Il valore mitico di un luogo
di FRANCESCO CATALDO _ _ _ Nell’infanzia, è risaputo, ogni bambino crea per sè e sviluppa, grazie alla sua smisurata fantasia e osservazione, modelli reali ma anche miti, che il più delle volte riconducono a eroi o dei, figure umane o antropomorfe. Come per le popolazioni più arcaiche, anche nel bambino la creazione del mito avviene allorquando non si è in grado di darsi spiegazioni sulla nascita di qualcosa e la si attribuisce, quindi, a soggetti “altri”, che abitano altri mondi.
Capita di nascere in Irpinia e capita, allo stesso tempo, di iniziarla a scoprire già all’età di tre anni, per altri quindici, quasi quotidianamente. Capita di stupirsi e di meravigliarsi della sua bellezza e capita di pensare a chi, con grande generosità, abbia mai potuto creare questo paradiso. Capita di imbattersi nella Valle dell’Ofanto e, in una giornata di nebbia, guardare su sulla destra, dopo poco essersi lasciati alle spalle Calitri e Conza, uno scenario alquanto mitologico. Quel paesino, così arroccato e magico, da subito diviene per me il mitico mondo del Creatore irpino, Cairano.
Era da lassù che Cairano disegnava il paesaggio circostante, dolce ed aspro allo stesso tempo, e che lo colorava di giallo, di bianco,di verde e di nero a secondo delle stagioni e della luce. Ogni giorno che passavo di lì, anche a distanza di una sola settimana, lo scenario non era mai lo stesso, ma pur sempre incantevole e fantastico. Per anni ho creduto che Cairano avesse le redini della situazione del mondo creato, in quella parte di Irpinia. Non ho mai voluto arrivare in cima, temevo che il mio mito potesse rivoltarsi contro. Quel mito, per cui nutrivo e nutro tuttora sommo rispetto, l’ho conosciuto da vicino solo l’anno scorso, quando, per lavoro, ho dovuto affrontarlo. La prima impressione che si ha salendo dalla valle è l’imponenza e la maestosità della sua rupe e la tenacia e forza delle abitazioni radicate su quel promontorio tufaceo. Quando si arriva in cima si ha la conferma che il Mito esiste e che sta lì da secoli, immobile e immutabile. Lo spettacolo che si apre dall’alto sulle vallate circostanti è di una sensazione di onnipotenza verso ciò che è situato in basso. L’immaginazione fanciullina, non scompare ma si raddoppia. Basta chiudere gli occhi per abbracciare in un solo istante una terra che, non troppo tempo or sono, era stata creata e governata da Cairano e che oggi è preda di una società fallimentare e della forza bruta dei suoi meri interessi economici.
Primo o poi il Creatore si rivolterà contro!
Cairano, mito e luogo, è ancora il custode di una storia millenaria dell’Irpinia non ancora selvaggiamente antropizzata. In questo consiste la sua essenza mitologica!


Complimenti, bello scritto e belle sensazioni…
Auguriamoci solo di riuscire a salvaguardare questo luogo (come tutta l’Irpinia) e valorizzarlo nel rispetto del….. “Mito esiste e che sta lì da secoli, immobile e immutabile” e soprattutto di chi lo abita, auspicando sempre in una maggiore consapevolezza e voglia di fare di chi questi luoghi li “VIVE”.
Irpinia Turismo
9 agosto 2011 at 13:56