Archive for dicembre 2012
JAZZ e WINE nell’ex Fornace di Sant’Andrea di Conza
S.Andrea Jazz Friends” presenta la 4° edizione della manifestazione “Jazz&Wine”, in svolgimento a Sant’Andrea di Conza, sabato 29 Dicembre prossimo dalle ore 21.00 .
La formula, ormai consolidata, è quella di un incontro tra passioni diverse in un’atmosfera rilassata e conviviale: l’eccellenza della produzione vitivinicola delle nostre terre che si coniuga alle migliori espressioni del Jazz, campano e non solo.
Le passate edizioni hanno visto incursioni in territori a noi attigui, il vulture ed il benventano senza tralasciare,ovviamente, le zone ad alta vocazione vinicola d’eccellenza dei territori d’iripina. Quest’anno la scelta è ricaduta su un’azienda relativamente giovane, CANTINE
RUSSO TAURASI che, nel 1999, da inizio al progetto di coltivare vitigni
autoctoni al 100% al fine di ottenere vini tipici ed unici, dalla forte personalità, espressione dell’identità del territorio irpino. “Macrì”, questo il nome dell’Aglianico che andremo a degustare, insieme a prodotti della tradizione gastronomica locale.
L’ensemble jazz nostra ospite è altresì rappresentativa del potenziale
artistico irpino: Lucia Colatrella Hammond Quartet è la reunion di musicisti
che trova nella giovane artista di Caposele,una delle prime musiciste a diplomarsi in Italia in Organo Hammond al Conservatorio di Salerno, il punto di incontro tra personalità affermate del panorama jazz. Peppe Plaitano sax tenore, Domenico Andria contrabasso, Stefano Tatafiore batteria questi gli altri componenti il quartetto che saprà emozionarci con
un repertorio di respiro internazionale. Rocco Cetrulo
Riconversione in decrescita
Quando ancora il turismo in provincia di Salerno e non solo era solo improntato al consumo delle settimane estive delle seconde case di vacanza e de campeggi e modelli alternativi di sviluppo turistico sostenibile altrove invece erano già una realtà noi cominciavamo a immaginare un approccio diverso al territorio e alla sua fruibilità. Quando ancora le città erano lontane dalle campagne e il modello di sviluppo metropolitano era un modello da seguire non solo per i giovani cilentani ma per i giovani delle province agricole del sud Italia, noi invece cominciavamo a progettare un modello di sviluppo diverso.
E così nel 2006 cominciò l’avventura di Casale Il Sughero (www.casaleilsughero.blogspot.it) . Nessuno voleva scommettere su terreni abbandonati e i giovani nelle città avevano altre aspirazioni e interessi. Rilevammo il terreno con un rudere e cominciammo a immaginare e progettare un recupero funzionale, ideologico, abitativo, produttivo. E così nel 2010 abbiamo inaugurato una emigrazione al contrario: dalla città alla campagna, dal nord al sud. Da Napoli ci siamo trasferiti nel profondo Sud del Cilento Lucano e da due anni abbiamo avviato la nostra scommessa di ripartenza dal basso, dalla terra, dall’autosostentamento e dall’ospitalità rurale: una fattoria in transizione, basata sulla diversificazione e l’autoproduzione secondo criteri sinergici e permaculturali.
Quando ancora tutti i nostri coetanei emigravano verso le industrie, verso il terzo settore, al nord Italia o all’estero, noi abbiamo scelto la strada opposta, quella della decrescita. Non una decrescita fatta solo di parole, che quando restano tali diventano chiacchiere, e neanche una decrescita post-sessantottina dagli atteggiamenti hippy o radical chic. Ma una decrescita silenziosa e fortemente motivata e consapevole, sia culturalmente che fattivamente, radicata nella tradizione e nella difesa delle identità dei luoghi e allo stesso tempo innovativa e aperta al cambiamento.
Non seguiamo la moda del momento in fiere o feste di paese, non ci autoproclamiamo martiri o eroi coi toni new-age degli ecovillaggi o con quelli pomposi delle pseudo-nuove contadinanze, non ne abbiamo bisogno. I nostri valori sono la salvaguardia della diversità, il rispetto delle tradizioni, la tutela delle identità di popoli e territori, la lealtà, la fedeltà all’impegno preso e alla parola data, l’onore di essere espressione di un territorio rurale.
Perseguiamo il nostro obiettivo sperando di essere da esempio a gruppi di giovani delle vicine città (Napoli, Salerno, Potenza) che oggi, negli ultimi tempi, finalmente si stanno ritrovando intorno ai temi della decrescita. Per questo saremmo contenti che tutti voi ci veniste a trovare per conoscere la nostra realtà in evoluzione e continuo sviluppo e pianificare insieme l’unione dei nostri intenti.
AREE INTERNE e PICCOLI PAESI – diretta streaming
Diretta streaming del seminario “Nuove strategie per la programmazione 2014-2020 della politica regionale: le aree interne”. L’evento è realizzato nell’ambito del PON Governance e Assistenza Tecnica 2007-2013. L’evento si tiene Palazzo Rospigliosi a Roma ma, causa raggiungimento della capienza massima della sala, non è più possibile partecipare in forma presenziale al seminario.
CLICCA QUI per il collegamento audio-video
I tweet di Angelo Verderosa durante il convegno (max 140 caratteri) :
Dalla stessa pagina è possibile scaricare i documenti di sintesi delle relazioni.
Riattivare trasporti efficienti tra i piccoli paesi delle aree interne e le città della costa, riaprendo le ferrovie.
Collegare i campi e gli orti delle aree interne alle stazioni dell’alta velocità e alla fibra ottica; il turismo verrà dopo.
Favorire l’agricoltura, ripartire dalla terra unica risorsa delle aree interne.
Le aree interne sono piccoli paesi spopolati e terreni agricoli in gran parte abbandonati; terreni e paesi sono risorse.
L’Italia non può essere un corridoio metropolitano lungo l’alta velocità; noi che abitiamo i piccoli paesi vogliamo connetterci.
Favorire con politiche fiscali l’insediamento di nuovi abitanti nei paesi interni; frenare l’espansione edilizia delle città.
Trasversali est-ovest: città costiere correlate ai paesi collinari: manutenzione strade esistenti +ferrovie +eliporti ospedalieri.
…Risalire a monte, riscoprendo paesi e colline interne; ma se continuate a parlarne solo a Roma …
Piccoli Paesi il blog di chi ha scelto di vivere nei borghi dell’Appennino https://piccolipaesi.wordpress.com
Il temporaneo-contemporaneo di una nuova ospitalità rurale in Cilento e non solo: i wwoofers, clerici vagantes del terzo millennio
Come può un luogo ‘dimenticato’ e ‘marginale’ di uno dei tanti territori rurali italiani tornare ad essere frequentato? Come può una luce riaccendersi dopo anni di buio in una casa e riacquistare una sua ‘centralità’ cognitiva ed emozionale rispetto alle rotte di viaggiatori e passanti? Più che di ‘abbandono’ di un luogo sarebbe meglio parlare di ‘metamorfosi’e se a metamorfosi seguono metamorfosi allora anche ciò può avvenire.
Tanti luoghi rurali sono stati lasciati vuoti dai loro abitanti nei decenni scorsi per correre in città e verso una nozione di progresso veicolata da media e istituzioni e tutto ciò ha prodotto lo spopolamento che ha innescato una metamorfosi nel segno in alcuni casi di una rinaturalizzazione dei luoghi rurali. Questo però ha creato scoraggiamento in quelli che sono rimasti che non hanno saputo (o voluto) più correttamente decodificare le potenzialità dei luoghi.
E così lentamente questi territori sono diventati ancora più marginali. Solo una nuova riconversione dalla città alla ruralità (una nuova metamorfosi antropologica) può invertire la rotta e ciò in alcuni casi sta avvenendo, casi però ancora pionieristici nonostante la crescente attenzione a questi temi che si comincia a registrare nelle città.
La nostra esperienza col progetto Casale Il Sughero – Laboratorio della Città del Quarto Paesaggio è un piccolo esempio di riconversione produttiva e di riposizionamento esistenziale in questi anni di profondi cambiamenti, anche attraverso l’ospitalità rurale wwoof. Vediamo insieme di cosa si tratta. Leggi il seguito di questo post »
Vota l’Oasi “LAGO di CONZA” come oasi più bella per il Birdwatching
EBN ITALIA, la più importante associazione di Birdwatching italiana, ha lanciato il premio VOTA L’OASI PIU’ BELLA PER FARE BIRDWATCHING il cui scopo è segnalare le aree protette che rappresentano degli hot spot per l‘avifauna e che si distinguono per capacità di conservazione e di fruizione.
Tra le tante aree protette del nostro paese è stata scelta un‘Oasi della provincia di Avellino, l’Oasi WWF “Lago di Conza”, per essere nominata la più bella Oasi d’Italia per il birdwatching!!!
Oltre a quella dell‘Oasi ci sono altre 2 nominations e il premio verrà assegnato tramite democratica votazione sul web da parte dei singoli utenti.
A questo link si può votare esprimendo la propria preferenza: http://ebnitalia.it/easyNews/NewsLeggi.asp?NewsID=70
L’OASI WWF “LAGO DI CONZA” CANDIDATA A DIVENTARE
L’OASI PIU’ BELLA PER IL BIRDWATCHING
LA TERRA è stanca / l’artista Giovanni Spiniello in mostra ad Avellino
La favola dell’Uccello pavone racconta: la terra è stanca
Giovanni Spiniello, Circolo della Stampa, Avellino 7 dicembre 17.30
Il 7 dicembre, alle ore 17.30, presso il Circolo della stampa di Avellino, si inaugura la mostra di Giovanni Spiniello “La favola dell’uccello pavone racconta: la terra è stanca” che durerà fino al 18 dicembre. All’entrata l’artista accoglierà con l’installazione dell’Uomo Sedia i lavoratori dell’Irisbus, le associazioni e i partecipanti alla “La vita non la tieni cchiù” che risponderanno alla “chiamata” – l’antico canto suonato ai tempi delle cinque guerre nazionali in cui lottarono e morirono i contadini meridionali – che accompagnerà una marcia silenziosa che parte dalla Villa comunale e arriverà alla fine di Corso Vittorio Emanuele. Lo Spirito del Re Albero si trasforma per accogliere i lavoratori – a un anno dalla chiusura dell’Irisbus – e chiede una pausa di riflessione prima di intraprendere il lungo cammino che li porterà, in più tappe, alla Giornata del Silenzio il 22 dicembre. La funzione dell’arte nel sociale, dell’arte come strumento collettivo non solo di denuncia, ma anche di spazio di costruzione comunitaria è una strada che Giovanni Spiniello persegue dagli anni ’60 e che ha scelto di percorrere coniugando sperimentazione e tradizione e accostando le favole e il mondo contadino della sua Irpinia ai temi della denuncia sociale e ambientale.








