2 settembre a Taurasi per l’unità dell’Irpinia
2 settembre a Taurasi per l’unità dell’Irpinia _ INVITO DAL PROF. ANTONIO PANZONE / Associazione Taurasia
Domenica 2 settembre, alle ore 17, ci sarà un incontro a Taurasi (AV) nella Chiesa del SS Rosario , via Municipio n.1, tra tutti gli Irpini che intenderanno affrontare uniti e con pari dignità tutte le problematiche del nostro territorio . Uniti si vince.
Il tema è: “Per un’Irpina unita”, l’Irpinia che si ritrova a una voce; e, chissà che un giorno si possa dire “il Sud a una voce”.
Per la circostanza rappresentanti di ogni angolo dell’Irpinia si incontrano per farsi carico insieme di monitorare il territorio, affrontarne le tematiche, programmarne gli interventi. E’ auspicabile la partecipazione dei giovani.
Centro e periferia che si integrano facendosi carico di tutti i problemi dell’Irpinia.
Per un’Irpinia Unita
Tanti di noi, sempre più mortificati dalle difficoltà, cui va incontro la nostra terra, si arrovellano per dare il proprio apporto per il bene comune. Precisiamo subito che in questa sede non vogliamo commentare l’operato della Politica,ma se sia possibile dare il nostro apporto collaborando per cercare di fare meglio.
Fino noi cittadini attivi abbiamo cercato opportunità di dialogo sulla cosa pubblica a mezzo di convegni. Convegni, che a tutt’ oggi continuano a fare eco da una parte all’altra del territorio, ma che, purtroppo, si sono rivelati per lo più vani in quanto non sono mai presenti gli interlocutori giusti che si impegnino a rispondere sul problema. Ci siamo sentiti temporaneamente appagati, ma, a passerella ultimata, ci siamo resi conto di aver posto il problema, ma di non essere riusciti ad apportarne alcun miglioramento. A lungo andare ci siamo dovuti arrendere, ripiombando in un isolamento che da qualche antropologo è stato ben definito familismo amorale . Si cerca il conforto della penna: si scrivono fiumi di chiacchiere, che vengono lette a mala pena dagli addetti ai lavori. Nel passato doveva essere anche così. E oggi rispolveriamo il passato, proprio perché non troviamo appagamento nel presente.
A sostenerci rimane la natura: la nostra bella e generosa terra con i suoi valori eterni, i tramonti, le aurore, la neve, la campagna generosa, il paesaggio,la vita con i suoi valori, i genitori, i nostri figli.
Si dice” la speranza è l’ultima a morire” e d un rinato vigore si alimentano i sogni, le illusioni che qualcosa possa ancora avvenire:
. . . il dramma del Sud allora siamo noi, la gente. . . Ognuno si sente più dell’altro e se l’altro può dare di più , non gli si riconosce certo la sua superiorità, anzi, al contrario, lo si isola. Fino a quando non riusciremo a comprendere che ognuno di noi è per la sua parte importante, in quanto la nostra società è concepita in modo che sono tutti importanti: l’idraulico, il barbiere, il farmacista, il medico. . . anche se bisogna stare attenti di non reinventare le corporazioni , le categorie che di moda sono più forti, per cui sorgono le differenze. Lo sono oggi i ricchi, i politici che non vogliono assolutamente saperne dello spread affidandocelo esclusivamente a noi, al popolo minuto. E’ sicuro che non sarebbe stato opportuna anche la loro collaborazione? Al potere di queste categorie fanno occhiolino anche alcune categorie popolari, per cui la nostra società diventa sempre più complessa, fragile e ingestibile.
Per evitare queste prese di posizione noi, i deboli(!?) dobbiamo fare corpo per garantirci il nostro spazio, per cui lasciamo da parte supposizioni, illazioni, il penso che. . .(!?) e . . . sforziamoci di stabilire tra noi quel clima di fiducia, stima, rispetto reciproco, che ci dovranno rendere la vita vivibile.
Ricordo il masso che il viandante incontra sul suo sentiero e che riuscirà a smuovere proprio grazie alla collaborazione degli altri, potendosi così consentire tutti di proseguire il loro viaggio. Che cosa è, infatti, la vita umana se non un percorso da fare insieme collaborando gli uni con gli altri?
Insieme dobbiamo combattere per il problema dell’ inquinamento, per preservarci l’acqua, che sono venuti a scipparci nelle falde dei nostri fiumi e dei nostri monti e che continuano a scipparci in modo fraudolento; l’acqua deve essere pubblica, ma noi che venga tolta a noi in un rapporto da 8 mila litri al secondo scippati da un secolo a 300 litri al secondo per il nostro uso, quando per conformazione morfologica l’acqua giungeva naturalmente ai nostri territori. Oggi dobbiamo prelevare con costi maggiori nel fondo delle falde acqua che non basta alle nostre sigenze, mentre anche i nostri fiumi cominciano a essere a secco per la sete sempre maggiore di altra utenza. Scopo di un gruppo più nutrito di Irpini è di rendere vivibile la nostra terra e, per farlo, dobbiamo combattere insieme. Come dobbiamo combattere per garantirci i servizi, come quello dei tribunali,degli ospedali, di trasporti adeguati, come avviene in tante altre parti dell’Italia, su ferro e su gomma, avere diritto all’istruzione ( nel nostro territorio la scelta è stata data dall’orientamento, ma sempre subordinata al tipo di scuola presente sul territorio). . . tutte opportunità che sono frutto di una civiltà del secondo millennio che deve servire adeguatamente anche noi.
Veniamo alla proposta – progetto “Per un’Irpinia unita”:
“Allo stato attuale in ogni paese dell’Irpinia ci sono 3- 4 associazioni, che, ognuno per proprio conto, operano individualmente usufruendo della collaborazione di 5- 10 persone per paese, che, se si uniscono sotto l’egida “Per un’Irpinia unita”, possono dare luogo ad un solo grande gruppo di Irpini di 500, mille aderenti. In questo modo potrebbe avere sicuramente più ruolo.”
Sto inviando questo mio scritto ai responsabili delle associazioni,a tutti i movimenti d’opinione dei cittadini attivi dislocati in ogni angolo del nostro territorio.
Un esempio di operatività (da discutere)
I primi 3 incontri,per i quali il luogo e la data saranno stabiliti assieme, avranno la seguente scansione:
1- Incontro dei rappresentanti delle varie associazioni;
2- I capigruppo riportano le decisioni maturate al gruppo di appartenenza, che si pronuncerà perfezionando la linea da seguire come dall’incontro al punto 1;
3- un terzo incontro sarà composto da tutti gli aderenti per avallare le scelte, ecc.
P.S. Tutti capi, tutti soldati in un percorso itinerante, che mira a far diventare centro tutta l’Irpinia. Se questo non vi motiva, allora cade tutto il discorso dei nostri Meridionalisti, che hanno tanto scritto, producendo mera teoria, mentre ancora siamo in attesa di chi vorrà tirarsi su le maniche e lavorare per la nostra terra.
Se l’idea ti piace, passaparola
aggiungendo un tuo recapito
Antonio Panzone, presidente Associazione Culturale Taurasia
tel. 0827 74007 raffeu@libero.it cell. 333 41 75 704