Recupera / Riabita _ intervento di Amato Natale
Studente / Cooperativa Hirpinia Agricoltura biologica
Sin da quando ero ragazzino, ho avuto l’entusiasmo e il sogno di essere attivamente partecipe in un’attività che fosse in sintonia con le leggi naturali, capace di garantire e garantirmi un futuro pulito e sereno; oggi quel sogno sta divenendo pian piano realtà grazie alla collaborazione di un gruppo di giovani Irpini che come me persegue obiettivi ben precisi con la volontà di rigenerare l’economia nel rispetto dell’uomo e della natura.
Oggi viviamo una serie di crisi, non solo quella economica di cui si sente parlare spesso, ma una crisi demografica, energetica, culturale; vediamo che tutto ciò creato dall’era del petrolio non ha fatto altro che scardinare le leggi naturali, allontanandoci sempre più da quelli che erano i veri bisogni dell’uomo. Questo liquido nero, che poi va a finire nei farmaci, nelle materie plastiche non biodegradabili, nei tessuti, si traduce nell’affermazione della chimica in sostituzione del naturale, nella deforestazione… come se l’uomo si fosse dimenticato che senza gli alberi non si può vivere. Per noi giovani della costituenda cooperativa HIRPINIA tutto può avere delle azioni risolutive, partendo dalle coscienze delle persone e da attività alternative ed innovative, capaci di restituirci una strada per il futuro. La ripresa della coltivazione della canapa per noi rappresenta una soluzione valida ed efficace, una pianta, peraltro di origine Italiana, capace di offrirci circa 25.000 prodotti derivati, sì venticinquemila ! Dall’alimentare alla cosmetica, dai tessuti alla bio-edilizia, dai farmaci alla carta, sulla quale è stata stampata la prima dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti.
Per noi di Hirpinia, la ripresa della coltivazione della canapa è l’emblema di un risveglio culturale possibile; mettere in discussione ciò che ci siamo dimenticati, lo star bene, rispettando le leggi naturali e producendo economia e benessere, capace di accompagnare noi nuove generazioni e quelle future e dimostrare alle vecchie che diversamente poteva farsi. Il nostro progetto partirà dall’agroalimentare biologico, con la speranza che la nostra strada venga seguita; riattivare la coltura di quella pianta che fino a ottanta anni fa ci nutriva, ci curava, ci vestiva; dar valore alla conoscenza vera e mettere in discussione tutto ciò che ascoltiamo e vediamo anche a quello su cui riponiamo tanta fiducia. Siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo tra lobby e istituzioni corrotte, ma siamo altrettanto consapevoli delle coscienze e delle conoscenze che oggi le persone hanno.
Cairano è l’emblema di relazioni felicitanti e costruttive, di coscienze e conoscenze pure, di aggregazione socio-culturale e noi vogliamo partire da qui, riabitando la nostra meravigliosa Alta Irpinia.
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Fla Patria è dove si sta bene | piccoli paesi
1 luglio 2014 at 11:23