terre, paesaggi, piccoli paesi / il blog dei borghi dell'Appennino
il primo spazio verde di Borgo Giardino a Cairano 7x è stato ideato da Franco Dragone e realizzato dall’azienda vivaistica di Stefano Abruzzese nell’arco di un giorno e una notte
Written by A_ve
6 agosto 2011 a 07:28
Pubblicato su Varie
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PICCOLI PAESI è un movimento, una comunità, un’associazione non costituita, un BLOG. _ In Italia, 5.000 piccoli al di sotto dei 5.000 abitanti stanno rapidamente scomparendo. Dieci milioni di abitanti che vivono su oltre il 50% di superficie del territorio nazionale. Il 70% dei piccoli paesi sono ubicati lungo la dorsale appenninica, in area fortemente sismica. Piccoli Paesi porta avanti dal 2011 il progetto di comunicazione e formazione ‘Recupera-Riabita’; il premio nazionale, a cadenza annuale, viene attribuito su segnalazioni di advisor, a chi ha recuperato un luogo dell’appennino; a chi ha generato visioni, emozioni e nuova occupazione.
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PICCOLI PAESI è il blog di chi abita l’Appennino. Post-Comunitàprovvisoria, dal 2011 siamo attivi soprattutto in Irpinia.
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Nel 2016 è nata ‘IRPINIA 7x’.
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Contattaci: piccolipaesi@gmail.com

in questo spazio si è svolta una discussione tra privati che non si ritiene di interesse del blog; la discussione è stata rimossa ma preventivamente registrata; rimane disponibile previa richiesta a mezzo e.mail a piccolipaesi@tiscali.it
Si richiamano le regole del Blog https://piccolipaesi.wordpress.com/blog-e-regole/
l’amministrazione
piccolipaesi
9 agosto 2011 at 11:40
bene così
francesco cataldo
9 agosto 2011 at 11:50
sorte peggiore delle opere di iovanna è toccata alla suggestiva installazione in legno bianco, scaraventata giù dalla rupe.
a dire il vero, dalla rupe sono stati scaraventati anche i laboratori di clown di RNCD e quello musicale di innarella.
il primo però è atterrato felicemente a aquilonia dove è stato adottato dall’assessore tenore.
il secondo ha prodotto un seminario di altissimo livello e una magica jam session in piazza di 50 ragazzi (irpini e non, due dalla spagna!) nell’ambito del lioni jazz festival, per le cure adottive di salzarulo & c. del GAL…
… come se quello che si semina a cairano se fiorisce, fiorisce altrove …
… da questo punto di vista, l’Aiuola mi pare un’ottima idea. Difficile che fiorisca altrove…
paolo
8 agosto 2011 at 15:31
Paolo (Bruschi) hai sempre questo modo polemico-velenoso di commentare; peccato che navighi nella più completa disinformazione. L’installazione in legno bianco (come la definisci tu stesso senza titolo e senza autore per mancanza di appropriata preventiva e postuma comunicazione) non è stata scaraventata ma è ‘dirupata’; i pali infissi nel tufo della rupe, senza alcuna preventiva autorizzazione nè comunale nè delle due Soprintendenze hanno provocato la frana oggi visibile sul costone creando danno ambientale e geologico. E di rocce e di frane, anche indotte, mi pare che te ne intendi.
Quanto ai laboratori ‘scaraventati’ evitiamo il prosieguo dell’infelice operazione di comunicazione vittimistica intrapresa sulle pagine del Mattino all’indomani dell’assunzione di decisioni prettamente personali.
Considerato che vi era l’obiettivo di volare alto, degli atterraggi possiamo solo rammaricarci.
Il verde si sa che fiorisce dove lo pianti, poi magari intervengono gli impollinatori.
Sono questi che scarseggiano, a favore purtroppo di sterili rumorosi ‘pungitori’.
A_ve
8 agosto 2011 at 15:50
caro angelo, parlare del commentatore anziché del commento è una comodità che per amicizia mi piace lasciarti disponibile come prima, come sempre.
spero solo di salire domani a cairano a godermi peppe barra, così ci sfottiamo un pò de visu.
stiamo allegri!
paolo bruschi
p.s. di frane non me ne intendo. sono anzi così ignorante da non averne mai indotta nemmeno una… piuttosto domani mentre mi arrampico con la macchina do un’occhiata in più. non vorrei che mentre qualcuno – afflitto dalla calura – sta magari piantando un ombrellone, viene giù tutto… poi chi lo spiega a mio padre che l’ombrellonista era sprovvisto di apposita autorizzazione comunale?
paolo
8 agosto 2011 at 16:46
propongo a mario, alla pro loco cairano e al gruppo 7x di segnalare con una targhetta l’installazione di egidio Iovanna e di avviarne la mautenzione. Servirebbe il titolo dell’opera e una breve descrizione per avviare targhetta e pubblicazione su questo blog. L’iniziativa si potrebbe estendere ad eventuali altre opere di 7x 2009 e 2010. Purtroppo finora non si è fatto nulla per far conoscere quanto fatto, è prevalsa la logica del ‘passata la festa gabbato lo santo’.
A_ve
8 agosto 2011 at 15:14
Dopo la casa di Dragone, appena all’inizio dell’imbocco della stradina dove si tenne l’incontro con Vecchioni, ed all’incrocio con l’altra stradina panoramica che porta dietro le grotte, c’è un muro. Alla base di questo muro, sotto un foglio di lamiera, mi sembra il ripiano inferiore dei banchi scolastici, quelli dove alle elementari si posavano le cartelle (in attesa di poterle riprendere per scappare via), ho ritrovato quel che resta del lavori di Iovanna dell’anno scorso. Per carità…, erano solo il risultato di una extempore, lo stesso Egidio, per farle si servì dei figli e di altri ragazzini, ma erano il segno di un’attenzione. Quando li trovai (era l’inizio di “Borgo Giardino”) e quando l’ho ritrovati (è stato all’incontro sui “Piccoli comuni”) pensai di scoprirli, come si fa con la cameriera svogliata che nasconde la polvere sotto il tappeto, ma io le pulizie le ho sempre fatte da solo. Allora mi ricordai dei regali sgraditi del fratello scapolo di papà. Mia madre, non mi obbligava ad usarli, ma a conservarli e tirarli fuori quando lo zio ritornava a trovarci… si!. E non era ipocrisia, solo sincera educazione paesana. Cairano è ancora paese, no?
mariopagliaroliaro
8 agosto 2011 at 08:32
Cosa sarà Cairano o cosa saranno i tanti altri piccoli paesi dell’Alta Irpinia non lo saprebbe nemmeno il mago di Oz e forse per il momento vista la crisi americana è meglio che Cairano resta quello che è. Per le sculture di Iovanna, dato che siamo all’ultimo anno dell’istituto d’arte di Calitri e appassionati plastici abbiamo cercato le sculture di Cairano proprio ieri x l’intera mattinata senza riuscire a trovarle. Non ci sono targhette di segnalazione, abbiamo chiesto alla Proloco ma non ne sapevano niente ne avevano una mappa di quelle fatte finora almeno da quanto letto sul sito http://www.cairano7x.it Sullo stesso sito ufficiale si parla di Iovanna ma non si dice quello che ha fatto ne dove sono le opere. Allora ci chiediamo che senso ha fare le cose se poi chi le promuove come la Comunità provvisoria non spiega e non dice. Chiediamo al Sig. Pagliaro se ce un catalogo con le sculture fatte due anni fa a Cairano o se lo sa di dirci dove sono le varie sculture perchè dietro la casa di Dragone dove pure siamo stati non ci sono. O per trovarle bisogna seguire la strada dei mattoni gialli del libro di Oz ?
marcello+lucia Calitri
8 agosto 2011 at 05:44
Per quanto si possa prestare attenzione alle cose interessanti, la vita di ognuno viaggia sempre su binari diversi. Per questo riesco a dedicare solo interesse più che attenzione alla cairanismo. Quello che non riesco più a cogliere, e per questo evito il più saggiamente possibile miei interventi, è quale sia il nuovo progetto per Cairano. Scontato che “terra di poeti” fosse una radical chic sterile, vedo da qualche giorno, tanto entusiasmo e riconoscenza per il lavoro di “un uomo solo al comando”. Figurarsi se la mia anima liberale metta in dubbio la legittima lode al decisionismo del “chi sa fa, chi non sa insegna”, ma quel che mi sfugge è di cosa Cairano abbia voglia: diventare terra di alunni, restare spazio di maestri o, almeno, di innaffiare giardini perché non diventino come le istallazioni di Egidio Iovanna dello scorso anno: valore non riconosciuto, distrutto dall’incuria e maldestramente occultato vicino la casa di Dragone (sic!)
mariopagliaro
7 agosto 2011 at 09:29
MIa nonna diceva una cosa ” quando sei incudine ‘statti e quando sei martello ‘vatti”.
E’ profondamente ingiusta ed anche cattiva l’affermazione di michele d’0. Del tutto falsa e provocatoria. Non serve attaccare ancora il passato in questo rinnovato clima di esaltazione e di successo per Cairano 7x. Due visioni diametralmente opposte si sono scontrate ad un certo punto. Ovviamente avrà ragione chi ha tenuto in mano il bastone del timone ed auguro che la prua di Cairano solchi oceani vasti e profondi.
luca b
6 agosto 2011 at 18:59
E’ bellissimo questo segno verticale di verde sul cielo dell’alta irpinia.
Nel pomeriggio spero di venire a visitarlo.
Complimenti a Cairano e viva i piccoli paesi che sanno sorprendere quando meno te lo aspetti e tutti ti davano per morto.
gianna d'andrea
6 agosto 2011 at 07:53
dopo 2 anni di chiacchiere a vacante finalmente si vede qualcosa
michele d'0
6 agosto 2011 at 07:44
Grande Franco, grande Cairano, grandi tutti…………….
Giovanni Maggino
6 agosto 2011 at 07:33