Introduzione al convegno, intervento di angelo verderosa + motivazioni premio 2015
introduzione al convegno ‘Recupera Riabita’ a Gesualdo, 10.12.2015 / dichiarazione NO Petrolio / motivazioni del Premio conferito
intervento di angelo verderosa
Il Castello che abbiamo visitato poco fa è stato RECUPERATO e RIABITATO –a metà del 1500- dal principe madrigalista, eccelso musicista e uxoricida Carlo Gesualdo; nipote di Carlo Borromeo e principe di Venosa che ha legato il suo nome in Irpinia, oltre che a Gesualdo anche al Castello di Taurasi e ai borghi di Calitri e di Conza.
Il Castello, dopo lunghe vicende burocratiche, a far data dal terremoto del 1980, è stato acquisito dal Comune di Gesualdo e oggi –in parte- RECUPERATO grazie alla perseveranza di imprese e maestranze, delle soprintendenze e del direttore dei lavori, il collega Enzo Cogliano, qui presente.
Con la serie di manifestazioni pubbliche del programma ‘Invito a Corte’ -alle quali ho avuto l’onore e il piacere di contribuire come architetto curatore della mostra fotografica e di questo convegno-, INIZIA QUINDI AD ESSERE RIABITATA la splendida ed estesa dimora appartenuta a Carlo Gesualdo.
Quale uso farà di questa dimora principesca la comunità gesualdiana ed irpina ? Sarà un centro studi di musiche gesualdiane o potrà anche essere un hotel di charme ? Aprirà poche volte all’anno o potrà produrre un reddito e giovare economicamente alla comunità ? Si potrà visitare chiedendo un appuntamento alla pro-loco o sarà sempre aperto e potranno celebrare il proprio matrimonio sposi russi, inglesi, cinesi e americani ?
Per questi monumenti, contenitori di storia e di narrazione di civiltà, qual’è il limite tra la conservazione nel rispetto dell’istanza storica e la fruizione contemporanea nell’era di Facebook ?
Quale uso stiamo facendo delle magnifiche testimonianze di architettura monumentale rurale del nostro entroterra appenninico? Quale indotto hanno portato nel sociale ? Quali e quanti processi economici sono stati innescati ? Come e da dove arrivano i viaggiatori per prenderne conoscenza ?
I borghi possono essere tutti trasformati in alberghi diffusi così come risulta dal trend in atto della spesa dei fondi europei per i piccoli borghi in via di spopolamento e abbandono ? Qual è il segreto del successo dell’albergo diffuso di Castelvetere sul Calore ? Quale contributo può portare una ‘bandiera arancione’ del Touring Club Italiano ? Quale benefici potrà portare un’auspicabile progetto di ‘parco regionale rurale’ per l’Irpinia. Quali sono i riverberi dell’azione Cairano 7x giunta al settimo anno ?
Intorno a queste domande, attraverso le testimonianze di docenti, soprintendenti, operatori turistici e giornalisti, nella loro duplice veste di osservatori ed esperti, è strutturata l’essenza di questo convegno.
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Introduzione con breve ‘incipit’ per la 1^ parte del convegno; il tema ‘Recupera’ viene trattato da esperti di recupero e restauro di beni architettonici che illustreranno esempi realizzati e metodologie impiegate. Avremo gli interventi di Luca Gibello, Massimo Pica Ciamarra, Giovanni Villani e Paolo Mascilli Migliorini e sarà moderata dal giornalista di Radio Radicale e vaticanista Giuseppe Di Leo, di origini lucane, discendente quindi delle nostre tribù sannite-irpine-lucane.
La prima parte del convegno (recupera) è volta quindi alla conoscenza delle esperienze di recupero architettonico dei piccoli paesi dell’entroterra appenninico italiano; in particolare interessa trattare le esperienze di ’recupero’ -materiale e immateriale- di monumenti e borghi che hanno permesso di innescare processi virtuosi per ‘riabitare’ i luoghi di appartenenza.
La seconda parte del convegno (riabita) vede la partecipazione di testimoni –felici e visionari- che hanno avviato il riuso dei luoghi recuperati o in via di recupero, anche qui sia dal punto di vista ‘materiale’ che ‘immateriale’. Relazioneranno -moderati da Lara Tomasetta giornalista di Orticalab-: Agostino Della Gatta, Giovanni Pandolfo, Alberto Romeo Gentile e Dario Bavaro.
Al termine di ogni sezione avremo i video-interventi di Witti Mitterer, Enrico Finzi e Franco Dragone; non sono interventi di routine; sono prestigiosi esperti di levatura internazionale nonché amici di questa terra d’Irpinia: ascolteremo le loro parole di ‘orientamento’.
Al termine del convegno terremo la cerimonia di assegnazione del Premio Recupera-Riabita 2015. Il premiato –proveniente dal Cilento- è in sala con la sua famiglia.
Un ringraziamento infine -che si aggiunge a quelli già estesi dalla conduttrice Michela Forgione, responsabile dell’ufficio comunicazione e stampa di ‘Invito a Corte’- va ai relatori qui presenti, persone a me e a noi tutti veramente care, amici che hanno stabilito da tempo un legame relazionale e spero ‘felice’ con questa terra d’Irpinia, protagonisti dell’architettura e del giornalismo in Italia che –nel rispetto del ‘disciplinare del Premio Recupera-Riabita- abiteranno a Gesualdo per due giorni approfondendo la conoscenza dei luoghi e stabilendo nuove ‘relazioni’ con gli abitanti; domani mattina –insieme, a Taurasi- oltre che per visitare i luoghi del vino DOCG più celebre della Campania e del Sud, terremo già la prima riunione per la programmazione del Premio 2016. Porto altresì i saluti della Presidente della Fondazione Italiana di BioArchitettura, Witti Mitterer.
incipit :
Troppe sono le immagini di degrado e di abbandono e di mancata manutenzione dell’architettura pubblica in Italia; innumerevoli le opere incompiute: sembra che la nostra società in questa crisi epocale non esprima più una domanda di architettura civile. -Come architetti e come abitanti- abbiamo la necessità di divenire nuovi artefici per un ritorno ‘umanizzante’ negli spazi del costruito; dobbiamo di nuovo imparare –come architetti e come amministratori- ad attribuire maggiore importanza alla promozione e all’utilizzo sociale dell’architettura pubblica.
Come architetti dobbiamo fare un sacrificio in più, dobbiamo imparare ad occuparci di innescare ‘relazioni’ all’interno delle architetture che recuperiamo o realizziamo. Tra le foto che meglio rappresentano il senso della mostra fotografica è il confronto della stessa angolazione all’interno dell’Abbazia del Goleto : nel primo scatto la bellezza del luogo recuperato; nel secondo la magia del luogo riabitato, durante uno dei tanti momenti musicali e sociali che si tengono nello spazio a cielo aperto della grande chiesa del Vaccaro: il medesimo spazio dell’abbazia evolve da ‘monumento’ a ‘luogo relazionale’.
Sono certo che con l’auspicabile evoluzione da ‘architettura’ a ‘luogo relazionale’ le comunità potranno ri-attribuire il giusto valore al costruito e lo utilizzeranno, lo promuoveranno e lo salvaguarderanno.
Architetture per le comunità e non più per i governanti. Architetture viventi e non più virtuali.
In questo dibattito, l’architettura rurale, quella dei piccoli paesi dell’appennino in via di spopolamento, se ben studiata e recuperata potrà ancora fornire un valido contributo alla ri-appropriazione comunitaria e identitaria di ognuno di noi. Le forme trilitiche, lapidee e organiche possiedono codici subliminali capaci di parlare direttamente al nostro cuore. In una fase di confusione mediatica e spirituale epocale: borghi, castelli e dirute masserie rurali possono ri-avvicinarci alla bellezza dell’architettura e del paesaggio, accogliendo ed ampliando relazioni felici e felicitanti tra noi tutti.
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Prima di dare inizio ai lavori del convegno, a nome del coordinamento del progetto ‘Recupera-Riabita’ e a nome del Coordinamento Comitati civici dell’Alta Irpinia, chiedo di mettere agli atti del convegno la seguente dichiarazione:
<<Architetture, paesi e paesaggi della terra d’Irpinia aspirano alla dovuta valorizzazione attraverso la cultura, l’agricoltura e il turismo. Le nostre risorse ambientali e storico-archeologiche sono del tutto antitetiche a quei disposti governativi che con lo ‘Sblocca Italia’ autorizzano trivellazioni petrolifere, ulteriore eolico selvaggio, elettrodotti aerei, inceneritori, cave e discariche. Questa terra è una riserva naturale di acqua e di cibo in un delicato e precario equilibrio sismico e idro-geologico. Autorizzare un pozzo petrolifero a 500 metri da questo Castello, qui a Gesualdo è un oltraggio alla nostra intelligenza e ai valori civici di questo territorio.
Chiediamo agli abitanti di Napoli, Salerno, Foggia e Bari di sostenere il NO alle trivellazioni petrolifere nel referendum che si terrà a breve: trivellare significa avvelenare gli acquedotti che servono Campania e Puglia; in Basilicata è già successo : l’acqua pubblica è stata inquinata.
Cittadini, relatori e giornalisti qui presenti, ascoltatori di Radio Radicale, per il bene vostro e della nostra terra, aiutateci pertanto a dire un forte NO alle trivellazioni petrolifere a Gesualdo e in Irpinia>>.
segue testo motivazione premio 2015 :
PREMIO RECUPERA RIABITA 2015
Ad AMEDEO TREZZA, filosofo, esperto in Semiotica del paesaggio, già ricercatore universitario, neo-contadino, animatore della Città del Parco e del Quarto Paesaggio, fondatore dell’Ateneo Nomade e Triangolare, co-fondatore della ‘Ciucciopolitana’ del Cilento interiore,
Conferiamo noi tutti qui presenti il Premio Nazionale Recupera/Riabita 2015 con motivazione :
Il nuovo modo di vivere la ruralità nell’esperienza del ‘Casale il Sughero’ –luogo abitato come ‘casa’- è gesto al contempo rivoluzionario e resiliente in quanto gesto di rifondazione relazionale con i luoghi e le persone: il recupero del vecchio casolare e del terreno dismesso nel Cilento –a mezza costa tra Vibonati e Morigerati- sono i segni tangibili della avvenuta riabitazione di un luogo abbandonato attraverso la riattivazione di pratiche di vita e di sviluppo eco-sostenibile, capace di generare visioni e occasioni. Le buone pratiche di ‘Recupera/Riabita’, attuate da Amedeo e dalla sua giovane famiglia, sono rese possibili dall’avvenuta e sostanziale capacità di rilettura del potenziale inespresso di architetture, paesi e paesaggi del nostro Appennino meridionale.
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PUOI GUARDARE LE BELLE FOTO DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA #RECUPERARIABITA sfogliandole nella pubblicazione on-line : QUI
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