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L’IRPINIA COLONIZZATA

di GIANDONATO GIORDANO x il Corriere Irpinia 27 9 2013 _   

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Trentatre associazioni hanno animato il primo Forum ambientale dei paesi dell’ Appennino meridionale.

L’incontro si è svolto sabato 21 settembre 2013 nella suggestiva cornice dell’Abbazia del Goleto, luogo simbolico non solo per la sua millenaria storia di centro religioso ma anche perché attualmente interessato allo scellerato passaggio di un elettrodotto di ben 150.000 kilovolts e all’installazione di 12 pale eoliche proprio a ridosso dell’Abbazia. Una demenziale scelta che speriamo venga scongiurata dalla Regione e, in caso contrario, fermamente osteggiata dalle istituzioni, a partire dal Comune di Sant’Angelo dei Lombardi. Sarebbe grave che allo scempio ambientale del Formicoso si aggiungesse anche quello storico artistico, con il deturpamento di uno dei luoghi più belli e significativi dell’Irpinia. La provincia di Avellino è diventata terra di forte colonizzazione ambientale, iniziata già un secolo fa con la captazione delle acque di Caposele da parte dell’Acquedotto Pugliese, continuata con il passaggio in alcune aree della provincia di pericolosi e invasivi elettrodotti voluti e realizzati dall’Enel, fino all’invasione selvaggia e speculativa dell’eolico da parte delle multinazionali del vento, mentre sono in agguato quelle del petrolio che hanno preso di mira il sottosuolo irpino che pare sia gravido di oro nero.

Un’ aggressione al territorio che ha fatto coniare alle associazioni ambientali che hanno partecipato al Forum un significativo e suggestivo slogan “ Giù le mani”, tentativo coraggioso e civico per non doverle un giorno alzare in segno di resa. Al Goleto in un soleggiato pomeriggio di settembre una folla di cittadini senza indossare alcuna casacca partitica e senza la partecipazione diretta di esponenti politici, ha discusso con dovizia di dati e con cognizione scientifica i problemi legati alle varie emergenze ambientali di cui l’Irpinia è vittima; da quella idrica, attualizzata anche dal riordino demenziale degli Ato fatto dalla Regione Campania, all’annoso problema dei rifiuti e alle pericolose e intrecciate vicende malavitose che si muovono in Campania sul versante dello smaltimento abusivo dei rifiuti tossici, al problema del petrolio o a quello dell’eolico selvaggio.

Al Goleto protagonista assoluto del Forum sono state le associazioni che continuano a contraddistinguersi per un impegno civile che ormai manca alla politica, dominata dal grigiore delle idee e dalla mediocrità dei suoi esponenti. Ma l’impegno delle associazioni non è solo in difesa del territorio colpito da varie speculazione e assediato da molte emergenze ma è anche un impegno per lo sviluppo attraverso la valorizzazione della ruralità, non intesa come esaltazione bucolica del paesaggio ma come valorizzazione di una civiltà, quella appenninica che ha tratto la sua ispirazione proprio da quel mondo. La cultura dell’Appennino si differenzia notevolmente da quella tirrenica imbevuta dall’urbanesimo occidentale e influenzata dall’eterno mito del progresso economico, ma si differenzia anche da quella adriatica intrisa di spirito levantino e mercantile che si traduce in un dinamismo individuale ed egoistico. La cultura dell’Appennino è soprattutto cultura di Comunità costruita sulle mille realtà dei paesi dell’entroterra dove prevale la forte identità basata sui valori sociali e antropologici di antica stirpe italica, ma anche sulla specificità del territorio, dei suoi prodotti tipici, dell’enogastronomia delle risorse archeologiche delle bellezze ambientali, delle risorse naturali come l’acqua, il vento, tutte ricchezze da conservare e utilizzare con giudizio perché rappresentano il futuro dell’Irpinia e dell’ intero Appennino meridionale.

Una Risposta

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  1. […] L’IRPINIA COLONIZZATA / di Giandonato Giordano editoriale sull’importanza del 1° Forum Ambiente tenuto al Goleto … “… luogo simbolico non solo per la sua millenaria storia di centro religioso ma anche perché attualmente interessato allo scellerato passaggio di un elettrodotto di ben 150.000 kilovolts e all’installazione di 12 pale eoliche proprio a ridosso dell’Abbazia. Una demenziale scelta che speriamo venga scongiurata dalla Regione e, in caso contrario, fermamente osteggiata dalle istituzioni, a partire dal Comune di Sant’Angelo dei Lombardi. Sarebbe grave che allo scempio ambientale del Formicoso si aggiungesse anche quello storico artistico, con il deturpamento di uno dei luoghi più belli e significativi dell’Irpinia”. LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO : https://piccolipaesi.wordpress.com/2013/09/27/lirpinia-colonizzata/ […]


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