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FUOCHI FATUI

27.10.2013 _ il Comitato NO PETROLIO in Irpinia in visita in Val d'Agri.

27.10.2013 _ il Comitato NO PETROLIO in Irpinia in visita in Val d’Agri.

Mentre la Campania brucia di rabbia tra roghi tossici e coscienze accese da un rigenerato impegno civile, per l’Irpinia si profila all’orizzonte l’oscuro destino della petrolizzazione, in un silenzio fragoroso di indifferenza e disimpegno.

I progetti di ricerca di idrocarburi attendono il completamento degli iter autorizzativi e l’incertezza sugli esiti apre ampie discussioni sui possibili scenari che potrebbero profilarsi. Il dibattito, in corso da mesi, sembra scadere purtroppo solo in superficiali valutazioni di merito, senza offrire invece spazio ad una puntuale considerazione sui possibili effetti negativi sulla salute e sull’equilibrio ambientale che il petrolio potrebbe andare ad alterare.

Le valutazioni degli esperti non lasciano dubbi sull’incidenza dannosa del petrolio sui territori interessati dalle estrazioni, con riferimenti allarmanti sull’aumento delle malattie e sull’aumento dell’inquinamento.

Il Prof Sabino Aquino, interessato dal Comitato No Trivellazioni Petrolifere in Irpinia per offrire delle osservazioni al progetto per il pozzo esplorativo Gesualdo-1, sottolinea nelle sue conclusioni l’assoluta incompatibilità dell’Irpinia con pratiche di ricerca o sfruttamento degli idrocarburi. La struttura geologica irpina presenta una originale composizione di elementi che ne rendono una consistenza assai fragile e vulnerabile. Il reticolo idrografico sotterraneo, variegato ed esteso per centinaia di chilometri quadrati, viene descritto come una vera e propria spugna che assorbe e rilascia facilmente ogni sostanza con la quale viene a contatto. Il sottosuolo irpino, già interessato da fenomeni di subsistenza, alimenta attraverso le proprie acque sotterranee il complesso sistema delle sorgenti che a loro volta consentono, attraverso i vari acquedotti, l’approvvigionamento idrico di Napoli, della Puglia e della Basilicata. Dalla facile considerazione di queste osservazioni sorge spontanea la domanda su quale sia la reale necessità di esporre un territorio così vulnerabile al rischio di inquinamento, inevitabilmente collegato, alle ispezioni e trivellazioni petrolifere, che necessitano dell’uso di ingenti sostanze chimiche per le operazioni di perforazione del sottosuolo.

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Written by A_ve

28 ottobre 2013 at 07:46

LA BUONA IRPINIA SU REPUBBLICA

L’IRPINIA, da Gesualdo a Sant’Angelo dei Lombardi al Goleto, nella pagina nazionale di ‘Repubblica’. Una bella promozione per il nostro territorio firmata da CARLO PETRINI, presidente di Slow Food Italia.

Speriamo davvero di non dover tornare sulle pagine di Repubblica per i POZZI PETROLIFERI, le PALE EOLICHE e gli ELETTRODOTTI che alcuni vorrebbero realizzare.

Chiediamo a tutti i sindaci e amministratori comunali, provinciali e regionali di opporsi alle richieste di concessione in atto con delibere di consiglio comunale chiare e ineccepibili. Bisogna fare scelte chiare per tutelare il nostro ambiente e comunicarle ai cittadini. Senza infingimenti.

Vogliamo un’ambiente sano, un’agricoltura biologica ed un indotto turistico (come di dichiara nei convegni) o si vogliono agevolare gli speculatori delle multinazionali dell’energia ?

A Sant’Angelo dei Lombardi davvero si vogliono mettere pale eoliche e piloni dell’elettrodotto a ridosso della splendida Abbazia del Goleto ? (quella fotografata nella pagina nazionale di Repubblica, per intenderci). Si attendono risposte chiare, grazie.

Written by A_ve

10 ottobre 2013 at 10:57

alta irpinia e piccoli paesi

castello di quaglietta _ foto fattoruso

castello di quaglietta _ foto fattoruso

“Alta Irpinia e piccoli paesi” _ di Luigi D’Angelis *

In queste settimane estive da più parti è tornato d’attualità il tema dei piccoli Comuni montani al di sotto dei 2000 abitanti che, coma ha documentato uno studio dell’ANCI, costituiscono il 43,7% delle amministrazioni comunali del nostro Paese, percentuale che cresce sin oltre il 70% se si considerano i Comuni con popolazione sino a 5.000 abitanti. In questi risiedono 10.373.487 abitanti pari al solo 17.2% della popolazione dell’Italia coprono, però, circa il 70% del territorio nazionale. Di fronte a questi dati, un piccolo paese come Cairano che dal 1861, anno dell’unità d’Italia, ha perso oltre 1500 abitanti (oggi 370), può essere un punto di osservazione privilegiato per analizzare e comprendere le problematiche e, soprattutto, il futuro dei 3534 Comuni  sotto i 2000 abitanti.

Risorsa o ostacolo allo sviluppo del sistema Italia? Negli ultimi mesi si è ripetuta questa domanda da cui si attendono risposte serene e responsabili ai vari livelli istituzionali attraverso il sostegno ad un federalismo solidale e ad una organizzazione dei poteri locali che non crei discriminazione fra città e piccoli centri.

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Written by A_ve

10 ottobre 2013 at 10:36

TERRA E LIBERTA’

casolare irpino interno 2013Carissimi,
L’accoglienza rurale Terra e Liberta’ vi da la propria disponibilità’ a partecipare alla manifestazione di promozione sociale e Culturale:
1 ) L’accoglienza rurale Terra e Liberta’ dispone di ogni sorta di autorizzazione per la produzione ,la trasformazione , la manipolazione, la somministrazione di alimenti e bevande;
2) E’ Regolarmente iscritta alla C.C.I.I.A.A. come Agriturismo ed emette regolare scontrino fiscale;
3) in virtu’ della possibilita’ di comunicare ed espletare l’esercizio della propria attivita’ di manipolazione e somministrazione in luogo diverso dai locali per i quali si e’ autorizzati in caso di
manifestazioni di pubblico sociale e culturale interesse, ed essendo attrezzata da alcuni anni per l’offerta gastronomica di “piazza” si propone quanto segue:
Prodotti manipolati :
-Zuppa di grano antico e castagne servita con olio crudo
-Caciocavallo podolico fuso alla brace servito su pane di grano antico molito a pietra lievitato naturalmente impastato a mano e cotto a legna;
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Written by A_ve

9 ottobre 2013 at 17:37

L’IRPINIA COLONIZZATA

di GIANDONATO GIORDANO x il Corriere Irpinia 27 9 2013 _   

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Trentatre associazioni hanno animato il primo Forum ambientale dei paesi dell’ Appennino meridionale.

L’incontro si è svolto sabato 21 settembre 2013 nella suggestiva cornice dell’Abbazia del Goleto, luogo simbolico non solo per la sua millenaria storia di centro religioso ma anche perché attualmente interessato allo scellerato passaggio di un elettrodotto di ben 150.000 kilovolts e all’installazione di 12 pale eoliche proprio a ridosso dell’Abbazia. Una demenziale scelta che speriamo venga scongiurata dalla Regione e, in caso contrario, fermamente osteggiata dalle istituzioni, a partire dal Comune di Sant’Angelo dei Lombardi. Sarebbe grave che allo scempio ambientale del Formicoso si aggiungesse anche quello storico artistico, con il deturpamento di uno dei luoghi più belli e significativi dell’Irpinia. La provincia di Avellino è diventata terra di forte colonizzazione ambientale, iniziata già un secolo fa con la captazione delle acque di Caposele da parte dell’Acquedotto Pugliese, continuata con il passaggio in alcune aree della provincia di pericolosi e invasivi elettrodotti voluti e realizzati dall’Enel, fino all’invasione selvaggia e speculativa dell’eolico da parte delle multinazionali del vento, mentre sono in agguato quelle del petrolio che hanno preso di mira il sottosuolo irpino che pare sia gravido di oro nero.

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Incontro al Ministero dell’Ambiente

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a cura di Eduard Natale / RESOCONTO dell’incontro al Ministero dell’AmbienteIl mio racconto della giornata di oggi sarà puntuale e cercherò di riassumere tutti i punti trattati in dettaglio. Le altre persone che con me hanno preso parte a questa fantastica giornata potranno aggiungere mie eventuali dimenticanze. Perdonatemi ma ho cercato di scrivere appena tornato da Roma, complice dunque la stanchezza. Buona lettura, Eduard.

Siamo partiti da Napoli in direzione Roma stamattina (intorno alle 13.00). In auto il dott. Sabino Aquino, il prof. Franco OrtolaniTiziana Nittoli e io (Eduard Natale). Il punto di incontro è stato fissato alle 16.00 nello studio di Carlo Sibilia (deputato del Movimento Cinque Stelle) nei pressi del Parlamento che ha chiesto per noi udienza al Ministero dell’Ambiente. Raggiunto lo studio, abbiamo ritrovato i nostri carissimi amici tra cui Angelo Verderosa (Comitato Civico S.Angelo dei Lombardi), Angelo Ciccarella (Comitato Ambiente e Territorio di Bisaccia) e Michele Sollazzo (Comitato NO Eolico selvaggio). Lo scopo del pre-incontro era quello di pianificare l’ordine degli interventi che è stato, nell’ordine, quello del problema ricerca di idrocarburi e perforazione del pozzo Gesualdo1, seguito dalla problematica degli elettrodotti strettamente connessa con gli impianti eolici selvaggi in provincia di Avellino. Nella stanza nella quale siamo stati accolti era presente un grazioso cesto di prodotti tipici irpini come fagioli, grano, vino, formaggi: con gli amici di Bisaccia, con Angelo siamo stati ben lieti di preparare per chi ci avrebbe ricevuto di lì a poco i prodotti per i quali stiamo serenamente lottando, i frutti della nostra terra, ciò che contraddistingue il marchio DOC degli abitanti della provincia di Avellino. Ora in serio pericolo.

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i COMITATI CIVICI al Ministero dell’Ambiente

2013 09 21 Ottopagine

2013 09 22 Corriere

2013 09 22 Corriere

2013 09 22 Il Mattino