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Come ho visto la terra d’IRPINIA _ di Luca Gibello
“Come ho visto la terra d’Irpinia” _ di Luca Gibello, caporedattore de “Il Giornale dell’Architettura”
_questo articolo è stato pubblicato in prima pagina dal MATTINO nell’edizione di mercoledì 4 luglio 2012
_IL MATTINO, download pdf GIBELLO x IL MATTINO 4 7 2012
Già da mesi avevo accettato con entusiasmo l’invito di Angelo Verderosa a intervenire come relatore in occasione del convegno all’Abbazia del Goleto. Molteplici ragioni mi spingevano a farlo: il tema dell’incontro (il recupero e la rivitalizzazione dei piccoli borghi appenninici), che trovo estremamente attuale e incrocia miei interessi di ricerca scientifica e mie sensibilità personali; la spiritualità e la potenza evocativa del luogo (il progetto di recupero dell’Abbazia, che avevo già avuto modo di visitare, era stato ampiamente pubblicato dal nostro mensile); l’idea di pernottarvi; una certa affinità elettiva con l’Alta Irpinia, con i suoi paesaggi e con l’umanità e ospitalità calorosa ma garbata dei suoi abitanti (che avevo incontrato nel novembre 2010 in occasione di un altro convegno a Sant’Andrea di Conza); non ultima, l’amicizia con Angelo, conosciuto “sul campo”, nel 2009, proprio nel da poco concluso cantiere del “suo” Goleto.
Poi, nelle scorse settimane, gli impegni di lavoro e privati a Torino si erano accavallati, al punto da indurmi a dare forfait. Mi sono trattenuto dal farlo solo per amicizia e correttezza professionale, ma confesso che sono salito sul Frecciarossa un po’ controvoglia. Né mi hanno messo di umore migliore il clima torrido e la bolgia dantesca, con tanto di umanità varia, esperiti all’esterno della stazione centrale di Napoli, dove attendevo l’auto di alcuni colleghi per un passaggio verso Sant’Angelo dei Lombardi.
intorno al cerchio
di ELISA FORTE _ _ _ Non ci sono insegne per arrivare a Cairano e la strada è dissestata. Intorno al cerchio, nel piazzale della chiesa di San Leone, decine di curiosi e appassionati, accorsi in massa per ascoltare le parole di Franco Dragone, promotore del Cirque du Soleil e prossimo all’organizzazione dei mondiali di calcio del Brasile. A precederlo, la presentazione di Dario Bavaro, direttore del teatro Carlo Gesulado di Avellino, e il sindaco di Cairano Luigi D’Angelis. “Se dobbiamo sparire facciamolo con rumore e facciamolo sapere a tutti” annuncia Dragone, che incarna il primo esperimento di investimento sul territorio che esula da forme pubbliche di contributi.
