LA VALLE BLEU…
La valle bleu… di Vito De Nicola
“C’è stato sicuramente un tempo in cui la valle dell’Ophanto è stata completamente blu. Le rocce, gli alberi, la terra con i sassi e gli animali che ci vivevano. Non c’erano ancora i paesi sulle colline, né le strade, la ferrovia, le aree industriali e i pali dell’Enel e del telefono o il grande serpentone dell’acquedotto pugliese con le sue gallerie sotterranee di acqua limpida e fredda che corre silenziosa fino alle terre arse del Salento. Non c’era neanche Santa Maria in Elce e Pietrapalomba, e le argille dei valloni erano azzurro cupo. Era il blu del mare profondo che sommerge le ostriche e i pesci, le sabbie, le alghe e le foreste di coralli.
L’ho sempre immaginata blu, con una punta di verde dentro, penetrata da un cuneo giallo. Oppure, d’estate, un’enorme macchia d’un giallo ocra vivo, attraversata da un sinuoso flusso blu, che a tratti è turchese, verde e diventa trasparente quando riflette i mille colori dei suoi ciottoli color oro, ruggine, bianco, antracite o verde smeraldo.
E’ così ancora adesso. Il blu notte attraversato dal giallo vivo, che non lo contamina in maniera visibile, ma gli entra dentro profondo e impercettibile come un amore molesto. E’ il bleu d’Ophanto. Dico bleu perché, per me, le vocali corrispondono ai colori primari. Spesso immagino il colore delle cose in funzione delle vocali che contengono le parole che le definiscono. Perciò, se la a è bianca e gialla, la i rossa, la o bruna, la u non può che essere blu e nera. La e, invece, è verde. Quando penso al fiume e all’intera valle, vedo immense macchie bleu con i colori della notte, dell’aria, dell’acqua che sommergono i verdi cupi degli alberi e dell’erba e prevalgono sui bruni della terra. Un colore bellissimo. Mentre il rosso si scioglie fino a diventare viola, solo il giallo resiste, là in fondo”

credo che purtroppo, tu sia afflitto dalla mia stessa “malattia”: pensare non con le parole, ma con le immagini e i colori…La natura è in continuo dialogo con noi, siamo suoi confidenti…Ogni forma, ogni sfumatura ha qualcosa da dirci. Se riuscissimo a smettere di “pensare”, entreremmo in uno stato di benessere e di pace…la mente osserva, guarda, penetra e vede… Troppo spesso, preoccupati e occupati in mille cose, in una frenetica corsa, che si nutre di nuove ansie ogni giorno, dimentichiamo di saper percepire la realtà in maniera globale. Sviluppare, rispolverare e coltivare questa innata capacità, può servirci a risolvere tanti problemi importanti e complessi. Proviamoci…;)
Rosa Cerreta
29 luglio 2011 at 05:02
i colori sono come le sensazioni, per ognuno di noi sono diversi.
giovanni ventre
28 luglio 2011 at 16:45
anch’io sono certo che le nostre valli siano state sempre piene di colori
sbaglia chi pensa che il colore appartenga prevalentemente alla costa
penso adesso alle ginestre e al melograno e al giallo del grano tagliato
A_ve
28 luglio 2011 at 15:42