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L¹ALTA IRPINIA SOGNA LA SALVEZZA DELLA PROPRIA TERRA

Area Goleto renderingL’ALTA IRPINIA SOGNA LA SALVEZZA DELLA PROPRIA TERRA

E’ stata l’occasione della presentazione del libro di Michele Vespasiano su Sant’Angelo dei Lombardi a mettere assieme sindaci, comitati, artisti, associazioni e cittadini a Lioni nella sala cultura ideata da Antonio Pica a Lioni.

Da alcuni passi del libro, alle foto inedite dell’Abbazia del Goleto di inizio ‘900, alle tele di Amoroso De Respinis, ai rendering sulla devastazione ambientale in corso, proiettati da Angelo Verderosa. Dalle immagini dell’elettrodotto in costruzione e delle pale eoliche pre-autorizzate al di sopra dell’Abbazia del Goleto sono seguiti gli interventi dei sindaci di Conza della Campania, Teora e Lioni. Messaggi di partecipazione sono stati inviati dal sindaco di Nusco e dalla Diocesi dell’Alta Irpinia. Tutti insieme, uniti, per salvare l’ambiente e la salute del territorio e degli abitanti dell’Alta Irpinia. Come noto, un’industria dolciaria venuta in Irpinia con i contributi del dopo-terremoto, ha dapprima realizzato una centrale autorizzata per 17,8 megawatt (può dare corrente a 30.00 abitanti) che già brucia olio vegetale per produrre energia elettrica, poi ha progettato e ceduto a Terna un devastante elettrodotto che porterà l’energia prodotta dalla centrale elettrica ad una sottostazione a 20 km. di distanza e, come se non bastasse, chiede l’autorizzazione a costruire un impianto con 12 pale eoliche di altezza 135 metri proprio in prossimità dell’Abbazia del Goleto, tra l’area SIC dell’alveo sorgentizio dell’Ofanto e l’area SIC della Querceta dell’Incoronata di Nusco; in un’area tra l’altro vincolata dal preliminare del PUC di S.Angelo dei Lombardi.

La Regione Campania, come pubblicato sul Burc del 2 dicembre scorso, ha intanto solertemente avviato l’iter concessorio e pre-autorizzato di fatto il devastante impianto eolico.

Sindaci, associazioni e comitati hanno affermato un severo NO alla speculazione in corso a danno dell’ambiente, del paesaggio e della salute delle persone che qui abitano.

Chiedono la sospensione immediata dei lavori dell’elettrodotto in corso e la revisione del progetto con modalità di interramento; chiedono il monitoraggio ufficiale delle emissioni in atmosfera della centrale ad olio e rifiutano seccamente l’ennesimo parco eolico in sfregio all’areale del G0leto.

In particolare il sindaco di Teora, Stefano Farina, ha fatto divieto di circolazione sulle strade rurali agli enormi escavatori delle imprese che lavorano all’elettrodotto; il sindaco di Lioni, Rodolfo Salzarulo, ha sollevato l’eccezione di non trasferibilità dei suoli dove cadono i piloni in quanto gravati da enfiteusi il cui livellario è proprio lo stesso Comune e Terna intanto non può procedere agli atti notarili di asservimento; inoltre ha notificato alla Terna lo studio idro-geologico elaborato dal Prof. Ugo Chiocchini dell’Univ. di Roma che avverte della irreversibile compromissione delle falde  idriche e tettoniche dovute alle opere di fondazione su palo dei tralicci dell’elettrodotto in terreni che già versano in forte crisi idrogeologica. Il sindaco di Conza, Pietro Cappiello, ha invitato alla coesione e all’unità di intenti per salvaguardare i beni ambientali del territorio segnalando che proprio a Conza vi è una delle oasi WWF  più importanti d’Europa. I lavori dell’elettrodotto  intanto, nel comune di S.Angelo dei Lombardi,  procedono anche nei giorni festivi e sotto la pioggia con l’uso di elicotteri per portare il cemento per le fondazioni dei piloni. Nell’area archeologica del Goleto, il Comitato civico di Sant’Angelo ha segnalato alla Soprintendenza la necessità di indagine preventive e al Genio Civile di Avellino che le opere strutturali devono essere calcolate e depositate secondo la normativa sismica; i tralicci finora posizionati (avranno altezza 40 metri) non rispettano le distanze minime dal ciglio stradale  e ne chiedono la rimozione; non si dimentichi che l’area dei Comuni interessati (S.Angelo, Lioni, Conza, Teora e Castelnuovo di Conza) è zona sismica di prima categoria. A seguito dell’acquisizione degli atti, si intravedono inoltre profili di illegittimità di pareri resi da alcuni enti statali in sede di conferenza dei servizi. La Pro-loco di S.Angelo ha preso atto dai documenti e dalle immagini mostrate che la valutazione di impatto ambientale autorizzata è stata artefatta in modo da non far rendere conto a chi approvava dell’effettivo disastro che si sta compiendo sul territorio; la dopcumentazione allegata allo studio di valutazione impatto ambientale non fa vedere cosa succede nei pressi del Goleto né fa vedere l’impatto dei tralicci dai paesi atraversati. In particolare il sindaco di Lioni stigmatizza che la Regione Campania è la causa principale dell’aggressione autorizzata al territorio irpino; a Napoli si decide e si autorizza e il parere delle amministrazioni locali non è tenuto in alcun conto; basti dire che la Regione ancora non si è dotata del ‘piano paesaggistico’ che è l’unico strumento deputato alla tutela del paesaggio e dell’ambiente; ne deriva una nuova colonizzazione dell’Irpinia e delle aree appenniniche interne  che agevola però interessi privati nel nome della pubblica utilità.

Sindaci, comitati e associazioni hanno così condiviso l’unica linea ormai possibile per realizzare il sogno della salvezza della propria terra : l’immediata richiesta congiunta del ‘vincolo paesaggistico’ indirizzato alle Soprintendenze competenti e segnalando l’accaduto al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

A chiusura dell’incontro è stata stabilita una video-conferenza col regista di origini irpine Franco Dragone, impegnato in questi giorni come regista dell’Aida al San Carlo di Napoli e in partenza per Rio de Janeiro dove è stato chiamato come organizzatore della cerimonia di apertura dei mondiali di calcio. Dragone, come noto, è il più grande show-maker del mondo ed è nato in un piccolo paese dell’Alta Irpinia, a Cairano dove torna ad abitare con la sua famiglia appena gli è possibile : <<La bellezza dell’Irpinia è data da questa terra, libera, pulita, ancora coltivata, dalle acque sorgive e dall’aria molto respirabile. In Italia molta parte del paesaggio è ormai compromessa. Bisogna difendere con forza questa  ricchezza perché è il bene ultimo e può dare lavoro e reddito alle prossime generazioni. Rispettiamo quanto abbiamo ricevuto dai nostri padri; non facciamoci prendere per quattro soldi>>.

5 Risposte

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  1. questa occupazione incivile e autoritaria non è sviluppo, è urgente continuare a sottolineare che una delle nostre preziose ricchezze ed energia è il paesaggio.
    Nessuno sfiori il Goleto!

    dario bavaro

    16 dicembre 2013 at 15:32

  2. Vi segnalo un ulteriore esempio di “colonizzazione selvaggia” che si starebbe perpetrando in Flumeri a scapito di cittadini ignari delle possibili conseguenze che potrebbe provocare un sistema di accumulo non convenzionale che Terna vorrebbe realizzare. Forse rientra in un disegno strategico di più ampio respiro, che fa il paio con l’elettrodotto ed il parco eolico Altoirpino del Gruppo. Ecco il link dell’avviso del Comune di Flumeri. I vertici municipali sembrano essere convinti della bontà dell’opera “innovativa”, che non nuoce assolutamente alla salute….http://www.halleyweb.com/c064032/mc/mc_attachment.php?x=ba99b5907bc23f10d5aa2ff26528a8e2&mc=530

    Emanuela Cardinale

    15 dicembre 2013 at 23:29

  3. certo è indispensabile creare una rete di “consapevolezza” civile, alla quale peraltro aderisco da subito. Anche se devo confessare che solo grazie alla vostra mail sono venuto a conoscenza dell’importante problematica. E ciò non è un buon segno .
    Michele Candela

    michele candela

    15 dicembre 2013 at 22:27

  4. condivido le azioni di pubblicizzazione di quanto sta avvenendo in irpinia e ritengo che la regione dovrebbe dare risposta alle proteste inoltrate dai comitati locali.
    Lo sviluppo non può più significare devastazione di valori su cui si basa un enorme potenziale di sviluppo alternativo dell’Irpinia, che dovrebbe essere fondato sui valori locali.
    Vito Cappiello prof. ordinario di Architettura del Paesaggio – Diarch Napoli

    vito cappiello

    15 dicembre 2013 at 17:47

  5. È un vero disastro!

    Isabella Guarini

    15 dicembre 2013 at 16:29


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