Archive for agosto 2011
L’UMILTA’ DELLA GRANDEZZA
di GIOVANNI VENTRE _ _ _ Franco Dragone è un irpino che vive e lavora nel mondo. Organizza grandi eventi e spettacoli unici grazie alla capacità, alla fantasia ed alla caparbietà di un uomo delle terre di mezzo. Non lo conoscevo e devo dire che come spesso accade ci si fa una idea di un personaggio e poi puntualmente la stessa si reputa distorta e fuorviante. Venerdi sera a Cairano sono arrivato alle 20.00, ho incontrato con immenso piacere il carissimo e simpaticissimo Antonio Vespucci, Agostino della Gatta , Angelo Verderosa, Luca Sessa … davanti al famoso bar di Angiolino punto di ritrovo consacrato di chi sale a cairano. il grosso della banda era salita sulla rupe per ammirare il rosso tramonto irpino.
Il laboratorio fluido di Acri
di LUIGI PUCCIANO _ _ _ Acri é un paese, strano, calabrese, pieno di contraddizioni e paradossi ma proprio per questo interessante. Se si arriva da Cosenza dopo una serie di curve infinite, costeggiando la stretta vallata del fiume Mucone, ogni tanto si apre uno scorcio e si intravede una collina alta che svetta su un paesaggio ruvido e aspro fatto di macchia mediterranea e piantagioni di ulivi. Solo alla fine scopri di essere arrivato in un paese di montagna. Se si arriva dallo Ionio o dalle montagne della Sila, il paese non si mostra mai ma si annuncia con l’infittirsi degli edifici che a grappoli formano la nuova periferia. Come Acri cosí la Calabria ricca di varietá, affascina e spaventa.
Il valore mitico di un luogo
di FRANCESCO CATALDO _ _ _ Nell’infanzia, è risaputo, ogni bambino crea per sè e sviluppa, grazie alla sua smisurata fantasia e osservazione, modelli reali ma anche miti, che il più delle volte riconducono a eroi o dei, figure umane o antropomorfe. Come per le popolazioni più arcaiche, anche nel bambino la creazione del mito avviene allorquando non si è in grado di darsi spiegazioni sulla nascita di qualcosa e la si attribuisce, quindi, a soggetti “altri”, che abitano altri mondi.
Capita di nascere in Irpinia e capita, allo stesso tempo, di iniziarla a scoprire già all’età di tre anni, per altri quindici, quasi quotidianamente. Capita di stupirsi e di meravigliarsi della sua bellezza e capita di pensare a chi, con grande generosità, abbia mai potuto creare questo paradiso. Capita di imbattersi nella Valle dell’Ofanto e, in una giornata di nebbia, guardare su sulla destra, dopo poco essersi lasciati alle spalle Calitri e Conza, uno scenario alquanto mitologico. Quel paesino, così arroccato e magico, da subito diviene per me il mitico mondo del Creatore irpino, Cairano.
Profilo biografico di Franco Dragone
Franco Dragone (Cairano 1952) è un direttore teatrale italiano naturalizzato belga. Si trasferì a 7 anni a La Louvière in Vallonia, seguendo il padre al lavoro nelle miniere di carbone. Nei primi anni ottanta si trasferì in Québec dove entrò in contatto con il Cirque du Soleil, del quale dal 1982 affiancherà e poi dirigerà alcuni dei principali spettacoli in giro per il mondo. Nel 2000 torna a La Louvière dove crea il Cirque Archaos e fonda la Dragone Group, 400 tra maestranze e creativi, la casa di produzione che tuttora guida. Fu l’organizzatore, nel 2003, dello spettacolo di Celine Dion “A New Day” al Caesar’s Palace di Las Vegas, dove l’artista si esibì per duecento sere accompagnata da corpo di ballo ed effetti speciali.
Dragone è stato insignito di tre Obie Award e di un Los Angeles Critics’ Award, oltre ad aver ricevuto la laurea honoris causa dall’Università del Quebec.
Franco Dragone a Cairano7x 2011
L’intervento di Franco Dragone in occasione de “La Rupe in Festa” Cairano 7x 2011 – 5 agosto 2011
Le foto alla pagina:
http://www.flickr.com/photos/irpiniaturismo/sets/72157627260714059/
sabato 6 a Cairano 7x
Appuntamento a MARTEDI’ 9 (domani) : omaggio di PEPPE BARRA a CAIRANO 7X. Ingresso gratuito.
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MESALI a Cairano 7x
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OMAGGIO DI LUCIA MARCHITTO
da un commento di LUCIA MARCHITTO. Dedico al paese della fotografia più sopra riportata (Calitri) un estratto di un mio racconto:
“Ciò che mi accoglie è il vento.
Di questo grigiore non avevo memoria.
Come se gli anni fossero caduti sulla pietra.
Una cataratta calata sulla collina.
E le finestre da sempre occhi vigili sulla valle paiono annacquati come quelli dei vecchi.
Bisogna togliere il velo opaco per trovare la lucentezza della luce e la forza dell’ombra.
Bisogna salire, seguire il percorso della pietra, fino al suo ventre.
Entrare nelle case scavate nel tufo dove le botti sono piene di vino, un vino rosso, corposo, talmente denso che lascia un alone viola nel bicchiere,
nella goccia caduta sulla tovaglia.
Nella grotta la volta è piena di bubboni di pietra incastrati nel tufo, d’estate quando si entra il freddo scivola sulla schiena in un brivido che raffredda i pensieri cosicché puoi sederti sul treppiedi grezzo dove i colpi dell’ascia non sono stati levigati, e stare fermo.
Soltanto stare.
Soltanto sentire il vino.
Soltanto sentire l’odore del tufo.”
In bocca al lupo per il vostro progetto e per il nuovo blog.


















