Lettera agli Irpini da ANTONIO PANZONE, TAURASIA
Carissimi lettori di PICCOLI PAESI, stimolato dall’idea di poter fare qualcosa insieme per la nostra bella, ma tormentata Irpinia, Vi invio queste pagine. Con stima Antonio Panzone
Agli Irpini che hanno un’idea dietro l’angolo / Ai giovani che vogliono costruire in loco il loro progetto di vita. . .
“La Politica è l’attività di chi prende parte alla vita pubblica, rappresenta l’occasione per decidere insieme le scelte nel rispetto delle regole, nel pieno riconoscimento dei diritti e doveri di tutti.”
Per un’Irpinia Unita
Tanti di noi, sempre più mortificati dalle difficoltà, cui va incontro la nostra terra, si arrovellano per dare il proprio apporto per il bene comune. Non stiamo parlando di candidati, che a votazioni avvenute, vengono delegati dal popolo ad operare,ma, di semplici cittadini, che ,non ottemperando al suo dovere la politica, si sforzano comunque di dare il loro apporto. La via è quella delle associazioni, di una cittadinanza attiva. Opportunità per proporsi sono i convegni. Tanti convegni oggi fanno eco da una parte all’altra del territorio, i cui sforzi si rivelano per lo più vani in quanto mancano gli interlocutori, i politici. Ci si sente temporaneamente appagati, ci si rende conto di essere nel giusto, ma, a passerella ultimata, al di là del convegno ci si rende conto di non avere portato miglioramento alcuno al problema. A lungo andare ci si lascia prendere dalla rabbia o, peggio ancora, ci si sente vuoti, sapendo che tanti condividono il problema, ma non hanno tempo per collaborare e tentare di rimuoverlo, anche se si tratta di un interesse collettivo.
Si ricorre allora alla penna: si scrivono fiumi di parole, che vengono lette solo dagli addetti ai lavori.
Proprio da questo stato di cose ne viene un senso di scoraggiamento,di impotenza considerando che oggi, come ieri, il prepotente condiziona il più . . . debole. Ci si isola, si diventa diffidenti, offensivi verso gli altri. . . mentre a sostenerci rimane solo la natura e la nostra bella e generosa terra con i suoi valori eterni: i tramonti, le aurore, la neve, la campagna generosa, il paesaggio, lo stato sociale, come il tribunale, l’ospedale, la vita con i suoi valori, i genitori, i nostri figli.
In conseguenza di tutto questo sto carezzando un’idea, di cui vi metto a parte.
Credo che il dramma del Sud siamo appunto noi, la gente. Benfield ha parlato di “familismo amorale”. . . Ognuno si sente più dell’altro e se l’altro può essere più in gamba, non si riconoscerà mai la sua superiorità. Ancora non si riesce a comprendere che ognuno di noi è importante per la sua parte,per il diverso ruolo sociale, per il solo fatto di esserci, esistere?
E allora impariamo a prendere di ognuno di noi il buono, lasciando da parte supposizioni, illazioni, il penso che. . .!? E . . . sforziamoci di stabilire tra noi quel clima di fiducia, stima, rispetto reciproco, che, rendendoci conto che ognuno di noi ha bisogno dell’altro, ci renderanno la vita vivibile.
Ricordo il masso che il viandante incontra sul suo sentiero e che riuscirà a smuovere proprio grazie alla collaborazione degli altri, consentendo a tutti di continuare il proprio cammino. Che cosa è, infatti, la vita umana se non un percorso da fare insieme collaborando in positivo? Quale esempio oggi non è più calzante del mondo in cui viviamo? Basta parlare di inquinamento o dell’acqua, che ci viene tolta, essendo venuti a prendersela nei nostri fiumi e dai nostri monti. E come far capire alla nostra comunità che i tribunali, gli ospedali, trasporti su ferro e su gomma, l’acqua, la Scuola sono tutte il frutto di una civiltà del secondo millennio che deve servire anche noi?
Veniamo all’idea-progetto:
Se in ogni paese dell’Irpinia ci sono 3- 4 associazioni, movimenti di cittadinanza attiva, comitati, cioè i gruppi che, anche se ognuno per proprio conto, operano in ogni paese, perché questi gruppi o anche tante singole persone, anziché operare individualmente non si uniscono insieme? 10 – 20 persone per paese, se si uniscono sotto una sola bandiera,diventano 500, mille. Costituiremmo un numero tale da far sentire la nostra voce.
Sto inviando questo mio scritto ai responsabili delle associazioni,a tutti i movimenti d’opinione dei cittadini attivi dislocati in ogni angolo del nostro territorio.
Dovrà diventare un passaparola,dove l’amico invita l’altro amico, che ritiene sensibile al bene comune, alla causa della nostra terra.
Scambiandoci i numeri di telefono di ognuno per una decisione da maturare insieme e con pari dignità: una data e un luogo, dove solo i responsabili si possono incontrare per un megaconvegno, che possa segnare l’inizio di una nuova era: l’Irpinia che si ritrova a una voce E chissà che un giorno si possa dire “il Sud a una voce”. Io suggerirei come data la fine di agosto, il 25 o 26 sabato o domenica pomeriggio, o i principi di settembre ,l’ 1- 2 sabato o domenica.
Progetto dei nostri lavori sarà: non Alta Irpinia, Media valle del calore, Ufita, la Bassa, ma rappresentanti /sentinelle/soldati di ogni angolo dell’Irpinia che chiamano a raccolta l’intera comunità per affrontare tutti i problemi insieme e uniti.
Insieme decideremo se e quando coinvolgere i sindacati, i quotidiani provinciali e le tv locali.
Non bisogna sottovalutare lo stimolo che ci viene dai giovani, che sono per loro natura già in fermento.
Troppo abbiamo sopportato: è tempo che anche noi diamo un apporto forte che ci farà ricordare perché siamo stati capaci di segnare una svolta. Centro e periferia che si integrano facendosi carico di tutti i problemi dell’Irpinia.
Praticamente:
I primi 4 incontri,per i quali il luogo e la data saranno stabiliti assieme, avranno la seguente scansione
1- Incontro dei soli capigruppo responsabili; 2 – I capigruppo riportano le idee maturate ognuno al proprio gruppo, che si pronuncerà e deciderà di comune accordo sui temi in oggetto; 3- I capigruppo si rivedranno per rendere conto della decisione della base; 4- un quarto incontro sarà composto da tutti gli aderenti per decidere tutti assieme le scelte, ecc.
P.S. Queste pagine si rivolgono a tutti quelli che dimostrano una sensibilità verso il territorio. Tutti capi, tutti soldati in un percorso itinerante, che mira a far diventare centro tutta l’Irpinia. Se questo non vi stimola, allora cade tutto il discorso dei nostri Meridionalisti, che hanno tanto scritto, producendo mera teoria, mentre ancora siamo in attesa di chi vorrà tirarsi su le maniche e lavorare per la propria terra.
Antonio Panzone, presidente Associazione Culturale Taurasia
tel. 0827 74007 raffeu@libero.it cell. 333 41 75 704
Se l’idea Vi piace, passate parola e scrivendomi o aggiungendo qui un commento e un recapito
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icittadiniprimaditutto
18 luglio 2012 at 21:36