terre, paesaggi, piccoli paesi / il blog dei borghi dell'Appennino
Written by A_ve
22 luglio 2011 a 13:32
Pubblicato su Stampa
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PICCOLI PAESI è un movimento, una comunità, un’associazione non costituita, un BLOG. _ In Italia, 5.000 piccoli al di sotto dei 5.000 abitanti stanno rapidamente scomparendo. Dieci milioni di abitanti che vivono su oltre il 50% di superficie del territorio nazionale. Il 70% dei piccoli paesi sono ubicati lungo la dorsale appenninica, in area fortemente sismica. Piccoli Paesi porta avanti dal 2011 il progetto di comunicazione e formazione ‘Recupera-Riabita’; il premio nazionale, a cadenza annuale, viene attribuito su segnalazioni di advisor, a chi ha recuperato un luogo dell’appennino; a chi ha generato visioni, emozioni e nuova occupazione.
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PICCOLI PAESI è il blog di chi abita l’Appennino. Post-Comunitàprovvisoria, dal 2011 siamo attivi soprattutto in Irpinia.
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Nel 2016 è nata ‘IRPINIA 7x’.
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Contattaci: piccolipaesi@gmail.com

… ma allora, serve o non serve l’ “imprenditore”?
Temo che la domanda sia mal posta. L’imprenditore (turistico o meno che sia) non lo porta la cicogna ma è il frutto di un contesto favorevole.
E’ allora più interessante investigare le strategie per costituire contesti favorevoli e mi interessa il piano che delinea angelo: tessere la trama delle relazioni costitutive di capitale sociale.
Qui, a Cairano, non si tratta di discutere sulla bontà di ricette sperimentate altrove con qualche successo, ma più probabilmente di “accendere scintille”.
Per quello che vale, mi pare che questo approccio faccia giustizia di un certo pragmatismo abbastanza di maniera e tutto sommato ingenuo che ha poi preso il sopravvento e faccia risuonare l’eco della intuizione originale del cairano 7x, quando c’erano in giro un bel pò di accenditori di scintille…
paolo
25 luglio 2011 at 17:19
Mai pensato che tradizione, musica e folclore possano rimettere in moto l’economia dei nostri paesi.
Al contrario, sono operazioni di ‘dono’ ai forestieri, quindi nel bilancio economico sono ‘uscite’. Ad esempio Cairano 7x, almeno finora. Stesso discorso per ‘borgo giardino’ e ‘master class’ in fase di avviamento.
Sono da considerare ‘avvenimenti’ in un luogo che da tempo non produce più ‘azioni’.
Non potrai negare il fatto che avere ‘visitatori’ (non turisti), studenti, docenti, curiosi -seppure per un periodo limitato di giorni- mette in moto ‘energie’ nuove. Produce ‘relazioni’.
Interessa questo : quello che si può mettere in moto producendo relazioni nuove, contatti.
Non spetta a noi disegnare scenari futuri per i piccoli paesi. Possiamo in questo momento ascoltare ed aiutare ad accendere scintille.
E’ bene che siano gli abitanti, i ragazzi a decidere se alimentare o meno i piccoli attuali fuochi.
A mio giudizio non servono nemmeno gli imprenditori. Non ci sarà mai un ‘grana’ per ogni piccolo paese.
Ci saranno però forse paesi che si metteranno insieme per fare delle nuove cose; non saranno gerarchie e impostazioni di tipo piramidale a giovare a paesi stanchi e disabitati.
Chi sceglie di restare dovrebbe fare gruppo e iniziare un nuovo tipo di lavoro, relazionale, promozionale. Insomma non ci saranno soluzioni ‘esterne’ che possano giovare. La forza bisogna ritrovarla dentro i piccoli paesi.
A_ve
25 luglio 2011 at 08:04
Angelo,
non credo che la tradizione, la cultura ‘locale’, la musica ‘locale’ oltre il calore/colore (di grande umanità) possano innescare una forte e nuova economia per gli abitanti di Cairano.
Come non credo che un giardino e una scuola per artisti di strada possano cambiare le sorti economiche di un paese deserto.
Serve una nuova visione ‘economica’ poiché l’homo faber senza l’ingegno (non la furbizia) del saper leggere i mercati resta asino da soma.
Le città nascono e muoiono intorno ai mercati o se vuoi alla dignità del lavoro.
Perdona la citazione, diceva Bruno Zevi nel 1974: «Gli insediamenti primitivi (nda Cairano è un paese povero) sono magnifici, affascinanti, ma l’ipotesi di riprodurli è grottesca. Persino la loro conservazione appare ardua. Perché i casi sono due: o vi si mantiene uno standard inconcepibile in una società prospera, oppure saranno attrezzati con acqua, gas, elettricità, automobili e apparecchi televisivi, snaturandoli».
Abbandonerei l’idea del turista cittadino alla ricerca degli antichi sapori e del balletto tradizionale.
Perché trasformare Cairano in una controfigura?
Servono imprenditori capaci d’inventarsi un’economia slegata da logiche partitiche e da cassa del mezzogiorno (ad uso e consumo dei furbi).
Serve un imprenditore capace di creare un ‘grana irpino’ (per semplificare) da esportare in tutto il mondo per fare emergere anche il prodotto (non tipico) ‘DOC’.
Con stima,
Salvatore D’Agostino
Salvatore D'Agostino
24 luglio 2011 at 06:44
SIAMO A CAIRANO in questo momento sta iniziando il 3° appuntamento : “I Giorni di San Leone”. Ci hanno portato poco fa i giornali (a Cairano non c’è l’edicola). Vogliamo ringraziare i 4 quotidiani dell’Irpinia : Ottopagine, Corriere dell’Irpinia, Buongiorno Irpinia, Il Mattino Avellino per la generosa sconfinata attenzione che stanno dando a Cairano 7x. Specifichiamolo : intere pagine senza alcun contributo economico considerato che il ‘festival dei piccoli paesi’ non usufruisce di alcun contributo pubblico. GRAZIE.
E grazie a tutti i blogger irpini e italiani che stanno diffondendo sul web questo difficile estremo esperimento.
Grazie dalla Pro Loco e dal Gruppo 7x
pro loco cairano
22 luglio 2011 at 13:46