MIRACOLI IN DIVENIRE
MIRACOLI IN DIVENIRE di Rosa Cerreta
Ieri pomeriggio, a Cairano, c’era Franco Dragone. L’esempio vivente di come nessun sogno sia irrealizzabile.
E’ partito dal “nulla” ed è riuscito in progetti grandiosi.
Franco Dragone, come tutte le persone davvero importanti è semplice e cordiale. Ciò che comunica conoscendolo è che, se uno come lui ce l’ha fatta, ognuno può avere una possibilità nella vita…
Parlava delle sue radici con la voce piena di emozione.
A settembre istituirà una scuola di teatro a Cairano e sarà un altro segno tangibile dell’amore per la sua gente e il suo paese. Cairano7X è nata grazie alla sua generosità e all’impegno di chi come lui, ha avuto occhi per vedere le ricchezze naturali di un piccolo centro dell’Irpinia. Tanta bellezza palese e altra nascosta, nelle persone che, in questi luoghi sono nati e cresciuti.
A volte qualcuno ritorna perché è sensibile, e perché ha necessità di ritrovare le proprie impronte, segni di ciò che è stato, per essere ciò che è. Ritorna chi, come lui, e come tanti, ripercorre a ritroso il viaggio che ha fatto per poter continuare a vivere. La consapevolezza di oggi, fa prendere atto di aver vissuto un piccolo miracolo, nel senso etimologico del termine, cioè che è da ammirare e di cui meravigliarsi…

Belle parole di sintesi quelle di Rosa. Ognuno ce la può fare anche in un piccolo paese. Dragone è nella sua terra originaria per dare una mano concreta a chi ancora crede in un possibile futuro. E’ un messaggio di speranza il suo non di rassegnazione, non di stagnazione filosofica sulla bellezza del proprio paese. Dragone nella sua arte opera attraverso la costruzione di segni materiali che sono estrinsecazione di un’attività onirica collettiva, i suoi sogni li porta avanti da bambino emigrante pensando a distanza alla sua terra. Pensandosi là come in una vita distante e paralela. Cosa sarebbe stato Dragone rimasto a Cairano? Ecco allora il piccolo giardino d’oriente, un primo spazio verde che si inserisce nel filone del borgo giardino, che ha voluto realizzare nell’arco di un giorno. La magia del fare. Fare, ecco la scuola di teatro, detto fatto. Con l’apporto di tutti ma negando con forza la vacuità delle parole, a cui purtroppo da quello che leggo sul vecchio blog della comunità provvisoria, in tutti questi anni non si è stati capaci di dare seguito né politico né sociale né artistico. Come ha scritto l’editore un fallimento dell’utopia. Bene la nuova svolta, andate avanti e se serve una mano nonostante la distanza potete contare su di me e sul mio network.
mario acunto
7 agosto 2011 at 08:03