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Piccoli Paesi crescono _ di Eldorado
La rupe felice di CAIRANO / Complimenti al blog, molto bene i Piccoli Paesi crescono.
Ho visto velocemente le foto di autore collettivo e comunitario; ho letto rapido i recenti contributi: quello del ciclonauta, viandante & gastronomo Claudio Ferraro; quelli dell’orto comunitario; nonché la noterella di Carmine di Palma (CAI Avellino), sulla “camminata” in occasione di Recupera / Riabita, domenica 22 giugno scorso.
Ho riso quando ho letto: “… dopo tre ore di marcia … siamo stati accolti gioiosamente da un nutrito gruppo di persone che ci attendeva nella sala del Municipio…“. Ho riso perché lui, Carmine del CAI verso CAIrano, non sa. Non sa che cosa era successo prima, che cosa stava succedendo. Mai entrata in scena fu più opportuna e tempisticamente indovinata; mai apparizione dei pellegrini-marciatori di Avellino et Bisaccia fu più giusta e puntuale.
Infatti le cose si stavano surriscaldando a Cairano7x. L’atmosfera stava diventando “antipatica”: un artista, per sua stessa definizione “artista anarchico-individualista” (Vincenzo Blues, ndr) , se la stava prendendo con una acuta animatrice della Calabria superiore (Stefania Emmanuele, ndr) che aveva parlato di sistemi di impresa a pronta presa; nonché del possibile simpatico marchio “DOF, Denominazione Origine Familiare”, prendere o lasciare.
L’accusava, per questo ed altro motivo, di essere una “politicante”; di usare prassi e linguaggi “contro il Popolo”, auto-referenziali. Invece tutto, a suo avviso d’artista, andava indirizzato al Popolo e per il Popolo. E perciò si infervorava e alzava i toni del discorso e salutava a pugno chiuso d’altri tempi. La situazione stava per diventare imbarazzante, specie per alcuni ironici sorrisetti di sorpresa indirizzati alle sue parole … quando la fortuna ci tese la mano: si intravidero sagome del Popolo evocato trionfanti, quelle dei pellegrini-marciatori del CAI…., festosi, raggianti.
Dario Bavaro, uomo di teatro praticante, prendendo la palla al balzo, si alzò allora prontamente dalla sedia, allargò le braccia al cielo ed esclamò assoluto: “… ecco il Popolo, l’avanguardia del Popolo in marcia, i marciatori che vengono da lontano: accogliamoli con un forte applauso!!!” E così fu!!
Tutta l’ideologia e la rabbia parolaia d’un botto si sciolse d’incanto; tutti i marciatori furono accolti da applausi, da tanta simpatia e da un sorso di bevanda calda offerto loro dall’ex sindaco di Sant’Andrea di Conza (Antonio Vespucci, ndr), un intruglio bollito ad arte dalla sua signora, con erbe fresche medicinali provenienti dalla Calabria.
Commento “l’entrata del Popolo del CAI”; mi complimento con Dario dicendogli: “Scena magistrale, a tempo e a luogo: se l’avessimo voluta programmare, non sarebbe andata così bene!!!” Annuisce. Non c’è che fare: la vita è teatro e il teatro è vita, (quando riesce l’improvvisazione progettante)!!!
