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la Fossakultur di Oliveto-Cairano su Archemail.it
Navigando sulla rete ho trovato il sito ‘archemail.it’; contiene schede e testi di archeologia. Mi interessa la ‘fossakultur’ di Oliveto-Cairano. Piccoli Paesi dovrebbe essere anche un contenitore di notizie e approfondimenti storici sui nostri paesi. La civiltà di Oliveto-Cairano rappresenta la fondazione degli insediamenti dei piccoli paesi del sistema relazionale Sele-Ofanto / Tirreno-Adriatico. Non ho studiato Archeologia ma mi affascina conoscere perché siamo qui, su questi dossi appenninici. L’archeologo Gianni Bailo Modesti * ha dato, qualche decennio fa, un decisivo contributo alla conoscenza della nostra civiltà arcaica. Chi ha tempo e voglia può aggiungere altro materiale. Raccogliendo le sollecitazioni di Cambria, quelle costruttive, in autunno potremmo tenere un incontro sull’archeologia. a.v.
Cenni storici _ Cairano sorge su di un’alta collina situata sulla sponda sinistra del fiume Ofanto, a breve distanza dalla Sella di Conza, che fin dalla preistoria ha rappresentato un importante punto di transito. Essa costituiva il naturale passaggio che metteva in comunicazione la valle dell’Ofanto con quella del fiume Sele e quindi univa il litorale adriatico a quello tirrenico.
Pasolini e le lucciole
Pasolini e le lucciole _ _ _ di ANTONIO GUERRIERO *
Vi siete mai incamminati all’imbrunire lungo le valli del Calore, dell’Ufita, dell’Ofanto o del Sele ? Vi potrà capitare di assistere incantati ad un fenomeno sorprendente, all’improvviso migliaia di puntini luminosi vi avvolgeranno trasformando magicamente la notte con le loro fiammelle tremolanti. Queste luci vi trasporteranno in un mondo dove l’uomo era in equilibrio con la natura e ne percepiva il respiro e la potenza.
Pasolini utilizzò in alcuni articoli l’immagine dell’improvvisa scomparsa delle lucciole come simbolo della omologazione culturale della modernità e della perdita di questo incanto per l’avvento della tecnologia e di una civiltà che ha distrutto l’ambiente rendendoci più soli ed insicuri.
Quando Pasolini nel 1959, accompagnato da Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, vide il Laceno di Bagnoli Irpino vi ritrovò questo mondo incontaminato e pensò di sostituire le lucciole e le lanterne che fino ad allora avevano illuminato il laghetto al centro di questo splendido altopiano con le luci di un’importante rassegna cinematografica neorealista.
