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Poesie no petrolio

00 cairano 7x 3Terra di pane, acqua e amore / Poesie no petrolio

Nel corso della rassegna “Cairano 7x”, il 5 agosto 2014, a partire dalle ore 18.00, sarà presentata a Cairano l’antologia poetica “Terra di pane, acqua e amore”, a cura di Alfonso Attilio Faia, Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese, Delta 3 edizioni, Grottaminarda, Av, 2013. Si tratta di una testimonianza civile con cento autori contro le trivellazioni petrolifere in Alta Irpinia e in difesa della natura, delle popolazioni locali, dell’agricoltura, dell’acqua e dell’ambiente, per un futuro di salute e di progresso. Ovviamente, si tratta di una manifestazione di grande rilevanza civile in un momento cruciale in difesa del territorio, dopo le ultime notizie non proprio rassicuranti, che provengono dalle sedi istituzionali centrali.

All’incontro, moderato da Salvatore Salvatore, interverranno i componenti del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud Alfonso Attilio Faia, tra l’altro uno dei leader del movimento No Petrolio in Alta Irpinia, Peppino Iuliano, Presidente del Centro, Alfonso Nannariello, Paolo Saggese, Direttore Scientifico del Centro, dunque Angelo Verderosa e Dario Bavaro, organizzatori dell’evento.

Alla manifestazione sono stati invitati tutti gli autori presenti nell’antologia, ovvero il “Corriere dell’Irpinia”, Ugo Piscopo, Toni Iermano, Costanza D’Elia, Claudio Damiani, Alessandro Di Napoli, Giovanni Sasso, Alfonso Nannariello, Nicola Prebenna, Salvatore Salvatore, Luisa Martiniello, Franca Molinaro, Gabriele De Masi, Vincenzo D’Alessio, Antonietta Gnerre, Leggi il seguito di questo post »

Dalla valle del Calore all’Ofanto _di Franca Molinaro

l’accellica e la valle del calore _ foto angelo verderosa

Dalla valle del Calore all’Ofanto  _di Franca Molinaro *

Un buon modo per vincere lo stress e dimenticare i problemi quotidiani, o chi li causa, è quello di allontanarsi e smarrirsi nella natura, in luoghi dove la presenza umana è meno marcata. Così in questa giornata di inizio agosto, ho deciso di mettere diversi chilometri di distanza tra gli impegni e la mia serenità. Partenza da casa alle sette, sole poco caldo con leggera foschia, destinazione Valle dell’Ofanto. Nel fuoristrada poche cose, un panino, l’acqua, una tenda militare, un coltello, la fotocamera, un quaderno e una penna, spengo anche il telefono. Scelgo la strada più impervia, la 303 dal Passo di Mirabella fino a Taverne di Guardia poi, il cartello azzurro mi indica il bivio di Andretta. Il Formicoso è una distesa di stoppie che asciugano la rugiada sotto il sole del mattino, campi immensi senza vegetazione arborea, solo graminacee secche. L’aria si fa subito arsa, qualche gazza e qualche cornacchia saltellano tra l’ocra della paglia interrotta dal giallo luminoso dei rotoloni appena imballati. Sulla strada dissestata un trattore col suo enorme carico rientra verso una sperduta fattoria sulla cui aia riposano numerosi attrezzi agricoli.

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Written by A_ve

6 agosto 2012 at 16:04

A LIONI, AL ROUGE _ invito da Franca Molinaro

Da Franca Molinaro ai lettori di PICCOLI PAESI, il blog della nuova ruralità

“Radici e Cultura incontro tra poesia arte e spettacolo” / Lioni 14 luglio 2012, Rouge, ore 18,30

/ una iniziativa nell’ambito delle attività dell’Università Popolare Irpina / a cura di Erminia Barbieri

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Written by A_ve

13 luglio 2012 at 04:57

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BIOARCHITETTURA ed EVENTI _ di FRANCA MOLINARO

BIOARCHITETTURA ed EVENTI _ di FRANCA MOLINARO per il quotidiano OTTOPAGINE  domenica 1 luglio 2012

download articolo in PDF (1 Mb)  Franca Molinaro x Ottopagine 1 7 2012

Da sempre il concetto di architettura si è identificato con l’idea di spazio interno o esterno studiato per adempiere alle molteplici esigenze dell’uomo, uno spazio che si modifica e si caratterizza secondo i luoghi, i culti, le ere, le civiltà. L’architettura, più delle altre arti, esprime appieno il volto di una comunità, ha una sua utilità immediata, tangibile, disegna gli spazi del vivere umano nella sua totalità assoluta. Seguire il suo sviluppo vale a individuare le esigenze dell’uomo dalla sua comparsa sulla scena storica. Le caverne poi le palafitte, le capanne di fango e le prime costruzioni di pietra sormontate da frasche, rappresentano le prime forme di abitazioni, già si parla, in qualche modo, di architettura. Il grande passo verso la vera architettura è promosso dalla spiritualità dell’uomo, infine, la diversificazione delle classi sociali stabilisce i canoni degli edifici e degli spazi. L’architettura segue il percorso dell’uomo e ne condivide il pensiero, dall’armonia perfetta adottata da Fidia, in cui lo spazio vive e respira, compenetrandosi tra interno ed esterno, interagendo, diventando aria e cielo, verso l’oscurantismo romanico dove l’uomo è soffocato dall’idea della morte e dell’aldilà. Ancora lo spirito si eleva in cerca di Dio ed innalza guglie aguzze poi si appiana e prende profili antropocentrici col Rinascimento. Corsi e ricorsi portano l’uomo alle soglie del ‘9oo con le conquiste tecniche più impensate, trionfa il ferro e il cemento che detta nuove regole e nuove sfide. Si assottigliano le mura, scompare la capriata, la pietra, resiste ancora il cotto. L’architettura degli ultimi anni ha visto l’impiego di materiali sempre più alternativi, a volte nocivi alla salute, a volte incompatibili con l’ecosistema. Troneggia il ferro nonostante la sua ottima termo conduzione, le vernici tossiche, i riscaldamenti con eccessiva immissione di ossido di carbonio.

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Bonito, estate al Museo

Partiranno il 20 giugno gli appuntamenti estivi al Museo delle Cose Perdute di Gaetano De Vito a Bonito, la manifestazione ideata e curata da Franca Molinaro è resa possibile dalla disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Bonito, nella persona del sindaco Antonio Zullo e dell’Assessore alla Cultura David Ardito, dal Giovane De Vito fondatore del museo, dall’Editore Donatella De Bartolomeis giovane esordiente editrice che ha sfidato il sistema editoriale del Sud per dare maggiori possibilità agli autori validi. Gerardo Lardieri di Teora è uno studioso della musica antica, competente con diversi strumenti musicali, accompagna il suono con una voce melodica paragonabile ai classici della canzone napoletana. LaMolinaro, Direttrice della Collana “Radici” per le edizioni “Il Papavero”, cura le attività legate al dialetto, la tradizione, il territorio. In quest’ottica si inserisce il premio di poesia esclusivamente dialettale creato in collaborazione col comune di Castel Baronia, che si terrà il 12 agosto nel detto paese. Appuntamenti, dunque, da non perdere per visitare il museo e fare cultura in modo piacevole e intelligente.

Comune di Bonito

I incontro“Estate al museo”

a cura di Franca Molinaro

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Written by A_ve

15 giugno 2012 at 14:33

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Squacqualacchiun, Rafano e Tomacelle

teora, squacqualacchiun

TEORA : Squacqualacchiun, Rafano e Tomacelle

a cura di Franca Molinaro (con una ricetta di Gerardino Lardieri)

In questi giorni ho avuto modo di incontrare, in Alta Irpinia, amici preoccupati per la sorte del rafano di Teora, oggi, mi riferiscono, importato dalla Svizzera per il fabbisogno locale. Incuriosita sono andata in paese a cercare notizie di questo particolare ortaggio. Teora ha origini remote, è legato alla cultura di Oliveto-Cairano per via delle tombe a fossa, più tristemente è ricordato dopo il terremoto dell’ottanta per la  sua totale distruzione, e selvaggia ricostruzione. Teora antico vive soltanto in un rudere della chiesa e nel patrimonio immateriale mantenuto vivo da un pugno di amici, vanta, però, una particolare tradizione, quella della tomacella insaporita con  la radice grattugiata del Rafano. Con la promozione dei prodotti  tipici la tomacella teorese ha avuto un certo successo tanto da indurre un aumento della produzione. Di conseguenza più tomacelle, più rafano da raccogliere fino al rischio di estensione della preziosa radice.

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cinghiali e caffè

Cinghiali e caffè a Lioni _ di Franca Molinaro

Giovedì 29 dicembre 2011 si è conclusa a Lioni, presso l’Osteria San Bernardino, una mia personale di pittura, in tale occasione abbiamo presentato, insieme alle Sentinelle dell’Irpinia, Michele Ciasullo, Paolo Saggese, Carmine Famiglietti, Giuseppe Iuliano, Alessandro Di Napoli, Teresa Di Paola, Donatella De Bartolomeis, Donato Cassese, l’ultimo mio libro “Menesta Asciatizza”. Quest’evento è stato l’anticipazione del programma, per il nuovo anno, che partirà a metà gennaio con la presentazione della personale di pittura dell’artista Stella D’Amico e di autori italiani partecipanti alla Fiera Italiana del Libro istituita dall’Editrice “Il Papavero”. L’idea è nata grazie alla disponibilità del proprietario del locale e Presidente dell’Associazione “Fateci Respirare”, Antonio Pica, nonché di Donatella De Bartolomeis che si distingue in Irpinia come unica editrice nel vero senso della parola, la DDB infatti, per pubblicare, non chiede denaro ma sceglie il materiale che ritiene valido e lo stampa a sue spese con relativa percentuale di rientro per l’autore.

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Tessitura a Bisaccia

Bisaccia: capitale irpina della tessitura _  di Franca Molinaro

L’Irpinia, da sempre, è stata popolata da armenti stanziali o transumanti. Piccoli greggi pascolavano sui poderi domestici mentre fiumi di pecore percorrevano i tratturi secondari che confluivano nel Regio Tratturo Pescasseroli-Candela. Di questa numerosissima popolazione si apprezzavano le carni, i formaggi, la lana. Era proprio quest’ultima motivo di orgoglio e di traffico. Le pecore, tosate in primavera, trascorrevano un’estate più fresca e preparavano un vello più folto e caldo per l’inverno a venire. Intanto la lana era lavata prima della tosatura facendo tuffare gli animali nei fiumi, dopo era lavata di nuovo, asciugata e pettinata. Quest’ultima operazione era eseguita meccanicamente con apposito attrezzo, oppure manualmente nel caso di piccole quantità. Si trattava di un lavoro meticoloso: ogni fiocchetto di lana andava allargato e ripulito di ogni impurità. In virtù di questo lavoro laborioso nacque il proverbio: chi non tene che fa’ mett’i cani a pettenà.

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Written by A_ve

20 ottobre 2011 at 17:31

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corridoi fluviali

Tra i corridoi fluviali irpini con gli Amici della Terra Irpinia _ di Franca Molinaro

La rete fluviale, da millenni, costituisce le primarie direttrici di traffico, sia essa costituita da grandi fiumi o semplicemente da fiumane ed affluenti. La nostra Irpinia poi, così insolitamente strutturata dal punto di vista geologico, tanto da impressionare e disorientare visitatori occasionali, è condizionata dalle numerose vallate che trasversalmente l’attraversano, tali vallate sono solcate dai fiumi che danno loro il nome e da strade che collegano i due versanti  dell’appennino. È risaputo che le prime vie  di comunicazione furono tracciate dagli animali selvatici che si spostavano in cerca di cibo, acqua e condizioni climatiche migliori, tracciati calcati poi dagli antenati preistorici anch’essi in seguita alla cacciagione. Le acque, da sempre fonte di ricchezza per l’approvvigionamento delle provviste alimentari, si prestavano ad essere navigate con chiatte o rustiche imbarcazioni dando la possibilità di un più veloce spostamento. Nel caso dei nostri fiumi possiamo parlare soprattutto di Leggi il seguito di questo post »

Written by A_ve

12 ottobre 2011 at 16:06

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Antropologia in Irpinia: L¹arco di rovo

di Franca Molinaro

Dopo il successo del convegno “Tributo a Fedele Giorgio” con il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, per la presentazione del libro di Donato Cassese, un nuovo appuntamento a Sant’Andrea di Conza e, restano per qualche modo in tema con l’intellettuale sant’andreano, stavolta sarà protagonista l’antropologia. Ad organizzare la giornata di studio è il Centro Studi Tradizioni Popolari “Alfonso M. di Nola”, in data primo ottobre alle ore 9.00 presso i locali dell’ex-fornace. Il tema è “L’arco di rovo. Poetiche e simboli del corpo nelle terapie magico-sacrali dell’infanzia”.

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Written by A_ve

29 settembre 2011 at 09:27

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