Abaco della Segnaletica
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Come segnare il Cammino di Guglielmo.
Per visionare l’abaco, clicca QUI (PDF in versione ‘compressed’ 3 mb)
Manuale di identità visiva
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Qui puoi visionare il Manuale di Identità visiva del Cammino di Guglielmo (pdf 11 mb, versione ‘compressed’): clicca QUI
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PAESTUM 13 aprile 2024 ore 17 – PRESENTAZIONE DEL “CAMMINO DI GUGLIELMO”
Sabato 13 aprile 2024, ore 17, c’è stata la presentazione del “CAMMINO DI GUGLIELMO” a PAESTUM nell’ambito del Salone “Open – Outdoor Experiences” giunto con successo alla seconda edizione; una tre giorni dedicata alle attività all’aria aperta quali appunto i cammini, le ciclovie, le vie ferrate e le escursioni montane, ecc. Dopo la presentazione alla BIT di Milano -nello stand della Regione Campania e nel panel dedicato all’Irpinia- siamo al lavoro per la pubblicazione di una prima guida del Cammino con allegata mappa cartografica. Hanno sottoscritto finora il protocollo d’intesa per l’organizzazione e il sostegno al ‘Cammino’ tutti i Comuni nonché le Diocesi e le Parrocchie interessate dal tracciato; hanno aderito il Parco Regionale del Partenio e il Parco Regionale dei Monti Picentini, in Irpinia; a breve aderiranno -in Basilicata- il Parco Naturale Regionale del Vulture e -in Puglia- il Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto. Il Cammino attraversa 3 regioni (Campania, Basilicata e Puglia) in 15 tappe per complessivi 300 km.; coinvolge oltre 30 comuni e 4 parchi. Il tracciato è stata completamente mappato in GPX e sono stati stipulati accordi con i responsabili di tappa; si è formata una rete entusiasta ed efficiente tra volontariato ed operatori privati. Stiamo raccogliendo infine le adesioni da parte degli operatori privati: ristorazione, B&B, affittacamere, albergo, noleggio bici, noleggio auto con conducente, guida turistica, maneggio, e tutti coloro che vogliono offrire servizi a camminatori e pellegrini in ogni tappa. Per aderire, puoi chiedere il modulo scrivendo a info@camminodiguglielmo.it
Per approfondire la conoscenza sul “Cammino di Guglielmo”, clicca QUI.
Per seguire le attività del Cammino sui social: Facebook e Instagram
CONVEGNO Sabato 13 aprile Ore 17.00 Sala Cervati
Il Cammino di Guglielmo: 300 km. Dall’Irpinia alla Basilicata e Puglia.
Sono intervenuti:
Angelo Mattia Rocco – codirettore di Open Outdoor Experiences
Rocco D’Andrea – vice-Presidente Parco Regionale dei Monti Picentini
Carmine De Angelis – Sindaco di Chiusano S. Domenico
Angelo Verderosa – Coordinatore Gruppo di Lavoro
Marco Marciano – Esperto di Comunicazione
Dario Bavaro – Esperto Teatrale
Ha moderato: Annibale Discepolo – Giornalista
Il convegno è stato curato dal Parco Regionale dei Monti Picentini.
OPEN Outdoor Experiences: sito www.openoutdoor.it
Cammino di Guglielmo, diario delle tappe 8 e 9.
Cammino di Guglielmo.
Tappa 8 da Sant’Andrea di Conza a Rapone.
Tappa 9 da Rapone a Santa Maria di Pierno.
Sabato 23 marzo 2024.
Giornata proficua volta all’approfondimento cartografico e all’accoglienza ricettiva delle tappe 8 e 9. Hanno partecipato: D. Salvatore Sciannamea, Claudio Ferraro, Mario Marciano e Angelo Verderosa.
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Di buon mattino, a Sant’Andrea di Conza (punto di partenza della tappa 8), abbiamo incontrato il Sindaco nonché Presidente del Parco Regionale dei Monti Piacentini avv. Gerardo Pompeo D’Angola; si è convenuto di organizzare una presentazione del Cammino coinvolgendo i comuni appartenenti al Parco e attraversati dal tracciato: Chiusano, Montemarano, Montella, Bagnoli, Nusco, S.Angelo e Lioni. L’obiettivo è coinvolgere gli operatori economici che possono offire servizi a pellegrini e camminatori; ad esempio: ristorazione, B&B, affittacamere, albergo, noleggio bici, noleggio auto con conducente, guida turistica, maneggio cavalli e altro. Si faranno convenzioni per gli operatori che intendono accogliere i pellegrini durante il cammino; si può richiedere il modulo di adesione scrivendo a: info@camminodiguglielmo.it
Al contempo l’Ente Parco Picentini valuterà di segnare il tracciato nell’ambito dei Comuni appartenenti al Parco con la realizzazione di un’adeguata segnaletica.
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TAPPA 8
da Sant’Andrea di Conza (Av) a Rapone (Pz).
Da Sant’Andrea a Rapone abbiamo seguito e valutato in via definitiva il tracciato della tappa 8, via Pescopagano, cimitero, Santuario della Beata Vergine Maria di Monte Mauro, contrada Carosello e con arrivo a Rapone (Pz).
Le Tappe 8 e 9, unitamente alle tappe 3-4-5 sono in gran parte in aree montane, ad un’altitudine intorno ai 1.000 m. slm. Domina quindi una natura intatta, in un attraversare di paesaggi ricchi di acque e di verde rigoglioso; paesaggi, al contempo, rarefatti e silenziosi.
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La partenza della tappa 8 è dal bel Palazzo dell’Episcopio (visitabile, attuale sede del Municipio, collegato con un magnifico giardino panoramico e teatro all’aperto), nella parte alta del centro storico di Sant’Andrea di Conza (Av) -1.500 abitanti-, -680 m. slm.-; si raggiunge dopo qualche centinaio di metri, in salita, l’area de ‘La Fonte’ dov’è un antico mulino in pietra su archi; si prosegue in salita fino a raggiungere -dopo 4 km. ca.- il centro abitato di Pescopagano (Pz) -1.800 abitanti-, -800 m. slm.-; entriamo così in Basilicata.
Dopo una pausa nella piazza principale (fontana potabile), consigliamo di visitare il bel centro storico ricostruito dopo il terremoto del 1980. Si prosegue quindi il cammino in salita fino a raggiungere l’area del Cimitero e da lì seguendo la stretta stradina -per 6 km. ca.-, attraversando con vari saliscendi ambienti naturali intatti e incontaminati, dominati da acque sorgive e da una natura rigogliosa, si raggiunge -a 1.002 m. slm- il Santuario della Beata Vergine Maria di Monte Mauro, luogo di pellegrinaggio caro ai pescopaganesi > info: https://www.santuaritaliani.it/santuario/beata-vergine-maria-di-montemauro/
Dal piazzale circostante il santuario, luogo di sosta durante il cammino, vi è una vista meravigliosa sugli altopiani lucani all’intorno.
Dal santuario si prosegue -3 km. ca.- per una via in terra battuta fino all’incrocio -930 m. slm.- con le strade statali e provinciali che collegano l’Alta Irpinia con l’area di San Fele. Si prosegue -3,8 km. ca.- per una stradina in gran parte sterrata lungo la contrada Carosello; si arriva quindi al termine della Tappa 8 dinanzi la Chiesa madre di San Nicola nel centro storico di Rapone (Pz) -900 abitanti-, -840 m. slm.-, paese delle Fiabe.
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RIFERIMENTI UTILI a RAPONE (Pz)
A Rapone abbiamo incontrato il Parroco D. Giovanni De Palma che ci ha fatto visitare la chiesa madre di San Nicola ove sono custodite le reliquie dei pastorelli di Fatima e del beato Carlo Acutis. D. Giovanni può ospitare nella casa canonica fino a 6 posti letto -cell. 3498682691-.
Il timbro sulla credenziale è rilasciato da D. Giovanni o suo delegato.
Il consigliere comunale Donato Angelillo -cell. 3282619955- ci ha fatto visitare il centro storico con la chiesetta di S.Maria in Nives e la correlata neviera (da non perdere); ci ha inoltre accompagnati in auto (a 4 km. ca.) per visitare il Museo multimediale delle Fiabe dove è protagonista lo ‘scazzmauriello’. https://www.youtube.com/channel/UChhCITwaurqVXrZdS5JQ63Q
La guida Antonio Tozzi ci ha accompagnato sui tracciati delle tappe 8 e 9 ed è disponibile a fornire info e supporto in caso di difficoltà lungo questi tratti -cell. 3289766429-.
A Rapone non ci sono trattorie; prenotando con anticipo ci si può rivolgere per una colazione o un pasto caldo a Luciana Ricigliano che gestisce anche il circolo Meeting Point, nei pressi del Municipio -cell. 3290439025-.
Per il pernottamento in un casolare con bella posizione panoramica, a meno di 1 km. dal centro di Rapone, con 6 posti letto e l’uso della cucina, si può contattare Antonella Angelillo -cell. 3336277104-; posizione: https://maps.app.goo.gl/A3Xwd8tb2tzCfJyN6
Nella vicina Ruvo del Monte (Pz), -6 km. ca.- è la Locanda al Giglio d’Oro con ottimo ristorante e camere alberghiere -tel. 097697516-; si può telefonare e chiedere la cortesia di avere un passaggio in auto.
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TAPPA 9
da Rapone (Pz) alla badia di Santa Maria di Pierno, San Fele (Pz)
Da Rapone abbiamo seguito e valutato in via definitiva il tracciato della tappa 9, via Cascate di San Fele, centro storico di San Fele, con arrivo alla bella badia di Santa Maria di Pierno, tra le fondazioni di San Guglielmo.
Si esce da Rapone in direzione sud, seguendo per un breve tratto -1,3 km. ca.- la strada provinciale per San Fele; si prende quindi sulla destra, la stradina per contrada Mancusi; dopo poche centinaia di metri, sulla destra vi è un’area a verde ricca di sculture in pietra e di memorie rupestri; all’interno della proprietà è un ricovero in pietra con tavoli e panche all’aperto; l’artista autoctono è Angelo Repole -cell. 3471084078- e la sosta merita una buona mezzora; Angelo coltiva il suo orto geometrico nel fine settimana e quindi solo in pochi giorni si può visitare il bel complesso artistico e paesaggistico.
Si prosegue per via in terra battuta per 1 km. ca., fino all’innesto sulla S.P.; per proseguire bisogna tenere la destra; salendo invece a sinistra per qualche tornante -300 m. ca.- si arriva alla Masseria Pietrascritta, attrezzata fattoria didattica dove è possibile partecipare alla cagliatura dei formaggi e visitare le stalle; si possono acquistare ottimi prodotti caseari a km. zero; per la visita e, in generale per info su San Fele, si può contattare Elisa Chieca -cell. 3495279050-.
Proseguendo in discesa per 2 km. ca. si arriva sul fondovalle dov’è l’areale delle Cascate di San Fele, interessante area naturalistica, attrezzata, dove è possibile visitare le sorgenti, rifornirsi di acqua e -se il tempo lo permette- fare un bel bagno rigenerante nelle vasche in pietra scavate nei millenni dall’acqua.
Si prosegue quindi per il bel centro storico di San Fele (Pz) -2.900 abitanti-, -872 m. slm.-. Consigliamo di attraversarlo guadagnando la salita attraverso l’intricata rete di vicoletti in pietra; da visitare la chiesa madre situata su un’imponente scalinata in posizione centrale; qui ci sono alcuni locali dove è possibile fare una sosta per acquistare prodotti tipici da forno, sia dolci che salati.
Si riprende il cammino in direzione Pierno, frazione di San Fele; ci aspettano 7 km dove si alternano leggere discese e poi salite fino a raggiungere l’arrivo della tappa 9 alla badia di Santa Maria di Pierno -949 m. slm.-, tra le fondazioni di San Guglielmo che aveva scelto i monti della Basilicata per i suoi eremitaggi ancor prima di arrivare in Irpinia.
La badia di epoca romanica, immersa nel silenzio di una piccola frazione abitata, costituita dalla chiesa e dall’annesso convento, merita una visita approfondita.
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RIFERIMENTI UTILI a PIERNO (San Fele, Pz)
Nei locali annessi alla badia vi sono 20 posti letto ca. e un salone con cucina; per prenotare bisogna contattare con buon anticipo il rettore Fr. Alberto Vecchione -cell. 3389000362- -email: faro.alberto@gmail.com-
A poche decine di metri vi è la buona ‘Locanda del Bosco’, gestita da Michele e Lucia -cell. 3383441647-.
Il timbro sulla credenziale è rilasciato da Fr. Alberto o suo delegato.
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HOSTEL IL TETTO, Melfi
Al termine della giornata abbiamo incontrato Liberato Canadà, Presidente della Società Cooperativa Giubileo 2000 che gestisce la struttura ricettiva Hostel il Tetto a Melfi (PZ).
Hostel il Tetto dispone di 24 camere con un totale di circa 50 posti letto; le camere sono ampie, ognuna è dotata del proprio bagno, la struttura previa prenotazione offre il servizio di pernottamento, prima colazione e ristorazione.
Il Palazzo dell’antico Seminario, sede della struttura ricettiva, è di proprietà della Diocesi di Melfi Rapolla Venosa e fa parte del complesso monumentale storico della cattedrale di Santa Maria Assunta di Melfi e del Palazzo Vescovile di Melfi.
Il complesso con annessi giardini in cui è situata la statua in bronzo di San Guglielmo, è il punto di arrivo della tappa 11 del Cammino dai Laghi di Monticchio a Melfi.
Liberato è tra l’altro referente della pastorale diocesana per il Turismo e Presidente di Federalberghi Vulture. Abbiamo stipulato quindi con la Soc. Coop Giubileo 2000 – Hostel il Tetto la prima convenzione di tipo “operatori economici”, che concede uno sconto del 15% sui prezzi da listino ai camminatori e pellegrini che mostreranno la “Credenziale del Cammino di San Guglielmo”.
Per prenotare bisogna contattare la direttrice, Dr.ssa Marida Sonnessa, ai seguenti contatti : Tel. 0972236837 – Cell. 3312915834 – eMail info@hosteliltetto.com
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TAPPA 15 – tracciato GPX con cartografia
Domenica 24 marzo 2024
Ruggiero Graniero col supporto di amici camminatori, ha collaudato in data odierna e in via definitiva, il tracciato della Tappa 15: dalla Concattedrale di San Sabino a Canosa fino alla meta finale del Cammino: la Basilica del Santo Sepolcro a Barletta.
La mappatura è arricchita da foto scattate in ogni way-point; è un contributo importante poiché ci permette di poter finalmente concludere la cartografia delle 15 tappe.
Ruggiero, con la sua associazione ASD Amici del Cammino, Barletta, è disponibile a fornire info e supporto in caso di difficoltà lungo la tappa 15 -cell. 3388126475-.
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TAPPA 15 SU WIKILOC a cura di Ruggiero Graniero, Barletta
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piccoli paesi
Cammino di Guglielmo, firmato il protocollo d’intesa a Canosa
sabato 9 marzo 2024
LEGGI QUI L’ARTICOLO SU CANOSA WEB
In tarda mattinata odierna, a Canosa di Puglia presso la Basilica Concattedrale di San Sabino è stato firmato il protocollo d’intesa con il Comune di Canosa e la cattedrale San Sabino riguardante la realizzazione de “Il Cammino di Guglielmo”, sulle orme del giovane pellegrino e santo fondatore delle Abbazie di Montevergine e del Goleto. Per la firma del protocollo sono intervenuti tra gli altri: Cristina Saccinto, assessore alla cultura e Saverio Di Nunno, assessore agli eventi per il Comune di Canosa di Puglia; Mons. Felice Bacco per la Cattedrale San Sabino; Elia Marro presidente Pro Loco Canosa; Riccardo Asselta, in rappresentanza dell’Associazione ‘Via Francigena’ Canosa. Mentre, per il gruppo promotore ‘Il Cammino di Guglielmo’ erano presenti: Annibale Discepolo, giornalista del Mattino; Mario Marciano, responsabile della comunicazione; Angelo Verderosa, coordinatore del Cammino; Dario Bavaro, presidente Associazione Irpinia 7x e promotore del Cammino; don Salvatore Sciannamea, rettore dell’Abbazia del Goleto e guida spirituale del Cammino.
“Mettersi in cammino – ha spiegato don Salvatore Sciannamea – significa abbandonare la chiusura che porta alla noia per andare al cambiamento, approdando all’apertura fatta di entusiasmo. Come il santo cerca la terra del cammino, il fuoco che lo illumina, l’acqua che purifica e il respiro della vita spirituale, così il Cammino di Guglielmo apre alla riscoperta della terra nei suoi percorsi, alla bellezza quasi incontaminata della via Ofantina, alla purezza dell’aria ed al fuoco interiore della motivazione che spinge a mettersi in viaggio e, dopo ogni sosta, a riprendere il cammino”.
La cartografia, allegata al protocollo di intesa, prevede ben 15 tappe, per complessivi 300 km. attraversando i territori di 3 regioni (Campania, Basilicata e Puglia). Coinvolge oltre 30 comuni e attraversa 4 parchi: il Parco regionale del Partenio e il Parco regionale dei Monti Picentini, in Irpinia; il Parco del Vulture, in Basilicata, e il Parco naturale regionale del fiume Ofanto, in Puglia. Si snoda lungo i luoghi legati a Guglielmo, in primis, le abbazie fondate in Irpinia: l’Abbazia di Montevergine e l’Abbazia del Goleto. Quindi, i siti religiosi legati alle fondazioni guglielmine: l’Eremo di S. Maria della Valle (detto anche di S. Guglielmo) a Chiusano di San Domenico (AV), la Badia di S. Maria di Pierno presso San Fele (PZ) e il monastero di S. Bartolomeo a Melfi (PZ). E, da lì, seguendo l’Ofanto, fino a Melfi, e poi Minervino Murge, Canosa di Puglia e quindi a Barletta, dove era uno degli imbarchi per la Terra Santa, meta agognata dal giovane pellegrino.
“Un sentito grazie a tutti coloro che si sono adoperati per il raggiungimento di questo traguardo.– Ha concluso Don Salvatore Sciannamea a margine dell’incontro- Adesso, dopo tutti gli adempimenti burocratici, porremo in essere il cammino, affidando tutti i pellegrini alla protezione di San Guglielmo per la riscoperta della bellezza del creato, della spiritualità e di un rinnovamento personale. Buon cammino nel cuore a tutti e ciascuno!” Un itinerario sui passi del santo pellegrino Guglielmo in cui si fondono la dimensione spirituale e quella legata alla scoperta del territorio, capace di abbracciare regioni e paesaggi differenti.
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SINTESI di una PROFICUA GIORNATA ad EST
E’ stata una giornata molto positiva per il Cammino. Un primo gruppo mattutino ha verificato alcune parti di tracciato in GPX, anche in funzione del percorso ciclabile; in particolare, si è lavorato sul tracciato parallelo al Locone partendo dalla cantina Bucci in contrada Lamalunga; qui c’è l’incrocio con la Ciclovia dell’Ofanto. Poi alle 12 siamo convenuti nella Concattedrale di Venosa per la firma di adesione al protocollo d’intesa inter-regionale con l’Amm.ne Comunale di Canosa e il Parroco della Concattedrale di San Sabino. Approfittando della pausa per la colazione di lavoro (ospiti della Proloco), abbiamo stipulato una prima convenzione (ristoro) con ‘Nell’Arco del Tempo’ osteria in via Salita dell’Arco Diomede (sconto 15% riservato a camminatori e pellegrini). Speriamo che anche altri operatori applicheranno la stessa percentuale di sconto nelle varie strutture e servizi offerti a pellegrini e camminatori e bikers. Abbiamo concordato le modalità del timbro con la Credenziale della tappa 14 e la tabella da esporre all’arrivo tappa (segue immagine). Nel pomeriggio, a Melfi abbiamo visitato la bella struttura diocesana Hostel Il Tetto (50 posti letto), gestito da giovani in cooperativa, dove con Liberato Canadà abbiamo concordato una convenzione col Cammino.
Al termine della giornata, abbiamo preparato una bozza del programma per la prima partenza di ‘rodaggio del Cammino’ con e-bike; segue.
Info e prenotazioni.
Gruppo bike: Antonio De Angelis 351.1722406
Gruppo navetta: Mario Marciano 340.3517357
Tracciato definitivo GPX: Claudio Ferraro 392.4787170
CAMMINO DI GUGLIELMO _ presentazione 15 dicembre 2023
IL CAMMINO DI GUGLIELMO
aggiornamenti
Il Comune di Chiusano di San Domenico (capofila), in raggruppamento con il Comune di Ospedaletto d’Alpinolo, ha organizzato un incontro per la presentazione del progetto “IL CAMMINO DI GUGLIELMO”, itinerario storico, religioso, spirituale e naturalistico ideato da un gruppo di appassionati e finanziato -limitatamente al recupero dei 3 sentieri ricadenti nei due comuni- dal Ministero della Cultura attraverso il bando del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Guglielmo ha camminato giovanissimo (non ancora santo) lungo le vie dei pellegrinaggi europei, la Giacobea, la Francigena e poi l’Appia; ecco perché il “Cammino di Guglielmo” e non di San Guglielmo…
L’incontro si è tenuto presso la Biblioteca Statale di Montevergine a Mercogliano (Av), attigua al Palazzo Abbaziale del Loreto ed è stato incentrato sulla figura del giovane pellegrino Guglielmo che nel XII sec. percorse vie rupestri e montane tra Campania, Basilicata e Puglia, fondando in Irpinia le abbazie di Montevergine e del Goleto e, in Basilicata, la Badia di Santa Maria di Pierno.
Hanno finora aderito sottoscritto il protocollo d’intesa 30 Comuni, 14 Enti religiosi e 23 Associazioni. Sono stati presentati il progetto di comunicazione, il logo, le bozze del sito web e della pubblicazione a stampa e la cartografia di ognuna delle 15 tappe previste. Si è dato il via alla strutturazione di un gruppo di lavoro che permetterà a giugno prossimo di far compiere ai primi gruppi di pellegrini e camminatori almeno le prime 7 tappe.
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Hanno relazionato:
D.O.M. Riccardo Luca Guariglia – Abate Ordinario di Montevergine e Assisi
Carmine De Angelis – Sindaco del Comune di Chiusano di San Domenico
Luigi Marciano – Sindaco del Comune di Ospedaletto D’Alpinolo
D. Salvatore Sciannamea – Rettore dell’Abbazia del Goleto
Sono seguite approfondite relazioni illustrate con video-proiezione:
Mario Marciano – il progetto di comunicazione
Angelo Verderosa – il tracciato e le tappe.
Ha moderato il giornalista Annibale Discepolo.
Numerosi i sindaci e i rappresentati di associazioni che hanno partecipato in sala:
Vittorio D’Alessio – Sindaco di Mercogliano
Beniamino Palmieri – Sindaco di Montemarano
Salvatore Vecchia – Sindaco di Cassano Irpino
Elisa Chieca – Vicesindaco di San Fele
Franco Cacciatore – scrittore e storico di Melfi
Donato di Gaetano – presidente dell’associazione Mirvita, Minervino Murge
Vito Abate, Club Alpino Italiano
Dario Bavaro, ass.ne Irpinia 7x
Francesco Celli, ass.ne Info Irpinia
Claudio Ferraro, Viandante in bici
Albino Moscariello, Irpinia Bike House.
Inoltre, sono intervenuti i soci della Proloco di Prata Principato Ultra, che si prendono cura della prima tappa del Cammino e i soci di Castellarte, ass.ne di Mercogliano, che si sono impegnati ad accogliere i partecipanti al Cammino nell’ambito del comune di Mercogliano e con i quali è stato siglato a fine convegno il protocollo di adesione al Cammino. Il Touring Club Italiano è stato rappresentato dal Angelo Verderosa, console per l’Irpinia.
Hanno inoltre partecipato i rappresentanti delle affidatarie dei servizi Pnrr:
-General Service srl, Trevico / -Arteteca, arte murale, Napoli / -Visivalab multimediale srl, Barcellona / -David Ardito / Damedia nell’ambito dei servizi web in gruppo con Marciano&partner. L’artista Lucio Perone, per l’occasione, ha presentato il bozzetto di una scultura dedicata ai camminatori, viandanti e pellegrini nel nome di Guglielmo, caratterizzato da uno zaino e da un bastone forgiato con un manico con bella testa di lupo; un’opera di land art data la considerevole dimensione in altezza.
Numerosi i giornalisti che hanno preso parte all’evento e numeroso anche il pubblico che ha partecipato nella storica e bella sede della biblioteca statale di Montevergine.
E’ seguito un momento di pausa e convivialità con degustazione dei vini della cantina Mirvita di Minervino Murge e con prodotti della tradizione locale presso l’Oste Contadino di Mercogliano.
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I prossimi appuntamenti di presentazione saranno presso la sede del parco del Vulture a Monticchio e poi presso la sede del parco Fluviale dell’Ofanto, in Puglia.
Il cammino finora compiuto ha visto coinvolta una vera e propria ‘comunità’ fatta di volontariato, associazionismo, entri pubblici ed enti religiosi; è stato fatto davvero un lavoro corale fondato su un sentimento di riconoscimento storico e religioso verso il santo Guglielmo, che ricordiamo è patrono dell’intera Irpinia.
Avendo completato i vari step richiesti dalle normative, da gennaio si lavorerà quindi alla candidatura del Cammino di Guglielmo nell’Atlante nazionale dei Cammini storici e religiosi tenuto dal Ministero della Cultura e nell’omologo della regione Campania.
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Contributi, TESTI a mò di intervista
D. Salvatore Sciannamea, Angelo Verderosa, Dario Bavaro, Mario Marciano, Giampiero Cantarella
https://wordpress.com/post/piccolipaesi.com/14050
Immagini e mappe (archivio provvisorio) – download autorizzato
https://piccolipaesi.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
info D.Salvatore 3888139739 – e-mail info@camminodiguglielmo.it
Sito web ufficiale: www.camminodiguglielmo.it
UN PRIMO VIDEOCLIP
INTERVISTA a cura di Paolo Matarazzo, riprese Vito Abate
SOCIAL
FACEBOOK: https://www.facebook.com/profile.php?id=61553898495967
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/camminodiguglielmo/
RASSEGNA STAMPA 15-12
https://www.orticalab.it/Cammino-di-Guglielmo-si-presenta-il
https://www.cumpane.it/cumpane/2023/12/16/il-cammino-del-giovane-guglielmo/ _ video-intervista
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FOTO 15 12 2023
Si ringraziano: Marianna Del Piano, Vito Abate, Otto channel, Verderosa studio, Emmanuele Petruzziello.
CAMMINO DI GUGLIELMO _ presentazione 15 12 2023
Comunicato
Il Comune di Chiusano di San Domenico (capofila), in raggruppamento con il Comune di Ospedaletto d’Alpinolo, unitamente al gruppo di lavoro e di volontariato, ha organizzato un incontro per la presentazione del progetto “IL CAMMINO DI GUGLIELMO”, itinerario storico, religioso, spirituale e naturalistico -ideato da un gruppo di appassionati- e finanziato -limitatamente al recupero dei 3 sentieri ricadenti nei due comuni- dal Ministero della Cultura attraverso il bando del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Venerdì 15 dicembre 2023 alle ore 10,30 presso la Biblioteca Statale di Montevergine a Mercogliano (Av), attigua al Palazzo Abbaziale del Loreto. (POSIZIONE MAP per raggiungere la Biblioteca https://maps.app.goo.gl/6tLvAzDDCE4xXrwt9)
Il “Cammino” ripercorre le tappe del giovane pellegrino Guglielmo tra Campania, Basilicata e Puglia, fondando in Irpinia le abbazie di Montevergine e del Goleto e, in Basilicata, la Badia di Santa Maria di Pierno.
Vengono presentati il progetto di comunicazione, il logo, le bozze del sito web e della pubblicazione a stampa e la cartografia di ognuna delle 15 tappe previste. Fino a fine gennaio sarà ancora possibile richiedere di partecipare (come ente / associazione / azienda) al protocollo d’intesa e promozione. Si punterà a formare un gruppo di lavoro che permetterà a giugno prossimo di far compiere ai primi gruppi di pellegrini e camminatori almeno le prime 7 tappe.
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INTERVENTI
D.O.M. Riccardo Luca Guariglia – Abate Ordinario di Montevergine e Assisi
D. Salvatore Sciannamea – Rettore dell’Abbazia del Goleto
Carmine De Angelis – Sindaco del Comune di Chiusano di San Domenico
Luigi Marciano – Sindaco del Comune di Ospedaletto D’Alpinolo
RELAZIONI con video-proiezione
Angelo Verderosa – il tracciato e le tappe
Mario Marciano – il progetto di comunicazione
Modera Annibale Discepolo
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info: D. Salvatore 3888139739 – e-mail info@camminodiguglielmo.it
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Immagini, testi e mappe (archivio provvisorio) – download autorizzato citando la fonte – https://piccolipaesi.com/category/il-cammino-di-guglielmo/
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Sito web ufficiale (on-line dal 15 dicembre 2023): www.camminodiguglielmo.it
CAMMINO DI GUGLIELMO – Brevi note di inquadramento
IL SIGNIFICATO
Il Cammino di Guglielmo è figura di ogni cammino umano, spirituale e religioso.
La sequela del cammino guglielmino segue la logica della santità, della “Sequela Christi”. Non a caso la partenza dal santuario mariano di Montevergine per giungere alla Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, per il suo valore e significato cristologico. I pellegrini partivano di lì per andare in terra Santa. I valori camminano con gli uomini in ogni spazio e tempo.
Mettersi in cammino allora significa abbandonare la chiusura che porta alla noia per andare al cambiamento, approdando all’apertura fatta di entusiasmo. Come il santo cerca la terra del cammino, il fuoco che lo illumina, l’acqua che purifica e il respiro della vita spirituale, così il Cammino di Guglielmo apre alla riscoperta della terra nei suoi percorsi, alla bellezza quasi incontaminata della via Ofantina, alla purezza dell’aria ed al fuoco interiore della motivazione che spinge a mettersi in viaggio e, dopo ogni sosta, a riprendere il cammino.
La riunione del 15 a Mercogliano diviene pertanto l’occasione per la creazione di un comitato operativo per porre in essere il Cammino in tutte le sue esplicazioni.
L’appuntamento è per tutti coloro che hanno già aderito al protocollo di intesa del Cammino ed è un momento di ulteriore conoscenza per coloro di buona volontà che desiderano partecipare come protagonisti o spettatori a questo evento. L’evento assume una rilevanza notevole per le opportunità che si andranno a rivelare e il coinvolgimento potenziale di migliaia di pellegrini coinvolti nel turismo religioso e delle radici.
(D. Salvatore Sciannamea)
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I LUOGHI
Guglielmo ha camminato giovanissimo (non ancora santo) lungo le vie dei pellegrinaggi europei, la Giacobea, la Francigena e poi l’Appia; ecco perché il “Cammino di Guglielmo” e non di San Guglielmo…
Il Cammino attraversa 3 regioni (Campania, Basilicata e Puglia) in 15 tappe per complessivi 300 km.; coinvolge oltre 30 comuni e 4 parchi: il Parco regionale del Partenio e il Parco regionale dei Monti Picentini, in Irpinia; il Parco del Vulture, in Basilicata, e il Parco naturale regionale del fiume Ofanto, in Puglia.
Si snoda lungo i luoghi legati a Guglielmo, in primis le abbazie fondate (e costruite con le proprie mani) in Irpinia: l’Abbazia di Montevergine e l’Abbazia del Goleto; quindi, i siti religiosi legati alle fondazioni guglielmine: l’Eremo di S. Maria della Valle (detto anche di S. Guglielmo) a Chiusano di San Domenico (Av), la Badia di S. Maria di Pierno presso San Fele (Pz) e il monastero di S. Bartolomeo a Melfi (Pz).
Inoltre, tocca alcuni luoghi significativi legati all’eremitaggio e ai miracoli di Guglielmo: la grotta dell’apparizione sul lago Laceno, il monte Serico sopra la fiumara di Atella, il monte Crugname e la chiesa rupestre di Santa Margherita a Melfi dov’è l’unico affresco coevo che rappresenta Guglielmo; infine, a Venosa, si riscoprono le tracce del monastero fondato dalla beata Agnese a seguito della conversione miracolosa da parte di Guglielmo.
Non mancano alcune soste nei santuari della fede popolare tra Irpinia, Basilicata e Puglia: dal santuario di S. Silvestro alle falde del monte Partenio, alla basilica paleocristiana della SS. Annunziata presso Prata Principato Ultra, fino al santuario di Materdomini (Caposele), legato alla figura di S. Gerardo Maiella, nativo di Muro Lucano.
In Basilicata, prima di arrivare a Pierno, si sosta al santuario della Beata Vergine Maria di Montemauro (presso Pescopagano); dopo Pierno, si arriva alla badia (con la suggestiva grotta) di San Michele Arcangelo sui laghi di Monticchio mentre in Puglia sono previste soste alla Grotta di San Michele Arcangelo, a Minervino Murge e alla Basilica di San Sabino, a Venosa.
L’arrivo, dopo circa 300 km., è alla Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, porto di imbarco per la Terra Santa, meta agognata dal giovane Guglielmo.
(Angelo Verderosa)
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IL TRACCIATO E LE TAPPE
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300 km., 3 regioni, 30 comuni attraversati in 15 tappe: dalle montagne d’Irpinia fino alla Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, luogo di imbarco per la Terra Santa; ecco i comuni attraversati e le tappe previste:
- Ospedaletto, Summonte, S. Angelo a Scala, Grottolella, Capriglia, Prata Pr. Ultra (tappa 1)
- Pratola Serra, Montefalcione, Chiusano di San Domenico (tappa 2)
- Montemarano, Cassano Irpino, Montella (tappa 3)
- Bagnoli Irpino, Lago Laceno (tappa 4)
- Nusco, S. Angelo dei Lombardi (tappa 5)
- Lioni, Caposele, Materdomini (Tappa 6)
- Castelnuovo di Conza, S. Andrea di Conza (Tappa 7)
- Pescopagano, Rapone (tappa 8)
- S. Fele, Santa Maria di Pierno (tappa 9)
- Atella, Laghi di Monticchio (tappa 10)
- Melfi (Tappa 11)
- Venosa (tappa 12)
- Montemilone, Minervino Murge (tappa 13)
- Canosa (tappa 14)
- Canne della battaglia, Barletta (tappa 15 di arrivo).
Sono tutti luoghi in gran parte legati a San Guglielmo e alle dipendenze delle due abbazie.
Dall’arrivo a Barletta si potrà rientrare con bus o treno raggiungendo Mercogliano o Ospedaletto, luoghi di pernottamento prima della partenza.
(Angelo Verderosa)
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LA LENTEZZA e il SILENZIO
Camminiamo per accarezzare i passi di Guglielmo in attesa dello stupore, dell’imprevisto. Camminiamo con lentezza per respirare la meraviglia del mondo, per guardare il sacro delle piccole cose: il vento che muove le foglie, le gocce di una fontana, un filo d’erba e il silenzio che c’è in ogni respiro. Da oltre 12 anni ci siamo messi sulle tracce di Guglielmo per parlargli, per ascoltarlo, per incontrare altre creature e condividerne il passo.
(Dario Bavaro)
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IL LOGO
Il logo del Cammino di Guglielmo, nella sua stilizzazione richiama il nodo di Salomone, il cui significato esprime la relazione tra cielo e terra.
Possiede un profondo significato spirituale, simbolo di alleanza che unisce l’elemento trascendentale del cielo con l’immanenza terrestre.
Il logo a forma di croce greca richiama nella sua simbologia i quattro elementi (terra, aria, acqua e fuoco) che è esperienza antropologica di ogni cammino, le quattro virtù cardinali (prudenza, fortezza, giustizia e temperanza) nella sua dimensione etica, ed i quattro evangelisti per l’evidente significato cristiano ed evangelico, cui è pervaso il cammino.
La croce richiama anche i quattro punti cardinali.
Inoltre, la croce greca del logo rispecchia la planimetria della chiesa settecentesca dell’abbazia del Goleto, ricostruita dall’architetto Antonio Domenico Vaccaro dopo il disastroso terremoto del 1732 e che vede in questi giorni la ricostruzione dei 4 archi portanti crollati a seguito del terremoto del 1980.
All’interno del logo si possono chiaramente notare le lettere C, D e G ad indicare l’espressione Cammino Di Guglielmo.
(Mario Marciano)
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RIFLESSIONI DI UN CAMMINATORE
In cosa consiste il cammino? Quanto dura? Da dove inizia? Perché si fa ?
Sono le domande che si pone chi vuole fare il cammino, ma che chiunque può fare. Molto spesso suscita sorpresa sapere che esistono ancora persone che, nel terzo millennio, compiono un atto che ha sapore antico, lo si ritiene superato o da attribuire solo a persone pervase da un senso mistico/religioso.
Ma è possibile trovare risposte che vadano bene per tutti, ma ognuno può trovare una personale risposta Specialmente alla fine dopo averlo compiuto. Diciamo che il cammino in senso stretto è un veicolo che ci porta a ripercorrere le tappe di un giovane di nome Guglielmo, poi divenuto santo qui in Irpinia, andando dall’abbazia di Montevergine fino al porto di Barletta, in Puglia, dove desiderava imbarcarsi per la Terra Santa. L’Europa è stata percorsa in lungo e in largo da viandanti che per devozione o per penitenza desideravano raggiungere la terra santa. Dai loro incontri, dai loro racconti, dalla loro voglia di comunicare, nonostante le origini diverse, sono nate una cultura e una identità della quale noi, nuovi europei, siamo eredi. Ma cosa avviene nell’uomo, quando si lancia in questa avventura del cammino ed entra nel tempo interiore del pellegrino?
Quando e perché decide di partire? Che cosa cerca? Dove va?
Il pellegrino imbocca volutamente una strada, ha una meta. Il pellegrino non è errante, è misteriosamente attratto da qualcosa. Ma quando si diventa pellegrini? Dal primo passo ? O molto tempo dopo? Oppure al contrario, molto tempo prima ? Essere pellegrini è mettersi in strada e partire, mettersi in cammino verso un altrove. Essere pellegrini equivale a segnare una pausa nel ritmo folle dei giorni, in quello della noia o della solitudine, in quello delle preoccupazioni e dei deserti interiori, in attesa di una risposta interiore e nella convinzione che essa può giungere o per lo meno conservandone la speranza. Essere pellegrini allora è lasciare il proprio luogo e rompere con il quotidiano. E’ esporsi alla novità, alla sorpresa alla differenza, all’incontro. Essere pellegrini è rompere con le preoccupazioni e con le angosce che a volte pesano. E’ fare una sosta, concedersi una tregua nei ritmi implacabili. Il Pellegrinaggio, e quindi il cammino, è sempre uno sconvolgimento, un’occasione per uscire dall’assetto costituito. Rappresenta l’opportunità di un incontro dal quale ci si attende quella che si può chiamare “Guarigione “ o in altro termine “ Conversione”. Mettersi in cammino significa rendersi vulnerabili o “permeabili“ a Dio. E’ manifestare , con la partenza stessa che si è alla ricerca di Lui. Mettersi in cammino è un atto umanissimo, nel compierlo ognuno si unisce a migliaia di altri uomini che scendono in strada e si mettono in cammino. E quando partiamo e ci mettiamo in strada entriamo in solidarietà anche con tutti i popoli di profughi e di disperati che lasciano il luogo che rappresenta per loro una sicurezza a volte minima per un altrove che non si sa quale sia.
Chi cammina sa che dovrà da quel momento fare esercizio di “leggerezza”.
(Giampiero Cantarella)
“Spesso si intraprende una marcia per ritrovare un centro di gravità dopo essere stati spodestati da se stessi … Spesso il percorso è un passaggio attraverso la sofferenza che porta lentamente a riconciliarsi con il mondo” David Le Breton
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