Archive for the ‘Scrittura’ Category
Settembre al Parco LETTERARIO
SETTEMBRE AL PARCO LETTERARIO
21 SETTEMBRE 2012
Gli studi desanctisiani
Ore 18.30, Aula consiliare – Andretta (Av)
Convegno di studi: “La riforma intellettuale e morale di Francesco De Sanctis” in occasione dellapresentazione del libro di Toni Iermano, La prudenza e l’audacia. Letteratura e impegno politico in Francesco De Sanctis, (Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, 2012).
| Saluti | Dott. Angelo Antonio Caruso Sindaco Comune Andretta Prof. Agostino Pelullo Presidente GAL CILSI |
| Introduce | Prof. Paolo Saggese Parco Letterario |
| Relatori | Prof. Gerardo Bianco Prof.ssa Costanza D’Elia |
| Conclude | Prof. Toni Iermano |
| Modera | Prof. Leandro Pisano Parco Letterario |
Il convegno è organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Andretta, l’Associazione UNLA, la Pro-Loco di Andretta.
21 SETTEMBRE 2012
Narratori e cannaroni
“Venne il settembre e zio veggendomi così scheletrico, volle farmi bere un po’ d’aria nativa. […] La sera ci fu gran pranzo, coi soliti strangolapreti, e il polpettone, e la pizza rustica, e altri piatti di rito.”
(Francesco De Sanctis “La giovinezza”, Guida editori, Napoli 1983)
Ore 21.00, Palazzo Grassi – Morra De Sanctis (AV)
Incontro conviviale con cena desanctisiana insieme ai relatori dei seminari e gli operatori dell’informazione accreditati.
Il menu è curato dallo Chef Pompeo Limongiello, ristorante “L’incanto” – S. Andrea di Conza (Av).
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Dalla valle del Calore all’Ofanto _di Franca Molinaro
Dalla valle del Calore all’Ofanto _di Franca Molinaro *
Un buon modo per vincere lo stress e dimenticare i problemi quotidiani, o chi li causa, è quello di allontanarsi e smarrirsi nella natura, in luoghi dove la presenza umana è meno marcata. Così in questa giornata di inizio agosto, ho deciso di mettere diversi chilometri di distanza tra gli impegni e la mia serenità. Partenza da casa alle sette, sole poco caldo con leggera foschia, destinazione Valle dell’Ofanto. Nel fuoristrada poche cose, un panino, l’acqua, una tenda militare, un coltello, la fotocamera, un quaderno e una penna, spengo anche il telefono. Scelgo la strada più impervia, la 303 dal Passo di Mirabella fino a Taverne di Guardia poi, il cartello azzurro mi indica il bivio di Andretta. Il Formicoso è una distesa di stoppie che asciugano la rugiada sotto il sole del mattino, campi immensi senza vegetazione arborea, solo graminacee secche. L’aria si fa subito arsa, qualche gazza e qualche cornacchia saltellano tra l’ocra della paglia interrotta dal giallo luminoso dei rotoloni appena imballati. Sulla strada dissestata un trattore col suo enorme carico rientra verso una sperduta fattoria sulla cui aia riposano numerosi attrezzi agricoli.
Come ho visto la terra d’Irpinia. di Luigi Pucciano
Come ho visto la terra d’Irpinia. di Luigi Pucciano * _ pubblicato sul MATTINO del 23 7 2012 _ continua la serie di riflessioni post Convegno RECUPERA / RIABITA tenuto nell’Abbazia del Goleto dal 22 al 24 giugno 2012
Torno in Irpinia dopo un anno di assenza. Sono approdato lo scorso anno per la prima volta sulle spalle di Cairano per godere dal vivo quello che avevo assaporato per mesi tramite il blog della Comunità Provvisoria, i racconti strazianti di Franco Arminio, le delicate visioni di Angelo Verderosa. Finalmente sedevo sulla rupe, ascoltavo il silenzio e masticavo lentamente, assaporando il paesaggio e il calore umano di gente semplice, mesta, profonda.
Sono rimasto folgorato da una bellezza tutt’altro che prorompente, mesta, orgogliosa nonostante fossi già abituato alla mia Calabria. Sono tornato più volte la scorsa estate, curioso di scoprire ulteriori sfumature, approfondire discorsi, scoprire altre luci, indagare altri luoghi di una terra semplice e generosa verso chi sa raccoglierne i frutti.
Questa volta è un viaggio fecondo, si va in Irpinia con il mio collega Daniel, che ho stremato con i miei racconti favolosi sull’Irpinia, e due grafici olandesi, Hans e Ingeborg che hanno raccolto l’ispirazione della rupe di Cairano per trasformarla in una serie di racconti e immagini da regalare al mondo in forma di libro digitale. Andiamo insieme per partecipare, ritrovare chi in Irpinia ci mette l’anima e per far muovere le balene di pietra che volano già alto, ricamando piroette su un orizzonte lontano.
La cultura irpina come possibile guida per il futuro
La cultura irpina come possibile guida per il futuro _ di Paolo Saggese (articolo pubblicato sulla prima pagina del MATTINO del 10 luglio 2012)
C’è un grande fermento culturale soprattutto in Alta Irpinia, in questi mesi della “crescita zero”, un fermento trasversale e intergenerazionale, che potrà forse essere velleitario – cosa che non credo -, ma almeno dimostra reattività e vivacità. C’è un movimento “No petrolio”, che dimostra attenzione per i problemi ambientali e per il futuro di questa nostra piccola “Arcadia”, c’è un’ipotesi di rilancio dei Festival cinematografici di Bagnoli Irpino e di Torella dei Lombardi attraverso una sinergia con Giffoni, c’è un movimento a favore dei piccoli comuni, che ha visto l’intervento di architetti, sociologi e intellettuali chiamati a raccolta da Angelo Verderosa, c’è un progetto di rilancio della Avellino – Rocchetta Sant’Antonio (In_Loco_Motivi). Possiamo aggiungere la rivitalizzazione del “Parco Letterario Francesco De Sanctis”, sotto la direzione di Mario Salzarulo, teso alla valorizzazione dell’Alta Irpinia attraverso il carattere unificante della figura del grande critico di Morra Irpino. Se mi è consentito, c’è anche l’attività del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, che sta portando avanti una battaglia culturale a favore della letteratura meridionale, che ha visto il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca prendere in considerazione la possibilità di rivedere le “Indicazioni nazionali” per i Licei.
DIEGO LAMA e la balena di pietra
Sabato sono andato nell’Alta Irpinia, vicino Nusco, all’Abazia del Goleto. L’Abazia fu fondata da San Guglielmo nel 1133 in un luogo dotato di strani poteri tra S. Angelo dei Lombardi e Lioni. Non è la prima volta che raggiungo queste terre, ma ogni volta mi perdo: per un’ora mi muovo tra strade e superstrade deserte, con la sensazione di girare intorno al nulla, e di non capire, e di essermi perso anche dentro. Poi d’improvviso ritrovo la traccia, la via, il sentiero, e arrivo. Quando arrivo, mi fermo, e scopro che non è stato un semplice viaggio ma un’esperienza di purificazione. Le terre attorno al Goleto, a detta di molti, hanno il potere magico di trasformare chi le attraversa così come fu mutato Guglielmo nel 1133 sulla strada verso la Terra Santa. Però bisogna trattenersi qualche giorno per assorbire pienamente la forza di questi luoghi.
PROFONDO SUD _ CAMBRIA
PROFONDO SUD, l’ultimo lavoro di DOMENICO CAMBRIA (Mimì), è nelle librerie ed edicole di Avellino, Benevento (Masone), Bagnoli (Pro loco e la Lucciola), Montella, Nusco, Lioni, Mirabella E., Grottaminarda, Ariano.
Il sud, la politica, la Chiesa i temi trattati. In un momento di grande disagio politico che il nostro Paese sta attraversando, la speranza è, che, un piccolo contributo possa diventare grande, se solo noi lo vorremmo, nell’analizzare le vere cause di un crollo che non è affatto economico, ma di valori.
Risposta ad una lettera di un molisano che si è sentito abbandonato e isolato in mezzo alla neve
di Luciana Cerreta _ Risposta ad una lettera di un molisano che si è sentito abbandonato e isolato in mezzo alla neve.
Ciao Marcello, sono un’amica di Elvira che mi ha segnalato la tua lettera, l’ho letta con molto interesse e ho scoperto che non siamo soli, voi siete come noi, noi siamo il vostro specchio; noi siamo gli Irpini e i Sanniti. Siamo sommersi dalla neve, siamo isolati, abbandonati, rinchiusi nelle nostre case e con il cibo che scarseggia. Fuori nevica ininterrottamente da giovedì scorso, ci sono luoghi inaccessibili anche allo spazzaneve; ci sono animali che muoiono, uomini in difficoltà, donne disperate perché sole, anziani che da giorni non escono di casa. Ecco c’è tutto questo e nient’altro. Il nulla oltre la solitudine.
Nessun telegiornale si è occupato del caso Irpinia, come se l’Irpinia non esistesse, non fosse Italia; questo non deve sorprenderci se lo stesso presidente della regione Campania, Caldoro, ha detto ai microfoni di una certa trasmissione che in fondo da noi ci sono solo pochi centimetri di neve e che essendo in montagna siamo abituati a conviverci. VERGOGNA.
La biglia di vetro un racconto di Lucia Marchitto

La cartella a tracolla gli sbatteva sui fianchi, Marco correva stringendo tra le mani un sacchetto di stoffa marrone legato con un laccetto. Arrivato davanti al portone si fermò di colpo respirando profondamente e, stupito, si accorse che Samuele non c’era.
Strano Samuele tutte le mattine era pronto sul portone che lo aspettava impaziente perché lui era sempre in ritardo. Con forza bussò alla porta che restò chiusa. Le nocche della mano erano diventate rosse, un rosso che tendeva al viola quasi scorticate dal lungo bussare, allora sollevò anche l’altra mano per picchiare ancora più forte, il sacchetto cadde per terra e le biglie colorate cominciarono a rotolare sulla strada. Si affannò nella corsa e riuscì a recuperarle, le mise nel sacchetto e lo legò con forza, poi cominciò a correre verso la scuola. Leggi il seguito di questo post »
LA SPADA E LA BILANCIA
… una notte di primavera
Ancora un racconto breve con i colori della Valle bleu sulla rivista web ‘art a part of cult(ure)’…
Ecco il link:
http://www.artapartofculture.net/2012/01/08/de-nicola-vito-una-notte-di-primavera/





