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terre, paesaggi, piccoli paesi / il blog dei borghi dell'Appennino

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Una proposta per i piccoli comuni _ di PAOLO SAGGESE

Immagine Dal Goleto un manifesto dei piccoli borghi _ di PAOLO SAGGESE

_questo articolo è stato pubblicato in prima pagina dal MATTINO nell’edizione di sabato 23 giugno 2012

Vi è una discussione fittissima, ormai da quasi trent’anni, sul destino dei piccoli comuni d’Irpinia, come era già avvenuto, nel 1968, dopo il terremoto del Belice. Allora, a causa del disastroso sisma del 23 novembre, si propose di accorpare, ad esempio, Lioni, Sant’Angelo, Torella dei Lombardi e farne un unico centro, con più servizi, con più prospettive – si pensava -, con più futuro.

Allora, si ipotizzò anche di dislocare in pianura alcuni centri arroccati sulle colline allora coperte di macerie, ed in alcuni casi sono nati nuovi centri abitati, anche a causa delle ungarettiane “frane ferme” (Conza della Campania, Bisaccia).

In quegli anni tra il 1981 e il 1985, la discussione fu esaltante e spesso vana. Il resto è ormai storia. Poi, superati problemi insediativi, si passò alla discussione del futuro industriale, con la realizzazione di un mirabile progresso fondato sulle “fabbriche in montagna”, sull’ipotesi di una nuova Svizzera, che avrebbe realizzato le “magnifiche sorti e progressive”. Anche in questo caso, sappiamo come sono andate le cose.

Ma c’erano ragioni più grandi, superiori alla nostra volontà, che decretavano altro destino per i piccoli paesi del Sud, come per tutti i piccoli centri dell’Italia interna.

Questa ragione è la “fuga” verso le città, verso il “progresso”, verso il “moderno” e il “futuro”, come la “fuga” verso il lavoro, la sopravvivenza o la ricchezza. Si fuggiva anche dalla miseria, e questa fuga oggi sta divenendo sempre più di attualità.

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Written by A_ve

3 luglio 2012 at 11:10

Unione dei Comuni, come si organizzano nel Monferrato

Unioni o convenzioni: il disegno di legge della Regione Piemonte per i Comuni

Monferrato.it  / Torino | 16/12/2011 — È stato approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge sulla riorganizzazione degli enti locali. Per i soli fini dell’esercizio associato delle funzioni comunali, la Regione Piemonte individua tre aree territoriali omogenee, alle quali appartengono i Comuni: area montana, area collinare, area di pianura e classifica i 1206 Comuni piemontesi sulla base della ripartizione in zone omogenee di montagna, collina e pianura realizzata dall’Istat.
I requisiti di aggregazione sono: l’appartenenza alla medesima area omogenea, l’appartenenza alla medesima Provincia, il rispetto dei limiti minimi geografici di 3mila abitanti per l’area montana e collinare e 5mila abitanti per l’area di pianura. Per l’esercizio in forma associata della funzione socio-assistenziale sono previsti limiti minimi più ampi: 15mila abitanti per l’area montana e collinare, 20mila per l’area di pianura. È previsto che la Regione possa concedere deroghe su richiesta motivata dei sindaci.

Cosa succede sotto ai mille?
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Cairano 7x su Telenostra

Written by A_ve

24 luglio 2011 at 17:46

Cairano 7x riprende il cammino _ OTTOpagine 22.7.2011

Written by A_ve

22 luglio 2011 at 13:32

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i piccoli paesi rendono unica l’Italia _ di Mario Sena

Purtroppo anche in Campania crescono le difficoltà per i piccoli comuni e in proposito richiamo la vostra attenzione sulla mia nota che è stata pubblicata oggi 21 luglio 2011 dal Corriere del Mezzogiorno e che comunque vi allego.  Cordialmente Mario  Sena.

la rupe di Cairano vista dalla valle dell'Ofanto _ foto archivio verderosa

Come sono lontani i tempi in cui il Presidente Ciampi, attento custode dei conti pubblici, girava l’Italia per salvaguardare i piccoli comuni  e i  modelli locali di sviluppo (per le grandi risorse connesse  all’ambiente, alle acque,  alla montagna, al turismo, all’artigianato),   andando ripetendo: “ è interesse nazionale salvare quella fitta rete di insediamenti urbani minori, custodi di un ricco patrimonio architettonico e di antiche tradizioni di civiltà, che rendono unica l’Italia”.

Angelo Agrippa , con acutezza, in un momento di grandi difficoltà generali e locali, ha sollecitato il Presidente Caldoro a sfidare il Nord sul terreno dell’efficienza amministrativa e dei tagli a sprechi e Leggi il seguito di questo post »