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GOLETO BENE COMUNE

2014 03 16 la domenica del corriereGoleto, bene comune. Presentazione del libro ‘Goleto 1968’.

QUESTO POST contiene l’articolo di Antonio Vespasiano pubblicato sul Corriere dell’Irpinia di domenica 16 marzo 2014 + FOTO + RASSEGNA STAMPA.

“Goleto bene comune”. Se uno slogan può sintetizzare un appuntamento culturale consumato nel pomeriggio primaverile di un sabato di marzo, Gianni Festa l’ha azzeccato in pieno. Sono state proprio queste parole del fondatore del Corriere dell’Irpinia a dare una traccia di lavoro al convegno di presentazione del volume “Goleto 1968” di Dora Garofalo, edito da Delta 3, in una sala affollatissima. Un volume che raccoglie gli studi sull’antica Abbazia del Goleto, fatti dall’autrice in occasione della sua tesi di laurea discussa proprio quando cominciavano a diffondersi le idee della profonda trasformazione sociale che prese l’avvio proprio nel 1968.

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NO alla pista ciclabile (detta greenway) sulla Ferrovia : Corriere Irpinia 10 2 2013

approfondimento dell’Ing. Gerardo Troncone _ cliccare per ingrandire / leggere / stampare  2013 02 10 Corriere

NO alla pista ciclabile sulla Ferrovia : Corriere Irpinia 7 2 2013

cliccare per ingrandire2013 02 07 Corriere pag 7

NO alla pista ciclabile sulla Ferrovia : Corriere 6 2 2013

clicca sull’immagine per ingrandire l’articolo e leggerlo o stamparlo2013 02 06 Corriere

contro la greenway : il favore della stampa irpina

CORRIERE IRPINIA 5 2 2013 Michele Miele

CORRIERE IRPINIA 5 2 2013 Michele Miele

IL Mattino 5 2 2013 Flavio Coppola

IL Mattino 5 2 2013 Flavio Coppola

il treno verde

il treno verde già una greenway ! Perché vogliono asfaltare i binari ? Risponda il consiglio provinciale. Grazie.

Ottopagine 4.2.2013

Ottopagine 4.2.2013

OTTOPAGINE 5 2 2013 elisa forte

OTTOPAGINE 5 2 2013 elisa forte

Written by A_ve

5 febbraio 2013 at 19:48

“LA CHIESA E’ STANCA” _ L’ULTIMA INTERVISTA AL CARD. MARTINI

Padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che lo intervistò in Conversazioni notturne a Gerusalemme, e Federica Radice hanno incontrato Martini l’8 agosto: «Una sorta di testamento spirituale. Il cardinale Martini ha letto e approvato il testo».

Come vede lei la situazione della Chiesa?
«La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (…) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell’istituzione».

Chi può aiutare la Chiesa oggi?
«Padre Karl Rahner usava volentieri l’immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. Io vede nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma dell’amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono le singole persone piene di generosità come il buon samaritano?

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Stati Generali sul Corriere dell’Irpinia del 21.1.2012

Written by A_ve

22 gennaio 2012 at 10:00

SALVIAMO IL SANNIO

di DOMENICO CAMBRIA : SALVIAMO IL SANNIO   _ _ _ I beneventani, appena vista la possibilità di scappare concretamente da Napoli e di potere costituire il loro vecchio sogno, il Sannio, sono subito partiti in quarta, anzi in…sesta, e sono convenuti ieri, giorno 31, presso il Museo del Sannio a Benevento, per discutere sulla questione. Non è stato un incontro politico ma tra politici e uomini di cultura, per portare avanti concretamente la possibilità di arrivare finalmente ad ottenere il Sannio, la prima regione italica che Roma distrusse in quanto omogenea per uomini e per territorio, e nel contempo di lasciare Napoli e la Campania. Punto nodale è stato proprio quello di non essere più Napoli dipendenti. La questione da tempo sta sviluppando ampi dibattiti, con vari Comitati che prima o poi dovranno per forza di cose convergere in uno, in quanto simili negli intenti, eccezion fatta per quello che prevede la regione dei 2 principati, che, a dire il vero, non sappiamo in virtù di quali interessi agisca, non certamente a favore di quelli legati all’Irpinia. Ma passiamo al dunque.

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Written by A_ve

3 settembre 2011 at 08:53

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