Recupera / Riabita _ i saluti di Eduardo Alamaro
Eduardo Alamaro
Scrittore, giornalista, critico di architettura. Storico della ceramica.
eduardoalamaro@alice.it
Cari amici dell’Irpinia altissima,
a Napule oggi fuori chiove a zeffunno e mi son domandato: chissà come sarà il tempo sabato a Cairano? Altrimenti sarà dura. Stamani infatti sto riflettendo un po’ su cosa dire di non (solo) auto gratificante e auto pubblicitario al vostro consueto appuntamento sui piccoli borghi da riattivare. Borghi sfuggiti alla logica distruttiva dei “paesi presepe” e nei quali sono stati riversati non poche risorse delle tasse degli italiani tutti del post/terremoto ’80. Fatto il contestato restauro dei borghi, la seconda domanda è sempre la solita, qui e altrove: e mo’ che ne facciamo? Chi ci mette i soldi per la gestione? Chi ha una idea di produzioni oggi in alta Irpinia? Chi ha la forza di sognare e soprattutto di far sognare senza bluffare? Im-prenditori, non prenditori modello “prendi i soldi e scappa”.
Alla ricerca di esempi di buona pratica italica dell’osso, pratico l’Umbria e i suoi restaurati borghi appenninici, … ragion per cui, alcuni anni fa, il “Corriere dell’Irpinia” ospitò qualche mio articolo in merito e demerito. E di ciò ringrazio ancora per l’opportunità con-cessa. Uno di questi “pezzi” era proprio centrato sulla domanda: come mai l’appennino umbro, terremotato e terrepovero quanto quello irpino, è riuscito poi a far sistema, ad attrarre risorse e a far sognare con i piedi a terra, mentre l’Irpinia no? Come mai esistono in Umbria buoni esempi di azienda-borgo virtuoso e virto-uso (come quella di Brunello Cucinelli) e in alta Irpinia restauro e idea di gestione imprenditoriale vanno su due tempi e piani diversi? Allego di seguito all’uopo scheda dell’umbro-global sognatore Cucinelli, che forse sarebbe da invitare p.v. ai vostri incontri. o no?
Saluti, Eduardo Alamaro
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Nato nel 1953 a Castel Rigone, vicino Perugia, Brunello Cucinelli, da sempre attratto dal sogno di un lavoro più sensibile ai valori umani, interrompe nel ’74 gli studi universitari di ingegneria per dedicarsi all’attività che lo avrebbe trasformato in pochi anni nel re italiano del cachemire nel mondo. Nel ’78 fonda la Brunello Cucinelli con sede ad Ellera di Corciano, nel perugino, ma acquista poi nel 1985 il Castello trecentesco di Solomeo, un piccolo borgo sempre nei pressi di Perugia, che trasforma, dopo accurati lavori di restauro, nella nuova sede di uffici e laboratori aziendali.
Oggi la Brunello Cucinelli SpA, oltre al core business rappresentato dal cashmere, produce collezioni complete di abbigliamento e accessori ed è ormai uno dei marchi più affermati nel settore del lusso e della moda sport-chic. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per l’approccio innovativo nel suo modo di fare impresa. Fra questi “Pitti Immagine Uomo”, “Best of the Best”, “Imprenditore Olivettiano”, “Imprenditore italiano dell’anno”, “Confindustria Awards for Excellence Andrea Pininfarina” oltre al Cavalierato della Repubblica Italiana conferitogli nel 2010 da Giorgio Napolitano al Quirinale. È presidente del Teatro Stabile dell’Umbria, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, consigliere di amministrazione di “Pitti Immagine” e di “Altagamma”. Ama il calcio ed è, infatti, presidente della squadra del Castel Rigone, suo paese d’origine, mentre nel tempo libero predilige giocare a calcetto e chiacchierare con gli amici al bar.
Ha di recente fatto costruire alle porte di Solomeo il “Foro delle Arti”, un innovativo complesso architettonico che comprende un teatro, un anfiteatro, il cosiddetto “Giardino Filosofico”, con terrazze digradanti verso il paesaggio collinare umbro, perfetto per la meditazione, e l’Accademia Neoumanistica, una sorta di casa-laboratorio pensata sul modello delle confraternite delle arti e dei mestieri del Medioevo dove si apprendono le tecniche del “fatto a mano” e si tengono corsi di inglese, architettura, filosofia e “Alta Cultura umanistica”.
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1 luglio 2014 at 11:23