la DISFIDA del SOFFRITTO a Savignano Irpino con Slow Food
LA DISFIDA DEL SOFFRITTO DI MAIALE
I SAPORI, FESTA E RITI
VIª Edizione
Savignano Irpino (Av), 12 febbraio 2012
Gli antichi riti della civiltà contadina, le suggestioni del vivere quotidiano in un ambiente rurale, rivivranno a Savignano Irpino, il prossimo 12 febbraio 2012 grazie alla proposizione del rito “r’ lu puorc”. Il maiale, l’animale che per anni ha costituito ilprincipale sostentamento alimentare familiare delle comunità contadine locali, sarà rivissuto nell’antica e coinvolgente atmosfera delle tradizioni culturali delle nostre valli irpine tra suoni e colori del folklore ed i sapori e profumi dei prodotti tipici enogastronomici che verranno degustati.
Quasi tutte le famiglie delle valli Irpine e Daune “crescev’n’ lu puorc”, sia i contadini, sia quelli che abitavano in paese, i quali, spesso, avevano un riparo per i maiali davanti alle proprie case.
Chi poteva cercava di allevarne almeno due: uno per uso personale e uno per venderlo, così si ammortizzava la spesa. locandina con programma _297x550
>>> continua testo e programmaRicollegandosi quindi, a questa consolidata tradizione locale, si è sentita l’esigenza di dare più ampio respiro a questa esperienza. E’ nata così l’idea di programmare l’evento che si propone come un percorso suggestivo che rievochi e valorizzi i riti e le pratiche della vita contadina di un tempo nel suo svolgersi quotidiano. In particolare l’uccisione e la successiva lavorazione della carne di maiale e tutto ciò che ne concerne, la produzione e l’elaborazione di cibi tradizionali (i vari lavorati della carne di maiale) e la produzione di tutti quegli utensili ed oggetti legati alle esigenze quotidiane della vita nei campi e nel focolare domestico.
Una manifestazione che nasce dall’esigenza di sostenere questi riti tradizionali che sono il fondamento di un prezioso patrimonio culturale da conservare, valorizzare e trasmettere alle generazioni future, le quali stanno assistendo, negli ultimi decenni, ad un inesorabile allontanamento dalle campagne e da tutto ciò che garantiva un’azione di presidio di tale civiltà.
La festa non è quindi solo e semplicemente un momento di aggregazione sociale o di festa paesana, ma vuole essere soprattutto un evento culturale, turistico, gastronomico di ampio respiro con la possibilità di gustare sul luogo varie specialità che originano dal maiale, come prosciutti, salami, coppa, capicolli, salsicce, strutto, sanguinaccio ma soprattutto “lu suffritt’ ” .
Un appuntamento che vuole diventare annuale e costante nel tempo dove si possa incontrare e parlare del maiale anchesotto l’aspetto culturale, agroalimentare e zootecnico.
Un modello esportabile di manifestazione culturale a ridotto impatto ambientale
Dalla volontà di armonizzarsi ai principi fondanti del manifesto di Slow Food – buono, pulito e giusto, – nasce l’idea di pensare alla manifestazione della Disfida del Soffritto di Maiale – in programma il 12 febbraio 2012 nel Comune di Savignano Irpino – a impatto ambientale ridotto. I tre aggettivi fondamentali, inscindibili e strettamente correlati definiscono infatti, in modo elementare, le caratteristiche proprie di un cibo, risorsa e ricchezza di ogni territorio, cui oggi è affidata la responsabilità di comunicare precise identità culturali che salvaguardano la biodiversità in nome della eco-gastronomia.
La ricerca del piacere legato al cibo, nucleo originario della filosofia di Slow Food, diventa la base per attività di più vaste portate, valutando ogni azione di un’attività comprendendone le fasi di produzione, promozione, vendita, consumo e, infine di dismissione.
Da questa comprensione, nasce l’obbligo da parte nostra di ridurre l’impatto ambientale della manifestazione della Disfida, portando i consumatori, i produttori, gli organizzatori, i collaboratori a riflettere, ad esempio sui concetti di locale, identità territoriale, riduzione dell’impatto ambientale dell’intero ciclo della manifestazione a partire dalla valorizzazione dei rifiuti.
Si tratta di attivare un processo di innovazione comportamentale che non sacrifichi le componenti caratterizzanti la manifestazione, ma ne ottimizzi i flussi di promozione, esposizione e commercio, adattandoli alle qualità locali del territorio, al fine di educare, tutelare e promuovere una cultura ambientale diffusa e condivisa. Seguendo questa impostazione, coniugando etica e conoscenza in modo creativo, la manifestazione della Disfida del Soffritto del Maiale adotterà strategie che includano la scelta di materiali ecocompatibile per l’allestimento all’interno della struttura che ospiterà la manifestazione, l’eliminazione dei componenti d’arredo a breve ciclo di vita, ma bensì arredi riutilizzabili per più volte in altre manifestazioni, l’incremento di una corretta raccolta differenziata interna all’evento, contribuendo in modo considerevole alla elevata percentuale di raccolta differenziata che il Comune di Savignano Irpino detiene.
Un ruolo determinate lo giocano i materiali scelti per la fruizione del cibo nelle degustazioni, nello specifico 16 soffritti di maiale e le altrettante colazioni contadine, che saranno servite e presentate dalle 16 comunità del cibo e di territorio presenti alla Disfida.
Si adotteranno esclusivamente stoviglie completamente biodegradabili e compostabili naturalmente. Tutti i rifiuti prodotti saranno organici, e alla fine della manifestazione tritati attraverso un macchina trita-organico, in dotazione della Comunità del Cibo di Terra Madre della Valle del Miscano, produrrà compost naturale che sarà concesso al Comune di Savignano Irpino per fertilizzare le aiuole presenti nel centro abitato.
Inoltre, durante la manifestazione non sarà distribuita acqua minerale e ne acqua imbottigliata, ma esclusivamente acqua di fonte dell’acquedotto “Calore Irpino”, sicuramente l’acqua più buona che possa esistere in Provincia di Avellino.
La Disfida del Soffritto di Maiale è un evento “vivo”, per la sua dinamicità, per la sua continua evoluzione, il suo camminare per i paesi dell’Irpinia (1ª edizione a Vallesaccarda, 2ª edizione a Frigento, 3ª edizione a Flumeri, 4ª edizione ad Ariano Irpino), ma soprattutto per il suo forte legame ai processi orientati allo sviluppo del territorio e a politiche di dialogo – educazione con i visitatori e ai coproduttori del soffritto.
I “Suoni di Terra Madre” alla Disfida. Cantori a braccio dell’Irpinia e della Daunia
La manifestazione della Disfida del Soffritto di Maiale, abbraccerà e sposerà i cantori a braccio dell’Irpinia e della Daunia. Coniugare piacere e cultura, difendere la tradizione, promuoverla attualizzandola, conservare storie, saperi e dimostrare quanto siano contemporanee, sono solo alcune questioni che emergeranno dalla manifestazione in programma il 12 febbraio 2012 a Savignano Irpino. I nostri cantori a braccio, sono testimoni della cultura di tradizione popolare, autentici presidi che si prefiggono di individuare, proteggere e diffondere le tradizioni orali delle Valli dell’Irpinia e della Daunia. I nostri cantori sono artisti che conservano stili, tecniche, fonti e strumenti che spesso non utilizza più nessuno. I nostri cantori sono depositari di testimonianza, memoria, storia, identità, ma anche coloro che la trasmettono, che passano il testimone alle nuove generazioni.
programma di domenica 12 febbraio 2012
Ore: 9.00gran sala del soffritto – centro storico di Savignano Irpinoregistrazione dei partecipanti e allestimento delle postazioni della Disfida Ore: 10.00la prima mangiatacolazione contadina offerta dalle Comunità partecipanti alla Disfida. apertura dell’Enoteca dei vini d’Irpinia e Dauni Ore: 11.30presentazione delle Comunità partecipanti alla Disfida – gara vicino “a lu callar” |
Ore: 13.005ª disfida del soffritto di maiale – Giuria popolare – Giuria tecnica durante la giornata saranno allestiti stand gastronomici delle comunità partecipanti alla Disfida, Enoteca dei vini d’Irpinia e dei monti Dauni. Oltre a… balli, canti, suoni con l’organetto, racconti di scene popolari e gioco con le carte napoletane – briscola, tre sette e scopa. Ore: 11.00 e 16.00escursione guidata sul territorio e del suo nucleo storico del Comune di Savignano Irpino Modera la Disfida: Laura Gambacorta Quota di partecipazione: Soci Slow Food €.10,00 – NON Soci €.15,00 Ragazzi sotto i 12 anni (ogni due €.10,00) Per prenotazioni: 335-6683988; 380-9019050; 328-66 79 395 |
| Comunità Partecipanti alla Disfida: | Giuria Tecnica: | ||
| 1. Savignano Irpino2. Ariano Irpino3. Ascoli Satriano
4. Paternopoli 5. Deliceto 6. Grottaminarda 7. Orsara di Puglia 8. Flumeri |
9. Faeto10. Taurasi11. Pietra Montecorvino
12. Teora 13. Roseto Val Fortore 14. Montecalvo Irpino 15. Bovino 16. Carife |
Luciano PignataroGiornalista Enogastronomico Erasmo TimoteoResponsabile delle Comunità del Cibo di Terra Madre Slow Food Campania Lidia MerolaDirettore di Tipeatalia Luigi TecceContadino |
Guido PensatoGiornalista Enogastronomico Karen PhillipsGiornalista Enogastronomica Comunità ospite: Condotta Slow Food: – Pistoia – Tammaro Fortore |
Servizio Navetta “Per andar comodi”
Partenza:
Piazza d’Armi di Avellino (AV)
e/o dalle città di Napoli, Caserta, Salerno e Benevento su prenotazione e da concordare
Rientro:
dalla Gran Sala del Soffritto di Savignano Irpino (AV)
Ore: 16.00 – 18.00 – 20.00
Info e prenotazioni:
388/7001516
info
La Disfida del Soffritto di maiale è organizzata con la collaborazione attiva di:
§ Comune di Savignano Irpino
§ Provincia di Avellino
§ Comunità Montana dell’Ufita
§ Frantoio e olio FAM
§ Global Costruzioni
§ Termoidraulica Granaudo
§ General Service srl
§ The Wine Bus
§ Novamont
info
SLOW FOOD difende il gusto e il piacere del mangiare sano e di un cibo che ha nella qualità gastronomica “ Buona, Pulita e Giusta” i suoi principi fondanti di ogni progetto. Bontà organolettica e valenza culturale dei prodotti; sostenibilità ecologica ed economica; giustizia sociale per le genti che producono e trasformano i nostri alimenti. Una formula da esigere in epoca post-moderna, a cui tendere dopo che in cinquant’anni l’agro-industria e l’industria alimentare sono riuscite a minare profondamente i requisiti culturali, ambientali e sociali necessari a una buona pratica gastronomica. Bisogna guardare e sognare ad una rete mondiale di nuovi gastronomi, fatta di contadini, pescatori, piccoli artigiani, cuochi e cuoche, ricercatori, studenti, giovani e consumatori di tutto il mondo che va sotto il nome di Terra Madre.
Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato latradizione, si ha diritto di metterla da parte, sempre però con la consapevolezza che le siamo debitori, per lo meno, d’avere contribuito a chiarirci le idee. Naturalmente, se si esita ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma ma, se ci serviamo della tradizione comed’un trampolino, è ovvio che salteremo assai più in alto.
[Eduardo De Filippo]

