Nasce in Cilento lo Home Restaurant rurale La Cucina di Amelì
Nasce a Vibonati la Cucina di Amelì (https://www.facebook.com/homerestaurantcilento/ ) (http://casaleilsughero.com/home-restaurant-in-cilento-la-cucina-di-ameli.html ), primo Home Restaurant rurale del Cilento meridionale. Come si intende già dal logo (una carriola che versa direttamente in pentola i prodotti della terra), la filosofia di questo piccolo luogo di produzione a carattere familiare è trasformare in loco i prodotti dell’orto e offrirli a tavola condividendoli con gli ospiti del casale al ritmo bastevole della stagionalità e in un’ottica di gestione agroecologica (e quindi biodiversa) del luogo.
Prende forma così nel Golfo di Policastro una declinazione possibile di una delle idee contenute nel vecchio progetto della Città del Parco, quella delle “Case del buon vivere”, dove una Gastronomia Equilibrata produce un bene relazionale, prima che di consumo, il cibo appunto, che, nel suo meccanismo di generazione attraverso un gesto agricolo, poi gastronomico, è da intendersi come vero e proprio linguaggio identitario e biodiverso di un territorio.
Il passo successivo auspicabile sarebbe quello di collegare sempre più orti a cucine in modo da infittire la rete di relazioni generative e significanti che rendono un territorio paesaggio, anche nella declinazione di un paesaggio degli ingredienti che metta a tema il futuro degli abitanti del territorio cilentano ridefinendone le potenzialità e i ruoli nell’ottica di una ridefinizione geografica in termini di regioni ecologiche.
Custodia di semi antichi, vinificazione naturale, orto sinergico autoctono e raccolta di erbe spontanee, molitura, pasta fresca e pane naturale con grani antichi, uova del giorno, formaggi e carni da animali al pascolo montano e di macchia mediterranea, pescato del giorno al momento giusto, olio extravergine di grande qualità e aromatiche di montagna…sono solo alcuni del ‘paesaggio degli ingredienti’ che Amedeo e Lisa (…AmeLì) mettono insieme per offire un vero e proprio viaggio del gusto nel nostro territorio attraverso il linguaggio identitario del cibo.
Con passione coltivano la terra, l’orto sinergico e naturale e si prendono cura di animali che vivono all’aperto. Con altrettanta passione raccolgono e trasformano i prodotti che la natura regala per farne cibo da condividere con amici e ospiti in casa loro, con un ritmo lento che segue e asseconda le stagioni.
È così che da un approccio agroecologico nasce una narrazione della vita, del territorio e della loro identita che si affida al gusto, al tatto e alla vista per essere esplorata, conosciuta e ricordata: è il linguaggio del cibo come esercizio conviviale di condivisione, di cultura delle differenze e di reciprocità.
Sono italiano, vivo all’estero, ma almeno una volta l’annp visito l’Italia ed in particolare il Mezzogiorno. Da un lato sono sempre lieto di vedere che cose nuove succedono in Italia e specialmente nel Sud, dall’altro lato e per partito preso, non patronizzerò mai un ente, una ditta, un servizio, ecc. che decide di usare parole inglesi nel suo nome o descrizione. Per me questo che si definisce Home Restaurant non esiste.
Raffaele
24 novembre 2019 at 17:25