MASSERIE D’IRPINIA, una prima pubblicazione
Una pubblicazione dedicata a chi è appassionato di architetture rurali: ‘Masserie d’Irpinia’. Una ricerca/censimento a cura dell’Ordine Architetti di Avellino, patrocinata dal Touring Club Italiano, con una presentazione a cura di Angelo Verderosa e di Giovanni Pandolfo.

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MASSERIE E PAESAGGI PER RINASCERE
L’Irpinia è terra rurale di eccellenza, baricentrica tra i due mari, in altura lungo l’Appennino meridionale campano. La produzione agricola (vino, olio, grano, nocciole) garantisce una filiera economica dove spesso sono protagonisti quei giovani che hanno saputo resistere alle sirene della metropoli, oggi impegnati in attività che permette loro di continuare ad abitare una terra difficile.
Il terremoto che nel 1980 colpì duramente le terre dell’osso dell’Irpinia e della Basilicata ha lasciato allo stato di rudere numerose testimonianze di pregevole architettura rurale: si tratta delle cosiddette ‘masserie’ intimamente correlate a fondi agricoli. <<La masseria va intesa come una struttura residenziale-produttiva-rurale con quelle accezioni che il termine latino ‘massae’, da cui la parola deriva, contiene. Era infatti un blocco, un insieme di immobili rurali, ognuno con differente destinazione d’uso ma costituente un’unica realtà interconnessa>> scrivono Giuseppe Muollo e Giovanni Villani in ‘I siti rurali in Irpinia – Le Masserie’.
Molte di queste masserie meritano di essere conosciute e recuperate; sono contenitori di storia e di memoria; quelle più isolate – e disposte su più vaste estensioni di terreno – appartengono alla tipologia delle ‘fortificate’. Sono un autentico museo di tecniche costruttive, c’è la pietra di fiume e c’è il legno di castagno, ci sono gli embrici e il ferro battuto. In alcuni sporadici casi sono state intraprese azioni di recupero trasformandole in cantine, country-house, osterie gourmet.
Grava tuttora per molte di esse il vincolo di demolizione, apposto dai comuni in applicazione della legge post-sisma 219/81; in sostanza i proprietari che hanno ricostruito altrove il proprio immobile – beneficiando dei contributi economici statali – sono tenuti a demolire il caseggiato originario. A meno che non intervenga un vincolo di tutela …
‘Masserie e Paesaggi’ è lo slogan che ha accompagnato negli ultimi anni alcune delle manifestazioni del nostro Touring Club Italiano. Paesaggi, in particolare, che sono parte sostanziale e integrante di beni culturali e storici di cui dobbiamo imparare sempre più a prendercene cura. Un paesaggio, quello d’Irpinia, nella maggior parte dei casi ancora integro, fatto di terreni incolti, di boschi di roverelle, di rovi e biancospini, di torrenti stagionali e stradine brecciate che formano un sali-scendi su colli argillosi spesso vitati. Per le masserie c’è tanto da recuperare prima che le intemperie facciano crollare quello che rimane di solai e murature. Conoscerle, valorizzarle, vincolarle, restaurarle significa proteggere gli stessi paesaggi, prima che la nuova speculazione energetica, fatta di miriadi di pale eoliche ed elettrodotti, faccia scempio di quel che rimane. Come purtroppo sta per succedere ad una delle masserie più belle e importanti, quella detta di ‘Montevaccaro’ sita in località Calaggio in prossimità del casello autostradale Lacedonia sulla A16 Napoli-Bari; la bella masseria, in pietra a vista e fortificata con 4 torri angolari, vedrà a breve passare a poca distanza il nuovo elettrodotto 380 kv Bisaccia-Deliceto che finirà con lo stravolgere il paesaggio che circonda il fabbricato e la campagna a cui è legata.
Come Touring Club Italiano, attraverso il Club di Territorio Paesi d’Irpinia, abbiamo organizzato, con favorevole partecipazione di pubblico e cultori della materia, la prima manifestazione tematica dal titolo ‘Masserie e Paesaggi d’Irpinia’ con convegno e mostra a Paternopoli nel marzo 2018; la seconda edizione si è tenuta nel maggio 2019 a Guardia Lombardi col patrocinio della Provincia di Avellino e dell’Ordine Architetti di Avellino; la terza, in collaborazione con la Regione Campania, prevista nel maggio 2020, nell’ambito di Campania In-Architettura, è stata annullata a causa del Covid-19.
Grazie a queste manifestazioni è maturata l’idea di strutturare in maniera più organica un censimento finalizzato alla conoscenza e valorizzazione delle masserie; una pagina Facebook, animata dalle associazioni Instaura, Info-Irpinia, Irpinia7x, Piccoli-Paesi e CdT Paesi d’Irpinia, con il contributo della ricercatrice francese Lucie Boissenin, ha avviato una ‘localizzazione’ delle masserie che man mano venivano segnalati dai lettori; sulla pagina si possono trovare centinaia di segnalazioni e di foto e di messaggi che auspicano il recupero di questi beni.
Da una stima sommaria presentata durante il convegno tenuto nel 2018 a Paternopoli si è appurato che le masserie in buono stato di conservazione e meritevoli di studio erano circa 36, dislocate in gran parte nel territorio dell’Alta Irpinia, lì dove più distruttivo si dimostrò il sisma del 1980.
La recente ricerca attuata dall’Ordine Architetti di Avellino – che qui si presenta – premiata dal Consiglio Nazionale Architetti e portata avanti da tanti giovani iscritti dell’Ordine di Avellino, ha permesso intanto di ottenere un risultato significativo: una mappa-censimento geo-referenziata e con schede di ricerca scientifica arricchite da indagini storiche, rilievi metrici e documentazione fotografica di alcune masserie scelte a campione.
La ricerca sulle masserie e sui paesaggi potrebbe fornire, oltre l’approfondimento dello studio delle antiche tecniche di costruzione, anche l’occasione per sviluppare una diversa e innovativa offerta per camminatori e nuovi viaggiatori culturali; come Touring siamo impegnati sempre più a promuovere almeno un appuntamento annuale dedicato a questo tema.
E pensiamo anche a quegli ulteriori sviluppi dell’epoca post-covid19 come innescare possibili relazioni tra architetture rurali abbandonate e giovani imprenditori, neo-agricoltori, istituzioni, coloro che sono alla ricerca di sostanza e di immagine per promuovere i prodotti di eccellenza del territorio irpino; col significativo indotto di conoscenza, cultura, conservazione e tutela del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico.
contributo a cura di
Angelo Verderosa, architetto
Console del Touring Club Italiano, Coordinatore del Club di Territorio Paesi d’Irpinia
e di
Giovanni Pandolfo, ingegnere
Consigliere del Touring Club Italiano e Console Regionale per la Campania
15 aprile 2021


IL CAMMINO DI GUGLIELMO 2021 _ 10° anno
Il Cammino di Guglielmo _ 10° anno.
A cura del CdT ‘Paesi d’Irpinia’ del Touring Club Italiano, con la guida del Club Alpino Italiano, e con la partecipazione di Irpinia 7x, ProLoco Lioni, Irpinia Trekking, Info-Irpinia, Piccoli Paesi.
Domenica 13 giugno 2021 _
Percorso montano, difficoltà media. Consigliate scarpe da trekking (antiscivolo), cappello di protezione solare, occhiali da sole, crema solare, acqua, colazione al sacco e pantaloni lunghi.
ore 7,45 _ Appuntamento dinanzi all’Abbazia del Goleto per lasciare lì parte delle macchine. Posizione: https://goo.gl/maps/N2TT9vYongnRbENQ8
ore 8,30 _ Appuntamento a Lago Laceno, dinanzi alla Grotta di San Guglielmo. Posizione: https://goo.gl/maps/SyJxbCVF3zg9aV8e6
Visita della grotta dove dimorò l’eremita Guglielmo prima della fondazione dell’abbazia del Goleto
ore 9,00 _ Partenza in direzione del Goleto.
ore 11,40 _ Sosta breve in località montana ‘Pozzo di San Guglielmo’.
ore 12,30 _ Sosta colazione al sacco (portarsi almeno un panino, frutta e acqua); in punto apicale del percorso con ampio panorama sull’alta valle dell’Ofanto; in località prossima a ‘Castelpagano’.
ore 13,30 _ Arrivo previsto alla Fontana di Marcantonio dove all’occorrenza ci si potrà fermare e proseguire fino al Goleto con auto di propri amici (fornire posizione seguente). Posizione: https://goo.gl/maps/TDsnzvuVkPyNpzAs9
ore 14,20 _ Arrivo previsto alla sede CAI in località frazione di Nusco; rinfresco a cura del CAI; possibile utilizzo di wc e doccia. Da qui, alle 15 circa (per i più resistenti), si riparte verso il Goleto (restano circa un’ora e mezzo di cammino su stradine asfaltate); presso la sede CAI potranno aggiungersi camminatori che intendono partecipare all’ultima parte del cammino. Posizione: https://goo.gl/maps/7PniDpVzLHexJnYL9
ore 17,00 (circa) _ Arrivo all’Abbazia del Goleto: saluto di accoglienza da parte dei Piccoli Fratelli di Charles De Foucauld, custodi dell’Abbazia.
Omaggio a Guglielmo e visita dell’Abbazia. La Santa Messa inizierà alle ore 18 nella chiesa a cielo aperto.
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Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati qui e sulla pagine Facebook di Piccoli Paesi e del Club di Territorio ‘Paesi d’Irpinia’ / Touring Club Italiano.

SCHEDA TECNICA a cura del CLUB ALPINO ITALIANO, sezione di Avellino; referente per i soci CAI e direttori dell’escursione : Giovanni Rosato, da Fontanarosa e Giovanni Di Grezia.
Raduno a Lago Laceno, Grotta di San Guglielmo ore 8,30 _ partenza ore 9,00
Quota di partenza: 1027 mt
Dislivello in salita: 310 mt
Dislivello in discesa: 640 mt
Distanza: km 13,00 (tratto montano) + 9,00 circa
Difficoltà: E + T
Tempo di percorrenza: ore 5,00 + 2,30
Il tracciato è di tipo escursionistico da percorrere con scarponi ed equipaggiamento da trekking, senza incontrare particolari difficoltà.
Dalla grotta di San Guglielmo (1027 mt), sul pianoro del Lago Laceno, si procede per breve tratto lungo la strada per Ponte Scaffa e tagliando la pianura su sentiero inerbito, si giunge a Pezze Santa Maria per imboccare il sentiero CAI 112 (km 2,2).
Si continua su sterrata agile e in leggera salita, per giungere alla località Pozzo di San Guglielmo a quota (1314) dove è una piccola fontana seminterrata.
Da qui si prosegue per un breve tratto su strada asfaltata verso Est in direzione Valle Rotonda per imboccare il sentiero CAI; percorso in un fitto bosco di faggio per giungere in zona panoramica e poi piegare a valle verso la fonte Lagariello e quindi sempre in discesa, attraversando ampi castagneti, si giunge alla Fontana di Marcantonio
Da qui il percorso è tutto su stradine asfaltate fino alla Sede del CAI di Nusco dove ci sarà una sosta e un rinfresco. Il Cammino riprenderà subito dopo per raggiungere insieme l’Abbazia del Goleto.
ATTENZIONE: la manifestazione è libera e gratuita; non vi sono prenotazioni da fare, nè quote associative da versare. La camminata è auto-convocata, non vi sono coperture assicurative (tranne per i soci del CAI e del Touring); ognuno è responsabile di sè stesso. Ogni partecipante è tenuto all’obbligo di rispettare la normativa anti-covid vigente. Non ci sono numeri telefonici da contattare. Basta presentarsi puntuali domenica 13 al punto di partenza (Lago Laceno); per recuperare le macchine, ognuno provveda accordandosi con altri camminatori.
Se ci si organizza almeno con due auto, se ne può lasciare la prima al Goleto e la seconda a Laceno; quando si arriverà nel pomeriggio al Goleto, con la macchina lasciata lì la mattina, si potrà andare a recuperare l’auto lasciata a Laceno; l’ideale è quindi organizzarsi in gruppi di 4 persone, due per ogni auto. Oppure arrivare puntuali dinanzi all’Abbazia del Goleto alle 7,45 e formare lì gli equipaggi con auto.
Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati qui e sulla pagine Facebook di Piccoli Paesi e del Club di Territorio ‘Paesi d’Irpinia’ / Touring Club Italiano.


DETTAGLIO DEL CAMMINO, TRATTO MATTUTINO



GUGLIELMO raggiunse il monte Laceno, sul territorio di Bagnoli Irpino, allora coperto da una densa foresta, con l’eccezione di un pianoro attraversato da un torrente, ove furono costruite le singole capanne (“tuguria”) dei sei eremiti. Ma il clima era così rigido e il vitto così scarso che in breve i soci si allontanarono; G. al contrario perseverò nella sua scelta. Di nuovo fu visitato da Giovanni da Matera, che volle fermarsi per qualche tempo, e i due ebbero la grazia di vedere Gesù Cristo in vesti candide come la neve, che impose loro di allontanarsi dal monte in quanto la loro opera era necessaria in altre contrade.
Abbandonato il Laceno, i due eremiti si divisero: Giovanni si recò sul monte Gargano, mentre Guglielmo si stabilì sul monte Cognato (Serra Cognata) alla destra del Basento, nelle vicinanze di Tricarico e di Pietrapertosa. Ben presto però egli si allontanò dal luogo, ove era operante una piccola comunità a lui legata, per raggiungere il centro di “Munticulum”, lungo il corso dell’Ofanto, ove costruì tra 1133 e 1134, con l’aiuto del signore del luogo e con il beneplacito del vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, un cenobio dedicato al Salvatore, che in seguito fu denominato S. Salvatore al Goleto.
L’idea era quella di innalzare un doppio chiostro, in cui ospitare uomini e donne, che avevano effettuato una scelta religiosa di vita; tuttavia dal testo della Legenda sembra di arguire che le religiose fossero in numero più elevato. In ogni caso va sottolineata la novità di erigere un doppio chiostro, decisione che inserisce Guglielmo tra i riformatori monastici più aperti del XII secolo e lo toglie dalle angustie della dimensione locale, in cui una storiografia di tradizione esclusivamente monastica lo aveva inserito.
Dopo essere rimasto per otto anni al Goleto, G., ammalatosi, volle essere deposto davanti alla croce e nella notte del 24 giugno 1142 spirò. Il suo corpo rimase in quel monastero sino al 1807, quando fu trasferito nell’abbazia di Montevergine.
LEGGI IL TESTO DI GERARDO TRONCONE SU GUGLIELMO, primo pellegrino del sud Italia
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VUOI SAPERNE DI PIU’ SUL CAMMINO DI GUGLIELMO ? Sfoglia i post al seguente link, guarda le foto e le mappe
https://piccolipaesi.wordpress.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
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Dal consumo del cibo alla cucina di apprendimento. O altrimenti detto: da una tavola del gusto al gusto della tavola
Mentre un ristorante è un esercizio commerciale, una casa contadina in cui viene offerta la condivisione del cibo ivi prodotto e trasformato è una straordinaria occasione di apprendimento e un luogo di senso potenzialmente rivoluzionario.
Il valore aggiunto di quello che oggi è da me definito uno “home rural restaurant” (declinazione rurale e produttiva del più comune home restaurant) rispetto a un ristorante convenzionale consiste nell’incarnare un esempio reale di micro-economia circolare: mentre il primo è un luogo di produzione e di trasformazione, dove un orto è direttamente collegato ad una tavola, il secondo è solo un luogo di trasformazione, un anello di una catena economica molto più ampia e dispersiva.
In quanto luogo al contempo di produzione e di trasformazione, un home rural restaurant, prim’ancora che essere tale è anzitutto e perlopiù un luogo di esistenza, di vita e di presidio di una micro-comunità (familiare, amicale) che abita una porzione di territorio; è quindi, in prima analisi, un luogo di scommessa di esistenza in cui la sua capacità di resilienza e di sopravvivenza (di sé stesso e del territorio di cui si prende cura) è direttamente proporzionale alla riuscita del progetto: resistere nei territori rurali svantaggiati.
Il prodotto finale di un home rural restaurant – differentemente da un ristorante – è pertanto la vittoria di una solo apparente contraddittoria “eccezionale quotidianità” dove il cibo non è un prodotto di performance gastronomiche stellate ma è gesto quotidiano prima agricolo e poi gastronomico di esistenza e di persistenza di chi anzitutto lo immagina (il visionario), poi lo produce (il contadino), poi ancora lo trasforma (il cuoco) e che infine lo mette in tavola (il padrone di casa), semplice e al contempo genuino.
Mentre nei ristoranti, a prescindere dalla loro qualità, il cibo è in fin dei conti un bene di consumo, una merce, nell’home rural restaurant il cibo è anzitutto un bene di relazione, un simbolo di persistenza e di scommessa sul presente e uno strumento di manutenzione del futuro.
Coltivare e mangiare biodiversità, in un’ottica macro agroecologica, dove cioè le coltivazioni rientrano in un disegno ecologico superiore e viceversa dove il disegno ecologico sistemico passa attraverso tipi specifici di cure agronomiche particolari, significa coltivare la memoria del patrimonio genetico autoctono e attraverso esso preservare la memoria di una comunità.
Per questo il valore culturale di una Casa rurale ospitante, una Casa del buon vivere, è la vera cifra della sua esistenza e della sua diversificazione dal ristorante a vario titolo declinato (trattoria, osteria, ecc…).
Allora essere ospiti di un home rural restaurant non è la stessa cosa che essere clienti di un ristorante, significa avere la fortuna di fare una esperienza di gusto che trascende il gusto stesso: diventa un esercizio di relazione e una esperienza di apprendimento, nello spirito di uno scambio reciproco di conoscenze e testimonianze.
Essere ospiti di un home rural restaurant significa dismettere i panni del consumatore di un gesto gastronomico (il degustatore) per diventare co-produttore di un gesto anzitutto culturale (di tutela del patrimonio materiale di biodiversità e immateriale delle identità rurali) e quindi in una parola diventare commensale (con-mensalis, sedersi alla stessa mensa), quindi tramutarsi da de-gustatore in “con-gustatore”, potremmo dire, il quale con-divide la vita e il percorso di recupero del coltivatore-cuoco, non più cliente ma testimone.
Testimone e compartecipe di una scommessa di triangolazioni ecologiche tra la natura, coloro che passano e coloro che restano, un viaggiare e mangiare altrimenti per pensare e vivere altrimenti.
Nasce in Cilento lo Home Restaurant rurale La Cucina di Amelì
Nasce a Vibonati la Cucina di Amelì (https://www.facebook.com/homerestaurantcilento/ ) (http://casaleilsughero.com/home-restaurant-in-cilento-la-cucina-di-ameli.html ), primo Home Restaurant rurale del Cilento meridionale. Come si intende già dal logo (una carriola che versa direttamente in pentola i prodotti della terra), la filosofia di questo piccolo luogo di produzione a carattere familiare è trasformare in loco i prodotti dell’orto e offrirli a tavola condividendoli con gli ospiti del casale al ritmo bastevole della stagionalità e in un’ottica di gestione agroecologica (e quindi biodiversa) del luogo.
Prende forma così nel Golfo di Policastro una declinazione possibile di una delle idee contenute nel vecchio progetto della Città del Parco, quella delle “Case del buon vivere”, dove una Gastronomia Equilibrata produce un bene relazionale, prima che di consumo, il cibo appunto, che, nel suo meccanismo di generazione attraverso un gesto agricolo, poi gastronomico, è da intendersi come vero e proprio linguaggio identitario e biodiverso di un territorio.
Il passo successivo auspicabile sarebbe quello di collegare sempre più orti a cucine in modo da infittire la rete di relazioni generative e significanti che rendono un territorio paesaggio, anche nella declinazione di un paesaggio degli ingredienti che metta a tema il futuro degli abitanti del territorio cilentano ridefinendone le potenzialità e i ruoli nell’ottica di una ridefinizione geografica in termini di regioni ecologiche.
Custodia di semi antichi, vinificazione naturale, orto sinergico autoctono e raccolta di erbe spontanee, molitura, pasta fresca e pane naturale con grani antichi, uova del giorno, formaggi e carni da animali al pascolo montano e di macchia mediterranea, pescato del giorno al momento giusto, olio extravergine di grande qualità e aromatiche di montagna…sono solo alcuni del ‘paesaggio degli ingredienti’ che Amedeo e Lisa (…AmeLì) mettono insieme per offire un vero e proprio viaggio del gusto nel nostro territorio attraverso il linguaggio identitario del cibo.
Con passione coltivano la terra, l’orto sinergico e naturale e si prendono cura di animali che vivono all’aperto. Con altrettanta passione raccolgono e trasformano i prodotti che la natura regala per farne cibo da condividere con amici e ospiti in casa loro, con un ritmo lento che segue e asseconda le stagioni.
È così che da un approccio agroecologico nasce una narrazione della vita, del territorio e della loro identita che si affida al gusto, al tatto e alla vista per essere esplorata, conosciuta e ricordata: è il linguaggio del cibo come esercizio conviviale di condivisione, di cultura delle differenze e di reciprocità.
Cairano, Borgo biologico 3 novembre 2019
Cairano Borgo biologico, 3 novembre 2019 _ nell’ambito della MASTERCLASS CAIRANO 2019 “Scuola dei mestieri dello spettacolo”. https://www.masterclasscairano.it
Dal concetto di città bastevole a quello ponte della città bastevole e del rispetto. Passaggio teorico per una nuova visione dell’umanesimo rigenerato: la fabrica del vino arcobaleno come comunità aperta e terza certosa ibridante ed errante .
note di Pasquale Persico per l’incontro della comunità errante (per partecipare in sintonia all’incontro si consiglia di leggere le note allegate, apri PDF 1,9 Mb).
Fai clic per accedere a cairano-3-novembre-2019-_-di-pasquale-persico-1.pdf
Domenica 3 novembre a Cairano Borgo biologico arrivano anche i pesci che non abboccano di Sergio Scognamiglio (Vasaio e Ceramista concettuale) e vasaie e altri amici per sperimentare il più innovativo sistema di editing genetico (CRISPR/CAS) e scoprire il segreto di tante varietà di vitigni presenti nel centro storico e nel territorio largo del paese spaesato.

PARTECIPAZIONE LIBERA DALLE ORE 16 in poi.
Alle 16 inizierà il ‘1°Parlamento della comunità relazionale’: interventi di auto-presentazione analitici e propositivi, pochi minuti a testa, mai frontali.
Costruire relazioni per legare Cairano all’Irpinia e l’Irpinia al mondo.
alle 19,30 ci trasferiremo nel dirimpettaio borgo di Sant’Andrea di Conza, visita del centro storico e alle 21 tutti insieme a vedere (nell’ambito della Masterlcass) lo spettacolo di Pino Carbone e Francesco Di Leva ‘Muhammad Ali’ nella ex-Fornace di laterizi; ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Cairano, Borgo biologico 2 8 X 2019. Stamane prove generali di apertura dell’AREA RISTORO che finalmente colma e ricompensa il borgo di un luogo antico dove oziare a tavola; 60 posti su due livelli, chef Gargano, a tavola allievi e docenti della “Masterclass Cairano 2019” e gli alunni dell’Istituto “Maffucci” di Calitri. Nel comparto Castello, FOTO COME’ERA – COM’E’ _

com’era (2015)

com’è (2019)
IL CAMMINO DI GUGLIELMO 2019, le foto.
IL CAMMINO DI GUGLIELMO: DALLA GROTTA DEL LACENO ALL’ABBAZIA DEL GOLETO – a cura del Club di Territorio Paesi d’Irpinia – console del Touring Club Italiano Angelo Verderosa. domenica 9 giugno 2019, 8° anno.
“Per l’ottavo anno il Cammino di Guglielmo si è compiuto in una bella assolata domenica di giugno, partendo dalla grotta dove fu eremita il santo patrono d’Irpinia nel 1128 circa. Qui, come raffigurato in stampe e dipinti storici, ebbe l’apparizione del Signore che gli indicò la via del Goleto. Giornata coordinata con il CAI – Club Alpino Italiano, sez. di Avellino, la Pro Loco Lioni, il Touring e tanti amici, camminatori e pellegrini che hanno rinnovato il ‘Cammino’; con la collaborazione del Comune di Bagnoli Irpino che ha aperto alla visita la bella chiesetta detta di Santa Nesta sul lago con il vice-sindaco Rino Ferrante e poi la visita del centro storico con il quartiere della Giudecca e il Castello guidati dall’assessore Maria Varricchio che ha donato una preziosa rivista del Touring del 1919 alla delegazione. Colazione al sacco a Fontigliano (area pic-nic trovata purtroppo in condizioni disastrose), successiva sosta ristoro presso la sede del Cai di Nusco e alle 17 come da programma (dopo 24 km di percorso montano o 12 km. in piano a seconda della scelta fatta dai gruppi alla partenza)- l’arrivo all’Abbazia del Goleto accolti da P. Oswaldo dei Piccoli Fratelli di Charles De Focauld che ha edotto i camminatori sul significato storico e cristiano del pellegrinaggio. Circa 60 i partecipanti nonostante la giornata afosa con punte di 33 gradi di temperatura. A fine giornata si è discusso quindi di fissare il Cammino nell’ultima domenica di maggio di ogni anno; oltre la associazioni bisognerà coinvolgere i Comuni e le parrocchie di Bagnoli Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco e Lioni, paesi attraversati dal percorso, l’Abbazia di Montevergine e la Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi. A breve, fermo restando la partenza dalla grotta del lago Laceno e l’arrivo al Goleto, sarà stabilito il miglior percorso per fare in modo che il Cammino sia strutturato, segnalato e attrezzato in modo da accogliere in sicurezza sempre più partecipanti” (nota e foto a cura di Angelo Verderosa).
Info sui Cammini degli anni pregressi: https://piccolipaesi.wordpress.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
IL CAMMINO DI GUGLIELMO – domenica 9 giugno 2019 –
IL CAMMINO DI GUGLIELMO Domenica 9 Giugno 2019 _ 8° ANNO
Sulle tracce del cammino di Guglielmo nella fondazione delle due principali abbazie d’Irpinia. Con partenza dall’eremo sul Lago Laceno ed arrivo all’Abbazia del Goleto. In collaborazione con il CAI, Irpinia Trekking, Irpinia 7x, Info-Irpinia, Pro Loco Lioni, Strada dei fiori, Touring Bici Irpinia. Iniziato nel 2012, è all’8° anno. Con il console del Touring Club Italiano Angelo Verderosa.
Cos’è il cammino di Guglielmo
Una volta all’anno, in una domenica di maggio, c’è un evento semplice, intimo, intenso, dal sapore millenario. È l’occasione per lasciarsi liberi, regalarsi luce e respiro, in compagnia di una terra sacra e bellissima in omaggio a Guglielmo, giovane pellegrino, viandante d’Europa, santo patrono d’Irpinia. Ogni anno ritorna l’appuntamento atteso da pellegrini e viaggiatori a piedi con un percorso sempre diverso. Le emozioni si sciolgono nella luce cristallina delle domeniche di maggio, quando l’aria è trasparente e le pietre delle rocche e delle abbazie sembrano ancora più vicine e si vedono le montagne lontane fino agli Alburni, fino al Matese, e quelle più vicine dell’Eremita-Marzano, dell’Oppido di Lioni, del Montagnone di Nusco, del Tuoro di Chiusano, fino all’Abbazia di Montevergine. Approfondimenti https://piccolipaesi.wordpress.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
DOMENICA 9 GIUGNO _ ore 9,00
ore 9,00 Appuntamento all’eremo di Guglielmo sul Lago Laceno (Bagnoli Irpino –Av-) https://goo.gl/maps/7wpebihVokT2_ (grotta prospiciente sul lago). Si consiglia di lasciare le auto dinanzi l’Abbazia del Goleto (raduno ore 8,25) https://goo.gl/maps/gs5E5vs6iuP2 o in località Fontigliano di Nusco (raduno ore 8,35 dinanzi area picnic) https://goo.gl/maps/2RSdK7kaeS62 e formare gruppi in modo da portare il minor numero di auto al Lago Laceno poiché bisognerà andare poi a recuperarle in serata. 9,00 visita della grotta-eremo abitato da San Guglielmo con ampia vista sul Lago Laceno.
1° TRATTO (Eremo del Laceno – Fontana di Marcantonio- Sede CAI Campo di Nusco), mattinata
GRUPPO CAI – CAMMINATORI ESPERTI (VEDI di SEGUITO GRUPPO del TOURING su itinerario facile alternativo)
9,15 partenza in direzione nord, via ‘Pozzo di San Guglielmo’, con guide CAI (Club Alpino Italiano), sez. Avellino; Quota di partenza: 1027 mt – Dislivello in salita: 310 mt – Dislivello in discesa: 640 mt – Distanza: km 13,00 (tratto montano) + 9,00 circa – Difficoltà: E + T – Tempo di percorrenza: ore 5,00 + 2,30 _ Il tracciato è di tipo escursionistico da percorrere con scarponi ed equipaggiamento da trekking, senza incontrare particolari difficoltà. Dalla grotta di San Guglielmo (1027 mt), sul Lago Laceno, si procede lungo la strada asfaltata per Ponte Scaffa e tagliando la pianura su sentiero inerbito, si giunge a Pezze Santa Maria per imboccare il sentiero CAI 112 (km 2,2). Si continua su sterrata agile e in leggera salita, per giungere alla località Pozzo di San Guglielmo a quota (1314). Da qui si prosegue per un breve tratto su strada asfaltata verso Est in direzione Valle Rotonda per imboccare il sentiero CAI percorso in un fitto bosco di faggio per giungere in zona panoramica e poi piegare a valle verso la fonte Lagariello e quindi sempre in discesa, attraversando ampi castagneti, si giunge alla Fontana di Marcantonio. Da qui il percorso è tutto su strada asfaltata fino alla Sede del CAI di Nusco per incontrare il gruppo del Touring Club, proseguendo tutti insieme per l’Abbazia del Goleto.
1° TRATTO BIS (BAGNOLI IRPINO – Fontigliano di Nusco), mattinata.
Percorso facile con i gruppi TOURING, PROLOCO LIONI, INFO IRPINIA, IRPINIA 7X, STRADA dei FIORI e BICI TOURING
Appuntamento ore 10 nel centro di Bagnoli Irpino (Av), Piazza Di Capua. Breve passeggiata nel centro storico con visita esterna dei più importanti monumenti (guida del Rotary Club Goleto-Alta Irpinia); ore 11 partenza a piedi per Fontigliano di Nusco (4,7 km.); arrivo previsto ore 13. Percorso facile, in piano, in prevalenza stradina asfaltata lungo il bosco; bastano scarpe comode; giacca impermeabile e antivento; acqua, colazione al sacco. GUARDA QUI IL PERCORSO, LINK
2° TRATTO (Fontigliano di Nusco-Campo di Nusco-Abbazia del Goleto), pomeriggio. Presso la sede del CLUB ALPINO ITALIANO di Campo di Nusco si RIUNISCONO I GRUPPI E SI CAMMINA INSIEME.
ore 14,30 riprende il cammino in prevalente discesa verso la stazione ferroviaria di Campo di Nusco. ore 16,00 arrivo alla stazione di Campo di Nusco https://goo.gl/maps/FqdZrm4vHgN2 _ Sosta di 15 minuti e il percorso riprende ormai in piano su stradine interpoderali con breve tratto finale su sterrato. tratto facile 765 MT SLM – 565 MT SLM – DISTANZA 8,7 KM. – TEMPO STIMATO 2,5 ore _ Percorso facile; attrezzarsi con scarpe antiscivolo, giacca impermeabile e antivento con cappuccio; acqua. ore 17,00 (circa) arrivo all’Abbazia del Goleto.
Saluto di accoglienza dei Piccoli Fratelli di Charles De Foucauld; visita guidata all’interno dell’abbazia fondata da San Guglielmo, a cura di Angelo Verderosa.
Ristorazione (facoltativa): come sopra riportato, la mattina di domenica 9 giugno è possibile visitare Bagnoli Irpino con il centro storico e i principali monumenti; alle ore 13 si può pranzare a Fontigliano di Nusco, Ristorante Conte (tel.0827.64856, prenotazione autonoma); alle ore 14,30 si può fare il cammino da Fontigliano al Goleto (percorso facile, durata 2,5 ore); il punto di ritrovo è all’area picnic (al di sopra del ristorante Conte) alle ore 14,30.
Avviso:
Non necessitano prenotazioni presso il Club di Territorio, basta raggiungere il punto di partenza all’orario stabilito. Per la giornata di sabato bisogna, per il cammino e il pernottamento contattare e prenotare esclusivamente presso Irpinia Trekking; la benedizione è alle ore 9,30 per tutti.
E’ possibile raggiungere le tappe fissate anche con auto propria e fare il tratto di cammino che più si desidera; il recupero delle auto è da effettuarsi in gruppi auto-organizzati.
Gli organizzatori hanno facoltà di variare l’itinerario in base alle condizioni metereologiche della giornata.
La partecipazione è libera ed autonoma ed avviene sotto la propria personale responsabilità; non sono previste coperture assicurative.
Eventuali aggiornamenti saranno pubblicati sulla pagina Facebook del CdT “Paesi d’Irpinia”: LINK
Le giornate organizzate dal CdT ‘Paesi d’Irpinia’ non godono di alcuna forma di contributo pubblico; sono promosse con azioni di volontariato dai soci del Touring Club Italiano, da associazioni ed amici della splendida terra d’Irpinia; sono prevalentemente gratuite; si raccomanda la puntualità; si raccomanda di consultare bene il programma prima di chiedere informazioni a mezzo telefono; utilizzare i LINK sopra riportati per raggiungere i luoghi indicati.
Riferimenti ed informazioni (invitiamo ad utilizzare se proprio necessario w_app):
CAI sez. Avellino, Vito Abate 347.7756669
Irpinia Trekking, Vito Rago 380.3553149
Irpinia 7x, Dario Bavaro 328.4205474
Info-Irpinia, Francesco Celli 320.0272502
Pro Loco Lioni, Annachiara Capasso 333.4806406
Strada dei Fiori, Fernanda Ruggiero 348.6050283
BICI Touring Irpinia, Claudio Ferraro 392.4787170
CdT Paesi d’Irpinia, Angelo Verderosa 348.6063901
Prima della partenza consultare la pagina Facebook del Club di Territorio al seguente link (esteso): https://www.facebook.com/CDTirpinia/

IL CAMMINO DI GUGLIELMO – 8° ANNO
Recupera Riabita 2019
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16-5-2019 _ Cari amici, a seguito della riunione organizzativa tenuta ieri pomeriggio, purtroppo registriamo problemi sia amministrativo-comunali che logistici per poter svolgere adeguatamente i 4 giorni di ‘Recupera-Riabita’ previsti ad inizio luglio. A fine maggio sapremo la possibile data di aggiornamento, sicuramente non prima della fine di luglio. Molte scuse a tutti.
RURALITA’ / NARRAZIONE / RIUSO i temi portanti dell’abitare estivo sulla rupe felicitante. In mattinata incontri formativi, mai frontali sempre circolari, nel pomeriggio visite guidate e laboratori manuali. La sera di sabato festa d’estate in una masseria recuperata. Domenica l’assegnazione del Premio Recupera Riabita 2019. Tenetevi liberi e prenotate per tempo perché i posti letto sono pochi. Niente di accademico, lasciamo che le università facciano il loro lavoro, nessuna call / convegno con 40 relatori come lo scorso anno ma un piacevole ABITARE sulla rupe. Una vacanza ‘formativa’ dove mettere insieme idee, rafforzare relazioni, realizzare connessioni, lanciare visioni, intraprendere nuove missioni per riabitare i borghi dell’Appennino. A breve il pre-programma, poi passeremo alla prenotazione degli alloggi, di cui 3 B&B gestiti dai residenti (ricordiamo che Cairano è il borgo più piccolo della Campania: 299 abitanti) e 5 alloggi recuperati nell’ambito del ‘Borgo Biologico‘. Appena definito il pre-programma con alcuni relatori portanti*, ognuno potrà proporre il proprio contributo. Niente vieta di venire ad abitare per ascoltare / per il piacere di stare nel paesaggio nel raduno annuale dei visionari appenninici.
GIOVANNI SPINIELLO A MILANO
LA TERRA È STANCA DI GIOVANNI SPINIELLO A MILANO _ un evento a cura di “Irpinia 7x”
Venerdì 29 marzo alle 18.00 al Godot Art Bistrot di Avellino, conferenza stampa di presentazione della personale “La Terra è Stanca” del maestro Giovanni Spiniello che si terrà presso lo Spazio d’arte Scoglio di Quarto a Milano. La mostra, che inizia il 2 e termina il 19 aprile, è promossa dall’Associazione Cairano 7X ed è curata dal sociologo Enrico Finzi, ex presidente nazionale TP e ideatore di Sòno, società di consulenza sulla realizzazione esistenziale. Modererà l’incontro con l’artista e il curatore il giornalista Generoso Picone. Durante l’incontro sarà proiettato un breve video sulle molteplici attività del maestro realizzato da Giancarmine Festa con le musiche del Maestro Mario Cesa.