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APPELLO da FLUMERI : SALVATECI dallo SCEMPIO
Lettera inviata da un cittadino di Flumeri ad AMBIENTE ITALIA e a REPORT; finora nessuna risposta. Chi può dare una mano ?
“Sono un cittadino del comune di Flumeri, piccolo paese della provincia di Avellino assurto, ahimè, alle cronache nazionali per le vicende dell’Irisbus, fabbrica del Gruppo Fiat chiusa da circa 3 anni.
Sono molto preoccupato, e con me buona parte della popolazione, per le conseguenze che potrebbe avere per la salute di noi abitanti (ma non solo del ns. Comune), l’installazione nelle adiacenze di questo stabilimento, di un sistema di accumulo di energia elettrica “non convenzionale” di 12 Megawatt, da parte della Terna Spa, che lo sta già realizzando attraverso un società veicolo denominata Terna Storage srl, con capitale sociale di €. 10.000,00. Trattasi di un impianto sperimentale che dovrebbe incamerare parte dell’energia prodotta da pale eoliche localizzate in altri comuni distanti dal nostro che non trova immissione diretta nella rete di trasmissione nazionale. Ma, da quello che intuisco, è esso stesso generatore di energia, con metodologia diciamo alternativa, tant’è che verrebbero elargiti incentivi statali, conseguenti alle performances appurate da un’apposita commissione di saggi, che dovrebbe valutare la sperimentazione in 12 anni. E’ il primo in Europa di questa portata, ma non sarà l’unico, tant’è che sono in corso da parte di Terna richieste di ulteriori siti (altri cinque in Campania e uno in Sardegna e in Sicilia). Utilizza tecnologia giapponese vecchia di 25 anni, perché pare che i diritti di brevetto siano scaduti ed i componenti non sono costosi, e le 10 batterie che verranno installate da metri 4x9x4 dovranno “bollire” a 350 gradi tonnellate e tonnellate di sodio e zolfo, che a questa temperatura si manterrebbero allo stato liquido.
VENETO. 185 cittadini bloccano l’elettrodotto della terna.
Una sentenza del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da 185 cittadini e da diversi Comuni bloccando i lavori per l’elettrodotto da 380.000 Volt “Dolo-Camin”. Stop immediato dell’opera e chiusura dei cantieri. E’ salvo uno dei più bei paesaggi dell’eccellenza veneta.
Pubblichiamo l’articolo segnalato da Massimo De Pieri sul progetto di un elettrodotto lungo l’asse idroviario Padova – Venezia, bloccato a seguito di ricorso con una sentenza delConsiglio di Stato depositata il 10 giugno 2013.
Accade talvolta che Davide vinca contro Golia …
Golia in questa storia è TERNA la società che gestisce le linee di distribuzione dell’energia elettrica nel nostro paese in regime praticamente monopolistico, un vero gigante; i Davide invece sono i piccoli comuni, le associazioni ed i comitati di cittadini che per anni hanno combattuto una strenua battaglia per fermare il progetto di elettrodotto aereo da 380 kV che doveva collegare la centrale ENEL di Fusina (Venezia) alla stazione di Camin (Padova), sviluppando il suo percorso aereo, con tralicci altri 60 mt., lungo la Riviera del fiume Brenta, luogo di paesaggi ameni, un tempo meta di villeggiatura per dogi, aristocratici e ricchi mercanti della Serenissima Repubblica di Venezia, celeberrima per la presenza delle storiche ville venete palladiane, edificate dalle nobili famiglie veneziane e ricca di testimonianze storiche, artistiche di immenso valore culturale.























