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A MORRA DE SANCTIS L’ECCELLENZA DELLA VISITA TEATRALIZZATA SUI LUOGHI DI FRANCESCO DE SANCTIS

A MORRA DE SANCTIS L’ECCELLENZA DELLA VISITA TEATRALIZZATA SUI LUOGHI DI FRANCESCO DE SANCTIS.

Domenica scorsa, col Club di Territorio del TOURING CLUB ITALIANO ‘Paesi d’Irpinia’ siamo stati accolti con una inimmaginabile sorpresa dalla PRO LOCO DI MORRA DE SANCTIS. Erano uomini e donne dell’800 perfettamente IRPINI nel linguaggio e nel portamento. Attraverso varie ‘stazioni’ ci hanno fatto entrare nel migliore dei modi possibile nei luoghi e nelle stanze di Francesco De Sanctis, nato proprio qui a Morra 200 anni orsono.

Una visita teatralizzata con attori professionisti ma incredibilmente giovani del posto, fondatori della Pro Loco.  A Morra De Sanctis (Av), uno spettacolo teatrale itinerante su Francesco De Sanctis nei luoghi e con i personaggi della sua giovinezza, con estensione della visita guidata al Castello e al palazzo Molinari (splendido palazzo nobiliare al centro del paese, scampato al disastro della ricostruzione post-terremoto).

Che dire ?  Che aggiungere ? VI CONSIGLIAMO DI CONTATTARE LA PRO LOCO E DI PRENOTARVI PER UNA DELLE PROSSIME VISITE, informandovi sulle date e sugli orari.

Il riferimento è Francesco Pennella, presidente della Pro Loco; potete contattarlo al 333 1824257 o vi a.email prolocomorra@libero.it _                      a.v.

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VIAGGIO NEL CUORE DELL’IRPINIA

Grande successo per il “Viaggio nel cuore dell’Irpinia” organizzato del Touring Club Italiano attraverso il  “Club di Territorio Paesi d’Irpinia”.  Domenica 26 giugno 2016 i circa sessanta partecipanti si sono ritrovati a Gesualdo, come da programma, presso “Zembalo B&B” dove sono stati accolti dal Console del Club di Territorio Paesi d’Irpinia, Angelo Verderosa, e dal Socio Gianni Fiorentino che, nella veste di responsabile accompagnatore dell’itinerario, ha portato i saluti del Console Regionale Giovanni Pandolfo; manifestazione organizzata col supporto del socio Touring Vito Mocella e con la presenza del Console per Napoli Maria Teresa Balsimelli e dei soci Giovanni Liparulo e Pietro Di Leo.
A tutti è stata offerta da Raffaele Pietropaolo, nello Zembalo B&B, una deliziosa colazione di benvenuto anche con gustose prelibatezze locali. Al termine, con una piacevole passeggiata per le vie e i vicoli del centro storico, i partecipanti hanno raggiunto il Castello di Gesualdo, dove sono stati accolti dal vice-sindaco Gianluca Scrima in rappresentanza dell’amministrazione comunale portando i saluti del Sindaco Domenico Forgione. L’Arch. Vincenzo Cogliano, curatore dei restauri, con minuziosa conoscenza degli episodi storici e degli aspetti artistici e costruttivi, li ha quindi guidati alla scoperta del maniero appartenuto al principe madrigalista Carlo Gesualdo. A seguire, nella sala grande del vicino Palazzo Pisapia, un intervallo musicale molto apprezzato con il M° Roberta Paturzo – chitarra classica. Dopo la pausa-pranzo, il trasferimento nella vicina Fontanarosa con visita al Museo dell’arte della Pietra della Paglia e del Presepe, accolti dal Sindaco Flavio Petroccione, da Giovanni Gambino della locale Proloco e dalla guida, ing. Di Talia, che ha illustrato la storia e le tecniche della caratteristica lavorazione della paglia i cui risultati sono stati ammirati dai partecipanti negli imponenti e suggestivi moduli del Carro di Fontanarosa. A seguire, accompagnati dallo scultore Egidio Iovanna, visita al laboratorio artigiano F.lli Iovanna,  di lavorazione della pregiata “pietra bianca di Fontanarosa” e quindi visita guidata al bellissimo Santuario di Santa Maria della Misericordia, anticamente noto come Chiesa di Santa Maria del Pozzo da dove i partecipanti hanno potuto anche ammirare la spettacolare attigua Torre Civica di Fontanarosa. Col trasferimento a Paternopoli, i Soci e amici del Touring hanno ricevuto i saluti del Sindaco Pino Forgione ed hanno visitato la cantina Fiorentino, costruita mediante l’applicazione di tecniche di bioarchitettura e con l’utilizzo di materiali finalizzati alla sostenibilità ambientale. L’Azienda ha offerto ai partecipanti una degustazione dei propri vini e di prodotti tipici locali ed ha aperto, in occasione della giornata Touring, i battenti della mostra fotografica “Recupera e Riabita” ospitata in cantina ed illustrata dal fotografo Antonio Bergamino. _ (Testo di G.F., foto A.V + G.F. + FB)

La mostra fotografica sarà visitabile fino al 31 luglio 2016 ogni sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Info: 347 4869310  gianni.fiorentino@gmail.com _

 

VALVA, sabato 28 maggio 2016 _ APERTURA del CASTELLO e dei TERRAZZI / Invito

VALVA (Sa), sabato 28 maggio 2016
Bellezza e cultura per la rinascita di Valva.
Presentazione dei lavori eseguiti con i fondi comunitari PSR Misura 322.

APERTURA del CASTELLO e dei TERRAZZI

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Written by A_ve

26 Maggio 2016 at 15:31

RIAPRE IL CASTELLO DI VALVA (Sa), 35 anni dopo il sisma.

RIAPRE IL CASTELLO DI VALVA (Sa), dopo 35 anni.

Sono stati eseguiti i lavori di consolidamento dell’ala sud e ovest, ricostruita buona parte delle facciate sommitali con il sistema di archetti e merlature crollato col sisma del 1980; ricostruita l’intera copertura con struttura in lamellare e tegole laterizie; sostituiti tutti i solai in legno che erano crollati o marciti; consolidata la grande volta di mattoni in foglio soprastante le cucine. Sono stati messi in sicurezza i vari ambiti del Castello e reso accessibili 800 mq. di superfici interne a vari livelli.

Oggi 3 ottobre e domani  (S.Francesco) l’apertura al pubblico con mostre, teatro, eno-gastronomia.

INFO E IMMAGINI : clicca QUI

I Valva castello consolidamento angelo verderosa architetto 2015 _ copia

Written by A_ve

3 ottobre 2015 at 10:37

con Italia Nostra al castello di Laviano

un’occasione per visitare il Castello di Laviano (Sa) e provare l’emozione del ‘PONTE TIBETANO’ _ articoli correlati sul ponte

.tibetanolaviano

Written by A_ve

19 agosto 2015 at 10:48

Pubblicato su Varie

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UNA GRAN BELLA GIORNATA

Gran bella giornata per il Touring Club Italiano e il Club Alpino Italiano che, attraverso le delegazioni regionali per l’Alta Irpinia e Avellino, hanno organizzato un’escursione attraverso l’Alta Valle del Sele. Oltre 100 i partecipanti, provenienti da ogni parte della Campania e della vicina Lucania, che hanno potuto immergersi nella bellezza delle fioriture di maggio attraversando paesaggi incontaminati e scoprendo le sorprese dell’entroterra appenninico. Un corteo di oltre 20 auto ed un pullman ha pacificamente invaso dalle 9 di mattina i centri abitati di Senerchia (Av), Valva (Sa) e, nel pomeriggio, Laviano (Sa). Numerosissimi i giovani e le coppie con figli per mano. La manifestazione ha visto la partecipazione, aggregati al TCI e al CAI, di vari altri gruppi regionali; tra i più numerosi: l’associazione ‘Lo Scrigno’, il ‘Gruppo 7x’, l’associazione ‘Strada dei Fiori’, la ‘Pro Loco’ di Quaglietta ed il ‘Garden Club’ di Avellino. Per il Touring ha coordinato il console Angelo Verderosa del Club di Territorio ‘Paesi d’Irpinia, con il vice-console Donato Cela e il console Pierfrancesco Mastrosimone del CdT ‘Salerno’. Per il CAI, direttore di escursione Vito Abate, vice-presidente del Raggruppamento regionale della Campania e Francesca Bellucci, Presidente della sezione di Avellino.

La giornata ha preso il via alle 9 dal punto di ritrovo nel borgo di Quaglietta (Av) da cui si è partiti alla volta della ‘Riserva Naturale e Oasi Valle della Caccia’ a Senerchia dove siamo stati accolti dalla rappresentanza del WWF Irpinia. Lungo la gola scavata dal torrente ‘Acquabianca’, alle pendici sud-est del Parco regionale dei Monti Picentini, il gruppo è risalito fino alle bellissime ‘cascate’ dell’Oasi. Come da programma, alle 11,45 il Sindaco di Valva Francesco Marciello e l’amministrazione comunale ci hanno accolto all’ingresso della Villa D’Ayala-Valva, uno straordinario complesso botanico-storico e architettonico esteso per 18 ettari ai piedi della riserva naturale dei ‘Monti Eremita-Marzano’; dopo aver visitato i bei giardini all’italiana e lo spettacolare ’teatro di verzura’, una parte del gruppo, accompagnati da  Angelo Verderosa, con la collaborazione dei colleghi Giuseppe Salvia e Raffaele Caprio e l’Impresa Ediltors, ha potuto visitare i lavori in corso di restauro all’interno del ‘Castello’ salendo fino alla sommità della ’Torre normanna’. Nel pomeriggio, la ‘carovana’ ha proseguito per Laviano (Sa) dove, all’ingresso del Castello, hanno portato i saluti della comunità locale il vice-sindaco e la presidente della Pro-Loco. Guidati quindi da Gerardo Gaeta, costruttore dell’opera, buona parte del gruppo ha attraversato, con grandissima emozione, il magnifico ‘Ponte tibetano’, lungo 90 metri e sospeso vertiginosamente sulla gola di un fiume ad oltre 80 metri di altezza dal fondo. L’apertura in anteprima del ‘ponte’ (si inaugurerà il prossimo 21 giugno) è stato il coronamento di un’interessante giornata escursionistica resa possibile da due grandi associazioni nazionali di puro volontariato quali TCI e il CAI; una giornata intensa e perfetta. Chiudiamo con una delle frasi riportate in uno dei questionari distribuiti dal CdT ‘Paesi d’Irpinia’ : “Oggi tutti vicini; tutto meraviglioso, molto formativo, senza costi e a km. zero nella nostra bellissima terra

le FOTO dell’escursione Senerchia, Valva, Laviano 

notizie sull’Oasi di Senerchia

notizie sulla Villa d’Ayala-Valva

info sul Ponte tibetano di Laviano

escursione TCI – CAI : il programma

per seguire LE PROSSIME INIZIATIVE del Touring Club Italiano in Irpinia : metti ‘MI PIACE’ sulla pagina FB

Club Ter. orizz. P.Irpinia 20-02-2015

VALVA (Sa), Cenni storici, la Villa e il Castello.

IMG_6434  VALVA (Sa), Cenni storici, la Villa e il Castello   /  Valva  appartiene alla provincia di Salerno da cui dista 62 chilometri. Comune dell’alta Valle del Sele, conta 1.767 abitanti (Valvesi) e ha una superficie di 26,2 chilometri quadrati. Sorge a 510 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in Corso Vittorio Veneto , tel. 0828 796001.  web : http://www.comune.valva.sa.it/

CENNI STORICI su Valva e  il complesso monumentale della Villa D’Ayala-Valva

La Villa dei Marchesi d’Ayala di Valva e l’annesso parco, sorgono nel Comune di Valva, in provincia di Salerno, su un terreno ad andamento degradante, alle pendici del Monte Marzano.   In età romana, il territorio era attraversato da una strada di collegamento Compsa-Volcej, che metteva in comunicazione anche le aree adriatica e tirrenica.   L’inesorabile caduta dell’Impero e la conseguente crisi politica ed economica, comportarono notevoli svantaggi per la popolazione locale, determinando un arretramento degli insediamenti alle falde della montagna: infatti, i numerosi ripari nelle grotte esercitavano una forte attrattiva.  In epoca più tarda, a questi motivi si aggiunsero anche quelli religiosi; nel Medioevo, l’intera montagna si caratterizzò come area sacra, legata al culto dell’Arcangelo Michele.   Nell’epoca normanna Valva è sede di un priorato della grande abbazia di San Benedetto di Salerno, sotto il titolo di San Bartolomeo.   Valva inizia la sua storia sin dal fatidico anno Mille, quando divenne feudo di un signore di nome Gozzolino che, secondo l’uso normanno, traeva il suo predicato dal possedimento stesso. Fu forse proprio lui a far costruire la torre normanna che, pur danneggiata dal sisma del 1980, ancora si erge a guardia del parco. Accanto a essa, sul finire del XVIII secolo (fine del ‘700), un suo discendente, il marchese Giuseppe Maria Valva (morto nel 1831), volle erigere un edificio per villeggiare, che curiosamente riecheggiava, pur in proporzione ridotta, il rinascimentale castello vescovile del Buonconsiglio a Trento.   Nominato da Ferdinando IV di Borbone sovrintendente di tutte le strade e i ponti del Regno di Napoli, dopo aver tracciato la rotabile che da Eboli conduce in Basilicata, Giuseppe Maria si dedicò totalmente alla risistemazione del feudo.   Fra le diverse migliorie messe in atto, grande rilevanza assunse l’ideazione di un giardino che accresceva le attrattive della villeggiatura estiva, avvalendosi dell’opera dei migliori botanici, giardinieri e floricoltori del regno.    Nascono, così, il bosco ceduo, i frutteti, i viali di platani, magnolie e cedri, i due parterres all’italiana, le peschiere, il laghetto e il teatrino di verzura ad anfiteatro capace di mille posti. Un giardino, quello di Valva che sembra compiacersi del proprio essere anacronistico, ignorando – tranne che per la folla di statue mitologiche che lo popola silenziosamente – il sogno neoclassico ingenerato dai primi scavi ercolanensi condotti dal principe d’ Elboeuf e teorizzato in quegli anni dal Winkelmann e dall’ Abate di Saint Non.   Piuttosto che ai coevi esiti paesaggistici del jardin à l’anglaise e alla tersa maestosità d’impronta francesizzante della vanvitelliana reggia di Caserta, Valva, con il suo impianto formale, si propone di recuperare stilemi tratti dalla grande stagione italiana tra manierismo e barocco.     Alla morte del marchese Giuseppe Maria Valva nel 1831, non avendo eredi diretti, la villa passò per via matrimoniale ai d’Ayala, strettamente legati al Sovrano Militare Ordine di Malta.  Gli ultimi lavori ed interventi vennero realizzati pertanto dal marchese Francesco Saverio d’Ayala, fino alla sua morte avvenuta nel 1959;  in mancanza di eredi diretti, il marchese volle donare la villa e tutte le proprietà all’Ordine cavalleresco di Malta cui apparteneva.  L’intero complesso è frutto di una continua azione che la famiglia dei Marchesi Valva e d’Ayala è andata conducendo nei secoli, con continui rifacimenti, abbellimenti, arricchimenti. Di tale continua azione, che secondo alcune fonti fu particolarmente attiva dal XVIII secolo fino ai primi del XX secolo, deriva l’attuale immagine d’insieme del parco – villa – torre.

Il terremoto del 1980 cagionò notevoli danni all’intero centro storico di Valva e soprattutto al Castello e alle annesse pertinenze.   Intorno al 1990, gran parte del centro storico è stato ricostruito attraverso un piano di recupero ideato dall’Arch. Francesco D’Ayala Valva.    A causa della mancata attenzione legislativa nazionale e regionale, il Castello, a tutto il 2010, versava ancora in condizioni di degrado statico ed abbandono; una sola campagna di restauro era stata eseguita dalla Soprintendenza Bap di Salerno e Avellino, direttore dei lavori l’Arch. Villani, intorno al 2010 che ha portato al consolidamento della ‘torre normanna’ e al restauro del salone marchesale.    A seguito della stipula di un protocollo d’intesa tra Ordine di Malta, Soprintendenza e Comune, Villa e Castello sono parzialmente fruibili dai visitatori. Comune e Soprintendenza, nel 2012 si sono attivati per l’ottenimento di un parziale finanziamento per la messa in sicurezza e il recupero dell’ala ovest del Castello, la parte prospiciente sulla piazza Castello. I lavori di consolidamento e restauro in corso sono diretti dall’Arch. Verderosa e saranno terminati entro il 2015.

IL PARCO

Il Parco della Villa, cui si accede da valle, in prossimità del centro del paese, si sviluppa per una misura compresa tra i 17 e i 18 ettari ed è interamente circondata da mura.  Il suo disegno attuale è riconducibile ad una realizzazione del XVIII secolo e di quest’epoca presenta alcune caratteristiche tipiche. Il Parco si configura come un bosco ceduo misto, con una prevalenza di lecci, castagni ed aceri, di grande estensione e, come caratteristico dell’epoca, appunto, come bosco produttivo: esso è solcato da viali pressoché rettilinei ma che disegnano una scacchiera irregolare, dei quali alcuni ripercorrono i tracciati originali altri sono di epoca più recente.  Il parco a funzione produttiva è poi caratterizzato da alcuni episodi verdi, laddove più forte emerge la traccia dell’intervento dell’uomo, che sono fondamentalmente i due giardini all’italiana, quello in prossimità dell’ingresso e quello di pertinenza del Castello, ed il Teatrino di Verzura.  Tutto il parco risulta disseminato di arredi quali fontane, statue, piccole architetture; di estremo interesse è il sistema di caverne e canali, probabilmente risalente ad epoca romana e con funzioni di incanalatura delle acque, che attraversa il parco nella sua estensione.   Per quanto attiene in particolare agli aspetti botanici, bisogna distinguere il grande parco da quelli che sono stati definiti episodi a carattere eccezionale. Il Parco, che occupa quasi la intera estensione della proprietà, può essere distinto, a sua volta, in zone a seconda dell’essenza prevalente.    A questa caratterizzazione delle diverse zone del Parco si sovrappongono viali alberati, di volta in volta, con prevalenza di Platani, Aceri montani, Laurocerasi: sono inoltre osservabili esemplari isolati di essenze, inserite probabilmente nell’Ottocento e con finalità ornamentali, quali cedri, magnolie ed altri. Per quanto riguarda gli episodi eccezionali essi sono – come si accennava – fondamentalmente tre: i due giardini all’italiana ed il teatro di verzura. Il primo Giardino all’Italiana, di ridotte dimensioni, si trova a pochi passi dall’ingresso del Parco, nella zona a valle; il secondo Giardino all’italiana è quello tipicamente disegnato come una unità formale con la Villa, prospiciente il bel prospetto con il porticato a tre arcate; il terzo episodio è costituito dal Teatrino di Verzura, probabilmente di realizzazione Ottocentesca, realizzato con siepi di bosso ed arricchito da busti di figure umane.     Al Parco si accede dalla piazza del Calvario, attraverso un ampio cancello di ferro, ricavato in una torre di stile normanno. Lungo il viale che dall’ingresso s’incontrano due grandi statue d’eroi: Meleagro ed Ercole.  Di Villa d’Ayala colpiscono i giardini adornati di fiori per tutto l’anno e desta grande meraviglia un anfiteatro con tanto di spettatori marmorei. Al centro, in alto, è il palco d’onore ove siedono i personaggi di rilievo. Numerose e profonde sono le grotte di Villa d’Ayala, ornate di statue, come la Grotta dei Mostri, “abitata” da statue d’aspetto orribile.  Davanti al porticato vi sono cinque sculture raffiguranti le arti: la Musica, la Danza, il Canto, la Pittura e la Scultura. Uno scenario da inconsueta bellezza ancestrale caratterizza Villa d’ Ayala. Avvolta in un magico silenzio, si presenta al visitatore come un ambiente quasi irreale, isolato dal mondo esterno. Il parco rappresenta con il suo patrimonio boschivo un autentico polmone verde.

IL CASTELLO

La Villa d’Ayala, detta Castello, ha uno sviluppo planimetrico di circa 600 metri quadrati coperti e si estende in senso nord-sud con sviluppo dalla poderosa ‘Torre’, denominata da alcune fonti Torre Normanna, con certezza la preesistenza più antica del complesso; la ‘Torre’ è alta circa 20 metri, ha copertura piana, dotata da merlature di tipo ghibellino. Una ‘bertesca’ sovrapposta al ‘portale lapideo’ segna l’ingresso dal centro storico; si accede così al cortile interno mentre un porticato, situato ad una quota sfalsata rispetto al ‘cortile’, segna sul lato est l’ingresso dal ‘parco’. Al piano terra, oltre la sala delle armi, va menzionata la bella cucina voltata.  Il piano ammezzato vede una lunga serie di vani tra loro intercomunicanti adibiti, nel corso degli anni, a vari usi; da visitare la ‘Cappella’ ricavata nel piano ammezzato della ‘Torre normanna’, con belle volte arcuate.  Al piano primo, detto nobiliare, un vasto salone affrescato e con un grande camino su colonnine in pietra, ci introduce all’appartamento marchesale; complesso architettonico di notevole interesse, in origine ricco di dipinti, statue, arredi lignei, libri (attualmente depositati presso gli archivi della Soprintendenza).  L’ultimo livello è caratterizzato da un ampio sottotetto (altezze fino a 7 metri da pavimento alla copertura); vi erano varie stanze e bagni con l’iscrizione di nomi femminili su ognuna delle porte lignee. L’intero solaio portante del piano di sottotetto è caratterizzato dall’uso di solai in calcestruzzo armato, dotati di travette ad interasse di circa 120 cm.; il piano risale agli inizi del ‘900 e, certamente, rappresenta la più antica testimonianza dell’utilizzo del ‘nuovo materiale’ nell’area interna campana. Agli altri piani vi erano solai con travi lignee, in castagno massiccio.  La superficie pavimentata complessiva interna è di circa 1500 mq.  Il perimetro superiore di ogni facciata è caratterizzato da archetti aggettanti (memoria della ‘difesa a tiro piombante’) con sovrapposte merlature di tipo ghibellino; agli angoli vi sono cinque torrette (tutte crollate col sisma del 1980, ora alcune in ricostruzione); le ‘torrette’, posizionate in alto e agli angoli del complesso monumentale, sono fornite di fori per la difesa con ‘tiro frontale’ e con ‘tiro di fiancheggiamento’.  Su ogni facciata numerosi sono gli altri fori che richiamano la memoria di ‘arciere’, ‘archibugiere’, ‘balestriere’ e ‘cannoniere’.

(le note sul Castello sono state redatte nel maggio 2015 da Angelo Verderosa in occasione della vista del TCI – CAI; le altre notizie sono state riprese dalla sitografia web della Soprintendenza e del Comune di Valva) _

Written by A_ve

16 Maggio 2015 at 17:13

Il Borgo di Castelvetere _ servizio televisivo di Canale 58

‘Itinerando’, la trasmissione televisiva di Gianni Raviele su Canale 58, fa tappa nel Borgo di Castelvetere sul Calore, recuperato anni fa ed oggi valorizzato come albergo diffuso. Con interviste ad Angelo Verderosa ed Agostino Della Gatta. Sintesi 4′.

L’ ELETTRODOTTO VISTO dal Castello degli Imperiale (Sant’Angelo dei Lombardi)

Elettrodotto Sant Angelo dei Lombardi _ vista dal Castello degli Imperiale _ PRIMA

Elettrodotto Sant Angelo dei Lombardi _ vista dal Castello degli Imperiale _ PRIMA

 

 

 

 

 

 

Elettrodotto Sant Angelo dei Lombardi _ vista dal Castello degli Imperiale _ DOPO _ simulazione fotografica

Elettrodotto Sant Angelo dei Lombardi _ vista dal Castello degli Imperiale _ DOPO _ simulazione fotografica

 

 

 

 

 

 

05 Elettrodotto Sant Angelo _ vista dal Castello degli Imperiale _ DOPO _ simulazione fotografica _ dettaglio cin Cattedrale

05 Elettrodotto Sant Angelo _ vista dal Castello degli Imperiale _ DOPO _ simulazione fotografica _ dettaglio cin Cattedrale

 

Written by A_ve

1 giugno 2013 at 09:52

a VALVA il Castello delle Arti

Invito ai lettori di Piccoli Paesi per conoscere Valva e la Villa d’Ayala con l’Anfiteatro e il Castello.  _sfoglia il programma (clicca sul link pdf)  RETRO MIKOS.pdf

Written by A_ve

8 agosto 2012 at 11:59