PRESENTAZIONE PROGETTO FILM “a mio padre piaceva Rivera”
Federico Di Cicilia riparte dal crowdfunding per girare in Irpinia la sua opera seconda in digitale, a budget ridotto.
In fondo chi decreta il successo o l’insuccesso di un film alla fine è il pubblico. Con questa tecnica, d’importazione americana, (chiedere cioè un contributo diretto alla gente per il sostegno della produzione) ci si rivolge direttamente ai fruitori dell’opera cinematografica.
“Fare un film è come intraprendere un viaggio. Prima di tutto devi avere una meta. Sicuramente hai bisogno di qualche soldo. Scegliere una data. Partire.
Il cinema è un viaggio che non si può affrontare da soli. Abbiamo deciso di creare un blog per trovare compagni di viaggio che seguano la nostra avventura. Passo dopo passo. Giorno dopo giorno. Abbiamo già una meta: “A mio padre piaceva Rivera”. Stiamo cercando di recuperare i soldi necessari per partire.
La crisi del cinema italiano che riflette la crisi economica del paese lascia poco spazio agli autori emergenti o non ancora affermati.
E’ nostra intenzione provarci comunque! E forse lanciare un nuovo modo di produrre film in Italia con il CROWDFUNDING. In italiano, sottoscrizione libera.
Obiettivo da raggiungere? 200.000 EURO”
IL FILM
“A mio padre piaceva Rivera”
“A mio padre piaceva Rivera” è una commedia all’italiana.
Peppino è un bambino che diventa adolescente giocando a pallone. Tra un provino e l’altro si ritrova in una grande squadra. Il sogno di tutti i bambini. Non tutti però hanno un padre che li tratta come un cavallo da corsa. Le frustrazioni di Gerardo, padre di Peppino, disilluso camionista, che vede nel figlio la sua occasione di riscatto, porterà scompiglio all’interno della famiglia. Peppino trova conforto tra le braccia di Jenny, fidanzatina dai tempi dell’infanzia. Ma la partenza della madre e la morte del suo amico allenatore, costringeranno Peppino ad affrontare la vita in maniera diversa.
La sceneggiatura, scritta in collaborazione con Alessandro Anselmi, nasce da un soggetto dello stesso regista che ne ha curato anche la trasposizione teatrale.
“Sono anni che cerco di realizzare questo film. Forse è arrivato il momento!” F.D.C.
NOTE SUL FILM
“Il film a mio padre piaceva Rivera, è sicuramente anche un modo per raccontare la mia terra. L’Irpinia. Le speranze e le aspettative dei giovani irpini che hanno un destino già scritto e vedono nel calcio o nel grande fratello un modo come un altro per non venirne travolti.”
CONCLUSIONI
“Speriamo di trovare riscontri sia tra la gente che tra le istituzioni locali. (Visto il gran parlare del cine-turismo). Girare un film in Irpinia è un modo intelligente di promuovere il territorio. Certo molto dipende dalle sorti del film. E questo è impossibile prevederlo, ora.”
IL REGISTA
Federico Di Cicilia nasce nel 1973 ad Avellino e vive in Irpinia.
Nel corso degli anni è stato allievo di: Giuseppe De Santis, Florestano Vancini, Ugo Pirro, Franco Di Giacomo, Giuseppe Ferrara, Gianfranco Pannone, Leo Benvenuti.
Nel 1996 gira “La grande occasione”, un documentario vincitore al Salerno Film Festival. Nel 1997 è assistente alla regia nel film “Teatro di guerra” di Mario Martone. Nel 1998 gira “C’era una volta la valigia di cartone”, un nuovo documentario in concorso al “Sacher Festival” a Roma e vincitore del Festival dell’Alta Marca Anconetana. Nello stesso anno Federico si diploma alla NUCT ed è assistente alla regia nel film “La cena” di Ettore Scola. Nel 1999 gira “Scritte d’amore” un cortometraggio. Nel 2001 scrive, dirige e interpreta “Un altr’anno e poi cresco”, un lungometraggio con Paola Cortellesi e Novello Novelli, in concorso ai Festival di Annecy, Villerupt e Montecarlo, vincitore del Premio Giovane Pubblico a Parigi. Nel 2002 si diploma alla scuola di Fiction Mediaset, diretta da Maurizio Costanzo. Nel 2003 gira un altro documentario “Stefania senza cognome”, vincitore del Premio della Critica al Festival dell’Alta Marca Anconetana e proiettato al Festival della cultura italiana di Madrid. Nel 2006 Federico gira il suo nuovo lavoro documentario: “La vita è fatta così!”. Nel 2009 gira “IL TALEBANO” docu-fiction sulla guerra in Afghanistan. “A mio padre piaceva Rivera” è la sua opera seconda.
