare!?)), ne ho apprezzato l’impegno disinteressato; nessuno ha chiesto soldi, nè aleggiano compromessi di sorta. In conclusione in piena libertà ho deciso di fare questa esperienza.
dall’euro all’irpinia _ di Antonio Panzone
di ANTONIO PANZONE _ Perché non. . . anche noi? (con invito ai lettori a commentare)
L’euro
Non è Prodi che ha proposto l’euro, ma era un progetto approvato in sede europea già da diversi anni (Trattato di Maastricht 09.12.1991 allora al governo c’ era Andreotti). Prodi ha fatto di tutto perché l’Italia non restasse fuori dall’ euro, visto che ufficialmente è entrato in vigore nel 1999 (e meno male che c’ è riuscito, altrimenti ora staremmo peggio dell’ Argentina di un decennio fa). All’ entrata in vigore dell’ euro come moneta circolante, anno 2002, al governo c’ era Berlusconi e Tremonti, i quali avevano l’incarico di rendere operativa la commissione di controllo, prevista dal precedente governo Prodi, sul controllo dell’ eventuale speculazione sul cambio lira/euro. La commissione di fatto non è mai stata convocata. Il primo a speculare sul cambio fu proprio Tremonti che al 2 di gennaio dello stesso anno portò la giocata al lotto da 1000 lire ad un euro (in pratica ha dato il segnale sul vero cambio da fare e tutti i commercianti si sono adeguati).
Una testimonianza
Poco importa chi ci fosse al governo quando sono state portate avanti le trattative con l’Unione Europea. Quelle andavano bene e infatti gli altri paesi europei non hanno avuto svantaggi nel passaggio dalla loro moneta all’euro, come li abbiamo avuti noi.
La colpa è di tutti i governi che si sono succeduti dopo (dx e sx) che non hanno fatto nulla per bloccare il meccanismo che si era diffuso in Italia di far rispettare l’equazione 1000 lire= 1 euro. 1000 lire dovevano essere uguali a 50 centesimi. Insomma i governi non hanno vigilato sui prezzi.
Fino a pochi anni uno stipendio da 1.200.000 lire al mese mi sarebbe sembrato sufficiente per progettare una vita : un mutuo per una casa,dei figli, etc… Se ora penso all’ equivalente di 600 euro mi sento male. Cosa faccio con 600 euro? Posso forse chiedere un mutuo? In banca mi riderebbero in faccia.
Il passaggio dalla lira all’ euro non è stata una scelta sbagliata, l’errore per me è stato la mancanza di…. controllo dei prezzi. . .
Invece un’altra trovata geniale di chi siede in Parlamento è:
Montella- Segnalazione dal Prof. Antonio Panzone
Segnalazione dal Prof. Antonio Panzone
MONTELLA- IL FIUME CALORE al PONTE DELLA LAVANDAIA – – – Lo scorso 3 dicembre 2011 il Comitato Tutela Fiume Calore con autorità e associazioni varie fecero un sopralluogo al Ponte della lavandaia. Come si vede dalla foto non c’era nemmeno una goccia d’acqua … Lo stesso fiume nello stesso luogo venne fotografato da G.Basile dopo due soli giorni, la mattina del 05/12/2011 e appare come si vede nella seconda foto. Strano o no? Quale ente acquedottistico (che preleva l’acqua a monte) apre e chiude i rubinetti come meglio gli aggrada ? Lo sanno che il fiume per sopravvivere ha bisogno di acqua corrente ?
Il Ponte della lavandaia e il S. Salvatore: un possibile angolo dell’Unesco o un immondezzaio?
Una gola, in fondo alla quale in tempi migliori c’era una cascata di tante trote, dove oggi un’acqua priva di ossigeno Leggi il seguito di questo post »