in risposta all’articolo di Galli Della Loggia
di Antonio Romano
Gentile Professor Galli della Loggia,
mi chiamo Antonio Romano e le scrivo da Ariano Irpino. ( Senza fare googling indovini la provincia e la regione….)
Ho letto con molto interesse il suo articolo http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/politica/2014/5-marzo-2014/editoriale%7Cintellettuali-sudismo-2224166598559.shtml e devo dire che mi ha molto colpito. Alcune questioni ahimè non mi sono chiare.
Se il Nord ha affermato un suo primato politico ed economico, per quale motivo non è riuscito ancora ad affermare anche un primato culturale sul SUD?
Un primato che non fosse la televisione commerciale, le televendite e la produzione culturale che massimo arriva a Nichelino o Casalpusterlengo?
( Si parla poi sempre di Nord, e pensare che i maggiori fenomeni di antimeridionalismo li si vive da sempre a Roma….)
Mi spiego meglio. L’America ovunque va, cerca di esportare il suo ” American Way of living” ma certo non pretende che tutti vadano a vivere negli Stati Uniti.
Quale sarebbe il ” Northern Italian way of living” implementato al Sud, con i meridionali che possano viverlo comodamente al di sotto del Garigliano?
La Fiat 500? il Panettone Maina? Italo? il Carnevale di Venezia? il gianduiotto? la Cassoeula? il permaflex?
Basti vedere la distribuzione commerciale al sud (GDO): dai discount ai grandi marchi, ci sono solo merci alimentari dal Nord.
Il torrone di Verona, la mozzarella di Piacenza, la pasta di Torino…
Poi vedi una cosa favolosa fatta al Nord, ovvero Eataly, e vedi finalmente la giusta visibilità delle nostre merci, grazie all’intelligenza commerciale di un grande italiano come Oscar Farinetti. Uno che nasce dove Totò è andato a fare il militare.
Vogliamo parlare del credito? Di dove va il poco risparmio meridionale? Della proprietà delle banche meridionali?
Supponiamo la superiorità morale di quelli del Nord. Se l’unità d’Italia è stata fatta per amor di patria, le leggi Pica sono state fatte per questo nobile scopo.
Come mai allora le mafie non sono state ancora sradicate dagli evoluti imprenditori del nord, che anzi spesso sentono l’esigenza di fare affari con loro?
Per quale motivo poi, le diverse ondate di industrializzazione sono state fatte al Sud con i soldi dello Stato e non con i soldi degli imprenditori del Nord?
Perchè il rischio era troppo alto e loro forse non erano troppo imprenditori? Perchè forse da Nord le mafie si preferisce pagarle piuttosto che sradicarle?
Come mai oggi da Napoli Bari Palermo si emigra a Londra New York Sidney, e non più Roma Torino Milano Venezia? Nonostante la barriera linguistica?
Vuole un indizio? Perchè il Nord non è più un modello di sviluppo per l’Italia intera ( se ma è stato un modello di sviluppo unitario), perchè il Nord ha al massimo saputo aiutare se stesso, ha utilizzato l’emigrazione interna per avere uno sviluppo economico senza inflazione salariale, durato meno di 20 anni ( il mitico Boom….) e quando si è trattato di prendersi le responsabilità sullo sviluppo integrale del paese, non ha saputo fare con i mafiosi ed i politici quello che ha saputo fare con i briganti.
Solo che i briganti erano dei galantuomini, mentre i mafiosi no. Ma i mafiosi hanno comandato Milano ( Sindona, Ligresti,etc….) mentre i briganti li avete messi con le loro teste mozzate nei musei di Torino…
questa è la capacità dei nordisti di capire la natura umana delle persone….
Condivido in pieno comunque la sua analisi sul ruolo degli intellettuali e sul rischio che si corre oggi.
Ma voi intellettuali MAIN STREAM che vi dividete fra Corriere Repubblica La Stampa Il Sole 24 ore, una qualche responsabilità in qualche modo ce l’avete?
Ammesso che l’Italia sia solo il Nord, qual è stato il vostro ruolo nel migliorare le sorti di quella parte di Italia?
E poi, siete in grado di ammettere se il Nord non abbia mai sbagliato alcunchè nei confronti del Sud?
O la borghesia del Nord deve sfogare sul Sud il suo senso di inferiorità nei confronti delle ben strutturate ed influenti borghesie europee e nordamericane, alle quali si ispira ma che mai riuscirà a raggiungere?
Forse il Nord Italia capisce di essere il Sud della Svizzera o della Germania? E con qualcuno deve storicamente sfogarsi? Dove sono le grandi imprese del Nord al cospetto delle immense imprese europee?
Questo ai vostri padroni non lo dite mai? Temete in qualche riduzione di stipendio o di onorario?
Un po’ di onestà intellettuale e di franchezza, caro mio professore, capace di influenzare ed affascinare tante menti anche qui su al sud…. o giù al Nord?
L’Italia la si aiuta tutta tutti insieme, senza recriminazioni o distinguo.
Che a voler essere sempre i migliori, alla fine si rischia di rimaner soli.
In fondo, chi sta pagando questa crisi? Il nord o il sud?
Noi in crisi siamo da sempre, siete voi che da qualche anno non sapete che pesci pigliare.
Fermi restandi gli immensi errori del Sud, fate sui vostri giornali una diffusione dei vostri errori.
Sediamoci poi ad un tavolo insieme ed insieme cerchiamo di risolverli finalmente.
Uno spirito di conciliazione nazionale!
Altrimenti fra poco rimarrete da soli pure voi….
E tanti Thohir mi sa che in giro non ci sono…
A presto leggerla, Antonio Romano
PS: mi perdoni la lunghezza del testo e le sue molte inesattezze, ma stando nella mia impresa a lavorare non ho avuto molto tempo per il lavoro di editing. Grazie davvero di cuore.